fare il giro delle borgate con la nikon al collo è un tantino pericoloso, non siamo a livello di alcune periferie sudamericane ma poco ci manca, non lo consiglierei ad un turista. E c'è anche lo svantaggio che se non parli sinti, rumeno o swahili sei pure straniero in patria...

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certo, ma dal punto di vista fotografico sono certo spunti interessanti .....
A me piace l'Asia anche e sopratutto perché in alunni paese (Birmania, Nepal, Vietnam, ....) il livello di sicurezza è alto.
Visto che sei di roma prima o poi prendiamo un caffè insieme.
mt
Ma hai provato un viaggio fotografico? di quelli che hanno un master valido però.
No, non ne ho mai sentito la necessità
Io ho fatto sia viaggi fotografici che viaggi standard ma le foto che ho fatto in quest'ultimi sono foto da turista, non puoi scegliere di essere nel posto migliore all'ora migliore perché a quell'ora devi essere in un altro posto dove magari non vale la pena nemmeno di tirar fuori la fotocamera.
E allora? Fortunatamente non sono le foto che mi danno sa mangiare, non mi paga nessuno per andare in Birmania ad immortalare un tempio nell'ora migliore. Io viaggio per turismo e cerco innanzi tutto di divertirmi e di accrescere il mio bagaglio culturale. Quindi scatto quando lo ritengo opportuno e cmq quando mi va, con buona pace delle convenzioni e del "fotograficamente corretto" suggerito dal master di turno. Mi piacerebbe che un pò tutti ci ricordassimo che il nostro è e rimane un hobby, niente di più. Continuo a vedere molte foto postate storpiate da firme invadenti e veramente kitsch che mai un fotoamatore serio userebbe, adesso manca solo la fotoguida! Mi sembra di vedermi in qualche location sperduta con un'altra decina di giuggioloni come me e il famoso master al centro che pontifica sugli effetti miracolosi del controluce su quella spettacolare inquadratura!

Visto che sei di roma prima o poi prendiamo un caffè insieme.
assolutamente sì

E allora? Fortunatamente non sono le foto che mi danno sa mangiare, non mi paga nessuno per andare in Birmania ad immortalare un tempio nell'ora migliore. Io viaggio per turismo e cerco innanzi tutto di divertirmi e di accrescere il mio bagaglio culturale. Quindi scatto quando lo ritengo opportuno e cmq quando mi va, con buona pace delle convenzioni e del "fotograficamente corretto" suggerito dal master di turno. Mi piacerebbe che un pò tutti ci ricordassimo che il nostro è e rimane un hobby, niente di più. Continuo a vedere molte foto postate storpiate da firme invadenti e veramente kitsch che mai un fotoamatore serio userebbe, adesso manca solo la fotoguida! Mi sembra di vedermi in qualche location sperduta con un'altra decina di giuggioloni come me e il famoso master al centro che pontifica sugli effetti miracolosi del controluce su quella spettacolare inquadratura!
Come sempre massimo rispetto per le altrui opinioni, ci mancherebbe, mi piace però ricordarvi che è molto sottile la differenza fra passione e mania, molto ma molto sottile...
assolutamente sì

assolutamente sì

Concordo.
Viaggiare è una passione in comune con mia moglie. Viaggiamo per lo stesso motivo: voglia di conoscere nuove culture, vedere posti nuovi, conoscere e confrontrarsi con la gente del posto. Tutto ciò ci appaga e diverte! e dobbiamo essere liberi di cambiare programma all'occorrenza ( alcuni viaggi, pur avendoli pianificati al meglio, li abbiamo affrontati acquistando il solo biglietto aereo A/R senza prenotare i pernottamenti proprio per avere la massima flessibilità ). Io credo di divertirmi leggermente di più di mia moglie perchè ci metto anche il lato fotografico. Se riesco ad organizzare al meglio le visite di posti particolari nelle ore migliori per fotografare, ben venga, altrimenti, proprio perchè viaggiamo con soldi propri e non sponsorizzati, non me ne faccio una malattia.
P.S. Per il caffè...quando sarà, se vi trovate in zona Parioli ( dove lavoro ) ... fate un fischio.
Messaggio modificato da maxbunny il Feb 16 2018, 08:47 PM
Se trovi il master incapace sono solo soldi buttati, come sono buttati i viaggi organizzati con gruppi superiori alle 8 persone, perchè diventa più un viaggio turistico svolto solo per fare soldi che di fotografico non ha proprio nulla. In quest'ultimo caso meglio fare come dice Lupaccio.
Se invece si vogliono fare foto più "professionali" meglio sempre viaggiare da soli e progettare il tutto, si ha comunque anche un'altra soddisfazione personale.
Stefano
Se invece si vogliono fare foto più "professionali" meglio sempre viaggiare da soli e progettare il tutto, si ha comunque anche un'altra soddisfazione personale.
Stefano

Se trovi il master incapace sono solo soldi buttati, come sono buttati i viaggi organizzati con gruppi superiori alle 8 persone, perchè diventa più un viaggio turistico svolto solo per fare soldi che di fotografico non ha proprio nulla. In quest'ultimo caso meglio fare come dice Lupaccio.
Se invece si vogliono fare foto più "professionali" meglio sempre viaggiare da soli e progettare il tutto, si ha comunque anche un'altra soddisfazione personale.
Stefano
Se invece si vogliono fare foto più "professionali" meglio sempre viaggiare da soli e progettare il tutto, si ha comunque anche un'altra soddisfazione personale.
Stefano
Io ho ceduto una sola volta alla tentazione di partecipare ad un viaggio fotografico organizzato da un master molto conosciuto ed in seguito a questa esperienza ho maturato la convinzione che non sempre il master/mister fotografo assolve a pieno anche al compito di tutor e organizzatore.
Per la precisione posso assicurare che un buon master riesce effettivamente a far coincidere gli orari migliori per ritrarre al meglio un luogo ed organizzare un tour in funzione della resa fotografica, e così è stato nel mio caso, ma troppo spesso il master dimenticava di essere tale e vestiva i panni del cliente che doveva prima scattare per sé, di discussioni relative alle foto scattate, in 15 giorni di viaggio, ne abbiamo velocemente affrontata una sola di un paio di ore e valutando sommariamente 2 /3 scatti presi ad esempio e nulla più, consigli e suggerimenti di impostazioni fotografiche relativamente a quanto avremmo dovuto vedere e fotografare il giorno successivo "zero", ed ho trovato troppo restrittivo il fatto che tutto fosse argomentato alle foto di paesaggio, come se null'altro potesse interessare oltre la natura, ad una mia richiesta in merito mi è stato risposto che si era in quella location per fotografare e non per perdere tempo, ma potrei proseguire ancora con molti altri e più sconcertanti esempi, ma preferisco fermarmi qui, non è certo la mia esperienza l'argomento, ma può essere di riflessione per scegliere se è più importante sperare di tornare a casa con degli scatti "da rivista", e quindi sperare di avere trovato il master giusto che ci aiuti ad ottenere il risultato sperato, o provare ad organizzarsi da sé il viaggio fotografico, cosa non così facile, bisogna entrare nell'ordine di idee che a qualcosa si dovrà forse rinunciare, ma la libertà di potere disporre del proprio tempo e della propria visione del viaggio è impagabile.
Nelle foto di reportage il fatto di essere la sola con una macchina fotografica mi consente di avvicinarmi alle persone facendole sentire più a loro agio, mi consente di scambiare con loro qualche parola ed interagire personalmente prima di chiedere se posso scattare loro una foto, se si è in tanti si finisce con il confondere il "predestinato di turno" che con 7/10 obiettivi puntati regala il solito stereotipato sorriso, bello comunque per la sua gentile disponibilità, ma, per me, e solo per me, meno coinvolgente.
Nelle foto di paesaggio invece un buon master può tecnicamente aiutare molto, e qui io chiederei che avesse bene chiaro il luogo che giornalmente si va a fotografare, non solo all'alba e al tramonto, a volte anche il sole di mezzogiorno è una sfida da raccogliere, deve essere pronto sia al bello che al brutto tempo, deve discutere di questo aspetto il giorno precedente e dare diversi suggerimenti in merito ( luce/controluce, tempi, riprese notturne, ... ... ), avvisare ed essere pronto anche all'eventuale fauna che può capitare, mammiferi o volatili, dare suggerimenti per fotografarla al meglio, e poi ogni 2/3 giorni discutere di alcuni scatti e vederne pregi e difetti, solo così ha senso un viaggio con un master,... ... ma siamo disposti a fare di questa vacanza una vacanza lavoro? Io non più.
Non è stato il mio, il viaggio fotografico che mi ero immaginata, le aspettative sono state deluse su tutti i fronti tranne che sulla meta, e quando ho fatto rientro mi sono detta che avrei rifatto il viaggio una seconda volta ma certamente per conto mio, mi resta l'amaro della delusione ma il dolce che per me la fotografia è anche una foto imperfetta ma emozionante.
Per la precisione posso assicurare che un buon master riesce effettivamente a far coincidere gli orari migliori per ritrarre al meglio un luogo ed organizzare un tour in funzione della resa fotografica, e così è stato nel mio caso, ma troppo spesso il master dimenticava di essere tale e vestiva i panni del cliente che doveva prima scattare per sé, di discussioni relative alle foto scattate, in 15 giorni di viaggio, ne abbiamo velocemente affrontata una sola di un paio di ore e valutando sommariamente 2 /3 scatti presi ad esempio e nulla più, consigli e suggerimenti di impostazioni fotografiche relativamente a quanto avremmo dovuto vedere e fotografare il giorno successivo "zero", ed ho trovato troppo restrittivo il fatto che tutto fosse argomentato alle foto di paesaggio, come se null'altro potesse interessare oltre la natura, ad una mia richiesta in merito mi è stato risposto che si era in quella location per fotografare e non per perdere tempo, ma potrei proseguire ancora con molti altri e più sconcertanti esempi, ma preferisco fermarmi qui, non è certo la mia esperienza l'argomento, ma può essere di riflessione per scegliere se è più importante sperare di tornare a casa con degli scatti "da rivista", e quindi sperare di avere trovato il master giusto che ci aiuti ad ottenere il risultato sperato, o provare ad organizzarsi da sé il viaggio fotografico, cosa non così facile, bisogna entrare nell'ordine di idee che a qualcosa si dovrà forse rinunciare, ma la libertà di potere disporre del proprio tempo e della propria visione del viaggio è impagabile.
Nelle foto di reportage il fatto di essere la sola con una macchina fotografica mi consente di avvicinarmi alle persone facendole sentire più a loro agio, mi consente di scambiare con loro qualche parola ed interagire personalmente prima di chiedere se posso scattare loro una foto, se si è in tanti si finisce con il confondere il "predestinato di turno" che con 7/10 obiettivi puntati regala il solito stereotipato sorriso, bello comunque per la sua gentile disponibilità, ma, per me, e solo per me, meno coinvolgente.
Nelle foto di paesaggio invece un buon master può tecnicamente aiutare molto, e qui io chiederei che avesse bene chiaro il luogo che giornalmente si va a fotografare, non solo all'alba e al tramonto, a volte anche il sole di mezzogiorno è una sfida da raccogliere, deve essere pronto sia al bello che al brutto tempo, deve discutere di questo aspetto il giorno precedente e dare diversi suggerimenti in merito ( luce/controluce, tempi, riprese notturne, ... ... ), avvisare ed essere pronto anche all'eventuale fauna che può capitare, mammiferi o volatili, dare suggerimenti per fotografarla al meglio, e poi ogni 2/3 giorni discutere di alcuni scatti e vederne pregi e difetti, solo così ha senso un viaggio con un master,... ... ma siamo disposti a fare di questa vacanza una vacanza lavoro? Io non più.
Non è stato il mio, il viaggio fotografico che mi ero immaginata, le aspettative sono state deluse su tutti i fronti tranne che sulla meta, e quando ho fatto rientro mi sono detta che avrei rifatto il viaggio una seconda volta ma certamente per conto mio, mi resta l'amaro della delusione ma il dolce che per me la fotografia è anche una foto imperfetta ma emozionante.
troppo spesso il master dimenticava di essere tale e vestiva i panni del cliente che doveva prima scattare per sé,
capitato anche a me in un viaggio in Nepal; molto meglio in un successivo viaggio in Birmania
se è più importante sperare di tornare a casa con degli scatti "da rivista",
qualche master è molto bravo in questo perché conosce posti e figuranti, case e monasteri dove si può fare ritrattistica da "spacciare" poi per reportage; ho visto foto fatte così vincere contest e concorsi, ma ha me così non piace
organizzarsi da sé il viaggio fotografico,
è la cosa migliore, ma devi avere una guida locale, specie in posti relativamente poco frequentati e fuori dai circuiti turistici
Nelle foto di reportage il fatto di essere la sola con una macchina fotografica mi consente di avvicinarmi alle persone facendole sentire più a loro agio, mi consente di scambiare con loro qualche parola ed interagire personalmente prima di chiedere se posso scattare loro una foto, se si è in tanti si finisce con il confondere il "predestinato di turno" che con 7/10 obiettivi puntati regala il solito stereotipato sorriso, bello comunque per la sua gentile disponibilità, ma, per me, e solo per me, meno coinvolgente.
capitato anche a me in un viaggio in Nepal; molto meglio in un successivo viaggio in Birmania
se è più importante sperare di tornare a casa con degli scatti "da rivista",
qualche master è molto bravo in questo perché conosce posti e figuranti, case e monasteri dove si può fare ritrattistica da "spacciare" poi per reportage; ho visto foto fatte così vincere contest e concorsi, ma ha me così non piace
organizzarsi da sé il viaggio fotografico,
è la cosa migliore, ma devi avere una guida locale, specie in posti relativamente poco frequentati e fuori dai circuiti turistici
Nelle foto di reportage il fatto di essere la sola con una macchina fotografica mi consente di avvicinarmi alle persone facendole sentire più a loro agio, mi consente di scambiare con loro qualche parola ed interagire personalmente prima di chiedere se posso scattare loro una foto, se si è in tanti si finisce con il confondere il "predestinato di turno" che con 7/10 obiettivi puntati regala il solito stereotipato sorriso, bello comunque per la sua gentile disponibilità, ma, per me, e solo per me, meno coinvolgente.



mt
molto molto soggettiva la questione....ovvio che produce due parti, una pro per svariati motivi l'altra contro per altri svariati motivi,.... non ho viaggiato molto con l'intenzione del risultato fotografico ma in quei pochi che fatto ho provato la meravigliosa sensazione nell'essere da solo, nel gestire ogni circostanza da solo, di scommettere sulle dinamiche interpersonali da solo, sentire dentro la vibrante garanzia di un rapporto con ciò che mi circonda non influenzato da nient'altro se non dalla mia capacità e timore di interazione con esso......sentirsi soli davanti a "quell'attimo", unici testimoni , è troppo bello!!!...non credo di far parte di quelli che partirebbero in 10 a scattare fotografie, tanto meno con un "Master" da seguire...........
Come ti capisco,anch'io non conoscendo l'inglese,mi spaventa viaggiare all'estero da solo.