Ciao a tutti!
l'altra sera stavo fotografando in giro per la città senza flash con il mio 50mm a f/1.8 sotto un tendone illuminato da neon a ISO 3200 con la mia D90.
ad un certo punto mi sono accorto che alcune foto sono venute con una strana banda verticale tendente al giallo che variava posizione a seconda dell'angolazione della foto.
chiudendo a f/2 la banda scompariva per riapparire ancora a f/1.8
ho provato poi a fotografare con altre situazioni di luce ma sembra che questo fenomeno non si sia riproposto.
Ora mi chiedo... possibile che sia dovuto magari a un riflesso per aver scattato contro la luce dei neon?... oppure... altre idee?
Grazie
Daniele
l'altra sera stavo fotografando in giro per la città senza flash con il mio 50mm a f/1.8 sotto un tendone illuminato da neon a ISO 3200 con la mia D90.
ad un certo punto mi sono accorto che alcune foto sono venute con una strana banda verticale tendente al giallo che variava posizione a seconda dell'angolazione della foto.
chiudendo a f/2 la banda scompariva per riapparire ancora a f/1.8
ho provato poi a fotografare con altre situazioni di luce ma sembra che questo fenomeno non si sia riproposto.
Ora mi chiedo... possibile che sia dovuto magari a un riflesso per aver scattato contro la luce dei neon?... oppure... altre idee?
Grazie
Daniele
E la foto incriminata?
Raffaele
Raffaele
La posto appena possibile!
Notte
Notte
Ciao,
anche senza vedere la foto la butto lì, con il favore delle tenebre e l'aiuto della mia sfera di cristallo (ottico)...
Immagino che il tempo di posa fosse intorno ad 1/50" e la modificazione del diaframma portasse sopra o sotto tale limite, anche di poco, la velocità dell'otturatore, appunto.
Alcune sorgenti luminose che all'occhio umano risultano di intensità ed emissione costante sono in realtà costituite da una serie di "accensioni" e "spegnimenti" (in caso di fluorescenza neon si tratta di successive scariche che provocano "eccitazione" di un gas) con frequenze più rapide della capacità di percezione umana di cogliere tali intermittenze. Si tratta di frequenze di sfarfallio generalmente di 50Hz, considerata la soglia limite sotto la quale anche l'occhio riesce ad individuare tale sfarfallìo.
Al contempo, oltre all'intensità luminosa, risulta essere cangiante - al di sotto della suddetta unità di tempo - anche la "componente cromatica" della sorgente luminosa. Questo comporta che con tempi di posa più rapidi di 1/50" (o della esatta frequenza di sfrarfallio della sorgente..) negli scatti possa venire isolato un momento parziale di emissione luminosa (tipicamente ce n'è una gialla ed una blu, che sommate alla giusta frequenza daranno la percezione di luce relativamente bianca..) in cui lo spettro luminoso non è completo, da qui la comparsa delle "strane bande verticali" e l'impossibilità di provvedere ad un bilanciamento del bianco costante e soddisfacente.
Il comportamento al variare dell'apertura di diaframma del 50ino sarebbe del tutto spiegabile e normale se fosse confermato il range di tempi di posa da me sopra supposti.
Oppure il 50ino a f/1.8 è capace di evocare gli spiriti...in mancanza della risolvenza...
Spero di essermi spiegato...
bye.
anche senza vedere la foto la butto lì, con il favore delle tenebre e l'aiuto della mia sfera di cristallo (ottico)...
Immagino che il tempo di posa fosse intorno ad 1/50" e la modificazione del diaframma portasse sopra o sotto tale limite, anche di poco, la velocità dell'otturatore, appunto.
Alcune sorgenti luminose che all'occhio umano risultano di intensità ed emissione costante sono in realtà costituite da una serie di "accensioni" e "spegnimenti" (in caso di fluorescenza neon si tratta di successive scariche che provocano "eccitazione" di un gas) con frequenze più rapide della capacità di percezione umana di cogliere tali intermittenze. Si tratta di frequenze di sfarfallio generalmente di 50Hz, considerata la soglia limite sotto la quale anche l'occhio riesce ad individuare tale sfarfallìo.
Al contempo, oltre all'intensità luminosa, risulta essere cangiante - al di sotto della suddetta unità di tempo - anche la "componente cromatica" della sorgente luminosa. Questo comporta che con tempi di posa più rapidi di 1/50" (o della esatta frequenza di sfrarfallio della sorgente..) negli scatti possa venire isolato un momento parziale di emissione luminosa (tipicamente ce n'è una gialla ed una blu, che sommate alla giusta frequenza daranno la percezione di luce relativamente bianca..) in cui lo spettro luminoso non è completo, da qui la comparsa delle "strane bande verticali" e l'impossibilità di provvedere ad un bilanciamento del bianco costante e soddisfacente.
Il comportamento al variare dell'apertura di diaframma del 50ino sarebbe del tutto spiegabile e normale se fosse confermato il range di tempi di posa da me sopra supposti.
Oppure il 50ino a f/1.8 è capace di evocare gli spiriti...in mancanza della risolvenza...
Spero di essermi spiegato...
bye.
Grazie dell'idea... controllo il tempo di scatto e ti faccio sapere quanto prima!
Daniele
Daniele
Ciao,
anche senza vedere la foto la butto lì, con il favore delle tenebre e l'aiuto della mia sfera di cristallo (ottico)...
Immagino che il tempo di posa fosse intorno ad 1/50" e la modificazione del diaframma portasse sopra o sotto tale limite, anche di poco, la velocità dell'otturatore, appunto.
Alcune sorgenti luminose che all'occhio umano risultano di intensità ed emissione costante sono in realtà costituite da una serie di "accensioni" e "spegnimenti" (in caso di fluorescenza neon si tratta di successive scariche che provocano "eccitazione" di un gas) con frequenze più rapide della capacità di percezione umana di cogliere tali intermittenze. Si tratta di frequenze di sfarfallio generalmente di 50Hz, considerata la soglia limite sotto la quale anche l'occhio riesce ad individuare tale sfarfallìo.
Al contempo, oltre all'intensità luminosa, risulta essere cangiante - al di sotto della suddetta unità di tempo - anche la "componente cromatica" della sorgente luminosa. Questo comporta che con tempi di posa più rapidi di 1/50" (o della esatta frequenza di sfrarfallio della sorgente..) negli scatti possa venire isolato un momento parziale di emissione luminosa (tipicamente ce n'è una gialla ed una blu, che sommate alla giusta frequenza daranno la percezione di luce relativamente bianca..) in cui lo spettro luminoso non è completo, da qui la comparsa delle "strane bande verticali" e l'impossibilità di provvedere ad un bilanciamento del bianco costante e soddisfacente.
Il comportamento al variare dell'apertura di diaframma del 50ino sarebbe del tutto spiegabile e normale se fosse confermato il range di tempi di posa da me sopra supposti.
Oppure il 50ino a f/1.8 è capace di evocare gli spiriti...in mancanza della risolvenza...
Spero di essermi spiegato...
bye.
anche senza vedere la foto la butto lì, con il favore delle tenebre e l'aiuto della mia sfera di cristallo (ottico)...
Immagino che il tempo di posa fosse intorno ad 1/50" e la modificazione del diaframma portasse sopra o sotto tale limite, anche di poco, la velocità dell'otturatore, appunto.
Alcune sorgenti luminose che all'occhio umano risultano di intensità ed emissione costante sono in realtà costituite da una serie di "accensioni" e "spegnimenti" (in caso di fluorescenza neon si tratta di successive scariche che provocano "eccitazione" di un gas) con frequenze più rapide della capacità di percezione umana di cogliere tali intermittenze. Si tratta di frequenze di sfarfallio generalmente di 50Hz, considerata la soglia limite sotto la quale anche l'occhio riesce ad individuare tale sfarfallìo.
Al contempo, oltre all'intensità luminosa, risulta essere cangiante - al di sotto della suddetta unità di tempo - anche la "componente cromatica" della sorgente luminosa. Questo comporta che con tempi di posa più rapidi di 1/50" (o della esatta frequenza di sfrarfallio della sorgente..) negli scatti possa venire isolato un momento parziale di emissione luminosa (tipicamente ce n'è una gialla ed una blu, che sommate alla giusta frequenza daranno la percezione di luce relativamente bianca..) in cui lo spettro luminoso non è completo, da qui la comparsa delle "strane bande verticali" e l'impossibilità di provvedere ad un bilanciamento del bianco costante e soddisfacente.
Il comportamento al variare dell'apertura di diaframma del 50ino sarebbe del tutto spiegabile e normale se fosse confermato il range di tempi di posa da me sopra supposti.
Oppure il 50ino a f/1.8 è capace di evocare gli spiriti...in mancanza della risolvenza...
Spero di essermi spiegato...
bye.
L'idea poteva essete buona ma ho controllato e le foto incriminate sono state scattate tutte a circa 1/800 !!!
:-(