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Perche I Professionisti Contro I Fotoamatori?!?
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logan7
Messaggio: #101
QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 05:25 PM) *
Un conto è la scomparsa di professioni obsolete, peraltro in genere sostituite da altre (vedi l'industria della carrozza sostiuita da quella dell'automobile, ad esempio), un altro è la sparizione di "occasioni di lavoro" non sostituite da altre.


Ma in che senso è un altro? Non è che si può fermare a colpi di leggi proibizioniste l'evoluzione del mercato: tanto più oggi, che siamo finalmente riusciti ad eliminare dogane e altri tipi di barriere. Lo scenario è cambiato, non ha senso fare distinzioni.

QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 05:25 PM) *
Mi spiego: proprio il mese scorso un grande centro commerciale ha aperto un distributore di benzina/gasolio/gas venduti prezzi molto bassi (-10/15% della media), il risultato è stato il crollo delle vendite in tutti gli altri distributori cittadini. Il risultato sarà che 20 o 30 famiglie non avranno più un reddito, a fronte della creazione di uno o due posti di lavoro nuovi.


E quindi qual è la soluzione? Introdurre barriere all'ingresso di altri operatori in un determinato settore merceologico? Impedire ai supermercati di vendere benzina ad un prezzo inferiore a quello delle pompe tradizionali? Sul serio, non capisco.

QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 05:25 PM) *
Le grandi catene di distribuzione acquistano da anni in paesi del terzo mondo i generi di più larga diffusione con l'apparente vantaggio di prezzi più bassi per il consumatore (in realtà l'unico vantaggio è per chi importa a 1 per vendere a 10!!), ma in realtà la perdita di posti di lavoro a causa della chiusura di tutte le aziende italiane che prima producevano i medesimi articoli ha fatto sì che tanti, anzi troppi, non possono nemmeno più permettersi l'acquisto dei beni "cinesi".


Si chiama concorrenza, mi sembra che faccia parte delle regole di mercato da un po'. Di cosa ti meravigli? Anche gli importatori sono destinati all'estinzione, dato che il produttore ha e avrà sempre più vantaggio dal curare direttamente non solo la produzione ma anche e soprattutto distribuzione e vendita.

QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 05:25 PM) *
Provate a cercare i nomi dei cento uomini più ricchi del mondo, a parte i soliti noti vedrete che tra i più ricchi ci sono proprio i proprietari dei grandi gruppi discount del tessile abbigliamento: i vari Ortega (ZARA Inditex), Persson (H&M) o del mobile (IKEA).

Proprio coloro che sfruttando i paesi del terzo mondo vendono a poco (ma pagando pochissimo) beni voluttuari di grande diffusione.


Hai studiato il modello di business di Zara? E' molto diverso da quello che immagini.

QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 05:25 PM) *
I nostri operai tessili costano più di 3000 Euro al mese, mentre in quei paesi il costo varia dai 50 ai 100 Dollari al mese, noi ci difendiamo con produzioni al top di gamma, ma i volumi (quelli che fanno prosperare le aziende e moltiplicare i posti di lavoro) vengono a mancare, grazie proprio alla grande distribuzione che per massimizzare i guadagni vende con margini enormi merci a bassissimo costo e ancor più basso valore.


La grande distribuzione non vende con margini enormi merci a bassissimo costo. Caso mai è esattamente il contrario: possono permettersi margini ridotti perché ragionano sulla base di grandi volumi di vendita. La produzione top di gamma sfugge da queste regole, tanto è vero che il settore del lusso non è in crisi.

QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 05:25 PM) *
Vi farò un altro esempio: produrre una maglia di cashmere completamente in Italia, mantenendo così intatta la filiera tessile che da lavoro a centinaia di migliaia di persone, può costare 65/70 Euro e la si può vendere a 200 in negozio (moltiplicatore circa 3 x), il cinese invece la porta qui per 25/27 euro (è più bruttina, ma il consumatore è sempre più "ignorante" e non se ne accorge) così il negoziante, che la mette in negozio sempre a 200 Euro, ha un guadagno 7 x invece di 3 x. La scelta che farà il negoziante mi pare ovvia...


Certo, e ovviamente quella scelta lo metterà fuori dal mercato. Perché sarà sempre più difficile vendere a 200,00€ un oggetto che si può trovare a 30,00€. Se ancora questo non è chiaro...

QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 05:25 PM) *
Sulla t-shirt di cotone è peggio: in Pakistan la si acquista a 0,2 Euro e la trovate in negozio dai 5 ai 10 Euro...capito come fa il signor H&M ad arricchirsi?

Il problema è che se come consumatori non ci diamo una mossa a privilegiare le cose di casa nostra , tra un po' nessuno di noi avrà più la possibilità di acquistarsi alcunché.[...]


Ecco, appunto: difesa ad oltranza del fortino. Tempo perso. Come cercare di svuotare il mare con un cucchiaino.
MrPaulson79
Messaggio: #102
QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 05:25 PM) *
Un conto è la scomparsa di professioni obsolete, peraltro in genere sostituite da altre (vedi l'industria della carrozza sostiuita da quella dell'automobile, ad esempio), un altro è la sparizione di "occasioni di lavoro" non sostituite da altre.

Mi spiego: proprio il mese scorso un grande centro commerciale ha aperto un distributore di benzina/gasolio/gas venduti prezzi molto bassi (-10/15% della media), il risultato è stato il crollo delle vendite in tutti gli altri distributori cittadini. Il risultato sarà che 20 o 30 famiglie non avranno più un reddito, a fronte della creazione di uno o due posti di lavoro nuovi.
Le grandi catene di distribuzione acquistano da anni in paesi del terzo mondo i generi di più larga diffusione con l'apparente vantaggio di prezzi più bassi per il consumatore (in realtà l'unico vantaggio è per chi importa a 1 per vendere a 10!!), ma in realtà la perdita di posti di lavoro a causa della chiusura di tutte le aziende italiane che prima producevano i medesimi articoli ha fatto sì che tanti, anzi troppi, non possono nemmeno più permettersi l'acquisto dei beni "cinesi".

Provate a cercare i nomi dei cento uomini più ricchi del mondo, a parte i soliti noti vedrete che tra i più ricchi ci sono proprio i proprietari dei grandi gruppi discount del tessile abbigliamento: i vari Ortega (ZARA Inditex), Persson (H&M) o del mobile (IKEA).

Proprio coloro che sfruttando i paesi del terzo mondo vendono a poco (ma pagando pochissimo) beni voluttuari di grande diffusione.

I nostri operai tessili costano più di 3000 Euro al mese, mentre in quei paesi il costo varia dai 50 ai 100 Dollari al mese, noi ci difendiamo con produzioni al top di gamma, ma i volumi (quelli che fanno prosperare le aziende e moltiplicare i posti di lavoro) vengono a mancare, grazie proprio alla grande distribuzione che per massimizzare i guadagni vende con margini enormi merci a bassissimo costo e ancor più basso valore.

Vi farò un altro esempio: produrre una maglia di cashmere completamente in Italia, mantenendo così intatta la filiera tessile che da lavoro a centinaia di migliaia di persone, può costare 65/70 Euro e la si può vendere a 200 in negozio (moltiplicatore circa 3 x), il cinese invece la porta qui per 25/27 euro (è più bruttina, ma il consumatore è sempre più "ignorante" e non se ne accorge) così il negoziante, che la mette in negozio sempre a 200 Euro, ha un guadagno 7 x invece di 3 x. La scelta che farà il negoziante mi pare ovvia...

Sulla t-shirt di cotone è peggio: in Pakistan la si acquista a 0,2 Euro e la trovate in negozio dai 5 ai 10 Euro...capito come fa il signor H&M ad arricchirsi?

Il problema è che se come consumatori non ci diamo una mossa a privilegiare le cose di casa nostra , tra un po' nessuno di noi avrà più la possibilità di acquistarsi alcunché.

Non entro nella diatriba pro/amatore perché non intendo sicuramente fare foto di matrimonio...ho già così poco tempo per fare le mie foto, altro che fare quelle per gli altri!


Hai centrato in pieno la questione ...
I sociologi (quelli le cui ricerche non vengono pagate dalle multinazionali intendo) hanno già evidenziato come la Società Occidentale abbia raggiunto l'apice del proprio ciclo "vitale" e da ora in avanti non potrà far altro che regredire per ritornare a quella che era la situazione dei primi del 1800 dove pochissimi grandi ricchi possedevano il 90% della ricchezza e il resto della popolazione cercherà di sopravvivere con un conseguente e vertiginoso decremento della stessa.
Presto (relativamente presto, non credo domani) ci troveremo ad avere merci sempre più a basso costo (eliminazione totale degli intermediari e produzioni fatte nei paesi del cd. terzo mondo) che però non potremmo più permetterci per assenza di fonti di reditto.
Aziende che chiuduno uguale non solo meno posti di lavoro (e quindi meno capacità di reddito pro-capite), ma anche meno stato sociale a causa delle minori entrate tributarie. C'è poco da dire (e credo anche da fare) si va verso una società dove chi avrà veramente tanti soldi continuerà a stare bene anzi vedrà migliorato il proprio tenore di vita e tutti gli altri ... boh vedremo.
La storia però ci ha insegnato che quando tanta gente non ha più da mangiare succedono sempre dei "problemini" ...
Danilo 73
Messaggio: #103
QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 05:53 PM) *
Si chiama concorrenza, mi sembra che faccia parte delle regole di mercato da un po'. Di cosa ti meravigli? Anche gli importatori sono destinati all'estinzione, dato che il produttore ha e avrà sempre più vantaggio dal curare direttamente non solo la produzione ma anche e soprattutto distribuzione e vendita.

La libera concorrenza ha senso in mercati liberi e con regole uguali per tutti, ma tutto abbiamo tranne che questo. Salviamo le banche, salviamo la fiat, diamo i diritti televisivi gratuitamente, persone in schiavitù, paradisi fiscali, evasori scudati........ l'elenco è interminabile, in un contesto del genere non c'è libera concorrenza.
MrPaulson79
Messaggio: #104
QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 05:53 PM) *
Ecco, appunto: difesa ad oltranza del fortino. Tempo perso. Come cercare di svuotare il mare con un cucchiaino.


Dalle tue parole è evidente come tu sia uno di quelli che attualmente non avverte la crisi (l'alternativa sarebbe quella che tu fossi talmente stupido da difendere una teoria economica - concorrenza senza regole - che danneggia il tuo vivere solo perchè "in teoria" è il sistema migliore) ...
Forse però non ti sei accorto che tanta gente, per campare, sta già tentando di svuotare il mare con il cucchiaino ... ma questa gente prima o poi si stancherà di tirare su acqua un cucchiaiono alla volta e il cucchiaiono verrà limato su una pietra fino a farne un coltello ... e con il coltello non si raccoglie su nulla!!!
Viviamo in un paese in cui abbiamo una classe politica disonesta unita ad una classe imprenditoriale cieca ... non un bel binomio!!
logan7
Messaggio: #105
QUOTE(Danilo 73 @ May 16 2013, 05:45 PM) *
Tutti questi meccanismi stanno portando sempre alla stessa cosa, arricchimento di chi è già ricco ed impoverimento delle fasce più deboli, sino ad arrivare alla disperazione per la sopravvivenza, tutto questo si traduce in malcontento, e quando diventa fame significa guerra! se non ci sarà una redistribuzione della ricchezza continuando cosi nel giro di 10-15 anni ci sarà una guerra.


Siamo molto lontani da tutto questo. Per giunta tutte le analisi utilizzano i dati ufficiali relativi al reddito, che ovviamente non comprendono il sommerso (che ci vede al primo posto in Europa).
GuidoGR
Messaggio: #106
QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 05:53 PM) *
...

Ecco, appunto: difesa ad oltranza del fortino. Tempo perso. Come cercare di svuotare il mare con un cucchiaino.


Hai ragione, mica dico di no, però prepariamoci, visto che il "fortino" non lo vogliamo/possiamo difendere, a diventare tutti più poveri e meno tutelati, a scordarsi i "diritti acquisiti", la sanità pubblica come la intendiamo oggi, ed a vedere sempre più "ricchissimi" (ma non certo in Italia!) padroni del 90% del mondo.
Contento tu, contenti tutti...

Io, da parte mia continuo a far benzina dal mio solito distributore, ad acquistare prodotti a km zero ove possibile ed a privilegiare il made in Italy od al limite Made in EU/USA/Japan. Le cinesate le lascio agli altri...sarò l'ultimo dei Mohicani, ma tant'é.
MrPaulson79
Messaggio: #107
QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 06:07 PM) *
Siamo molto lontani da tutto questo. Per giunta tutte le analisi utilizzano i dati ufficiali relativi al reddito, che ovviamente non comprendono il sommerso (che ci vede al primo posto in Europa).


In Italia una famiglia su 6 è povera
In Italia una famiglia su sei è povera, un dato superiore alla media dell'area euro. Lo rileva la Bce in un'indagine sui bilanci dei nuclei familiari realizzata in 15 Paesi aderenti alla moneta unica. La quota di poveri nell'area euro (identificati da un reddito equivalente inferiore alla mediana di ogni Paese) è del 13%, mentre in Italia è del 16,5%: un valore doppio rispetto alla Francia (8,9%) e superiore anche nel confronto con la Germania (13,4%).

A parte che con i dati della BCE ci si può tranquillamente pulire il .... dato che dicono quello che vogliono loro!! Quale parte di "In Italia una famiglia su 6 è povera" non ti è chiara? Una su sei ... non una su 1000 ...
logan7
Messaggio: #108
QUOTE(Danilo 73 @ May 16 2013, 06:00 PM) *
La libera concorrenza ha senso in mercati liberi e con regole uguali per tutti, ma tutto abbiamo tranne che questo. Salviamo le banche, salviamo la fiat, diamo i diritti televisivi gratuitamente, persone in schiavitù, paradisi fiscali, evasori scudati........ l'elenco è interminabile, in un contesto del genere non c'è libera concorrenza.


Non ho capito qual è il nesso tra le regole della libera concorrenza e tutto il resto. Salvare una banca o la Fiat significa soprattutto salvare i dipendenti, che altrimenti finirebbero in mezzo alla strada. Una delle cose che non ha senso fare, se non si interviene anche sui motivi per cui la crisi è strutturale.

QUOTE(MrPaulson79 @ May 16 2013, 06:05 PM) *
Dalle tue parole è evidente come tu sia uno di quelli che attualmente non avverte la crisi (l'alternativa sarebbe quella che tu fossi talmente stupido da difendere una teoria economica - concorrenza senza regole - che danneggia il tuo vivere solo perchè "in teoria" è il sistema migliore) ...
Forse però non ti sei accorto che tanta gente, per campare, sta già tentando di svuotare il mare con il cucchiaino ... ma questa gente prima o poi si stancherà di tirare su acqua un cucchiaiono alla volta e il cucchiaiono verrà limato su una pietra fino a farne un coltello ... e con il coltello non si raccoglie su nulla!!!
Viviamo in un paese in cui abbiamo una classe politica disonesta unita ad una classe imprenditoriale cieca ... non un bel binomio!!


Io non difendo proprio niente.

Prendo atto che negli ultimi anni c'è stata una rivoluzione nel commercio, rivoluzione che molti hanno sottovalutato. Certe regole ed atteggiamenti, in un mondo che è diventato più piccolo, sono inutili e dannose. Bisogna adattarsi e riciclarsi, capire come si muove il commercio e in che direzione andrà.

Svuotare il mare con il cucchiaino è da stupidi. Pensare di risolvere le cose facendolo diventare un coltello, peggio ancora.
Danilo 73
Messaggio: #109
QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 06:07 PM) *
Siamo molto lontani da tutto questo. Per giunta tutte le analisi utilizzano i dati ufficiali relativi al reddito, che ovviamente non comprendono il sommerso (che ci vede al primo posto in Europa).

Ma, io vedo persone cercare nei cassonetti e suicidarsi, se a te sembra poco.... mi ricordi l'ex premier che negava la crisi.

QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 06:16 PM) *
Non ho capito qual è il nesso tra le regole della libera concorrenza e tutto il resto. Salvare una banca o la Fiat significa soprattutto salvare i dipendenti, che altrimenti finirebbero in mezzo alla strada. Una delle cose che non ha senso fare, se non si interviene anche sui motivi per cui la crisi è strutturale.
Io non difendo proprio niente.

Nel senso che la parola concorrenza ha senso solo quando è libera, visto che il mercato non è libero per molteplici motivi, non si può parlare di concorrenza.
logan7
Messaggio: #110
QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 06:10 PM) *
Hai ragione, mica dico di no, però prepariamoci, visto che il "fortino" non lo vogliamo/possiamo difendere, a diventare tutti più poveri e meno tutelati, a scordarsi i "diritti acquisiti", la sanità pubblica come la intendiamo oggi, ed a vedere sempre più "ricchissimi" (ma non certo in Italia!) padroni del 90% del mondo.
Contento tu, contenti tutti...


Come se dipendesse da me. Il problema non è essere contenti o meno. E' cambiare mentalità. I ricchissimi ci sono sempre stati e sempre ci saranno, è insensato additarli come responsabili della situazione italiana. I diritti acquisiti quali sarebbero? Quelli figli degli anni in cui la spesa pubblica è cresciuta senza limiti, grazie ad amministratori della spesa pubblica dalle mani bucate?

QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 06:10 PM) *
Io, da parte mia continuo a far benzina dal mio solito distributore, ad acquistare prodotti a km zero ove possibile ed a privilegiare il made in Italy od al limite Made in EU/USA/Japan. Le cinesate le lascio agli altri...sarò l'ultimo dei Mohicani, ma tant'é.


Quindi la soluzione sarebbe quella di imporre a tutti queste regole? Fammi capire.

QUOTE(MrPaulson79 @ May 16 2013, 06:11 PM) *
In Italia una famiglia su 6 è povera
In Italia una famiglia su sei è povera, un dato superiore alla media dell'area euro. Lo rileva la Bce in un'indagine sui bilanci dei nuclei familiari realizzata in 15 Paesi aderenti alla moneta unica. La quota di poveri nell'area euro (identificati da un reddito equivalente inferiore alla mediana di ogni Paese) è del 13%, mentre in Italia è del 16,5%: un valore doppio rispetto alla Francia (8,9%) e superiore anche nel confronto con la Germania (13,4%).

A parte che con i dati della BCE ci si può tranquillamente pulire il .... dato che dicono quello che vogliono loro!! Quale parte di "In Italia una famiglia su 6 è povera" non ti è chiara? Una su sei ... non una su 1000 ...


E a te quale parte della frase "l'Italia è al primo posto in Europa per evasione fiscale" non ti è chiara?

Ovvio che le statistiche dicano quello, ma i poveri italiani spesso e volentieri sono quelli che si dimenticano di pagare le tasse sul reddito.

QUOTE(Danilo 73 @ May 16 2013, 06:23 PM) *
Ma, io vedo persone cercare nei cassonetti e suicidarsi, se a te sembra poco.... mi ricordi l'ex premier che negava la crisi.
Nel senso che la parola concorrenza ha senso solo quando è libera, visto che il mercato non è libero per molteplici motivi, non si può parlare di concorrenza.


Io sto dicendo che la crisi non si risolve difendendo il fortino. Che non ha senso, nel 2013, di parlare di protezionismo.

Quali sono i mercati che non sono liberi secondo te? Puoi essere più preciso?
MrPaulson79
Messaggio: #111
QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 06:16 PM) *
Non ho capito qual è il nesso tra le regole della libera concorrenza e tutto il resto. Salvare una banca o la Fiat significa soprattutto salvare i dipendenti, che altrimenti finirebbero in mezzo alla strada. Una delle cose che non ha senso fare, se non si interviene anche sui motivi per cui la crisi è strutturale.
Io non difendo proprio niente.

Prendo atto che negli ultimi anni c'è stata una rivoluzione nel commercio, rivoluzione che molti hanno sottovalutato. Certe regole ed atteggiamenti, in un mondo che è diventato più piccolo, sono inutili e dannose. Bisogna adattarsi e riciclarsi, capire come si muove il commercio e in che direzione andrà.

Svuotare il mare con il cucchiaino è da stupidi. Pensare di risolvere le cose facendolo diventare un coltello, peggio ancora.


Ma tu che lavoro fai?
Come ti adegui se nel tuo negozio per campare devi vendere una maglia a 10 Euro e su internet la vendono a 2 ... ma al di la della teoria hai una minima idea di cosa fare in pratica?
Mi sembri un politico in campagna elettorale ...
La verità è che il commercio è stato ucciso dall'ingordigia di pochi e dalla ciecità delle masse.
Il sistema "dal produttore al consumatore" è un giogo che ci stanno mettendo facendoci credere che sia una anello di diamanti ... sai dove sta il problema del "dal produttore al consumatore"? Nel fatto che il consumatore, per essere tale, deve lavorare per il produttore ... pochi ricchissimi, tanti che sopravvivono!!
logan7
Messaggio: #112
QUOTE(MrPaulson79 @ May 16 2013, 06:11 PM) *
[...]A parte che con i dati della BCE ci si può tranquillamente pulire il .... dato che dicono quello che vogliono loro!! Quale parte di "In Italia una famiglia su 6 è povera" non ti è chiara? Una su sei ... non una su 1000 ...


I dati bisogna leggerli tutti, non solo quelli che fanno comodo al proprio ragionamento.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #113
QUOTE(Danilo 73 @ May 16 2013, 05:45 PM) *
....continuando cosi nel giro di 10-15 anni ci sarà una guerra.


Sono pronto a scommettere che passerà meno tempo prima di avere dei bei casini...

Graziano
logan7
Messaggio: #114
QUOTE(MrPaulson79 @ May 16 2013, 06:30 PM) *
Ma tu che lavoro fai?
Come ti adegui se nel tuo negozio per campare devi vendere una maglia a 10 Euro e su internet la vendono a 2 ... ma al di la della teoria hai una minima idea di cosa fare in pratica?
Mi sembri un politico in campagna elettorale ...
La verità è che il commercio è stato ucciso dall'ingordigia di pochi e dalla ciecità delle masse.
Il sistema "dal produttore al consumatore" è un giogo che ci stanno mettendo facendoci credere che sia una anello di diamanti ... sai dove sta il problema del "dal produttore al consumatore"? Nel fatto che il consumatore, per essere tale, deve lavorare per il produttore ... pochi ricchissimi, tanti che sopravvivono!!


Cambi lavoro. Non vendi più maglie che altri vendono a 2 euro. A me sembra che tu non hai idea di cosa fare in pratica, perché non dai soluzioni. Cosa vorresti? Impedire alla gente di acquistare su internet? Obbligare chi vende in Italia a fare gli stessi prezzi che fai tu? Spiega, perché non si capisce.

Il commercio è stato ucciso dalla sua ingordigia, prima che da qualsiasi altra cosa. Ma sembra che tu preferisca dare la colpa alla masse, cioè ai tuoi clienti. Vuoi obbligarli a comprare da te? In che modo?

Già, dal produttore al consumatore è un giogo. Meglio foraggiare anche il distributore, il rappresentante, il corriere, il commerciante all'ingrosso, il commerciante al dettaglio, il magazziniere.

Il mondo è cambiato, chi non si adegua è fuori dal mercato. E' sempre stato così e sarà sempre così.
GuidoGR
Messaggio: #115
QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 06:23 PM) *
Come se dipendesse da me. Il problema non è essere contenti o meno. E' cambiare mentalità. Per favore spiegami come dovremmo cambiare mentalità, cosa dovremmo fare? I ricchissimi ci sono sempre stati e sempre ci saranno, Sì ma una volta c'erano tanti più benestanti nel ceto medio, mentre ora si va verso pochi estremamente ricchi (i cui utili peraltro non rimangono in Italia) ed il ceto medio soffre è insensato additarli come responsabili della situazione italiana. Nessuno li incolpa, semplicemente guadagnano e spendono altrove i nostri soldi (mentre i benestanti nostrani solitamente danno lavoro e spendono nei pressi di casa I diritti acquisiti quali sarebbero? Quelli figli degli anni in cui la spesa pubblica è cresciuta senza limiti, grazie ad amministratori della spesa pubblica dalle mani bucate?
Qui ti do ragione, ma è molto difficile tornare indietro, hai sentito per caso qualche politico proporre di tagliare gli statali al 50% per ridurre le spese?? Un caso fra tanti: i forestali in numero spropositato in una certa regione del sud, tutti ne parlano ma nessuno fa nulla...e noi paghiamo
Quindi la soluzione sarebbe quella di imporre a tutti queste regole? Fammi capire. Le imposizioni non servono, dovremmo tutti acquisire certi comportamenti per favorire l'economia di casa nostra senza bisogno di imposizioni, è dura ma è possibile anche se non facile. Purtroppo è meno costoso andare a Sharm che in Sicilia ad esempio...
logan7
Messaggio: #116
QUOTE
QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 06:23 PM)
Come se dipendesse da me. Il problema non è essere contenti o meno. E' cambiare mentalità. Per favore spiegami come dovremmo cambiare mentalità, cosa dovremmo fare? I ricchissimi ci sono sempre stati e sempre ci saranno, Sì ma una volta c'erano tanti più benestanti nel ceto medio, mentre ora si va verso pochi estremamente ricchi (i cui utili peraltro non rimangono in Italia) ed il ceto medio soffre è insensato additarli come responsabili della situazione italiana. Nessuno li incolpa, semplicemente guadagnano e spendono altrove i nostri soldi (mentre i benestanti nostrani solitamente danno lavoro e spendono nei pressi di casa I diritti acquisiti quali sarebbero? Quelli figli degli anni in cui la spesa pubblica è cresciuta senza limiti, grazie ad amministratori della spesa pubblica dalle mani bucate?
Qui ti do ragione, ma è molto difficile tornare indietro, hai sentito per caso qualche politico proporre di tagliare gli statali al 50% per ridurre le spese?? Un caso fra tanti: i forestali in numero spropositato in una certa regione del sud, tutti ne parlano ma nessuno fa nulla...e noi paghiamo
Quindi la soluzione sarebbe quella di imporre a tutti queste regole? Fammi capire. Le imposizioni non servono, dovremmo tutti acquisire certi comportamenti per favorire l'economia di casa nostra senza bisogno di imposizioni, è dura ma è possibile anche se non facile. Purtroppo è meno costoso andare a Sharm che in Sicilia ad esempio...


Ma ti rendi conto di quanto è anacronistico il tuo ragionamento?

Che sia giusto o sbagliato, il Mondo è cambiato. Il trasporto aereo ha ridotto le distanze, internet le ha abbattute. I mercati sono globali, non ha senso parlare solo del nostro giardino. La Sicilia deve mettersi a confronto con Sharm, e darsi da fare per offrire un'esperienza diversa, se vuole attrarre turisti.

Vuoi tagliare del 50% i dipendenti pubblici: bene, benissimo. E di tutte queste centinaia di migliaia di persone improvvisamente senza reddito cosa dovremmo farne? Fammi capire. In che modo azzerare il reddito al 50% dei dipendenti pubblici farà aumentare la loro propensione al consumo?
GuidoGR
Messaggio: #117
Comunque, che ci piaccia o no, con la globalizzazione abbiamo aperto il rubinetto tra vasi comunicanti: uno, il più piccolo e pieno di denaro era il vaso del mondo occidentale, il secondo molto più grande e quasi vuoto era il vaso del terzo e quarto mondo: noi in media diventeremo molto più poveri e gli altri un pelino più ricchi, sopra di tutti pochissimi padroni del mondo...come con saggezza mi disse già una decina di anni fa una ferrista rumena con cui ebbi modo di parlare.

A chi dice "smetti di fare quel lavoro se non ti rende" dico: per favore mi indichi che cos'altro dovrei fare? Quali sono attualmente le ragionevoli alternative? Io purtroppo vedo solo sfruttamento di poveri nel terzo mondo a favore di pochi ed a danno di tutti gli altri.

Io ritengo però che il fondo non lo abbiamo ancora toccato, quando non avremo più soldi, perché non li guadagneremo più o perché i risparmi saranno azzerati da crisi bancarie di cui non abbiamo neppure idea, quando neppure lo stato potrà pagare i suoi dipendenti perché nessuno avrà più tasse da pagare o beni con cui pagare...solo allora si ricomincerà, chi saprà coltivare coltiverà, chi saprà aggiustare o costruire lo farà, si tornerà ad avere una maestra per classe e la scuola sarà riscaldata con il ciocco di legna che ogni allievo porterà in classe la mattina (come faceva mia madre nel '42/43).
Speriamo solo che prima di arrivare a questo punto a nessuno venga in mente di cercar di risolverla a fucilate, arriveremmo comunque allo stesso punto con in aggiunta morti e rancori eterni...
logan7
Messaggio: #118
QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 06:51 PM) *
Comunque, che ci piaccia o no, con la globalizzazione abbiamo aperto il rubinetto tra vasi comunicanti: uno, il più piccolo e pieno di denaro era il vaso del mondo occidentale, il secondo molto più grande e quasi vuoto era il vaso del terzo e quarto mondo: noi in media diventeremo molto più poveri e gli altri un pelino più ricchi, sopra di tutti pochissimi padroni del mondo...come con saggezza mi disse già una decina di anni fa una ferrista rumena con cui ebbi modo di parlare.


E' la famosa ridistribuzione della ricchezza di cui parlava qualcun altro nel thread, no? Solo che lui si riferiva alla nostra piccola Italia, e sperava di trovarsi sul conto corrente, per decreto, i soldi di qualche paperone nazionale. Invece la prospettiva giusta è la tua: la povertà non è quella di cui parliamo in Italia, la redistribuzione della ricchezza significa che saremo noi a dare a chi è più povero. Non il contrario.

QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 06:51 PM) *
A chi dice "smetti di fare quel lavoro se non ti rende" dico: per favore mi indichi che cos'altro dovrei fare? Quali sono attualmente le ragionevoli alternative? Io purtroppo vedo solo sfruttamento di poveri nel terzo mondo a favore di pochi ed a danno di tutti gli altri.


Ma per quale motivo te lo dovrebbe indicare qualcun altro quello che dovresti fare? Sei tu a dover decidere se e in che modo cambiare. Non è detto che sia necessario cambiare lavoro, potrebbe essere sufficiente cambiare il modo di lavorare. Ma solo tu puoi sapere come.

QUOTE(GuidoGR @ May 16 2013, 06:51 PM) *
Io ritengo però che il fondo non lo abbiamo ancora toccato, quando non avremo più soldi, perché non li guadagneremo più o perché i risparmi saranno azzerati da crisi bancarie di cui non abbiamo neppure idea, quando neppure lo stato potrà pagare i suoi dipendenti perché nessuno avrà più tasse da pagare o beni con cui pagare...solo allora si ricomincerà, chi saprà coltivare coltiverà, chi saprà aggiustare o costruire lo farà, si tornerà ad avere una maestra per classe e la scuola sarà riscaldata con il ciocco di legna che ogni allievo porterà in classe la mattina (come faceva mia madre nel '42/43).
Speriamo solo che prima di arrivare a questo punto a nessuno venga in mente di cercar di risolverla a fucilate, arriveremmo comunque allo stesso punto con in aggiunta morti e rancori eterni...


Mi sembra che neppure in Grecia, Paese in cui la situazione è decisamente peggiore (anzi, del tutto non paragonabile) che non da noi, la gente sia arrivata al punto di scatenare una rivoluzione armata.
GuidoGR
Messaggio: #119
QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 06:47 PM) *
Ma ti rendi conto di quanto è anacronistico il tuo ragionamento?

Che sia giusto o sbagliato, il Mondo è cambiato. Il trasporto aereo ha ridotto le distanze, internet le ha abbattute. I mercati sono globali, non ha senso parlare solo del nostro giardino. La Sicilia deve mettersi a confronto con Sharm, e darsi da fare per offrire un'esperienza diversa, se vuole attrarre turisti.

Vuoi tagliare del 50% i dipendenti pubblici: bene, benissimo. E di tutte queste centinaia di migliaia di persone improvvisamente senza reddito cosa dovremmo farne? Fammi capire. In che modo azzerare il reddito al 50% dei dipendenti pubblici farà aumentare la loro propensione al consumo?


Va bene, allora visto che sono anacronistico, dimmi cosa dovrò dire ai miei dipendenti il giorno che magari ( per ora vado avanti nonostante la crisi perché mi sento in dovere di continuare per loro, io da parte mia potrei anche vendere tutto ed andarmene a vivere senza problemi altrove) dovrò chiudere, illustrami che cosa dovremmo fare noi italiani, noi industriali e produttori per vincere la battaglia, dal momento che i nostri costi di produzione sono molto più cari di quasi tutti gli altri paesi (la corrente elettrica costa il doppio di quella che pagano i francesi ad esempio)!
E' facile dire che si deve fare altro, ma cosa? Offrire prodotti diversi? Pensi che con i costi che abbiamo potremmo essere comunque competitivi?
Pensi davvero che un albergo in Sicilia o nel resto d'Italia possa avere gli stessi costi di gestione che ha quello in Egitto?
Offerta diversa? Sì, ci sono i templi di Agrigento, ma a chi interessa solo sole e mare e vuole spender poco?
E' ovvio che il taglio drastico non si può fare, ma non possiamo comunque mantenere una macchina esageratamente costosa per paura di creare disoccupazione! I miei operai possono da un giorno all'altro diventare dei disoccupati ma lo statale no? E perché ti chiedo a nome proprio dei miei collaboratori che si fanno il mazzo da mane a sera e pagano con il loro sudore lo stipendio di quelli che magari timbrano e poi vanno a farsi caxxi loro?
Ora esco, magari continuiamo domani, ciao

Messaggio modificato da GuidoGR il May 16 2013, 06:06 PM
MrPaulson79
Messaggio: #120
QUOTE(logan7 @ May 16 2013, 06:47 PM) *
Ma ti rendi conto di quanto è anacronistico il tuo ragionamento?

Che sia giusto o sbagliato, il Mondo è cambiato. Il trasporto aereo ha ridotto le distanze, internet le ha abbattute. I mercati sono globali, non ha senso parlare solo del nostro giardino. La Sicilia deve mettersi a confronto con Sharm, e darsi da fare per offrire un'esperienza diversa, se vuole attrarre turisti.

Vuoi tagliare del 50% i dipendenti pubblici: bene, benissimo. E di tutte queste centinaia di migliaia di persone improvvisamente senza reddito cosa dovremmo farne? Fammi capire. In che modo azzerare il reddito al 50% dei dipendenti pubblici farà aumentare la loro propensione al consumo?


Tu come caspita vivi scusa ... che lavoro fai per sentirti così al sicuro ...
Se tutti gli italiani (ma a quelli come te non si può togliere la cittadinanza quindi diciamo tantissimi italiani) decidessero di comprare solo scarpe e vestiti fatti in italia, mangiare solo cibo italiano, andare in ferie in italia, compare un'auto fatta in Italia e via dicendo vedresti come si risolleverebbe l'economia!!
E così farebbero i francesi e i tedeschi e gli spagnoli ... nell'arco di 10 anni avresti salvato l'economia della vecchia europa, spento i sogni di gloria cinesi (che con i tuoi soldi si stanno comprando l'Africa se non te ne sei accorto) stabilizzato economie impazzite come quelle indiane e del sud-america.
Ma a quanto pare è meglio credere di potersi adattare a qualsiasi cambiamento ...

Messaggio modificato da MrPaulson79 il May 16 2013, 06:16 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #121
QUOTE(MrPaulson79 @ May 16 2013, 07:14 PM) *
Tu come caspita vivi scusa ... che lavoro fai per sentirti così al sicuro ...
Se tutti gli italiani (ma a quelli come te non si può togliere la cittadinanza quindi diciamo tantissimi italiani) decidessero di comprare solo scarpe e vestiti fatti in italia, mangiare solo cibo italiano, andare in ferie in italia, compare un'auto fatta in Italia e via dicendo vedresti come si risolleverebbe l'economia!!
E così farebbero i francesi e i tedeschi e gli spagnoli ... nell'arco di 10 anni avresti salvato l'economia della vecchia europa, spento i sogni di gloria cinesi (che con i tuoi soldi si stanno comprando l'Africa se non te ne sei accorto) stabilizzato economie impazzite come quelle indiane e del sud-america.
Ma a quanto pare è meglio credere di potersi adattare a qualsiasi cambiamento ...


Il problema è che una bella fetta di italiani coi soldi, alla prima occasione vogliono chiudere qua e aprire in est Europa o Asia, dove hanno una marea di lavoratori senza diritti pronti per essere sfruttati....
E tutti gli italiani senza soldi che perdono lavoro, di soldi per comprare made in Italy a certi prezzi che si vedono in giro non ne hanno, quindi sono costretti a ripiegare sulle cinesate...

E sul comprare macchine italiane...finchè c'è il signor Marchionne che di idee decenti non ne ha... messicano.gif

Graziano
buzz
Staff
Messaggio: #122
Ragazzi, non avete capito?
Bisogna cambiare mentalità: chi non si adegua ai tempi, ovvero non ne ha la possibilità, può sempre emigrare, diventare un delinquente o optare per il suicidio.
Il mondo non lo fermi.

A meno che, non fai una rivoluzione, e i tempi sono quasi maturi.
MrPaulson79
Messaggio: #123
QUOTE(buzz @ May 16 2013, 07:27 PM) *
Ragazzi, non avete capito?
Bisogna cambiare mentalità: chi non si adegua ai tempi, ovvero non ne ha la possibilità, può sempre emigrare, diventare un delinquente o optare per il suicidio.
Il mondo non lo fermi.

A meno che, non fai una rivoluzione, e i tempi sono quasi maturi.


Chi non si adegua ai tempi?
Se Cristoforo Colombo, Abramo Lincoln, Martin Luther King, Wiston Churchill, Albert Einstein e potrei continuare per ore si fossero adeguati ai tempi ora non staremmo vivendo questa mondo.
Probabilmente non siamo ancora pronti a cambiare, ma presto arriverà il momento ... o un asteroide e in questo caso potremmo contare solo su Bruce Willis e il suo manipolo di trivellatori di pozzi petroliferi ahahahah (sinceramente per stasera mi sono depresso abbastanza messicano.gif )
GuidoGR
Messaggio: #124
Buzz, di solito condivido le tue opinioni, ma ora no, la rivoluzione?
Ma guardiamo la storia, cosa ha ottenuto il normale cittadino dalle rivoluzioni? Ha ottenuto forse di più che nei paesi dove si è sviluppata una democrazia? Forse che il popolo cubano sta meglio del popolo USA? I cinesi hanno incominciato a migliorare il loro tenore di vita solo quando si sono aperti ad una economia di stampo occidentale (anzi il vero capitalismo ora è proprio quello cinese!), in Messico ci sono tantissimi poveri e pochi ricchissimi (il più ricco del mondo nel 2012 mi pare che sia proprio un messicano), siamo sicuri che la rivoluzione d'ottobre in Russia abbia portato più benessere che non un eventuale lenta dissoluzione dello zarismo con un eventuale avvento di una sorta di monarchia parlamentare sul modello inglese od olandese?
Le rivoluzioni hanno sempre solo portato, lutti, ruberie e distruzioni. Dio ce ne scampi e liberi.

Quello che andrebbe fatto è smettere di pensare ciascuno al proprio orticello ed invece darsi da fare magari cominciando proprio dalle piccole cose di ogni giorno...
GuidoGR
Messaggio: #125
QUOTE(Grazmel @ May 16 2013, 07:21 PM) *
Il problema è che una bella fetta di italiani coi soldi, alla prima occasione vogliono chiudere qua e aprire in est Europa o Asia, dove hanno una marea di lavoratori senza diritti pronti per essere sfruttati....
E tutti gli italiani senza soldi che perdono lavoro, di soldi per comprare made in Italy a certi prezzi che si vedono in giro non ne hanno, quindi sono costretti a ripiegare sulle cinesate...

E sul comprare macchine italiane...finchè c'è il signor Marchionne che di idee decenti non ne ha... messicano.gif

Graziano


Sta pur tranquillo che la fetta degli italiani con i soldi non si preoccupa di dove o cosa chiudere od aprire...se li spostano e se li godono dove fa più comodo...
Le grandi ditte essendo libero il commercio vanno dove è più conveniente, è una legge di mercato, solo una dittatura che nazionalizzi le imprese può evitarlo, ma dove è stato fatto mi pare che le cose non siano andate meglio, anzi!
Alcune piccole aziende hanno delocalizzato solo perché qui avrebbero dovuto chiudere, ed era l'unica alternativa possibile: è ovvio che in un caso o nell'altro c'è chi ha perso il lavoro.
E' altrettanto ovvio che se non si hanno i soldi non sicompera il made in Italy, ma non sempre...un maglificio di Casale Monferrato vende al pubblico maglie di cashmere 100% made in Italy a meno di quanto in negozio si compera una felpa cinese marcata Nike, che solo per il marchio viene venduta ad un prezzo folle considerato l'articolo...
L'unico modo per invertire la tendenza è che la gente capisca che acquistando prodotti italiani, od anche europei (dal momento che gli europei apprezzano ed acquistano i nostri prodotti) si paga lo stipendio ad un Italiano che a sua volta spenderà lo stipendio vicino a casa sua in un circolo virtuoso.
Sulle auto ti posso anche dar ragione, anche se alcuni modelli del gruppo Fiat non sono poi così male, se solo fossero costruiti un po' meglio!
 
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