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giorgio1897
Ciao a tutti.
E' la prima volta che mi capita di scrivere su questo fantastico forum.
Ho letto qua e la per cercare una risposta soddisfacente alla mia domanda, ma con scarsi risultati.
Vi spiego:
Fine settimana in Dolomiti (zona Marmolada), io con la D80 (obb. 18/70) e mio padre con la F70 (obb. 35/80 credo...). Mio padre usa una pellicola diapositiva Kodak Elite 100 ISO, mentre io scatto in raw.
Entrambi scattiamo in manuale, scegliendo tempi e diaframmi (io cerco di tenere la sensibilit� a 100 ISO).
L'ambiente � il medesimo (roccia, pietre, fantastiche pinete e un cielo grigio con nuvoloni carichi di pioggia) e spesso i soggetti ripresi sono simili.
Tornati a casa comincio a controllare e sistemare le mie foto (rigorosamente con CameraRaw e Photoshop). Dopo qualche giorno sono pronte anche le dia di mio padre. Entrambi vogliamo vedere i risultati e confrontarli.
Risultato: i colori delle dia sono fantastici, molto saturi e brillanti. I colori delle mie foto sono pi� anemici e piatti. Sono riuscito ad avvicinarmi alle dia aumentando la saturazione dei colori e la definizione dei dettagli, ma il risultato non mi soddisfa ancora....
Confrontandoci con altre persone che erano con noi (in modo da avere un giudizio oggettivo), la sensazione comune � che i colori delle dia sono pi� brillanti e saturi di come sono effettivamente in realt�.
Sembrerebbe che rispetto alla realt�, col digitale ci sia un decadimento della resa cromatica, mentre con le dia si verifichi una sorta di esaltazione dei colori.
Ecco quindi la mia domanda:
E' possibile che l'emulsione della diapositiva in questione sia studiata apposta per questa "esaltazione"?
E' capitato anche a voi di notare questo gap tra dia e digitale? Cosa ne pensate?

Faccio notare che le dia sono state osservate con un comunissimo proiettore e telo bianco, mentre le foto in digitale su pc con monitor calibrato.

Ringrazio chi volesse partecipare alla discussione e approfitto per salutarvi nuovamente.
Giorgio
sirius_78
ciao
ho notato anchio questa differenza, ma in entrambi i sensi.
mi spiego meglio : digitale vs pellicola (negativa nel mio caso)

esempio 1
stessa foto scattata ad agosto in Croazia, panoramica della costa e mare.
con la pellicola 100 (non mi ricordo se era AGFA o cosa) colori un po' smorti
con digitale ho ottenuto un mare tanto blu che non pareva nemmeno vero.

esempio 2
sempre stessa foto scattata in collina che ritraeva un monumento, montagne e cielo blu con belle nubi bianche.
con la pellicola sempre 100 risultato a dir poco eccezionale
con la digitale ho ottenuto una buona resa, ma un po' pi� smorta.

....allora anchio mi domando se esistono delle circostanze ambientali e di luce che rendono pi� o meno adatto l'uso della pellicola o del digitale!?
buzz
La risposta alla domanda di giorgio � s�.
Le diapositive sono studiate per rendere i colori brillanti, e la resa di questi differisce da modello a modello.
Esistono anche delle curve specifiche che tentano di imitare le dia, applicabili alle nikon (vedi sul forum curva per velvia ecc ecc.)
Pedr� con la post produzione si possono esaltare i colori, e se ne possono esaltare alcuni rispetto ad altri.
Le stese fotocamere hanno degli scenari precaricati come il ritratto, panorama, naturale ecc. che modificano l'immagine a piacimento. E inoltre con i programmi (anche camera raw) i colori si possono modificare non soltanto nella saturazione.
giorgio1897
Grazie per le risposte. Sono conferme di ci� che sospettavo.
Non credo sia una questione relativa ad alcune situazioni di luce, ma andando a rivedere alcune tra le dia che mio padre ha scattato in pi� di 40 anni (!!!), la differenza c'� e si vede mediemente su tutte. Perlomeno per le foto di paesaggio.
Mi ricollego alla risposta di Buzz e mi vien da persare se i produttori di pellicole non esegerino.
Mi spiego meglio: ho riguardato alcune dia scattate a Bassano del Grappa in occasione dell'ultima sfilata degli alpini; immaginate la citt� piena di bandiere tricolori, un mare di cappelli verdi e come sfondo il Monte Grappa; il rosso ed il verde (ma in particolare il rosso) delle bandiere sono talmente saturi e vivi da essere innaturali, quasi una macchia. Dato che comunque la pellicola in questione � abbastanza comune, a mio parere, il risultato che si ottiene non � pi� una rappresentazione della realt�, ma una sua interpretazione (le bandiere che risaltano su tutto il resto).
Voi cosa ne pensate?

Per quanto riguarda invece la pp del digitale, non sono un amante degli scenari precaricati. Cerco di far intervenire il meno possibile i programmi on camera, preferendo usare i programmi appositamente creati per la pp. So che posso intervenire sul singolo colore e sincronizzare poi tutte le foto, ma sono anche del parere che una volta fatto, tutte le foto vadano perlomeno controllate e nel caso risistemate.
Ripetere quest'operazione cercando di ottenere il miglior rendimento possibile per pi� di 100 foto (quando fotografo non riesco a farne meno...) � un grosso impegno di tempo, cosa che invece non succede con le dia.
Quest'ultima affermazione � un po' provocatoria, ma voglio leggere il vostro parere....
Gilberto Minguzzi
penso che la discussione dovrebbe essere portata in questi termini:

la diapo appaga notevolmente l'occhio offrendo quello che si sarebbe voluto vedere: la realta' dovrebbe essere spostata verso il digitale (per i colori).

Ad ogni modo scattando in raw e usando plugin tipo velvia fm, o sovrapposizioni con metodi colorlab o altro, puoi ottenere quello che vuoi.

Il problema e' dopo, con un proiettore diapo i colori li vedi a basso prezzo, con il digitale li vedi solo a > 6000,00 euri. Fortunatamente per la stampa la pellicola non regge piu' il confronto, male che va puoi andare verso cose strane come metal digitale a 1,50 euro.
ryo
Ciao, rispondo prima ad Andrea. Nel tuo caso, entra in gioco un ulteriore fattore, importantissimo: il laboratorio di stampa.

Per Giorgio.
Io faccio una differenziazione tra fotografia ed immagine. Rimanendo nell�ambito della fotografia, con le dia, si possono ottenere risultati superiori a quelli del digitale, ma � necessario conoscere le varie emulsioni e adoperarle nelle giuste condizioni e per dei soggetti appropriati. Il digitale, naturalmente, recupera e supera alla grande le dia, appena si comincia ad elaborare la foto facendola diventare una immagine.
Non tutte le dia sono studiate per enfatizzare i colori. Esistono moltissime emulsioni diverse, messe in commercio dagli stessi venditori, per rispondere ad esigenze diverse. Es.: con una Astia, � possibile riprodurre le pi� tenui sfumature di colore, a discapito del contrasto e della saturazione. Con una Provia, invece, � possibile ottenere colori pi� saturi, contrasti pi� reali,con una leggera perdita di resa delle sfumature cromatiche. Con una Velvia, poi, si riducono drasticamente le transizioni tonali, ma si enfatizzano moltissimo i contrasti e la saturazione del colore. Ecc., Ecc., Ecc.
Ogni pellicola, poi, ha una sua tendenza a rendere al meglio con determinati colori ed in determinate condizioni di illuminazione, ma � necessario avere esperienza e fare pratica per dominare la cosa.
Il file digitale �, appena esce dalla macchina, molto pi� �piatto� e neutro, proprio perch� contempla, anzi richiede, il lavoro di post-elaborazione.
E� quindi normalissimo che tu abbia riscontrato, nei tuoi file �grezzi�, una resa �piatta ed anemica�.
Ci� non toglie, tuttavia, la possibilit� di includere, nelle caratteristiche della digitale, dei parametri che agiscano al momento dello scatto e che producano delle �foto� gi� belle e pronte, quasi in stile dia.
Marcello
Alberto Segramora
QUOTE
Il file digitale �, appena esce dalla macchina, molto pi� �€œpiatto�€� e neutro, proprio perch� contempla, anzi richiede, il lavoro di post-elaborazione.
Concordo!

La scelta, per l'analogico, della marca di dia (e quindi della resa: colori vividi o naturali, saturazione, tonalit�...) corrisponde all'attuale scelta arbitraria del tipo di post-produzione nella fotografia digitale. Ogni tipo di pellicola ha le sue caratteristiche.
Entrambi i supporti hanno pregi e difetti: con la pellicola serve molta esperienza ed attenzione, all'inizio � quasi un lavoro scientifico-, come segnarsi a che diaframma si � scattato, di quanto si ha compensato etrc.. (un frame di dia no ha gli exif biggrin.gif , purtroppo... ); ma poi se si � fatto tutto al modo giusto il risultato � eccelente. Con alcune dia, vedi Velvia, i paesaggi sono superbi smile.gif
Col digitale si ha pi� controllo in fase di scatto, si posso attuare correzioni sul campo, ma poi a casa bisogna fare la necessaria post-produzione.
La mia opinione � che ora il digitale abbia superato la pellicola per praticit�, tempistica e possibilit� creative ( ora il processo creativo � completamente a discrezione del fotografo), --forse anche per qualit�-- , ma ha un "piccolo" scoglio che blocca molti fotografi meno informatizzati e tecnologici: preclude sempre l'uso del PC e di un programma di fotoritocco (e se parliamo di photshop... all'inizio � un caos da comprendere...) con il quale si deve tirare fuori il 120% delle potenzialit� dello scatto. Questo il motivo per cui si hanno inizialmente file pi� neutri, proprio perch� sono una base migliore per iniziare una post-produzione.
velvia50
QUOTE(giorgio1897 @ Jul 17 2008, 04:21 PM) *
Ciao a tutti.
E' la prima volta che mi capita di scrivere su questo fantastico forum.
Ho letto qua e la per cercare una risposta soddisfacente alla mia domanda, ma con scarsi risultati.
Vi spiego:
Fine settimana in Dolomiti (zona Marmolada), io con la D80 (obb. 18/70) e mio padre con la F70 (obb. 35/80 credo...). Mio padre usa una pellicola diapositiva Kodak Elite 100 ISO, mentre io scatto in raw.
Entrambi scattiamo in manuale, scegliendo tempi e diaframmi (io cerco di tenere la sensibilit� a 100 ISO).
L'ambiente � il medesimo (roccia, pietre, fantastiche pinete e un cielo grigio con nuvoloni carichi di pioggia) e spesso i soggetti ripresi sono simili.
Tornati a casa comincio a controllare e sistemare le mie foto (rigorosamente con CameraRaw e Photoshop). Dopo qualche giorno sono pronte anche le dia di mio padre. Entrambi vogliamo vedere i risultati e confrontarli.
Risultato: i colori delle dia sono fantastici, molto saturi e brillanti. I colori delle mie foto sono pi� anemici e piatti. Sono riuscito ad avvicinarmi alle dia aumentando la saturazione dei colori e la definizione dei dettagli, ma il risultato non mi soddisfa ancora....
Confrontandoci con altre persone che erano con noi (in modo da avere un giudizio oggettivo), la sensazione comune � che i colori delle dia sono pi� brillanti e saturi di come sono effettivamente in realt�.
Sembrerebbe che rispetto alla realt�, col digitale ci sia un decadimento della resa cromatica, mentre con le dia si verifichi una sorta di esaltazione dei colori.
Ecco quindi la mia domanda:
E' possibile che l'emulsione della diapositiva in questione sia studiata apposta per questa "esaltazione"?
E' capitato anche a voi di notare questo gap tra dia e digitale? Cosa ne pensate?

Faccio notare che le dia sono state osservate con un comunissimo proiettore e telo bianco, mentre le foto in digitale su pc con monitor calibrato.

Ringrazio chi volesse partecipare alla discussione e approfitto per salutarvi nuovamente.
Giorgio

Interessante: sarebbe utile girare questo test alla rivista Reflex in quanto tempo fa � apparso sulla rivista un confronto dimostrando esattamente l'incontrario.
Hanno fatto il confronto fra le due tecniche visionando le foto a video: non � possibile confrontare una scansione di una dia con un'analoga digitale (cio� "mescolare" le due tecnologie!!)
Il confronto che avete fatto voi � quello + corretto.
Ovviamente sono felice dei risultati ottenuti: prova con la Velvia e vedrai che differenza!!
Ciao, Andrea
davidebaroni
QUOTE(ryo @ Jul 17 2008, 06:36 PM) *
...
Io faccio una differenziazione tra fotografia ed immagine. Rimanendo nell'ambito della fotografia, con le dia, si possono ottenere risultati superiori a quelli del digitale, ma � necessario conoscere le varie emulsioni e adoperarle nelle giuste condizioni e per dei soggetti appropriati. Il digitale, naturalmente, recupera e supera alla grande le dia, appena si comincia ad elaborare la foto facendola diventare una immagine.
...


Ryo, scusami, niente di personale, ma a me 'sta storia che "lo scatto deve essere esattamente cos� come esce dalla macchina, senza alcuna 'elaborazione', altrimenti diventa una 'immagine' e non � pi� fotografia", che � quello che sembra emergere nemmeno troppo fra le righe dal tuo intervento, mi ha veramente stufato. Secondo questo "teorema", TUTTE le foto analogiche sono "immagini", perch� quello che viene fuori dalla macchina senza alcuna altra elaborazione � un pezzo di celluloide con un'immagine latente in quello straterello di emulsione pi� o meno argentica. E, venendo io da 30 anni di diapositive, spesso sviluppate in proprio, ti garantisco che anche con le dia si possono fare grosse differenze a seconda del trattamento. smile.gif

Il lavoro su bilanciamento del bianco, equilibrio cromatico, saturazione, e molto altro non � niente di pi� di quello che una volta si faceva chimicamente per fare emergere la suddetta immagine latente.

Se poi il senso del tuo intervento fosse stato un altro, e il tutto fosse un misunderstanding da parte mia, bah, mi scuso. Ma la distinzione fra fotografia e immagine continuo a ritenerla una XXXXXXata immane.

Ah, per inciso... il fotoritocco esiste fin dagli albori della fotografia. laugh.gif

Ciao,
Davide
nuvolarossa
Come ti hanno gia detto giustamente gli amici che sono intervenuti prima, ogni pellicola diapositiva ha determinate caratteristiche ed occorrerebbe conoscerle prima di decidere quale usare.
Io ho usato per anni la kodak elite perch� l'ho sempre trovata piuttosto fedele come riproduzione dei colori e poi basta sottoesporla di mezzo stop (o a volte anche uno) ed usare un polarizzatore per tirare fuori dei colori eccezionali. La velvia invece � una pellicola "difficile", con dei colori splendidi per� spesso poco corrispondenti alla relt�. E' ottima per i paesaggi.
Oggi il digitale ha superato la pellicola per praticit�, economicit� e semplicit� di utilizzo, purtroppo per� la visione a monitor non � mai attendibile e molti dei risultati dipendono dal laboratorio di stampa o dalla stampante che utilizziamo. Certo le possibilit� di intervento sono moltissime e questo aumenta la creativit� del fotografo.
Per� la visione di una serie di diapositive con un buon proiettore ed un buon schermo ci riconcilia con il mondo....
davidebaroni
Un'ultima cosa, che riguarda "in toto" la questione della fedelt� della riproduzione dei colori...
Fedelt� a cosa, di grazia? smile.gif
Non esistono due persone che vedano esattamente gli stessi colori. E allora la "fedelt�" pu� essere soltanto "ai colori che il fotografo vedeva al momento dello scatto", che saranno diversi da quelli che vedeva chiunque altro... la percezione dei colori � alterata da dozzine di fattori, fra cui ad esempio lo stato emotivo. E ci stiamo ancora a fare il problema della fedelt� cromatica?

Ma vi siete mai chiesti come mai certe diapo, guarda caso le pi� usate, le pi� apprezzate (velvia in testa), hanno delle curve di risposta che esaltano i colori e li saturano? smile.gif
I ragazzi del marketing non sono mica scemi. Loro, le ricerche sulla risposta emotiva al colore (quelle che tecnicamente si chiamano submodalit� visive) le leggono, se non addirittura le fanno. E sanno che alla grande maggioranza piace quel tipo di colore... anche se NON � affatto realistico. Ma viene percepito come tale, perch� � quello che l'occhio avrebbe voluto vedere, o quello che esalta la risposta emotiva, o ancora quello che la memoria visiva ha costruito...

Poi, se vi volete tenere questi miti (perch� proprio di questo si tratta), fate pure... laugh.gif

Venendo alla questione di cui si discute, ormai � stato detto tutto. O quasi... Ma non tutto � esattissimo. smile.gif
Di recente sono stato in un paio di circoli fotografici a tenere serate su "Percezione visiva e fotografia", o sulla Nuova Zelanda. In entrambi i casi � stato proiettato uno slide show che avevo preparato, con foto per niente facili da "rendere". E il proiettore non era certo uno di quelli da 6000 e pi� euro... stando a quello che mi hanno detto i proprietari, il prezzo di quel proiettore (lo stesso in entrambi i casi) � ben sotto i 2.000. Eppure la proiezione non ha avuto niente da invidiare a una diaproiezione, almeno per quello che ho potuto vedere... e poich�, come ho gi� detto, vengo da 30 anni di diapositive, penso di poter dire che so di cosa parlo.
Non andr� guari che la proiezione digitale sar� del tutto equivalente, o anche nettamente superiore, alla classica e tradizionale proiezione da dia. Certo, bisogner�, come nei casi che ho citato, fare un buon lavoro di interfaccia e taratura... ma non � poi cos� difficile, a quanto pare. smile.gif

Ciao,
Davide
buzz
Davide, � verissimo che ognuno di noi abbia una percezione diversa dei colori, ma se una pellicola registra "fedelmente" i colori di una scena, quando li andremo a guardare avremo tutti la stessa percezione.
Io virata al rosso, ma vedo virata al rosso anche la scena originale, tu magari virata al verde, ma la deviazione � la stessa sia che guardi la dia, sia che guardi il mondo, non credi?
smile.gif

Per il resto sono daccordissimo con tutto quello che dici.
giorgio1897
QUOTE
Un'ultima cosa, che riguarda "in toto" la questione della fedelt� della riproduzione dei colori...
Fedelt� a cosa, di grazia?
Non esistono due persone che vedano esattamente gli stessi colori. E allora la "fedelt�" pu� essere soltanto "ai colori che il fotografo vedeva al momento dello scatto", che saranno diversi da quelli che vedeva chiunque altro... la percezione dei colori � alterata da dozzine di fattori, fra cui ad esempio lo stato emotivo. E ci stiamo ancora a fare il problema della fedelt� cromatica?

Io partivo comunque dal presupposto che queste differenze sono di carattere oggettivo. So perfettamente che non esistono due persone che vedano esattamente gli stessi colori, ma se pi� persone hanno la stessa opinione, significa che queste differenze sono evidenti. Non � pi� una questione soggettiva e "trascurabile", ma acquista una certa rilavanza.
Non so se sono riuscito a farmi capire bene....

QUOTE
Ma vi siete mai chiesti come mai certe diapo, guarda caso le pi� usate, le pi� apprezzate (velvia in testa), hanno delle curve di risposta che esaltano i colori e li saturano?
I ragazzi del marketing non sono mica scemi. Loro, le ricerche sulla risposta emotiva al colore (quelle che tecnicamente si chiamano submodalit� visive) le leggono, se non addirittura le fanno. E sanno che alla grande maggioranza piace quel tipo di colore... anche se NON � affatto realistico. Ma viene percepito come tale, perch� � quello che l'occhio avrebbe voluto vedere, o quello che esalta la risposta emotiva, o ancora quello che la memoria visiva ha costruito...

E' proprio qui che volevo arrivare. Sono d'accordissimo con quello che scrivi; sono anche del parere che se subentra la consapevolezza di tali differenze, ci si rende subito conto che le foto non sono pi� una reppresentazione della realt�, ma un'interpretazione, magari non voluta e soprattutto se ci si mette un po' di inesperienza.

Ho imparato delle cose che non sapevo...
Grazie a tutti, ciao.
davidebaroni
QUOTE(buzz @ Jul 18 2008, 02:01 PM) *
Davide, � verissimo che ognuno di noi abbia una percezione diversa dei colori, ma se una pellicola registra "fedelmente" i colori di una scena, quando li andremo a guardare avremo tutti la stessa percezione.
Io virata al rosso, ma vedo virata al rosso anche la scena originale, tu magari virata al verde, ma la deviazione � la stessa sia che guardi la dia, sia che guardi il mondo, non credi?


Per il resto sono daccordissimo con tutto quello che dici.


Buzz, sarebbe (abbastanza) vero quello che dici... SE si facesse il confronto con la scena REALE, a parit� di condizioni. smile.gif
Il fatto � che il "confronto" non lo facciamo pi� con la "scena reale", ma con il nostro ricordo di quella scena... e basta che, nel frattempo, sia cambiato lo stato d'animo, ed ecco che la nostra percezione degli stessi colori cambia. O che abbiamo raccontato la scena un paio di volte, che l'abbiamo anche soltanto rivisitata nella memoria, e zac!, ecco che, neurologicamente, l'abbiamo letteralmente riscritta. smile.gif
E il confronto non � pi� attendibile. smile.gif
Magari tu sei pi� inc....ato di quando hai scattato, e la dominante rossa si � accentuata, o magari � scomparsa per lasciare il posto a un leggero ciano-bluastro freddo e tagliente. Oppure io sono pi� innamorato, e ci vedo la dominante rossa che prima non c'era...
E' un giochetto che faccio spessissimo, quando tengo seminari sulle convinzioni e i loro effetti sulla percezione. Bastano pochi minuti, e TUTTI i partecipanti vedono letteralmente cambiare in tempo reale la loro percezione sensoriale della stanza stessa in cui si trovano, solo perch� � cambiato il loro stato interiore. smile.gif
L'idea che la nostra memoria, soprattutto quella "rappresentazionale", o la nostra percezione, siano attendibili � un altro mito. Ne avrei da raccontare a quintali... laugh.gif
Ciao,
Davide
ryo
Ciao Davide, hai interpretato perfettamente quanto da me scritto!
Il termine �foto-grafia� si spiega da solo.
Marcello
davidebaroni
QUOTE(ryo @ Jul 18 2008, 05:32 PM) *
Ciao Davide, hai interpretato perfettamente quanto da me scritto!
Il termine "foto-grafia" si spiega da solo.
Marcello


Mah, continuo ad avere questa strana sensazione... smile.gif

Mode OT on:
Il termine "foto-grafia" si spiega da solo, scrivi... ma poi la "grafia" va "rivelata": nel caso della pellicola, mediante lo sviluppo (come minimo... se poi si va a stampare, le "elaborazioni" non solo possibili ma necessarie si moltiplicano come conigli laugh.gif ), e nel caso del digitale, con lo "sviluppo RAW", ovvero l'elaborazione elettronica del file "grezzo" originale. Da notare che, nel caso del digitale, abbiamo anche i settaggi on camera, che potremmo equiparare alla scelta della pellicola: si impostano le caratteristiche (curve, nitidezza, risposta cromatica, ecc.) come in analogico si metteva una Velvia piuttosto che una Provia o una Astia, una Kodachrome 25 o 64 (se penso che adesso sembra che sotto i 3200 ISO non si possa scattare... rolleyes.gif ) piuttosto che una Ektachrome, una FP4 piuttosto che una TRI-X o una Rekording 2470. E il bello � che, se scattiamo in RAW, tutte queste cose le possiamo ancora modificare... in jpeg invece sono proprio pellicola-equivalenti. Quindi, dal mio punto di vista, le modifiche ai file RAW sono equivalenti, in una certa misura, alle regolazioni on-camera, che a sua volta equivale alla scelta della pellicola.

Insomma, a me sembra che non sia cambiato niente, e che TUTTE queste tipologie di immagini e trattamenti delle stesse siano del tutto assimilabili.
E siano TUTTE, a pieno titolo, fotografie. Che a loro volta sono TUTTE immagini.

Ma tutto questo � un altro discorso... smile.gif
Mode OT off

Se questo � quello che volevi dire, e siamo d'accordo, meglio cos�.
Altrimenti, amici come prima. smile.gif

Ciao,
Davide
ryo
Davide, ti ripeto che quello che volevo dire l�ho detto e mi sembrava che l�avessi anche compreso.
Sono d�accordo con te, quando dici che i settagli in macchina sono equiparabili alla scelta di una pellicola (non ho mai sostenuto il contrario). Sviluppare una pellicola � un processo indispensabile per renderla visibile. Fatto bene e non volendo, di proposito, alterare le carte in tavola, lo sviluppo non modifica (eccessivamente) quello che � il frutto del lavoro pre scatto (scelta dell�attrezzatura e del materiale sensibile, ricerca della corretta esposizione, ecc, ecc). La stampa, poi, � una cosa che andrebbe trattata a parte. Stampa classica (con l�ingranditore)? Quella che si effettua con le stampanti a getto d�inchiostro? La seconda dovrebbe tendere a riprodurre il lavoro originale. L�altra, invece, non � una vera e propria �stampa�. Con l�ingranditore, infatti, � come se si riscattasse una fotografia. Si impressiona nuovamente un supporto sensibile con la luce e, quello che � ancor pi� importante, si lavora per ottenere la foto, non sulla foto. Questa E� la differenza.
Non ritengo che l�argomento sia pi� in tema con la discussione, pertanto non interverr� ulteriormente, ma ti prego di evitare di voler fraintendere le mie parole.
Sempre tuo amico
Marcello
AlbertoMaria
Quello che dice Giorgio (Elite vs digitale) a me succede con Elite vs Kodachrome 64. Infatti non uso pi� le Elite. laugh.gif
davidebaroni
QUOTE(ryo @ Jul 18 2008, 06:44 PM) *
Davide, ti ripeto che quello che volevo dire l'ho detto e mi sembrava che l'avessi anche compreso.
Sono d'accordo con te, quando dici che i settagli in macchina sono equiparabili alla scelta di una pellicola (non ho mai sostenuto il contrario). Sviluppare una pellicola � un processo indispensabile per renderla visibile. Fatto bene e non volendo, di proposito, alterare le carte in tavola, lo sviluppo non modifica (eccessivamente) quello che � il frutto del lavoro pre scatto (scelta dell'attrezzatura e del materiale sensibile, ricerca della corretta esposizione, ecc, ecc). La stampa, poi, � una cosa che andrebbe trattata a parte. Stampa classica (con l'ingranditore)? Quella che si effettua con le stampanti a getto d'inchiostro? La seconda dovrebbe tendere a riprodurre il lavoro originale. L'altra, invece, non � una vera e propria "stampa". Con l'ingranditore, infatti, � come se si riscattasse una fotografia. Si impressiona nuovamente un supporto sensibile con la luce e, quello che � ancor pi� importante, si lavora per ottenere la foto, non sulla foto. Questa E' la differenza.
Non ritengo che l'argomento sia pi� in tema con la discussione, pertanto non interverr� ulteriormente, ma ti prego di evitare di voler fraintendere le mie parole.
Sempre tuo amico
Marcello


Tutto bene, Marcello, volevo solo essere sicuro che non ci fossero fraintendimenti... E' facile che accada, per iscritto, molto pi� che "dal vivo". Mi era rimasto un dubbio, e ho voluto chiarirlo. Tutto qui. smile.gif

Riguardo alla proiezione dia vs proiezione digitale... Mi viene in mente che, ormai, le sale cinematografiche usano proiettori digitali. E la qualit� mi sembra piuttosto buona... wink.gif
Certamente quei proiettori sono ancora MOLTO cari. Ma hanno anche bisogno di una potenza illuminante piuttosto notevole, con tutto ci� che ne consegue... e non dubito che quelli di pi� recente generazione siano molto pi� efficienti ed economici dei primi. smile.gif
Se "proiettiamo" questo nella scala dei proiettori "domestici", ecco che la qualit� degli attuali proiettori cinematografici, una volta ridotti costi ed ingombri dovuti alle potenze richieste, potr� essere trasferita a quelli domestici con costi ragionevoli, entro un tempo altrettanto ragionevole. smile.gif
Io, personalmente, sono rimasto molto favorevolmente impressionato da ci� che si pu� gi� fare... a certe condizioni (schermo di proiezione appropriato, orizzontalit� di proiezione ed allineamento con l'asse centrale dello schermo, eccetera).

E a proposito della questione "fedelt� cromatica"... non ho menzionato il fatto che il cervello ha un "bilanciamento del bianco automatico" estremamente efficiente, che riporta i colori a quelli che lui ritiene corretti (almeno entro certi limiti, comunque piuttosto ampi).
Una cosa che le diapositive non perdonavano era proprio questa: erano "bilanciate" per una certa temperatura colore, e mostravano tutti gli scostamenti, a meno di non usare filtri per compensarli. Se si fotografava una persona in luce ambiente sotto le fronde di un albero, tendeva ad avere un colorito verdognolo. E se si fotografava un'ombra in una giornata serena, era azzurra.
Ma la tendenza del nostro cervello � di recuperare l'incarnato "sano", corretto, e di mostrarci le ombre grigie. Reale? No. Realistico, secondo i parametri del nostro cervello? Probabilmente s�...

Strana, complicata cosa, la vista... rolleyes.gif

...e affascinante.

Ciao,
Davide
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