La prima fotocamera (una Diana) me la regalò mio padre quando avevo 5 anni. La passione l’ho ereditata forse dal nonno materno, che però non ho potuto conoscere essendo caduto in guerra. La prima reflex arrivò in adolescenza e da allora è sempre stata una fedele compagna.
La mia ricerca fotografica è divenuta più attenta e costante nell’ultimo decennio, durante il quale ho maturato nuove esperienze a contatto con scuole e circoli fotografici, partecipando a mostre e concorsi.
La passione per muovermi e viaggiare si è saldata a quella fotografica e, da quando ho avuto l’opportunità di esplorare paesi vicini e lontani, non ho più smesso di immergermi e perdermi nella natura incontaminata e nelle diverse civiltà sparse per i cinque continenti. Amante del trekking e della montagna, mi piace immortalarla in tutte le sue forme scolpite da luci e ombre mutevoli nelle varie stagioni dell’anno. Le Alpi, così vicine e al tempo stesso lontane da casa, sono il luogo che ho eletto per tornarci ogni volta con sguardo nuovo e desiderio di fermare un attimo lungo il cammino.
Nel contesto urbano la mia fotografia continua, sebbene assuma un significato e abbracci generi diversi: dove la luce naturale si confonde con quella artificiale, le risorse naturali si mescolano con quelle dell’ingegno umano e lo spazio e il tempo si contraggono, diventa per me ancor più importante e significativo estrarre l’insolito dal consueto, distinguere l’armonia dal disordine, acciuffare un’emozione tra la banalità, isolare il particolare, dare forma all’astratto e cogliere gli innumerevoli contrasti del paesaggio urbano che mi circonda.