Dispositivo | NIKON D3500 |
Obiettivo | Nikon AF-S DX NIKKOR 18-105mm f/3.5-5.6G ED VR |
Data | 29/08/2020 23:44:19 |
Lunghezza focale | 35 mm |
Diaframma | f 22 |
Tempo di posa | 2/1 sec |
Sensibilità ISO | 100 |
Categoria | Foto a tema libero |
Album | Still Life come lo immagino |
Nella fattispecie volendo rappresentare le varie fasi dello sfaldamento di una geometria iniziale la macchina in bolla e al centro non sono stati il primo dei miei pensieri e mi rendo conto che i possibili miglioramenti sono praticamente infiniti, tenendo conto che questo tipo di foto è per sua natura non ripetibile perchè gli oggetti cadono ogni volta in modo diverso. Eseguire decine o anche centinaia di scatti statici senza la necessità di ricostruire ogni volta è molto più rilassante.
Di conseguenza ci si deve focalizzare sul problema principale ovvero sincronizzare l'innesco della caduta con l'innesco della serie di lampi stroboscopici ma anche scegliere i tipo di sollecitazione da dare nel fare cadere nonchè la frequenza dei lampi. Se le carte inizialmente vibrano nella posizione iniziale prima di cadere finiscono per dare una sensazione di sfocato dovuto alla presenza di due immagini perfettamente congelate ma vicinissime tra di loro.
Sarebbe suggestivo se lei provasse analoghi esperimenti e potessimo confrontare i risultati e scambiarci i suggerimenti anche se ho visto che le sue bellisime foto sono maggioritariamente fatte all'aperto
Saluti da una giornata sul grigio
Ciao jlb non so se riesco a costruire un castello di carta :-)) questo week end se riesco ci provo a fare qualche scatto. Buona serata Elisa
Nella fattispecie volendo rappresentare le varie fasi dello sfaldamento di una geometria iniziale la macchina in bolla e al centro non sono stati il primo dei miei pensieri e mi rendo conto che i possibili miglioramenti sono praticamente infiniti, tenendo conto che questo tipo di foto è per sua natura non ripetibile perchè gli oggetti cadono ogni volta in modo diverso. Eseguire decine o anche centinaia di scatti statici senza la necessità di ricostruire ogni volta è molto più rilassante.
Di conseguenza ci si deve focalizzare sul problema principale ovvero sincronizzare l'innesco della caduta con l'innesco della serie di lampi stroboscopici ma anche scegliere i tipo di sollecitazione da dare nel fare cadere nonchè la frequenza dei lampi. Se le carte inizialmente vibrano nella posizione iniziale prima di cadere finiscono per dare una sensazione di sfocato dovuto alla presenza di due immagini perfettamente congelate ma vicinissime tra di loro.
Sarebbe suggestivo se lei provasse analoghi esperimenti e potessimo confrontare i risultati e scambiarci i suggerimenti anche se ho visto che le sue bellisime foto sono maggioritariamente fatte all'aperto
Saluti da una giornata sul grigio