QUOTE(enrico.cocco @ Dec 5 2006, 11:23 AM)
Non ho capito bene bene bene cosa intendi per risoluzione nativa non modificabile... potresti spiegarmi meglio?
Ciao
presto fatto:
ciascuna macchina da stampa utilizza un risoluzione in pixel per pollice di partenza per creare la stampa. Questo a prescindere la densità della stampa, ossia la densità dell'inchiostro.
Questa risoluzione è fissa. Tutte le volte che la macchina riceve un file lo ricampiona sempre a quella risoluzione "nativa" in base alla dimensione di stampa voluta in cm e poi lo stampa. Se un file ha una risoluzione PPI uguale a quella nativa per la dimensione di stampa voluta, tale ricampionamento non avviene e l'immagine ne guadagna in qualità (più o meno percettibile).Quantomeno se l'immagine non viene ricampionata è possibile applicare maschere di contrasto molto precise in base ai DPI di stampa finali.
Quindi, ad esempio, una stampante HP ha una risoluzione nativa di 300 PPI mentre una macchina da stampa da Lab può avere una risoluzione di 320 PPI ecc.
Sapere questa risoluzione aiuta a creare file di stampa stampati esattamente come la macchina vuole e quindi migliori.
Per sapere la risoluzione nativa si può chiedere al Lab oppure consultare la documentazione tecnica (non i manuali utente) di manutenzione della stampante.
Spero di essere stato chiaro.
Saluti
QUOTE(Maicolaro @ Dec 5 2006, 11:38 AM)
...Giustamente si tratta di ppi e non di dpi. Ho usato il termine dpi per semplicità assumendo che un "pixel" corrisponda ad un "dot" della stampante....
Ciao
PPI=DPI ? Mai, nemmeno per semplicità! Se così fosse avremmo stampe davvero bruttine...
Il "dot" corrisponde alla "singola" goccia di inchiostro e, per creare la tonalità contenuta in un singolo "pixel" è necessario che vengano "gettate" più gocce di inchiostro abbastanza vicine secondo retini o algoritmi specifici.
Saluti