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La Fidelizzazione Del Cliente
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matteo valentini
Messaggio: #1
Lavoro nell'ambito del trasporto aereo e tra le altre cose nel mio piccolo sono istruttore di CRM.
Non ho fatto chissà quanti miliardi di corsi o letto chissà quali libri ma il minimo l'ho dovuto apprendere per forza di cose.

Riguardo la fidelizzazione del cliente la prima cosa che viene detta generalmente non si discosta molto da questa:

Il costo sostenuto per acquisire un nuovo cliente è di gran lunga superiore a quello necessario per realizzare nuove opportunità sui clienti già attivi.

Fidelizzare il cliente significa conoscerlo, capire e prevederne i bisogni, capirne i tempi e rispondere alle sue segnalazioni.

Un cliente avrà forti motivazioni per restare fedele, se ravvisa nel fornitore una significativa attenzione alla sua identità.


Com'è possibile secondo voi che una multinazionale di rilievo ed affermata nel campo della fotografia non sia riuscita a capire una cosa così semplice ed alla portata di tutti?
Patrizio Gattabria
Messaggio: #2
QUOTE(matteo valentini @ Oct 8 2013, 04:21 PM) *
Lavoro nell'ambito del trasporto aereo e tra le altre cose nel mio piccolo sono istruttore di CRM.
Non ho fatto chissà quanti miliardi di corsi o letto chissà quali libri ma il minimo l'ho dovuto apprendere per forza di cose.

Riguardo la fidelizzazione del cliente la prima cosa che viene detta generalmente non si discosta molto da questa:

Il costo sostenuto per acquisire un nuovo cliente è di gran lunga superiore a quello necessario per realizzare nuove opportunità sui clienti già attivi.

Fidelizzare il cliente significa conoscerlo, capire e prevederne i bisogni, capirne i tempi e rispondere alle sue segnalazioni.

Un cliente avrà forti motivazioni per restare fedele, se ravvisa nel fornitore una significativa attenzione alla sua identità.


Com'è possibile secondo voi che una multinazionale di rilievo ed affermata nel campo della fotografia non sia riuscita a capire una cosa così semplice ed alla portata di tutti?

Perché il mercato nelle grosse multinazionali viene gestito dai cosiddetti esperti di MKT, che talvolta non sanno cosa effettivamente vogliono i loro clienti, e non si preoccupano minimamente di monitorare le loro esigenze..

Un saluto
Patrizio
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #3
QUOTE(matteo valentini @ Oct 8 2013, 04:21 PM) *
Com'è possibile secondo voi che una multinazionale di rilievo ed affermata nel campo della fotografia non sia riuscita a capire una cosa così semplice ed alla portata di tutti?


Le due cose che ho evidenziato in grassetto, secondo me, sono la risposta alla tua domanda.
Ricoprire un ruolo di leader, molto spesso, porta a "sedersi sugli allori" e a pensare di non aver bisogno di fidelizzare il cliente perché tanto lui verrà comunque alla ricerca dei tuoi prodotti. Il problema vero, secondo me, non è che nikon non ha capito questo concetto. E' che, semplicemente, se ne frega.
Nel frattempo, però, la concorrenza sviluppa prodotti interessanti e innovativi a prezzi più contenuti o con innovazioni importanti(vedi ad esempio gli annunci contemporanei di 610 e pentax k3, o il successo delle fuji a discapito di nikon 1).

teo
Antonio Canetti
Messaggio: #4
una volta si lavorava per la gloria, sì per la gloria! si metteva su una azienda per essere la migliore, non importava quanti utili si facevano l'importante era farsi un "Nome" , oggi avere un nome deve solo aiutare a fare più profitti e questo avviene IN TUTTE le multinazionali di rilievo ed affermate e non!


Antonio
danielsan74
Messaggio: #5
Ok la ricerca sempre e solo del massimo profitto e' triste ma scontata per un'azienda. Io ho una domanda, negli ultimi anni Nikon come si e' comportata sul mercato (parlo di numeri, ricavi, quote di mercato) nel mondo e in Italia rispetto ai concorrenti?
PAS
Messaggio: #6
Dipende cosa si intende per “cliente”.
Secondo una nostra (legittima) visione ci porta ad identificare il “cliente” con noi stessi o con chi conosciamo o con coloro con i quali intratteniamo rapporti sui forum o sui social. Estrapolando le nostre (loro) opinioni ed i nostri (loro) desiderata come generali.

In realtà un’attività di marketing è estremamente più complessa e deve mediare tra una potenziale clientela vasta, eterogenea e con esigenze anche diversissime tra loro.
I prodotti nascono da tali indagini ed anche da scommesse sui trend di mercato e sulle capacità di governarli (creando bisogni o riferimenti di mercato)
A volte ci si azzecca, altre volte meno. Fa parte del rischio d’impresa.
Ciò che giudicherà, volenti o nolenti, sarà poi il mercato globale che premierà o meno le scelte.
Concordo che sia certamente un quadro molto meno “romantico” rispetto ai periodi pionieristici delle aziende (Nikon compresa) ma tant’è.

Valerio
a_deias
Messaggio: #7
QUOTE(matteo valentini @ Oct 8 2013, 04:21 PM) *
Lavoro nell'ambito del trasporto aereo e tra le altre cose nel mio piccolo sono istruttore di CRM.
Non ho fatto chissà quanti miliardi di corsi o letto chissà quali libri ma il minimo l'ho dovuto apprendere per forza di cose.

Riguardo la fidelizzazione del cliente la prima cosa che viene detta generalmente non si discosta molto da questa:

Il costo sostenuto per acquisire un nuovo cliente è di gran lunga superiore a quello necessario per realizzare nuove opportunità sui clienti già attivi.

Fidelizzare il cliente significa conoscerlo, capire e prevederne i bisogni, capirne i tempi e rispondere alle sue segnalazioni.

Un cliente avrà forti motivazioni per restare fedele, se ravvisa nel fornitore una significativa attenzione alla sua identità.


Com'è possibile secondo voi che una multinazionale di rilievo ed affermata nel campo della fotografia non sia riuscita a capire una cosa così semplice ed alla portata di tutti?


La verità potrebbe essere che a volte in paesi come il Giappone in grandi aziende ci sono potenti famiglie che decidono di tutto e a volte dei nipotini finiscono per avere responsabilità senza averne nessuna capacità.

Vedi il fatto che Nikon alla fin fine va avanti per forza di inerzia senza avere coraggio di iniziative forti.
matteo valentini
Messaggio: #8
QUOTE(a_deias @ Oct 9 2013, 02:29 PM) *
La verità potrebbe essere che a volte in paesi come il Giappone in grandi aziende ci sono potenti famiglie che decidono di tutto e a volte dei nipotini finiscono per avere responsabilità senza averne nessuna capacità.

Vedi il fatto che Nikon alla fin fine va avanti per forza di inerzia senza avere coraggio di iniziative forti.


Su questo non sono molto d'accordo, nel senso che sono convinto che le scelte di marketing non siano fatte dal ragazzino senza capacità anzi. Ed è proprio per questa mia convinzione che non riesco a spiegarmi gli avvenimenti recenti legati al marchio Nikon.
Non mi riferisco solo alla questione D600, sporcizia, uscita D610. Ma anche ad esempio al progetto Nikon 1, alle ultime ottiche uscite, insomma un po' in generale. Ho visto recentemente una serie di slides (credo addirittura dal sito ufficiale Nikon) o comunque materiale marchiato dalla casa madre che mostrava i grafici delle vendite ed i vari trend dei prodotti, la situazione globale si sa è grave e tali immagini e grafici lo confermavano.

Io sto vivendo questo periodo in maniera distaccata nel senso che non sono deluso dai miei acquisti, i prodotti Nikon che ho mi soddisfano ma mi immedesimo e provo a capire lo stato d'animo di chi invece si sente in un certo senso tradito.

Ho come l'impressione che per una buona fetta di persone che partecipano a questo forum Nikon abbia preso delle scelte talmente impopolari da calare la fidelizzazione dei suoi clienti più affezionati.
PAS
Messaggio: #9
QUOTE(a_deias @ Oct 9 2013, 02:29 PM) *
La verità potrebbe essere che a volte in paesi come il Giappone in grandi aziende ci sono potenti famiglie che decidono di tutto e a volte dei nipotini finiscono per avere responsabilità senza averne nessuna capacità.

Vedi il fatto che Nikon alla fin fine va avanti per forza di inerzia senza avere coraggio di iniziative forti.



Se fosse come scrivi non si capirebbe come il Giappone resti la terza potenza economica.

Beh io ho lavorato in Giappone e con il Giappone e posso assicurarti che non è così.
L’imprenditoria giapponese è estremamente pragmatica e quindi selettiva nel suo management. Gli incapaci e quelli che chiami “nipotini” non accedono a posti direzionali.
A differenza di ciò che avviene nel belpaese wink.gif

matteo valentini
Messaggio: #10
QUOTE(PAS @ Oct 9 2013, 02:47 PM) *
Se fosse come scrivi non si capirebbe come il Giappone resti la terza potenza economica.

Beh io ho lavorato in Giappone e con il Giappone e posso assicurarti che non è così.
L’imprenditoria giapponese è estremamente pragmatica e quindi selettiva nel suo management. Gli incapaci e quelli che chiami “nipotini” non accedono a posti direzionali.
A differenza di ciò che avviene nel belpaese wink.gif


Abbiamo scritto la medesima cosa contemporaneamente e quoto tutto in pieno. In generale all'estero (fatta eccezione dell'ex URSS) sono molto più meritocratici. Magari si, grandi famiglie inseriscono i figli in azienda facendogli ricoprire anche cariche in apparenza importanti, ma poi, gli aspetti decisionali sono gestiti da ben altri team di persone. Non come accade spesso in Italia
rickyjungle
Messaggio: #11
QUOTE(matteo valentini @ Oct 8 2013, 04:21 PM) *
Com'è possibile secondo voi che una multinazionale di rilievo ed affermata nel campo della fotografia non sia riuscita a capire una cosa così semplice ed alla portata di tutti?



Il ragionamento di base non è corretto secondo me... non si può pensare che un mercato come quello italiano possa influenzare le scelte di una multinazionale... non conosco i meccanismi, ma mi pare ovvio che se io devo fare una scelta guardo a dove ho maggior mercato... fatto 1.000.000 di pezzi, essi dove finiscono?, se in italia ci finisce lo 0,5%, e che so in asia il 40%, in Amercia il 50%, va da se che tu esperto di marketing quale mercato ascolteresti?


non credo l'italia... o almeno io non lo farei... (dico italia, ma potrei dire albania, spagna, svizera, cioè paese che hanno poco peso in termini di vendite, rispetto agli USA, per esempio...)

QUOTE(matteo valentini @ Oct 9 2013, 02:47 PM) *
Su questo non sono molto d'accordo, nel senso che sono convinto che le scelte di marketing non siano fatte dal ragazzino senza capacità anzi. Ed è proprio per questa mia convinzione che non riesco a spiegarmi gli avvenimenti recenti legati al marchio Nikon.
Non mi riferisco solo alla questione D600, sporcizia, uscita D610. Ma anche ad esempio al progetto Nikon 1, alle ultime ottiche uscite, insomma un po' in generale. Ho visto recentemente una serie di slides (credo addirittura dal sito ufficiale Nikon) o comunque materiale marchiato dalla casa madre che mostrava i grafici delle vendite ed i vari trend dei prodotti, la situazione globale si sa è grave e tali immagini e grafici lo confermavano.

Io sto vivendo questo periodo in maniera distaccata nel senso che non sono deluso dai miei acquisti, i prodotti Nikon che ho mi soddisfano ma mi immedesimo e provo a capire lo stato d'animo di chi invece si sente in un certo senso tradito.

Ho come l'impressione che per una buona fetta di persone che partecipano a questo forum Nikon abbia preso delle scelte talmente impopolari da calare la fidelizzazione dei suoi clienti più affezionati.



stesso discorso di prima... se vendi il 90% di entry level e compatte, farei più investimenti li o nella nicchia professionale, dove uno se ha speso 1500 per un'ottica, poco poco la tiene 10 anni? mentre quello che spende per la d3000, poi prende la d5000 e poi il 55-200, e poi gli piace lo zoom e prende il 18-300, poca spesa ma tanto ricambio....
 
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