FORUM NIKONCLUB

“Il viaggio dei Matòci”


La povera gente del Trentino, fino a non molti decenni fa, viveva di stenti e miseria, trascorreva stagioni scandite dal severo ritmo della natura, oppressa dalla fame e dai potenti.
Una volta all’anno ricorreva però il giorno del riscatto, quando l’uomo, finalmente, indossando una semplice maschera di legno, trovava il coraggio della derisione e della burla.

Il “Carnevale dei Matòci” della Valfloriana può essere considerato il più antico e il più importante evento carnevalesco del Trentino e per molti aspetti di tutto l’arco alpino, sopravvissuto ad un processo di omologazione che ha portato ormai la maggior parte delle manifestazioni di questo tipo a ripetere modelli spettacolari del tutto estranei alla cultura popolare locale.

Nascosti dietro le “facére” (evocative maschere di legno di cìrmolo), gli abitanti della valle si tramandano da secoli l’eredità antica del Carnevale.

Accompagnati da altri strani personaggi che indossano costumi multicolori, rito propiziatorio per l’arrivo della bella stagione, i Matòci ridiscendono il costone montano e visitano i piccoli e sperduti centri della valle, partendo dalla frazione più distante e raggiungendo poi il fondovalle.

Per raggiungere la meta, i Matòci devono superare una serie di ostacoli e impegnarsi in scanzonati botta e risposta satirici, un sistema che richiama l'antico sistema di dazi e pedaggi da pagare per passare da un paese all'altro

E’ un viaggio per molti aspetti catartico, che dura un’intera giornata e che rinnova l’usanza di ritrovarsi dopo il lungo e rigido inverno per stare insieme, esorcizzando gli stenti della vita di montagna.



Andrea Bombardelli

Grazie Roberto!




...vengo anch'io!

Grazie

Andrea



Sono molto felice che ti sia piaciuta!

Andrea

Concordo pienamente. Ho avuto anch'io la stessa impressione.
Grazie Alessandro!

Andrea



Grazie!

“ One by one, they were all becoming shades. Better pass boldly into that other world, in the full glory of some passion, than fade and wither dismally with age”. James Joyce


Mi hanno sempre colpito le descrizioni che Joyce fa dei “Dubliners” nel suo romanzo.
Così dettagliate, precise, vere e proprie istantanee della città e dei protagonisti che conducono un’esistenza infelice, falliscono e non riescono a trovare il coraggio o la volontà di lasciarsi tutto alle spalle e scappare.

Dopo aver riletto “Gente di Dublino”, la rinnovata curiosità che il libro ha acceso in me mi porta nella capitale irlandese.
Ero curioso di capire se, esattamente un secolo dopo la prima pubblicazione, si potevano rintracciare nei nuovi Dubliners gli stessi stati d’animo e gli stessi sguardi dei protagonisti dell’opera di Joyce.

Mi sono ritrovato immerso in una realtà in cui ho ritrovato incredibili analogie con i personaggi descritti nel romanzo,
Il tempo non sembra avere alterato la natura umana e ho avuto l’impressione che le persone incontrate condividessero le stesse emozioni, le stesse aspettative deluse, vivessero le stesse vicende, le stesse condizioni di lucida follia e di abbandono, proiettate per incanto un secolo dopo.

Mi è parso di rivedere Eveline nel volto della ragazza dallo sguardo melanconico. Mrs. Kearny nell’elegante sicurezza della signora di buona famiglia, ho incontrato Maria, con il suo senso di inadeguatezza, la sua solitudine e lo sguardo nel vuoto.
Al Mulligan’s conversavano amenamente Farrington e i suoi compagni di bevute.
Ho intravisto anche Tom Kernan, venditore dai bei modi finché l’alcool non se l’è portato via.
Ho incrociato lo sguardo annoiato dalla routine quotidiana del bambino che marina la scuola e lo strano vecchio che egli incontra, dalle maniere un po’ stravaganti.
Ho scorto Polly e sua madre e ho riconosciuto la timidezza e le frustrazioni di Thomas Chandler per una vita mai realizzata.
E James Duffy con il suo mal di vivere, e ancora il senso di mediocrità che avvolge Gabriel Conroy, ma anche la sua speranza per un cambiamento possibile, con quel suo “go west” che prelude alla morte fisica, oppure a una catartica fuga dalla realtà irlandese, nell’ultimo racconto dell’opera.

Il risultato è racchiuso in questo racconto di 50 immagini.

Grazie 1000 Filippo. Gentilissimo!

...ma poi, scusami l'ignoranza, una volta preparato il mio racconto fotografico, come lo devo inviare (cioè qual è lo spazio preposto nel sito?)

Andrea

...grazie...do' un' occhiata...

Salve,
come da oggetto del titolo chiedo cortesemente se qualcuno mi può dare delle dritte su come proporre il proprio racconto fotografico affinché venga pubblicato su "Nikon Life".
Ringrazio.
Andrea

Grazie mille! Ti manca Zeiss 21 Distagon?!'

Senti Simone, perdonami l'ignoranza, mi spieghi cosa vuole dire "taratura a -18" e come si interviene?!?

Va bene, grazie!

Se posso permettermi, a tutti Voi amanti della fotografia, è stato appena indetto il Concorso Fotografico "Trento-Bondone: una Montagna di Emozioni", associato alla 62a Trento-Bondone, prestigiosa gara automobilistica valida per il Campionato Europeo e per il Campionato Italiano Velocità in Montagna che si disputerà nelle giornate del 29/30 giugno e 01 luglio 2012 sul Monte Bondone, in Trentino.
Troverete tutte le info andando sul sito www.scuderiatrentina.it e cliccando su "concorso".

Grazie, ci proverò

Andrea

"...Proprio a quest'ultimo rimanda il QRCode presente sulla NPA card, oltre a mostrare, essendo personale e non cedibile, il nome e cognome del fotografo.

Nella pagina di amministrazione del proprio sito, a cui l'iscritto può accedere inserendo le proprie credenziali, è possibile scaricare il QRCode e la copia della fidelity card che sarà, comunque, inviata a domicilio dal servizio clienti di Nital"...

...Così dice NItal...

Scusate...non riesco in nessun modo a richiedere copia a domicilio della Fidelity card"...qualcuno mi può aiutarer?!?

Grazie

A risentirci

Ciao Michele,
ma fisicamente non può essere richiesta la card NPA? E' solo virtuale?
E poi gli NPA non possono aprirsi uno spazio loro sul sito, come gli NPU...ho capito bene?
E per diventare NPU, esattamente, che si dovrebbe fare?
Grazie!
Andrea

Riflessione
Sì. è vero quello che è stato detto...però è anche vera un'altra cosa: non tutti hanno la possibilità (e la fortuna) di possedere contemporaneamente la D700 per la sua versatilità, la D800 per la sua eccellenza nel dettaglio e magari D3s e D4 per le prestazioni veloci (magari mettendoci insieme anche "Triade" e vari altri vetrini non propriamente economici...)...e non tutti del forum credo siano professionisti che utilizzano l'attrezzatura per il proprio lavoro.
Per cui, e parlo da volgare fotoamatore, è naturale che puoi essere attratto dalla novità (e che novità, viste le recensioni) e che uno, fidandosi, pensa che con un prodotto come questo possa fargli fare un ulteriore salto di qualità (il fatto che sul topic "Club 800" ci siano MIGLIAIA di post di persone con dubbi conferma questa mia ipotesi)...quindi ritengo che paranoie o "s.... mentali", come le chiamate voi, possano essere comprensibili se vengono dai "prolet", non credete?!?
Detto questo (ebbene sì...me le sono fatte anch'io le s.... mentali) è grazie anche a questi dubbi (e grazie a voi che avete risposto) che in parte ho risolto alcuni problemi di settaggio e ora sono MOLTO, MA MOLTO PIU' SODDISFATTO della macchina!

...mi spieghi come si fa?

Ciao andreotto e grazie per la tua autorevole opinione!
E' vero tutto quello che hai detto e potresti avermi "tirato su" il morale, almeno per questa sera...
...ma, perdonami l'ignoranza, che devo fare per calibrare lo spazio colore: intervengo sul settaggio della macchina?!? E come?

...grandissimo!!!

...scusa...ho fatto un po' di casino nella risposta...

Gli scatti con D700 li avevo fatti in jpg per cui anche con D800 ho fatto la stessa cosa. Poi ho ridimensionato su photoshop i files della D800 a 4256 x 2832 (cioè la stessa dimensione della D700).
Cmq ti assicuro che i settari vari erano gli stessi...
Tu che ne pensi?

Andrea

Gli scatti con D700 li avevo fatti in jpg per cui anche con D800 ho fatto la stessa cosa. Poi ho ridimensionato su photoshop i files della D800 a dimensione 4256 x 2832 (cioè la stessa dimensione della D800). Tu che ne pensi?
Andrea

sì...è vero...ci ho pensato tantissimo!
Però è anche vero che da una macchina sulla carta così "performante" (vedi anche tutti i test in giro per il mondo che sono stati fatti) ti aspetteresti molto di più.
E questi scatti non mi sembrano "estremi" anzi, credo piuttosto semplici per condizioni di luce e soggetto (rigorosamente immobile).
No...al momento, alla faccia di tutti i test sulla D800 che le testate giudicano "rivoluzionaria", "destinata a cambiare il modo di concepire la fotografia digitale FF" o quant'altro, conta molto di più l'impressione che ti fai scattando di persona e facendo prove sul campo...
Mah...sono perplesso...la macchina costa una cifra...non è regalata...

io non ho espresso le mie impressioni per iscritto: aspettavo lo diceste voi, ma se vuoi proprio saperlo al momento per le mie esigenze trovo di avere fatto forse una cxxxxxa...la resa dei colori è completamente diversa...la messa a fuoco della D700 mi sembra molto più precisa. Certo sì, è solo una mia impressione...



sai che ti dico...(purtroppo) mi sa che hai proprio ragione...



...scusa...preoccupanti in che senso?!?...