FORUM NIKONCLUB

ciao Bianca ben trovata.

Noto da un po' di tempo queste tue immagini concettuali che personalmente ritengo molto interessanti. A mio avviso potrebbero avere un valore aggiunto se fossero strutturate in maniera organica, cioè se riuscissi a costruire una serie senza badare troppo alla foto singola. Te lo dico perché risultano molto omogenee da un punto di vista stilistico e costruttivo. Mi fa piacere notare l'evoluzione e il miglioramento avvenuto nel corso degli anni.
un caro saluto

ringazio infinitamente tutti per il tempo dedicatomi e per le osservazioni.

inserisco qui quella che potrebbe essere la serie definitiva con aggiunte ed eliminazioni rispetto a quella di partenza.
grazie ancora

Grazie molte, mi lusinga percepire tali sensazioni da parte dell'osservatore

vi ringrazio tutti



confermo

La macchina fotografica mi ha consentito di partire da un incipit determinato e chiaro sotto il profilo dell'argomento per spalancare le porte, durante lo sviluppo del lavoro, ad una sorta di indeterminatezza.
A tal riguardo il titolo del lavoro vuole essere appunto generico e vago: "la stanza" potrebbe intendere quella di una "casa chiusa", oppure quella del nostro stesso appartamento.
è chiaramente il tema della sessualità ad essere indagato dalla lente fotografica, un tema che rappresenta però solo un ancoraggio verso qualcosa sul quale sospendo ogni espressione linguistico/alfabetica per non tradire la natura stessa della visione.

Grazie in anticipo per eventuali considerazioni
Giordano Proietti

Un gran classico ben riuscito, esteticamente ruffiano

ciao
Giordano

La trovo una immagine bellissima e potente.
la similarita`dei due volti non lascia spazio all'ironia ma fa riflettere, conferendo ancora piu` peso all'espressione magnetica del soggetto.
L'unico appuno riguarda a mio avviso l'inquadratura: troppo decentrato il micio, un po' piu`spazio a sx avrebbe dato maggiore equilibrio al frame. Rimane comunque una immagine eccellente. complimenti
Giordano

ciao a tutti, vi ringrazio per i vostri commenti. Alla prossima!

Salve a tutti
Ho fotografato la nascita di mia figlia.
L'intento non era tanto di sviluppare una sequenza narrativa che descrivesse tale momento della mia vita, quanto quello di affrontare fotograficamente il problema/momento della nascita, a tal proposito ho scelto di costruire una sequenza composta da dittici fotografici: a mio avviso la peculiarità del dittico fotografico è quella di produrre una terza immagine mentale, ovvero di essere due immagini la cui unione produce una terza immagine, per tale motivo lo sento strutturalmente vicino alla riproduzione sessuata.
La sequenza è composta da immagini realizzate da me ed ecografie, inizialmente erano più immagini a comporre la serie, questa è la versione sintetica che mi convince di più, anche se temo che sia forse troppo stringata.

Un cordiale saluto e grazie per eventuali commenti
Giordano

Ciao Maurizo ti ringrazio molto per il tempo e l'attenzione dedicatami.

provo a spiegarti la mia percezione del lavoro e poi se vuoi mi dici tu cosa ne pensi:

le prime tre immagini sono le più tangibili, nella prima vedo un soggetto statico ma colto da qualcosa (forza o energia) che lo colpisce, nella seconda inizio a vedere l'effetto di questa forza attraverso una parziale sfigurazione e nella terza percepisco il segno di una sofferenza, grazie all'espressione della bocca.

La quarta immagine è una preparazione verso una forma di ascesi o astrazione: percepisco questo attraverso lo sguardo rivolto verso l'alto e grazie ad un senso di movimento quasi rotatorio. Questa immagine introduce il vero cuore della serie che è anche la parte che inizia a sfuggire perché tendenzialmente più astratta.

Nella quinta avviene la prima vera sfigurazione, la prima vera apparizione dell'informe, seguita dalla sesta che sembra essere l'epilogo conclusivo della distruzione della forma.
se la serie si fosse conclusa in questo modo sarebbe stata a mio avviso troppo prevedibile e quasi banale.

Inizia a questo punto la seconda fase del lavoro che si sviluppa attraverso apparizione e sparizione della forma, annunciazione o negazione della figura, seguendo non un percorso continuo e prevedibile dalla forma all'informe ma attraverso un dialogo tra questi due poli, fino alla degenerazione conclusiva.

Questa diciamo è la mia lettura da spettatore attraverso la quale ho costruito la sequenza, per questo non riesco molto a comprendere la tua ipotesi di sequenza con le ultime due foto come prime. Non capisco anche cosa intendi per fuori schema.

Se hai tempo e voglia mi piacerebbe sapere se condividi la mia lettura della serie o meno.

Ti ringrazio ancora!

vi ringrazio tutti

ancora non so se sono riuscito davvero ad intercettare quanto mi ero prefissato, ci rifletterò sopra nei prossimi mesi; in ogni caso la serie andrebbe vista dal vivo ed in sequenza su una parete, il timore che ho è quello di cadere nella vacuità inafferrabile di molta arte contemporanea, o in una ricerca intellettualmente e volutamente intricata che ostacola l'accesso e la fruibilità. Spero di no ma temo che reputare "interessante" da parte vostra questo lavoro stia a significare rispetto ma anche incomprensione; In questo caso la colpa sarebbe del lavoro, non vostra, ovviamente.

grazie infinite!

il problema è 365 giorni l'anno, magari fosse solo per i postumi del capodanno.

grazie per il tuo intervento

Attraverso questa sequenza di immagini cerco di intercettare e rappresentare quell'energia, quella forza che determina il passaggio dalla forma all'informe, attraverso un processo di trasfigurazione materica. Quella forza alla quale siamo ineluttabilmente soggetti.

Apprezzo qualsiasi tipo di considerazione, dalle più alte alle più semplici ed istintive. grazie in anticipo

Avevo scovato una piazza (Union Square) in cui alle stesse ore facevano controlli e arresti.
Ho anche una immagine di una incursione poliziesca dentro un appartamento in cui uno si era appena sparato in bocca.
Lo sceriffo mi disse che se avessi scattato mi avrebbe messo la macchina fotografica in un posto non proprio comodo. Me la sono rischiata

Ciao! figurati...
la risposta alla tua domanda sembrerebbe semplice ma in verità non lo è perché bisognerebbe anzitutto capire cosa si intende per buona foto; in questo caso, cosa io intendo per buona foto: generalmente potrei dire che senza conoscere il lavoro complessivo di un autore questa frase non ha senso, in quanto ogni foto si relaziona alle altre dello stesso autore anche quando questo non è consapevolmente perseguito dal medesimo, pertanto la stessa foto potrebbe essere buona nel tuo portfolio e non nel mio. Forzando il concetto all'immagine singola, per me una buona foto non è caratterizzata da una buona luce, da una buona nitidezza e così via, ma potrebbe essere caratterizzata da un buon momento, che potrebbe essere interessante per mille e più motivi. Personalmente non riesco a trovare in questa immagine un motivo per rendermela interessante, tutto qui.

chiaramente ognuno ha un proprio punto di vista che non deve essere necessariamente verità assoluta

ciao
Giordano

Personalmente non sono capace a valutare un lavoro reportagistico o pseudo tale, in questo caso non conosco nemmeno quale sia l'obiettivo dell'autore, pertanto sarebbe molto difficile per me esprimere un giudizio complessivo. Alcune immagini sono belle, specie l'ultima.

Goditi la tua mostra e sentiti un artista, è la cosa più bella che tu possa fare.

ciao
Giordano

Personalmente non riesco a trovare un vero punto di interesse in questa scena. Non credo sia una buona foto.

Ciao
Giordano

Grazie a tutti del passaggio!





Trovo l'osservazione molto pertinente. Grazie per avermelo fatto notare!

vi ringrazio tutti del passaggio..


@Riccardo il tuo discorso potrebbe essere preso in considerazione, il problema rimane solo il fatto che non vivo a NYC...

Lungi da me voler fare il professore, provo a esprimerti alcune considerazioni personali:

per sotto genere intendo non nell'accezione negativa del termine, ma come sotto categoria rispetto alla categoria madre, come la categoria dei mossi vignettati, delle foto ambigue e così via. Tra l'altro questa è stata proprio il tipo di ricerca che personalmente ho sposato è ho sviluppato fotograficamente, pertanto non potrei parlarne male (forse).

Riguardo agli impalli va bene qualsiasi cosa stia bene a te, perché ritengo che la cosa importante è l'emozione ed entusiasmo che uno prova mentre fa ricerca, il resto è solo chiasso che il tempo disperde.
Però sono anche consapevole che quella da te citata è la strada più facile e immediata, il controllo e la gestione della scena invece è una cosa difficile e che se viene arriva con gli anni (e non solo), e sicuramente implica in ogni modo tanti scarti dolorosi. Ma non sono qui per convincere te di questa cosa facendo il maestro.
dico questo, credimi, con consapevolezza ma senza voler sopraffare...

Accolgo con un sorriso la sottile ironia che utilizzi dicendo che a me capitano quotidianamente...

con simpatia
Giordano

Lo spettacolo delle coincidenze e similitudini è un gran classico della street foto, a mio avviso gli elementi che contraddistinguono una buona foto di questo sotto genere sono l'immediatezza visiva e la rarità del fatto trovato.

A mio avviso in questa immagine però mancano entrambe gli ingredienti: la scena è stracarica di elementi che impastano una similitudine che secondo me non suscita questo grande stupore.

Chiaramente questa è una mia personalissima opinione.

Ciao
Giordano

ritratto eccellente...

Giordano

All'inizio del 2015 trascorsi tre mesi a NYC, in pieno fervore strettaro dedicai parte del tempo alla mia tradizionale ricerca fotografica che i vecchi frequentatori del forum ben conoscono. Nel contempo decisi però di iniziare un nuovo progetto dedicato proprio alla città, in particolar modo volevo rendere visibile fotograficamente il senso di insicurezza che esperivo camminando per le strade, ma senza nessuna ambizione reportagistica.

Tre mesi purtroppo non furono sufficienti per completare il lavoro che rimase allo stato nascente.
Non penso che in futuro potrò tornare in quei luoghi e forse non ne varrebbe nemmeno la pena.

Condivido di seguito l'incipit di quello che poteva essere un interessante discorso.

Un saluto a tutti
Giordano

ciao ragazzi, vi ringrazio per il passaggio!

Giordano

Immagine molto emozionante, scena gestita magistralmente. Oltre ai soggetti trovo molto intrigante il volto tagliato: sembra aggiungere quel qualcosa a cui presta attenzione e che non ci è possibile vedere.

Ciao Paolo, è un piacere ritrovarti tra queste pagine.

Giordano