QUOTE(cuomonat @ Jan 9 2016, 07:59 PM)

Ciao Luky,
ho trovato in rete notizie in merito, mi sorge il dubbio che il termine "composito" sia troppo vago. Infatti pare che il cosiddetto "compound termoplastico" per altro ottenuto per stampaggio, abbia caratteristiche particolarmente interessanti.
Ciao Natale,
innanzi tutto, grazie per la giusta correzione: stavo pensando al materiale plastico allo stato fluido, che appunto "fluisce" nello stampo, e, non so perche', mi e' venuto fuori "estrusione" (che invece si riferisce alla produzione di oggetti a sezione costante, come tubi e profilati...) invece di "stampaggio".....
Purtroppo quello che realmente viene aggiunto nel materiale allo stato fluido destinato a costituire le piastre frontali ed il box specchio , lo puo' sapere solo Nikon, o forse il subproduttore che fornisce l'assy alla Nikon sulle specifiche date da quest'ultima.....
Quello che e' certo, e che quando si parla comunemente di prodotti
"in fibra di carbonio", ci si riferisce normalmente a cose (come le monoscocche delle F1 o delle Aventador, giusto per fare un esempio) costruite con sovrapposizioni di stuoie di tessuto di fibra di carbonio, a trame incrociate, in modo da ottenere oggetti con altissima rigidita' e resistenza, ed in contempo estrema leggerezza. Oggetti, insomma, di altissimo valore tecnologico, dalla costruzione complessa e dal costo rilevante.
In questo caso, invece, stiamo parlando di tutt'altro, e cioe' di aggiungere ad un fluido di "comune" materiale plastico, alcune sostanze o fibre di diversa natura, al fine di ottenere caratteristiche fisico-chimiche differenti a livello macroscopico e complessivo della struttura, magari proprio quella caratteristica di antistaticita' da te citata.....
Ma da questo a poter dire che il body della propria macchina fotografica e' fatto
"in fibra di carbonio", perche' magari nel compound termoplastico c'e' sparsa anche qualche percentuale di fibra di questo materiale, converrai che ce ne passa....
Comunque, non vorrei che attraverso le mie parole passasse un messaggio sbagliato: non necessariamente la "plastica" e' peggiore del metallo, ma tutto dipende esclusivamente dalla progettazione e dal dimensionamento previsto per gli elementi. Questo vuol dire che un corpo macchina in "plastica" ben progettato e adeguatamente dimensionato per i possibili sforzi che potrebbero verificarsi nell'utilizzo, potrebbe anche essere piu' stabile e resistente di un corpo in magnesio troppo sottile e dimensionato al risparmio.....
Resta da capire se lo sforzo di sopportare tranquillamente un 300 F2,8 brandeggiato senza cure maniacali, come sovente puo' accadere in un utilizzo professionale e "concitato", e' da considerarsi una cosa di normale amministrazione per la macchina, oppure se, per motivi di costi di produzione, debba essere considerato uno sforzo extraprogettuale, e quindi tale da non rientrare nella normale garanzia se qualcosa dovesse andare storto....
Un abbraccione