QUOTE(mark72 @ Sep 9 2013, 07:50 AM)
Scusa, io credo a quanto affermi pur non avendoli mai provati, eccetto il 50. Ma una domanda mi pare logica: se gli f/1.4 hanno questi difetti, perché allora costano così tanto (tranne il 50)?
In assoluto i 50/1.4 non hanno un costo elevato in ottica (max. 600-700 euro, Leica Summilux a parte, ottimizzato proprio verso TA con vetri costosissimi e tolleranze minime), i 24 e 35 sì, solo in parte giustificato da lenti massicce, incurvate e pesanti, meccanica maggiorata con minori tolleranze, bassi volumi di produzione, alti costi di ricerca e, soprattutto, di calcolo e ricalcolo tra batch e batch di produzione. Effettivamente ho qualche problema anche con l'ottimo 24/1.4 AFS, imbattuto dalla concorrenza, almeno nel suo uso in bassa luce, ma con un costo oltre triplo rispetto al Samyang, manuale, ma otticamente molto simile.
La saga degli f/1.4 ha comunque la sua radice nei fotografi pro, che non guardano molto alla qualità reale, ma piuttosto all'"inviluppo" delle possibilità di scatto mantenendo una qualità minima garantita, ma non certo da record sulle test chart, neppure in casa Leica. In ottica si insegna che se puoi restringere ragionevolmente l'inviluppo di scatto in apertura e distanza puoi facilitarti il compito di ottenere le massime prestazioni con risorse molto minori.
E' chiaro che non conviene spingere questo discorso troppo, in quanto la risolvenza massima teorica dipende dall'apertura, e correggere un "poco luminoso" alla sua TA in realtà è abbastanza costoso e il marketing dice: "ma perché allora non lo tiriamo a f/2.8 invece che darlo per f/4.5, vendendo di più in base alla "targa"?".
Nikon è abbastanza famosa al riguardo: per esempio, il 135/3.5 AI/AIS aveva lo stesso schema del Leica Telyt 135/4 e infatti solo a 3.5 rivela un certo haze, il 105/2.5 ha schema quasi identico, considerata la focale, e prestazioni pari o superiori all'Elmarit 90/2.8 da f/2.8, ma al pur molto buono f/2.5 ha uno scalino evidente, più visibile forse sull'esigente film... Il mezzo stop in più era un plus, sulle reflex migliorava anche l'accuratezza della MAF, mentre Leica doveva dare il massimo anche alla TA dichiarata. Poi comparve il Summarit 90/2.5, che fece lo stesso gioco del 105 Nikon ancora con lo stesso schema ottico.
Casi simili sono i 15 mm Zeiss ZM/Voigtlander (comprereste una bestia da 67 mm di diametro piuttosto distorta e parecchio vignettata a 4000 euro, che avrà qualche vantaggio a f/4.5-5.6 al bordo estremo, ma perdendo per il resto su tutta la linea?), i 21 mm Zeiss ZM e Leica (i migliori sono i meno luminosi...), gli Zeiss Touit.
Io consiglio di guardare allo stato dell'arte: posso oggi fare un mezzo tele impeccabile da f/2.8, un normale-wide da f/4, un superwide da f/5.6-6.3 per le aberrazioni. Punto. Uno stop (mezzo finto) in più ci può stare, ma due costano di solito già tanto e devo vedere se mi servono e se non mi fanno perdere resa e flare alle aperture comuni. Ottimizzare per TA? Pazzesco, considerato che ho pochi cm di PdC!
A presto
Elio