QUOTE(bergat@tiscali.it @ Jun 28 2012, 12:08 PM)

Guarda che le capisco sulla mia pelle, ma come ho detto non user� pi� quel termine come ceco sar� bandito dal mio vocabolario e verr� sostituito da non vedente e disabile diventer� diversamente abile, mentre muto diventer� non parlante.
Non cercher� di farti capire i miei drammi e in ogni caso in futuro cercher� di evitare discussioni di tale natura.
non devi farmi capire i tuoi drammi, come io non devo farti capire i miei.
devi solo pesare le parole prima di dirle o scriverle. se dici cieco o sordo o muto nessuno si offende, perch� non sono termini che hanno acquistato una accezione negativa. mongoloide � un termine caduto in disuso in ambito medico, ma purtroppo � rimasto in uso nel linguaggio comune con un significato dispregiativo.
QUOTE(89stefano89 @ Jun 28 2012, 02:30 PM)

chiarissimo ma ricordati che nel parlare o nello scrivere non contano le parole ma come vengono dette.
se poi volete diventare un forum di giuristi che misurano col calibro ogni sillaba valutandone l�offensivit� vorr� dire che valuter� l�acquisto di libri di testo in merito.
ad ogni modo nel mio paese ci sono diverse persone di colore (si pu� dire? sinceramente trovo offensivo anche questo) eppure non ne ho mai sentito uno lamentarsi.
scusa stefano, ma sulla tua prima frase non sono d'accordo. se io ti dico che sei stupido (ovviamente non lo sto facendo per insultarti, ma solo per farti un esempio) non conta molto come viene detto. conta che ridendo o arrabbiandomi io ti ho dato dello stupido.
concordo con te, ma non sempre, nel momento in cui si tratta di discorsi tra amici che si conoscono.
opinione mia ovviamente
QUOTE(cuomonat @ Jun 28 2012, 03:01 PM)

Nella II met� dell'800 un medico, John Haydon Landgdon Down, descrisse i "sintomi"pi� facilmente riconoscibili delle persone Down basati sulla morfologia del viso e sul deficit intellettuale. Insomma erano gli albori della costituzionalistica antropologica cui si tentava di attribuire una qualche legittimit� scentifica, quindi la facies e l'habitus prevalevano.
Oggi sappiamo che il deficit intellettivo colpisce in maniera variabile le persone down, in base alla gravit� dell'espressione genica.
Mutatis mutandis siamo, oggi, in era politically correct e sembra brutto usare le parole negro, cieco, omosessuale preferendo usare termini come afroamericano (uno poi dovrebbe informarsi sulla provenienza etnica prima di usare il termine... non � dicriminante anche questo?) non vedente (*), gay... qui non commento amche perch� l'inglesismo mi pare una franca ipocrisia, voler usare un termine che non significa niente, esattamente come xxx, solo per omologare in una categoria una condizione umana non necessariamente vissuta da tutte le persone allo stesso modo, ghettizarli con un termine edulcorato.
Sono gi� ampiamente OT, ma in conclusione ritengo che se la parola � libera deve esserlo anche nell'espressione; � il contesto che definisce la colpa, non il termine linguistico usato. Secondo me ovviamente.
(*) La presidentre dell�ENS, Ida Collu, “fa rispettosamente notare - scrive Mingardi - che chi � affetto da un handicap pesante preferisce essere definito senza troppi �non�: cieco, non �non vedente�; sordo, non �non udente�”. (Per la cronaca, la protesta ha avuto successo, dal momento che la Legge 95/06 del 20/02/06 sostituisce “sordomuto” con “sordo”). [Umberto Eco (“Il politicamente corretto che divide destra e sinistra”, La Repubblica 06/11/2004]
secondo me, come ho detto a stefano, il tuo discorso vale in determinate situazioni e per determinati termini. non regge sempre e per qualunque parola.
io, come ho detto in precedenza, sono un disabile. ho una disabilit� fisica che fortunatamente � in buona parte regredita e mi ha lasciato meno problemi di quanto si pensasse in origine. ho quindi attraversato vari stadi nella disavventura, dal peggio possibile al meglio. in tutto questo tempo non mi sono mai posto problemi (e non me ne pongo tuttora) riguardo alla definizione del mio stato.
disabile? diversamente abile? handicappato? portatore di handicap? nessuno di questi mi crea problemi, e sinceramente anche io trovo che ci sia una eccessiva ricerca di definizioni.
ma ci sono parole che anche quando sei bloccato su una sedia a rotelle ti fanno venire voglia di alzarti e colpire con tutte le tue forze quello che le ha dette. e l� non c'� contesto o persona che conti. se il loro significato � (o � diventato) offensivo non si possono dire.
teo