FORUM NIKONCLUB

Condividi le tue conoscenze, aiuta gli altri e diventa un esperto.

Chiudi
TITOLO*
DOMANDA*
AREA TEMATICA INTERESSATA*
3 Pagine: V  < 1 2 3  
Ma La Luce Cade O Non Cade? Si Fa Male?
Non c'è uno scienziato del Cern qui?
Rispondi Nuova Discussione
buzz
Staff
Messaggio: #51
QUOTE(Giacomo Gaudenzi @ Mar 9 2012, 07:27 PM) *
Provo a rispondere anche a te, la notte non è illuminata a giorno perché i raggi del sole arrivano sulla terra dalla parte opposta a noi. --------



Gicomo, ti ringrazio, ma fino a qui ci arrivavo! smile.gif

cercavo di trovare una risposta al quesito iniziale di dimapant, ovvero:

Ma...... con tutte le galassie, infinite che emettono continuativamente e dall'eternità, luce, con le loro infinite stelle, e che sono intorno a noi, in tutte le direzioni........perchè il cielo di "notte" (notte intesa come Sole non in cielo) è buio?
Con tutte le infinite Galassie e le Stelle che le compongono, con la luce che viaggia inalterata portata dal suo fotone gamma a massa 0 che non si stanca mai e non consuma energia, dovrebbe esserci una luce abbacinate, da bruciarci tutti, non solo accecarci, mentre stiamo belli tranquilli al buio ed al fresco?

Il motivo c'è ed è facile scoprirlo.


Io la mia l'ho detta, ed è la stessa che diciamo tutti, adesso aspettiamo la sua risposta.

------------------

Per tornare a bomba al discorso principale, se la luce che illumina gli oggetti seguisse la stessa legge del flusso luminoso o come vogliamo (o dibbiamo) chiamarlo, succederebbe che gli oggetti lontani da noi, anche di giorno, non li vedremmo!
ci avevate pensato?!

Piero 1
Messaggio: #52
QUOTE(buzz @ Mar 9 2012, 08:19 PM) *
Per tornare a bomba al discorso principale, se la luce che illumina gli oggetti seguisse la stessa legge del flusso luminoso o come vogliamo (o dibbiamo) chiamarlo, succederebbe che gli oggetti lontani da noi, anche di giorno, non li vedremmo!
ci avevate pensato?!


Scusa Buzz, ma questa non l'ho capita!
Piero
buzz
Staff
Messaggio: #53
Immagina la luce che perde potenza con il quadrato della distanza, adesso immagina che cio dovesse accadere anche alla luce che colpisce gli oggetti.
Una casa a 300 matri la vedresti mooooolto meno illuminata di una casa vicina, e così tutto il mondo circostante!

siamo nella fantascienza.
Piero 1
Messaggio: #54
No, allora evidentemente non ho spiegato bene quel che volevo dire!
La luce non perde potenza con l'aumentare della distanza. L'ho scritto nel primo mio post.
L'intensità di luce emessa o riflessa resta immutata al variare della distanza, ovvero (secondo le "definizioni", peraltro scorrette, che ci siamo dati da soli in questa discussione; ma non è questo il punto) non decade. E' l'area illuminata da quella stessa intensità di luce a variare; e perciò, presa una supericie convenzionale di area finita che non cambia le sue dimensioni, questa superficie finita sarà più o meno illuminata a seconda della distanza dalla sorgente di luce o dal soggetto che quella luce riflette. In particolare sarà illuminata secondo la legge dell'inverso del quadrato della distanza, legge dalla quale siamo partiti (più o meno, anche perché non si tratta di sorgente puntiforme).
Perciò il tuo esempio non è calzante, in quanto di giorno è tutta l'area che "inquadriamo" con i nostri occhi (o con il sensore della fotocamera) ad essere illuminata dal sole, cioè la luce del sole non viene riflessa solo da un singolo soggetto all'interno dell'area, ma proprio da tutta l'area che arriva alla percezione del nostro occhio (o del sensore) e perciò non ha senso parlare di decadimento dell'illuminazione, rimanendo tutti gli oggetti compresi nell'area come "inquadrati".
Nell'ipotesi che descrivi il sensore della fotocamera sarà tutto illuminato dalla luce della scena inquadrata (ovviamente alcuni punti di più ed altri di meno, secondo l'assorbimento proprio di ogni oggetto, altrimenti non ci sarebbe nemmeno un'immagine da registare) e perciò non ha senso parlare di "decadimento dell'illuminazione".
Detto in una parola, quello che descrivevo come "superficie di grandezza finita" e "soggetto principale" nel mio primo post, è costituito, nel caso che descrivi, da tutta la scena vista dai nostri occhi ovvero inquadrata dal sensore.
Non so se sono stato chiaro.
Piero
Piero 1
Messaggio: #55
La casa a trecento metri riflette luce verso il sensore e verso l'ambiente circostante. La stessa cosa fa la casa a tre metri. A parità di luce riflessa entrambe risulteranno esposte nello stesso modo perché l'intensità della luce emessa (meglio, riflessa) da ciascuna delle due case non varia al variare della loro distanza dal sensore, cioè non decade.
Piero
buzz
Staff
Messaggio: #56
QUOTE(Piero 1 @ Mar 9 2012, 11:13 PM) *
La casa a trecento metri riflette luce verso il sensore e verso l'ambiente circostante. La stessa cosa fa la casa a tre metri. A parità di luce riflessa entrambe risulteranno esposte nello stesso modo perché l'intensità della luce emessa (meglio, riflessa) da ciascuna delle due case non varia al variare della loro distanza dal sensore, cioè non decade.
Piero



Allora non sono stato chiaro io, dato che intendevo la stessa cosa e che ho portato la prova che è così, proprio perchè la casa vicina o lontana la vediamo illuminata allo stesso modo.

Infatti ho detto SE fosse stato diversamente, avremmo avuto quel fenomeno strano che non esiste!
Piero 1
Messaggio: #57
Provo a spiegare ciò che voglio dire in maniera diversa.
Nel caso del paesaggio illuminato dal sole, la sorgente di luce dal punto di vista del sensore della mia fotocamera non è il sole, ma il paesaggio che ne riflette la luce (...e non si può dire che sia una sorgente puntiforme huh.gif ).
La legge dell'inverso del quadrato non opera sull'intensità della luce emessa dalla sorgente (il paesaggio nel nostro caso), che rimane invariata a prescindere dalla distanza, ma sull'illuminazione fornita da quella sorgente a una certa superfice di grandezza finita (il sensore, sempre nel nostro caso).
Quindi non vedo perché la casa, compresa nel paesaggio, posta a trecento metri dal sensore dovrebbe risultare meno illuminata sul sensore di quella posta, poniamo, a tre metri.
La mia sorgente di luce è l'intero paesaggio e la legge dell'inverso del quadrato su di essa non opera.
Se mi allontano con la fotocamera/sensore, nel caso del paesaggio di giorno, non farò altro che inquadrare un ...paesaggio via via sempre più ampio, cioè varierò la dimensione della mia sorgente di luce, ma non cambierà l'illuminazione complessiva fornita al mio sensore da quella sorgente.
In questo caso le legge dell'inverso del quadrato non può essere applicabile né avere senso, perché la sorgente di luce (paesaggio) ha dimensioni virtualmente infinite rispetto all'area da questo illuminata (sensore), visto che per quanto mi allontani il paesaggio (sorgente) coprirà sempre l'intera area del sensore (superficie illuminata).
Scusate la risposta multipla.
Piero


Scusa, mom ni ero accorto della tua risposta!
Piero
wombat
Messaggio: #58
Riprovo a dire la mia.
Forse un modo più semplice per far capire quello penso è questo: una cosa è illuminare, un'altra cosa è vedere. Per ILLUMINARE bisogna coprire un'area intera (che sia di 1 mmq o 1 kmq) di luce sufficiente a far riflettere ad ogni punto illuminato una quantità di luce che possa essere VISTA da un essere umano (a qualsiasi altro essere vivente provvisto di occhi). Perchè noi vediamo qualcosa, è sufficiente che solo un po' di luce vada a stimolare i nostri recettori della retina. La luce che parte dall'oggetto illuminato, non deve illuminare tutto il nostro corpo, ma solo una piccola parte del nostro corpo. Se l'oggetto ossevato è lontanissimo, l'area della nostra retina colpita dai fotoni potrebbe essere troppo piccola per stimolare le cellule fotosensibili, ma quei fotoni non sono "decaduti", sono semplicemente troppo pochi.
F.Giuffra
Messaggio: #59
secondo me la luce cade sempre, che sia diretta o riflessa, la casa lontana ne riflette meno ma sembra più piccola per cui sembra esposta uguale alla vicina.
dimapant
Banned
Messaggio: #60
QUOTE(Alberto Gandini @ Mar 9 2012, 05:13 PM) *
............
1) NO. Il flusso luminoso (misurato in Lumen) è una caratteristica intrinseca della sorgente puntiforme. Ogni lampada ha un certo flusso luminoso che è quello che è. E' come parlare di Potenza di una sorgente luminosa, cioè energia emessa dalla sorgente luminosa nell'unità di tempo, è una qualità intrinseca della sorgente. Infatti per verificare il rendimento di una lampada si parla di rapporto di Lumen/W.


3) Un normale soggetto fotografico che ha una sua dimensione geometrica finita ed è illuminato da luce o da flusso luminoso qualsiasi NON è una sorgente puntiforme, e dunque NON vale per la luce che lui emette la legge di decadimento con il quadrato della distanza propria delle sorgenti puntiformi, lui puntiforme non lo è.

Non è proprio così, bisogna introdurre il concetto di direzione e di intensità luminosa (vedi la risposta al punto 4 sotto)

4) Un normale soggetto fotografico illuminato da luce o da flusso luminoso qualsiasi è una sorgente luminosa SUPERFICIALE e per quella vale la legge di propagazione lineare della luce, la1) di cui sopra, e l’intensità della luce, in pratica di distanze fotografiche, non cambia con la distanza.

SI: detto in maniera più precisa bisogna introdurre il concetto di INTENSITA' LUMINOSA e di LUMINANZA, che significa introdurre il concetto di energia luminosa IN UNA CERTA DIREZIONE .
La LUMINANZA è l'intensità luminosa emessa da una superficie estesa nella direzione dell'osservatore, ed è proprio questa che non varia con la distanza, che è rilevata dall'esposimetro della macchina e che risponde al quesito iniziale.



1) Si, hai ragione, il flusso è una potenza, ho sbagliato io il nome, se si fa riferimento alla quantità di luce per superficie, (flusso per superficie) si deve parlare di illuminamento, non basta il solo flusso, comunque ho citato la quantità di luce per superficie, dato che di quello si deve parlare.

2) - 3) il concvetto di direzione è chiaro che va introdotto e l'ho introdotto parlando di particella vettoriale: il vettore individua sia l'intensità che la direzione, per definizione di vettore.

Saluti cordiali
dimapant
Banned
Messaggio: #61
QUOTE(buzz @ Mar 9 2012, 08:19 PM) *
Io la mia l'ho detta, ed è la stessa che diciamo tutti, adesso aspettiamo la sua risposta.

------------------



Il cielo, senza il sole, è scuro perchè la luce delle infinite galassie lontane e vicine, composta da infinite stelle, per giungere a noi deve attraversare degli spazi che "vuoti" non sono e viene diffusa ed ostacolata da materia rarefatta presente comunque nello spazio "vuoto".

Il vuoto assoluto non esiste, in quello che con approssimazione viene chiamato vuoto intergalattico ed interstellare, ci sono quantità molto basse di gas ( principlamente idrogeno) e di pulviscolo materiale, poche molecole o particelle per Km cubo, senza andare a parlare di "schiuma quantica", che altera comunque, sotto bombardamento energetico da luce, il "vuoto".

Bastano quelle poche particelle nello spazio "vuoto" ad ostacolare il cammino della luce , a diffonderla e disperdere la luce di stelle e galassie lontane fino a noi, viste le distanze immense, e frenado quella luce che arriva da tutto lo spazio intorno a noi, il cielo è scuro.

Venendo alla dimensione del fotone gamma, esso è la particella vettoriale associata ad una certa onda elettromagnetica, per noi la luce e la sua dimensione fisica, la sua grandezza, dipende dalla lunghezza d'onda della radiazione elettromagnetica alla quale è associata, per noi la luce, e se l'onda è molto lunga, la particella è grossa, e se l'onda è lunghissima (frequenza molto bassa) la particella puà assumere dimensioni infinitamente grandi.

La massa del fotone associato alla luce DEVE poi essere 0, dato che viaggia alla velocità appunto della luce, il limite di velocità oggi riconosciuto nell'universo.
Per la teoria della Relatività, un corpo che aumenta di velocità a velocità vicine, o comunque dello stesso ordine di grandezza della luce, ma mano che aumenta di velocità, aumenta anche di massa, la sua massa aumeta con la velocità e dunque se il fotone gamma avesse una massa anche minima, infinitesima, anzichè zero, non potrebbe viaggiare a quella velocità, frenerebbe, dato che alla velocità della luce la sua massa diverrebe infinita.

Saluti cordiali

Messaggio modificato da dimapant il Mar 10 2012, 10:57 PM
dimapant
Banned
Messaggio: #62
QUOTE(dimapant @ Mar 10 2012, 10:54 PM) *
Il cielo, senza il sole, è scuro perchè la luce delle infinite galassie lontane e vicine, composta da infinite stelle, per giungere a noi deve attraversare degli spazi che "vuoti" non sono e viene diffusa ed ostacolata da materia rarefatta presente comunque nello spazio "vuoto".

Il vuoto assoluto non esiste, in quello che con approssimazione viene chiamato vuoto intergalattico ed interstellare, ci sono quantità molto basse di gas ( principlamente idrogeno) e di pulviscolo materiale, poche molecole o particelle per Km cubo, senza andare a parlare di "schiuma quantica", che altera comunque, sotto bombardamento energetico da luce, il "vuoto".

Bastano quelle poche particelle nello spazio "vuoto" ad ostacolare il cammino della luce , a diffonderla e disperdere la luce di stelle e galassie lontane fino a noi, viste le distanze immense, e frenado quella luce che arriva da tutto lo spazio intorno a noi, il cielo è scuro.

Venendo alla dimensione del fotone gamma, esso è la particella vettoriale associata ad una certa onda elettromagnetica, per noi la luce e la sua dimensione fisica, la sua grandezza, dipende dalla lunghezza d'onda della radiazione elettromagnetica alla quale è associata, per noi la luce, e se l'onda è molto lunga, la particella è grossa, e se l'onda è lunghissima (frequenza molto bassa) la particella puà assumere dimensioni infinitamente grandi.

La massa del fotone associato alla luce DEVE poi essere 0, dato che viaggia alla velocità appunto della luce, il limite di velocità oggi riconosciuto nell'universo.
Per la teoria della Relatività, un corpo che aumenta di velocità a velocità vicine, o comunque dello stesso ordine di grandezza della luce, ma mano che aumenta di velocità, aumenta anche di massa, la sua massa aumeta con la velocità e dunque se il fotone gamma avesse una massa anche minima, infinitesima, anzichè zero, non potrebbe viaggiare a quella velocità, frenerebbe, dato che alla velocità della luce la sua massa diverrebe infinita.

Nei sincrotroni, accelleratori di particelle, all'aumentare della velocità delle particelle accellerate, la frequenza del campo elettromagnetico che le accellera viene ridotta, per tenere conto dell'effetto frenante della massa in aumento delle particelle che cresce man mano che la velocità aumenta.

Tutte quelle leggi e fenomeni che sembrano "strani" ed esotici, alla fine ce li ritroviamo, alla zitta, nella vita di tutti i giorni, e.....la diffusione della luce per poche molecole per chilometro cubo sono quelle che alla fine NON ci fanno ammazzare e ci regolano il ritmo giorno - notte, od il rallentamento del tempo dovuto alla forza di gravità più alta ci fa andare con precisione col GPS e così via.
Saluti cordiali

Piero 1
Messaggio: #63
Per F.Giuffra
L'intensità di luce non "cade" mai, se non quando il flusso luminoso venga assorbito o riflesso. Ciò che "cade" è l'illuminamento o illuminazione data da quel flusso.

Per Dimapant
Infatti ho sempre parlato di "illuminazione", cioè di quantità di luce per superficie.
Invece, circa il perché il cielo di notte è scuro, non sono d'accordo con te: le masse presenti nello spazio intergalattico e interstellare sono di entità così minima che, nonostante le immense distanze e perciò la loro parziale sovrapposizione, non riuscirebbero a riflettere o assorbire il flusso luminoso proveniente dalle stelle, tanto da farci apparire il cielo scuro. Continuo perciò a ritenere preferibili i tre motivi che ho citato in un precedente post.
Torno ad essere d'accordo con te circa la dimensione del fotone, nel senso che, se fosse dotato di massa, alla velocità della luce tale massa diventerebbe infinita. Ecco perché aveva suscitato tanto scalpore la notizia, poi rivelatasi infondata, che i neutrini (che si ritengono dotati di massa, sia pure piccolissima) potevano viaggiare a velocità addirittura superiori a quella della luce.
Aggiungo che, qualora una qualunque particella, anche non dotata di massa, dovesse essere in grado di alternativamente viaggiare a velocità sia superiori che inferiori a quella della luce, verrebbe sovvertito il principio di causalità, con conseguenze inimmaginabili! Ma questo è un altro discorso.
Piero
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #64
QUOTE(Piero 1 @ Mar 11 2012, 01:04 AM) *
Invece, circa il perché il cielo di notte è scuro, non sono d'accordo con te: le masse presenti nello spazio intergalattico e interstellare sono di entità così minima che, nonostante le immense distanze e perciò la loro parziale sovrapposizione, non riuscirebbero a riflettere o assorbire il flusso luminoso proveniente dalle stelle, tanto da farci apparire il cielo scuro. Continuo perciò a ritenere preferibili i tre motivi che ho citato in un precedente post.

Qualunque stella diversa dal Sole, tenuto conto della distanza che la separa dal punto di osservazione, cioè noi poveri, comuni mortali del pianeta Terra tongue.gif , può essere tranquillamente considerata una sorgente puntiforme ... ergo, vale il concetto espresso relativamente al campo fotografico: l'illuminazione che esse producono - proprio per via della distanza - non è sufficiente a rischiarare, nè colorare l'atmosfera.
Di questo sono assolutamente ... incerto! tongue.gif
Vincenzo
 
Discussioni simili Iniziata da Forum Risposte Ultimo messaggio
3 Pagine: V  < 1 2 3