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Ottiche Superluminose, Sono Davvero Tali?
da un articolo che mi ha molto colpito
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lorenzobix
Messaggio: #1
Salve a tutti
Recentemente ho letto un articolo che metteva in discussione l'effettiva capacità di alcuni obbiettivi superluminosi di arrivare ad aperture eccezionali.
Si legge che risulterebbero non legati tra loro i valori f di alcuni obbiettivi, mentre ci hanno sempre insegnato che un valore f lascia passare la stessa quantità di luce su ogni obbiettivo di ogni marca e anno di produzione, un valore assoluto insomma.
Tutti noi sappiamo che una, seppur minima, quantità di luce viene assorbita dalle lenti, quindi un'ottica con più lenti in più gruppi ha, per via di leggi fisiche ineluttabili, una minor capacità di luce in uscita di un'altra con un minor numero di lenti.
Sempre nell'articolo si legge che da una ricerca effettuata dai laboratori DxO risulta evidente che la perdita di luce causata da un'architettura ottica complessa è tutt'altro che trascurabile e che comporterebbe una notevole sottoesposizione. Allora perchè non ci rendiamo conto di questa sottoesposizione? Pare che i produttori di obbiettivi aggirino questo problema in maniera un po' subdola, cioè alzando gli ISO senza avvertire il fotografo, e senza registrare questa variazione nei metadati. (sembra che per via di questa non più reale relazione tra numeri f-stop, in cinematografia siano passati ai T-stop ovvero trasmission stop per indicare la quantità di luce che effettivamente raggiunge la pellicola o il sensore)
Cerco di spiegarmi meglio: sembra che tutto sia nato a causa di anni di appelli di utilizzatori pentax alla casa madre che volevano sapere per quale motivo solo 3 obbiettivi erano più luminosi di f2.8. Pentax risponde che sarebbe inutile, se non impossibile produrre ottiche complesse con aperture pazzesche; infatti l'unico f1.4 pentax è un 50mm fisso. Allora come è possibile che vengano venduti obbiettivi con costruzioni ottiche ben più complesse di un 50mm ad aperture pari ad f1.4?
Con questa discussione non voglio accusare nessuno, Nikon in primis, voglio solo sapere cosa ne pensano gli utenti del forum, sperando che qualcuno possa dirmi "guarda che hai scritto delle cavolate uniche", perchè non mi offenderebbe anzi mi renderebbe molto molto felice.
un saluto
Lorenzo
gchiano
Messaggio: #2
QUOTE(lorenzobix @ Dec 10 2010, 01:13 AM) *
Pare che i produttori di obbiettivi aggirino questo problema in maniera un po' subdola, cioè alzando gli ISO senza avvertire il fotografo, e senza registrare questa variazione nei metadati.

Mi pare che l'incongruenza del tuo discorso sia qui: la Nikon, per esempio, metterebbe in commercio una D3 tarata male negli ISO per ridurre una sottoesposizione mettiamo causata da un 35 f1,4? E allora se un fotografo usa un obiettivo f2,8 o un f4 sulla stessa D3 cosa ottiene? Foto sovraesposte?
Mi sembrano affermazioni campate in aria. Police.gif
lorenzobix
Messaggio: #3
ciao
scusa mi sono espresso male. quello che intendevo dire è che solo nei casi in cui un'ottica non raggiunga effettivamente la luminosità massima dichiarata il sensore automaticamente amplifica ulteriormente il segnale (quindi aumenta la sensibilità iso virtuale).
quindi se un fotografo usasse un obbiettivo f2.8 o f4 o una qualunque apertura reale, non ci sarebbe bisogno di amplificare ulteriormente il segnale registrato dal sensore.
quindi se ad esempio scattassimo ad f1.4 a 200iso, poniamo caso che gli iso della macchina vadano a 400 iso per recuperare uno stop di sottoesposizione (se quell'ottica ha luminosità reale f2.8). scattiamo poi con un altro obbiettivo ad apertura massima ad f2.8 a 200 iso, cosa succede? l'immagine è sottoesposta, e infatti la corretta esposizione sarebbe come prima: 400iso ad f2.8

ribadisco che stiamo parlando di una cosa molto complessa e che nemmeno esce dalla mia testa o da prove empiriche fatte da me, quindi sto solo facendo delle ipotesi
Marco Senn
Messaggio: #4
Mi sembra abbastanza improbabile che nella mappatura della macchina ci siano tutte le ottiche sul mercato. Oppure legge solo l'apertura massima? E se Sigma li frega e fa un f/1.4 che è f/1.4 davvero? L'eventuale alzo ISO avverrebbe a carico del fw non dell'ottica.
Mi sembra comunque un discorso da "sex of angels", se a f/1.4 ho meno pdc che a f/2 e uno stop sui tempi non mi faccio grossi problemi su quello che fa la macchina.

QUOTE(lorenzobix @ Dec 10 2010, 02:52 AM) *
quindi se ad esempio scattassimo ad f1.4 a 200iso, poniamo caso che gli iso della macchina vadano a 400 iso per recuperare uno stop di sottoesposizione (se quell'ottica ha luminosità reale f2.8). scattiamo poi con un altro obbiettivo ad apertura massima ad f2.8 a 200 iso, cosa succede? l'immagine è sottoesposta, e infatti la corretta esposizione sarebbe come prima: 400iso ad f2.8


No, il tuo discorso manca di un ulteriore fattore, il tempo di scatto. Se l'ottica e l'esposimetro non sono non è fallati la trippletta diaframma/tempo/sensibilità deve darti la stessa identica esposizione.
Immagina che tu scatti a f/2.8 a 1/60. A f/1.4 sono due stop dovresti scattare a 1/250. Se l'ottica fosse un reale f/2 la macchina per scattare a 1/250 "alzerebbe" gli ISO. Ma tu lo vedresti perchè le pdc a f/2 e f/1.4 sarebbero uguali...
Considera che la macchina poi misura sempre a TA...

Messaggio modificato da Marco Senn il Dec 10 2010, 08:38 AM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #5
In realtà il problema non si pone in quanto l'esposimetro non siscrimina se la minor luce dipende da una scena più buia e da un diaframma effettivamente meno aperto, lui tiene aperto l'otturatore o alza gli ISO in base alla luce incidente sul sensore.

Un po' come un secchio che si riempie, se cala la portata devo aspettare un pochino di più che si riempia (a prescindere che il calo dipenda da poca pressione sulla rete o da un rubinetto più strozzato.
fabco77
Messaggio: #6
Mah, non saprei, però il ragionamento potrebbe valere solo con ottiche con CPU o con i contatti, che consentano il dialogo tra macchina e obiettivo. Se ci monto uno Zeiss f 1.4 senza contatti, impostando io il tempo sulla fotocamera e il diaframma sull'obiettivo, il discorso dovrebbe saltare. E dovrei avere una foto sottoesposta. Ma non credo sia così.
Ales84
Messaggio: #7
Beh l'esposimetro integrato nelle reflex misura la luce attraverso l'obiettivo, quindi tiene già conto dell'eventuale luce assorbita dalle lenti, senza bisogno di strani complotti fra costruttori di fotocamere e di obiettivi per modificare l'iso senza che il fotografo se ne accorga.

Se fosse vero per verificarlo basterebbe provare con una reflex a pellicola, li l'iso non lo cambi senza cambiare rullino.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #8
QUOTE(fabco77 @ Dec 10 2010, 11:32 AM) *
Mah, non saprei, però il ragionamento potrebbe valere solo con ottiche con CPU o con i contatti, che consentano il dialogo tra macchina e obiettivo. Se ci monto uno Zeiss f 1.4 senza contatti, impostando io il tempo sulla fotocamera e il diaframma sull'obiettivo, il discorso dovrebbe saltare. E dovrei avere una foto sottoesposta. Ma non credo sia così.



Solo se scatti completamente in manuale eliminando pure gli ISO auto, in alternativa anche se ci fossero fluttuazioni sulla luminosità max quanto di questo verrebbe a pesare sulla foto e quanto invece si può imputare alla luce ambiente ed alla sua variabilità?

Stiamo parlando di foto fatte in istanti diversi e quindi con luce simile ma sempre diversa, per confutare una simile teoria bisognerebbe avere due apparecchi assolutamente identici (anche come sensibilità e taratura di sensore ed esposimetro) nel medesimo punto di ripresa con le stesse impostazioni con due obiettivi differenti dalla stessa luminosità max nominale, insomma na pippa mentale pazzesca.
Attilio PB
Messaggio: #9
E' semplicemente inverosimile, tecnicamente ci sono milioni di giustificazioni a spiegare che quanto raccontato semplicemente non accade, alzare gli ISO non è un'operazione "invisibile" soprattutto alle alte sensibilità, l'operazione sarebbe facilmente percepibile da un fotografo vagamente smaliziato.
Quello che taglia la testa al toro, comunque, è il fatto che le ottiche superluminose io le uso abitualmente sulla F5 ed in studio, leggendo l'esposizione con un esposimetro esterno ed impostando i parametri di scatto in manuale... e sarei curioso di sapere come farebbe una F5 con il 200 f/2 davanti a trasformare una Velvia 50 in una dia da 100 e piu' ISO...
Che poi ci possano essere delle tolleranze minime tra l'apertura dichiarata e quella reale potrebbe anche darsi, comunque contenute ampiamente nel "terzo di stop" considerato abitualmente come soglia massima di tolleranza accettata visto che dal punto di vista della percezione una variazione inferiore ad un terzo di stop non è rilevabile nell'osservazione di una stampa...
Ciao
Attilio
edgecrusher
Messaggio: #10
Ciao, ho letto anche io l'articolo segnalato dall'amico, un pò di tempo fa ed era interessante (bisognerebbe trovare il link...).
Non so quanto ci sia di vero, ma il punto da tenere presente, che era la chiave di volta di tutto il ragionamento era il seguente:

Per i moderni sensori bayer, la posizione dei fotodiodi leggermente "incassata" all'interno del sensore, fa sì che se si scatta con una apertura grande (f/1,4 ad esempio) i raggi luminosi, essendo più inclinati rispetto alla aperture minori (f/8 ad esempio) tendano a colpire minore superficie dei fotodiodi stessi. Questo si traduce in minore luminosità relativa percepita dal sensore.

Poi l'articolo speculava relativamente al fatto che le case costruttrici di sensori avrebbero trovato il modo di ovviare al problema alzando gli ISO in modo "nascosto". Si tratterebbe di piccole differenza comunque non certo uno stop smile.gif

Non so cosa ci sia di vero, sta di fatto che per farla semplice, se si immagina il fotodiodo come un pozzo, è ovvio che vi entri maggiore luminosità alle ore 12 quando i raggi sono perpendicolari all'acqua, quindi incidenti, che non alle ore 19 quando c'è i tramonto ed i raggi sono quasi paralleli all'acqua.

Sulla pellicola il problema non si porrebbe in quanto ovviamente priva di fotodiodi smile.gif
Vediamo se troviamo l'articolo dai....e poi magari chiediamo consiglio a qualche progettista di sensori, tanto il mondo ne è pieno wink.gif

Andrea
Marco Senn
Messaggio: #11
Infatti Nikon ha riprogettato il suo 85/1.4 nanotrattandolo per fare si che i raggi anche a TA entrino a 90° (che poi ci sia riuscita o meno è un'altro discorso) e anche alcune ottiche tipo il 16-35 sono progettate con canoni "digitali".
_Lucky_
Messaggio: #12
QUOTE(lorenzobix @ Dec 10 2010, 01:13 AM) *
Si legge che risulterebbero non legati tra loro i valori f di alcuni obbiettivi, mentre ci hanno sempre insegnato che un valore f lascia passare la stessa quantità di luce su ogni obbiettivo di ogni marca e anno di produzione, un valore assoluto insomma.
Tutti noi sappiamo che una, seppur minima, quantità di luce viene assorbita dalle lenti, quindi un'ottica con più lenti in più gruppi ha, per via di leggi fisiche ineluttabili, una minor capacità di luce in uscita di un'altra con un minor numero di lenti.


e' vero che ogni obiettivo ha una diversa efficienza di trasferimento, che dipende dallo schema ottico, dal materiale di cui sono composte le lenti e dai trattamenti che subiscono, e questo vuol dire che, a parita' di diaframma (poniamo un banale F4 giusto per fare un'esempio), la quantita' di luce che arriva sul piano di esposizione (indifferentemente, pellicola o sensore) e' leggermente diversa se utilizzi ad esempio uno schema Tessar a 4 lenti o se usi uno zoom con 18 lenti in 16 gruppi.......



QUOTE(lorenzobix @ Dec 10 2010, 01:13 AM) *
Sempre nell'articolo si legge che da una ricerca effettuata dai laboratori DxO risulta evidente che la perdita di luce causata da un'architettura ottica complessa è tutt'altro che trascurabile e che comporterebbe una notevole sottoesposizione. Allora perchè non ci rendiamo conto di questa sottoesposizione? Pare che i produttori di obbiettivi aggirino questo problema in maniera un po' subdola, cioè alzando gli ISO senza avvertire il fotografo, e senza registrare questa variazione nei metadati. (sembra che per via di questa non più reale relazione tra numeri f-stop, in cinematografia siano passati ai T-stop ovvero trasmission stop per indicare la quantità di luce che effettivamente raggiunge la pellicola o il sensore)


Non c'e' niente di subdolo e di nascosto..... Non c'e' nessun firmware nelle macchine che modifica la sensibilita' di nascosto senza farla vedere nel display o gli exif nella foto..... Imposta la macchina con iso fissi a 200, priorita' al diaframma, e lascia regolare il tempo di scatto alla macchina. A parita' di scena inquadrata e di luminosita', vedrai sul display che i tempi di scatto sono leggermente diversi utilizzando obiettivi profondamente diversi tra loro come schema e concezione......

buona luce e buone foto
sandrofoto
Messaggio: #13
Mah io posso solo dire che le macchine, specie quelle entry level e prosumer, avendo notato molti test effettuati, la sensibilità iso non è mai quella dichiarata dalla tua impostazione, ovvero un esempio la D90 a 200 ISO in realtà e 246,8 - A400 ISO è 498,3 - A800 ISO è 978,9 ecc ecc.
Ora naturalmente non sò se questo vale per tutte le D90, ma può darsi che qualcosa di vero in questo discorso ci sia, altrimenti non sarebbe saltato fuori.
_Lucky_
Messaggio: #14
QUOTE(sandrofoto @ Dec 10 2010, 01:42 PM) *
Mah io posso solo dire che le macchine, specie quelle entry level e prosumer, avendo notato molti test effettuati, la sensibilità iso non è mai quella dichiarata dalla tua impostazione, ovvero un esempio la D90 a 200 ISO in realtà e 246,8 - A400 ISO è 498,3 - A800 ISO è 978,9 ecc ecc.


anche questo e' verissimo, ma non c'entra molto con la domanda iniziale, in quanto il dubbio dell'utente era sul fatto che un valore "F" fosse una costante "universalmente valida"....., e cioe', in altre parole, che misurando con un determinato corpo macchina ed un determinato obiettivo, una esposizione corretta con F5,6 ed 1/125 sec ad iso 400, cambiando solo obiettivo ed impostando manualmente lo stesso tempo, lo stesso diaframma e la stessa sensibilita', si sarebbe dovuto ottenere lo stesso identico risultato in quanto ad esposizione..... , cosa che in realta' non e' sempre vera per i motivi sopra descritti.
sandrofoto
Messaggio: #15
QUOTE(_Lucky_ @ Dec 10 2010, 01:57 PM) *
anche questo e' verissimo, ma non c'entra molto con la domanda iniziale, in quanto il dubbio dell'utente era sul fatto che un valore "F" fosse una costante "universalmente valida"....., e cioe', in altre parole, che misurando con un determinato corpo macchina ed un determinato obiettivo, una esposizione corretta con F5,6 ed 1/125 sec ad iso 400, cambiando solo obiettivo ed impostando manualmente lo stesso tempo, lo stesso diaframma e la stessa sensibilita', si sarebbe dovuto ottenere lo stesso identico risultato in quanto ad esposizione..... , cosa che in realta' non e' sempre vera per i motivi sopra descritti.


OK, probabilmente ho letto troppo in fretta. Grazie!
cesare forni
Messaggio: #16
Nell'ultimo numero di chasseur d'image a pagina 132 c'è un articolo che parla proprio di questo.
Non so se si riesce a leggere anche su internet
Ciao a tutti
Cesare
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #17
QUOTE(Attilio PB @ Dec 10 2010, 02:35 PM) *
Che poi ci possano essere delle tolleranze minime tra l'apertura dichiarata e quella reale potrebbe anche darsi, comunque contenute ampiamente nel "terzo di stop" considerato abitualmente come soglia massima di tolleranza accettata visto che dal punto di vista della percezione una variazione inferiore ad un terzo di stop non è rilevabile nell'osservazione di una stampa...
Ciao
Attilio

Quoto Attilio in TOTO...


@Cesare l'articolo a cui tu ti riferisci si ricollega pari pari al discorso di edgecrusher, si evincerebbe se non ricordo male che ad esempio un Nikkor 85mm f1,4 su D3 avrebbe una apertura massima effettiva di f1,8 e su D3s di f1,6 a causa della diversita' delle microlenti poste sul sensore.

Saluti

Giacomo
Attilio PB
Messaggio: #18
QUOTE(edgecrusher @ Dec 10 2010, 01:00 PM) *
Ciao, ho letto anche io l'articolo segnalato dall'amico, un pò di tempo fa ed era interessante (bisognerebbe trovare il link...).
Non so quanto ci sia di vero, ma il punto da tenere presente, che era la chiave di volta di tutto il ragionamento era il seguente:

Per i moderni sensori bayer, la posizione dei fotodiodi leggermente "incassata" all'interno del sensore, fa sì che se si scatta con una apertura grande (f/1,4 ad esempio) i raggi luminosi, essendo più inclinati rispetto alla aperture minori (f/8 ad esempio) tendano a colpire minore superficie dei fotodiodi stessi. Questo si traduce in minore luminosità relativa percepita dal sensore.

...


Un momento, questo è un problema diverso, riguarda non gli obiettivi ma il complesso ottica/sensore a prescindere dall'essere superluminoso o meno, e riguarda in modo difforme aree diverse del sensore, si tratta di una vignettatura che deriva di volta in volta dal tipo di schema ottico adottato e dall'efficienza delle microlenti poste davanti al sensore, variabile su sensori diversi con diverse ingegnerizzazioni.
Un problema di incidenza dei raggi luminosi che raggiungono il sensore non puo' essere fisiologicamente uniforme tra il centro ed i bordi del fotogramma ma necessariamente sarà legato ad un incremento via via che ci si allontana dal centro del sensore, per altro tale incremento non è standardizzato ma dipende proprio dagli schemi ottici usati per le diverse focali, in generale gli schemi ottici telecentrici tendono a minimizzare tale problema, mentre sui grandangolari piu' datati e non telecentrici il problema è piu' marcato. Al crescere delle lunghezze focali il problema per altro tende a scomparire.
Proprio per questa estrema variabilità di comportamento è poi da escludere ragionevolmente un intervento firmware sugli ISO di eventuale correzione, il firmware dovrebbe avere una mappatura del comportamento di ogni singolo obiettivo ed alzare la sensibilità in modo difforme in aree diverse del sensore, c'è già il "controllo vignettatura" che si occupa di attenuare la vignettatura, una duplicazione della funzione, per di piu' nascosta e relativa ad un solo elemento che compone la vignettatura complessiva , mi sentirei di escluderlo...
Naturalmente i progetti piu' recenti tengono perfettamente conto anche di questi aspetti e ci ritroviamo con un 24 f/1,4 moderno che risponde meglio di un 28 f/3,5 degli anni '70 quando il problema neppure era ipotizzato, con buonapace della luminosità massima....
Ciao
Attilio

P.S.: non ho letto l'articolo di chasseur d'image, provo a reperirlo smile.gif
Alberto Olivero
Messaggio: #19
Visto che questi discorsi sono campati in aria se possedete almeno un ottica f/1.4 manuale (35 1.4, 50 1.4, 85 1.4 ecc ) provate su una macchina che consenta la rgistrazione delle ottiche senza cpu a registrarla correttamente e poi a registrarla come se fosse per esempio un f 2 che tanto per la cronaca è un valore che è esistito per tutte e tre le ottiche citate dopodichè effettuate due foto in modalità manuale senza variare i dati di scatto dove nella prima imposterete i dati cpu corretti mentre nella seconda "ingannerete" la macchina fingendo che l'ottica non sia un f1.4 ma appunto un f2 fatto ciò paragonate i due risultati e poi venite a dirmi se pensate ancora siano parole campate in aria...

saluti

Alberto
Alberto Olivero
Messaggio: #20
QUOTE(Attilio PB @ Dec 10 2010, 12:35 PM) *
E' semplicemente inverosimile, tecnicamente ci sono milioni di giustificazioni a spiegare che quanto raccontato semplicemente non accade, alzare gli ISO non è un'operazione "invisibile" soprattutto alle alte sensibilità, l'operazione sarebbe facilmente percepibile da un fotografo vagamente smaliziato.
Quello che taglia la testa al toro, comunque, è il fatto che le ottiche superluminose io le uso abitualmente sulla F5 ed in studio, leggendo l'esposizione con un esposimetro esterno ed impostando i parametri di scatto in manuale... e sarei curioso di sapere come farebbe una F5 con il 200 f/2 davanti a trasformare una Velvia 50 in una dia da 100 e piu' ISO...
Che poi ci possano essere delle tolleranze minime tra l'apertura dichiarata e quella reale potrebbe anche darsi, comunque contenute ampiamente nel "terzo di stop" considerato abitualmente come soglia massima di tolleranza accettata visto che dal punto di vista della percezione una variazione inferiore ad un terzo di stop non è rilevabile nell'osservazione di una stampa...
Ciao
Attilio


Partiamo dal presupposto che sotto il fuoco f1.8 il software non recupera più luce aumentando la sensibilità... quindi l'esempio del 200 in questo caso è inutile, se possedessi almeno un ottica f1.4 possibilmente non g ti potrei suggerire un test veloce veloce per dimostrarti che per quanto inverosimile è effetivamente così...
Attilio PB
Messaggio: #21
Suggerisci pure, se puo' andare bene ho un 50 f/1,4 AF-D, sono curioso smile.gif
rolubich
Messaggio: #22
QUOTE(edgecrusher @ Dec 10 2010, 01:00 PM) *
Ciao, ho letto anche io l'articolo segnalato dall'amico, un pò di tempo fa ed era interessante (bisognerebbe trovare il link...).


Era forse questo?

http://www.luminous-landscape.com/essays/a...facturers.shtml
Marco Senn
Messaggio: #23
E se metto la mia D300 a Hi3 voglio proprio vedere come fa ad alzare gli iso con il 50 AF-S messicano.gif
Marco Senn
Messaggio: #24
QUOTE(Alberto Olivero @ Dec 10 2010, 07:25 PM) *
Visto che questi discorsi sono campati in aria se possedete almeno un ottica f/1.4 manuale (35 1.4, 50 1.4, 85 1.4 ecc ) provate su una macchina che consenta la rgistrazione delle ottiche senza cpu a registrarla correttamente e poi a registrarla come se fosse per esempio un f 2 che tanto per la cronaca è un valore che è esistito per tutte e tre le ottiche citate dopodichè effettuate due foto in modalità manuale senza variare i dati di scatto dove nella prima imposterete i dati cpu corretti mentre nella seconda "ingannerete" la macchina fingendo che l'ottica non sia un f1.4 ma appunto un f2 fatto ciò paragonate i due risultati e poi venite a dirmi se pensate ancora siano parole campate in aria...


Non ti seguo... secondo te la prima foto sarebbe esposta diversamente dalla seconda?
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #25
Da tempo circola la voce che i sensori abbiano dei limiti nel ricevere la luce.
Se ho capito bene sembra che i sensori non siano in grado di ricevere tutta la luce che un obiettivo di grande apertura è capace di inviargli.
I progettisti avrebbero risolto in maniera ..... diciamo creativa.

Se il limite del sensore è f1,8, per avere tempi di scatto più veloci a f1,2 il software alza gli iso senza mostrarlo nei dati exif, stiamo parlando di 1/3 di stop, quindi ininfluente ai fini del rumore.
In pratica dicono che è inutile usare un f1,2 per avere tempi più rapidi, basta un f1,8 e alzare gli iso, tanto il software si comporterà esattamente nello stesso modo.

Comunque visto che non ci credo più di tanto ho preso la D700 con il 50 f1,4 AFS e ho scattato qualche foto a f1,4.
Poi ho montato il 50 f1,2 AIS senza variare tempo di scatto e iso, e ho ripetuto le foto (luce controllata) a f1,2.
Le foto scattate a f1,2 sono più chiare, di poco ovviamente, ma la differenza si vede.
Visto che gli AIS non dialogano con la reflex ritengo che il sensore abbia ricevuto quel poco di luce in più e abbia restituito una foto più chiara non potendo intervenire in automatismo sui tempi o sulla sensibilità.
 
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