QUOTE(buzz @ Jan 22 2010, 04:31 PM)
la mia è stata una provocazione e a quanto pare è riuscita nell'intento.
non puoi andare in giro senza scarpe, ma un paio di scarpe implica l'uccisione di un vitello per la pelle e il cuoio, e non sappiamo come è stato ucciso, se con metodi indolori o con altro, nè da chi è stato cucito, se minire sfruttato o artigiano strapagato.
Io non voglio dire che dato che c'è la corruzione diffusa la dobbiamo gliustificare, però dal momento che se vuoi lavorare un certi settori sai di incontrarla, poi non scandalizzarti quando la vedi.
La differenza per certi settori sta nel lavorare o non lavorare.
Se sei un appaltatore edile, o rinunci al tuo lavoro o ti adegui.
Non è bello ma è la realtà, ed è la differenza tra il vivere o morire.
se si puo starne alla larga e giudicare mettendosi al di sopra delle parti, bene, ma la realtà va guardata in faccia, e non credo esista settore esente da compromessi.
Combatterla è un conto, rifiutarla o trincerarsi dietro principi che si sa di non poter seguire alla lettera è un'altra.
Per concludere il discorso e non renderlo sterile, io sono contrario alla caccia come sport atto ad uccidere indiscriminatamente (per la verità sono anche contrario alle armi, fionda compresa, perchè vedo il "tiro a segno" come un passo prima dell'usare l'arma contro qualcuno, ma questo è un altro discorso) ma non farò certo una campagna denigratoria o boicottatrice contro una ditta che oltre le varie attività, sponsorizza questo soprt.
Sono contrario al fumo, ma guardo lo stesso la formula uno dove ogni casa automobilistica è appoggiata da una multinazionale del tabacco (non più da qualche anno, ma sotto sotto esistono lo stesso).
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Ho visto come alcuni animali vemngono uccisi per levarne la pelliccia e sono idìnorridito, ma se una casa di moda mi chiede di fotografare la collezione di pellicce non mi tiro indietro.
Devo mangiare anche io.
In definitiva, non faccio le crociate contro i mulini a vento.
con questo non voglio dire che non apprezzo la posizione di gattomiro o di eneab, solo che la vedo un po' troppo "radicale" o estremista e ciò che ho detto prima serviva a spiegare loro che alla fine estremisti non lo si può essere a meno di non andarsene a vivere in un'isola deserta (che tra l'altro non ce ne sono più) e che per sopravvivenza bisogna imparare a convivere con certi aspetti della realtà che non approviamo,
Ma di questo sono certo che nell'intimo lo sanno entrambi.
Scusa un momento, mi permetto di mettere qualche puntino sulle i.
Se siamo maturi per la libertà di pensiero e di espressione allora lo siamo anche per la provocazione, finchè essa sia civilmente espressa e dialetticamente costruttiva.
E quindi mi permetterai di rispondere a provocazione con provocazione:
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Ho visto come alcuni animali vemngono uccisi per levarne la pelliccia e sono idìnorridito, ma se una casa di moda mi chiede di fotografare la collezione di pellicce non mi tiro indietro.
Devo mangiare anche io.
Mi verrebbe quasi da dire che questo discorso ricordi molto da vicino quel proverbio latino che recita
pecunia non olet.
Attenzione: lo so benissimo che tu non sei responsabile di come uccidano i visoni, cioè in uno dei modi più barbari e brutali che si possano immaginare.
Non ne saresti responsabile nemmeno nel caso in cui, essendo professionista, facessi il servizio pubblicitario ad una pellicceria.
E tuttavia non credo che moriresti di fame se invece che fare quel servizio alla pellicceria facessi un paio di book fotografici a delle modelle o un matrimonio.
Perchè il fatto che un'azienda o un imprenditore o un libero professionista lavorino -
giustamente - per fine di lucro non significa affatto, estensivamente, che sia legittimo o moralmente accettabile lucrare su qualsiasi cosa.
Anche chi non rispetta i diritti sindacali dei lavoratori o fa lavorare i bambini lo fa per fine di lucro, perchè "deve mangiare", ma ha torto ugualmente nel farlo.
Oltretutto, secondo me, stai facendo confusione anche su un altro fronte:
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non puoi andare in giro senza scarpe, ma un paio di scarpe implica l'uccisione di un vitello per la pelle e il cuoio, e non sappiamo come è stato ucciso, se con metodi indolori o con altro, nè da chi è stato cucito, se minire sfruttato o artigiano strapagato.
La mia opinione è che tu faccia confusione tra il necessario ed il voluttuario.
Essere vegetariani è una scelta etica che rispetto profondamente pur non avendola fatta.
Incoerenza? si forse, anche.
E tuttavia mettere sullo stesso piano mangiare una bistecca un paio di volte alla settimana e, intanto che il vitello è stato mangiato ( ucciso in mattatoio con un procedimento assolutamente rapido come esplicitamente previsto che sia dalla legge stessa ), usarne anche al pelle per non dover andare in giro scalzi oppure uccidere un lupo, o un orso, o una lince o quello che vuoi tu, per servirsene come trofeo e fare il figo in una fotografia, sono due cose che non stanno sullo stesso piano.
Avere una alimentazione completa ed equilibrata non è paragonabile a fare il figo con gli amici perchè ho una bella foto nella quale son ritratto con un grosso trofeo sanguinante.
Il secondo gesto è gratuito.
Non nel senso che non ti è costato niente ma nel senso che è fine a se stesso.
Ed uccidere come atto fine a se stesso non è la stessa cosa che mangiare o ripararsi dal freddo.
Necessario e voluttuario, o anche necessario e contingente ( potremmo continuare quasi all'infinito con le diverse categorie del pensiero ) non sono sul medesimo piano.
Anche per le pellicce.
Necessario o voluttuario?
Per star caldi ed impermealizzati d'inverno è addirittura stupido usare la pelliccia invece che il gore tex.
E per quel che riguarda l'eleganza....ci sono altri sei milioni di modo per essere eleganti senza avere una volpe un visone addosso.
Sempre per lo stesso motivo penso che la caccia sia un anacronismo da accontanare in Italia e in quei paesi dove non ci manca da mangiare.
Ma non andrei mai e poi mai a dire che fa male ad andare a caccia ad un masai.
Perchè lui si ne ha bisogno, ed è un bisogno che nel suo contesto, ha una impellenza incomparabilmente maggiore e più pressante rispetto a qualsiasi bisogno mio o tuo nel posto in cui viviamo.
Quindi senza alcun malanimo, ma nuovamente ti invito come una pagina fa, ad usare calderoni diversi per fattispecie diverse.
Perchè distinguere, e scegliere, è possibile.
Per quanto riguarda Nikon mi accontenterei del fatto che si facesse pubblicità in altro modo.
Perchè quelle immagini sono diseducative e di cattivo gusto e di questo già mi accontenterei perchè la caccia ha già preso di suo una china discendente.
E senza messaggi diseducativi sarebbe anche più veloce.
Quello che mi infastidisce, casomai, è che sponsorizzare significa dare soldi.
Ed il fatto che diano a quelle persone una parte di soldi che prima io ho dato ad un'azienda cui ho accordato fiducia perchè preduce delle spettacolari attrezzature fotografiche, beh, questo si un po' m'indispettisce.
Ah, un'ultima cosa buzz.
Prova a domandarti perchè in Italia sia normale che nell'edilizia si lavori fuori dalla legislazione in materia di sicurezza, o perchè sia normale sentirsi dire "
son 1200 euro con la fattura oppure 1000 senza e perchè sappiamo benissimo che siamo amministrati da persone in larga parte gravemente e notoriamente disoneste mentre in Svezia hanno costretto una politica ministro della sanità alle dimissioni perchè aveva messo nel conto spese del ministero un conto della farmacia da poche decine di corone.
Io me lo sono domandato tante e tante volte.
E lo so che la risposta è sicuramente complessa e ha varie sfaccettature.
Ma tra queste una delle più importanti secondo me parte dal basso, parte dall'opinione pubblica, che si forma secondo dinamiche anche molto diverse per diversi popoli.
Ed in molti posti la gente si sente costretta a convivere con tante cose che non gli piacciono ( e la costrizione presuppone anche la protesta ) mentre in altri posti come da noi la gente si abitua a conviverci, al punto che alla fine gli sembra tutto normale e perde anche la capacità di scandalizzarsi e di indignarsi.
E sulla perdita di queste capacità che si fossilizzano i più inaccettabili status quo.