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matiafis
mad.gif Salve a tutti sono un matrimonialista il mio nome Matteo Iafisco

Uso da un paio di mesi la D2H con ed avrei da fare le seguenti critiche positive e
negative.
A livello di operabilit� la D2H si comporta in modo eccellente ( il Display e fantastico, la velocit� a dir poco eccezzionale, esposizione e fuoco ottimi) ma la nota dolente secondo il mio parere � causata dal filtro anti moir� posto davanti al sensore che rende le immagini come se fossero di plastica, la pelle delle persone diventa una pelle simile alle bambole specialmente con l'uso del flash.
Ho provato tutti i tipi di settaggi ma il problema non si risolve.
cosa ne pensate?
Infine vorrei un vostro parere soll'obbiettivo 17-55 2.8 G IF-ED da me acquistato di recente. Dopo una lunga attesa finalmente � arrivato ma la delusione � stata
tanta gi� dai primi scatti. La sua qualit� ottica � accettabile essendo un ottica dedicata esclusivamente a corpi digitali ma la cosa che mi da pi� fastidio � l'elevata distorsione ottica presente a tutte le focali, Una distorsione che definirei anomala perche le immaggini risiltano distorte in modo disomogeneo che nessun programma di correzione di distorsioni (vedi LensDoc di Ambrosia) riesce a riportarle in modo giusto.
Se siete utilizzatori di quest'ottica per cortesia gradirei sapere i vostri pareri.
Un saluto affettuoso a tutti.

NOTA Moderatore:
Ho modificato il titolo della discussione per coerenza con lo svolgimento in corso. Per bilanciamento del bianco e correzioni geometriche ottiche suggerirei specifiche e "focalizzate" discussioni.
Marco Negri
Ciao,
sarebbe bello poter vedere, ed insieme discutere le Tue immagini
incriminate.

Da tempo sono interessato all'acquisto di codesta ottica,
ma oltre al frugale test svolto al Photoshow di Roma non ho avuto altri modi di completare esperienza in merito.

Anche se�i pochi scatti mi sembravano privi di distorsioni in genere.

Rimando comunque a chi, ne ha gia fatto un appropriato utilizzo e potr� espletare la propria opinione in merito.

Buone foto.

Marco
aliant
QUOTE (matiafis @ Jun 2 2004, 06:09 PM)
mad.gif Salve a tutti sono un matrimonialista il mio nome Matteo Iafisco

Uso da un paio di mesi la D2H con ed avrei da fare le seguenti critiche positive e
negative.
A livello di operabilit� la D2H si comporta in modo eccellente ( il Display e fantastico, la velocit� a dir poco eccezzionale, esposizione e fuoco ottimi) ma la nota dolente secondo il mio parere � causata dal filtro anti moir� posto davanti al sensore che rende le immagini come se fossero di plastica, la pelle delle persone diventa una pelle simile alle bambole specialmente con l'uso del flash.
Ho provato tutti i tipi di settaggi ma il problema non si risolve.
cosa ne pensate?
Infine vorrei un vostro parere soll'obbiettivo 17-55 2.8 G IF-ED da me acquistato di recente. Dopo una lunga attesa finalmente � arrivato ma la delusione � stata
tanta gi� dai primi scatti. La sua qualit� ottica � accettabile essendo un ottica dedicata esclusivamente a corpi digitali ma la cosa che mi da pi� fastidio � l'elevata distorsione ottica presente a tutte le focali, Una distorsione che definirei anomala perche le immaggini risiltano distorte in modo disomogeneo che nessun programma di correzione di distorsioni (vedi LensDoc di Ambrosia) riesce a riportarle in modo giusto.
Se siete utilizzatori di quest'ottica per cortesia gradirei sapere i vostri pareri.
Un saluto affettuoso a tutti.

Hai valutato la possibilit� che il tuo obiettivo sia difettoso ?

Ho letto tanti, ma tanti, commenti su quell'ottica e ne parlano tutti in maniera strepitosa.

Posta qualche foto con i relativi EXIF e se ne puo' discutere
altrimenti .... tongue.gif
Alessandro Catalano
Carissimo Matteo,
dopo 2 anni di esperienza digitale maturata con la D1x sono approdato alla D2H lo scorso Dicembre e della quale sono estremamente soddisfatto soprattutto per la qualit� delle immagini. Ovviamente lavoro esclusivamente in RAW-NEF con successiva ed esclusiva postelaborazione con Capture 4.1 - Non mi � pi� necessario Photoshop se non in casi eccezionali per correggere giusto qualche piccolo difetto della pelle (leggasi brufoli). Dimenticavo ho settato lo sharpening dsu Medium High. Utilizzo normalmente un AF-S 28/70 mm f/2.8 che considero eccezionale. Effettivamente da alcuni test che ho condotto personalmente ho rilevato che il 17/55 AF-S risulta talvolta inferiore in prestazioni rispetto al 28/70 che appare pi� incisivo in particolar modo ai diaframmi 4 e 5.6 unitamente al Flash (SB 800). Comunque si tratta di un'ottima ottica. Per quanto riguarda la distorsione considera che si tratta sempre di un 17 mm in quanto a resa prospettica.

Alessandro
matiafis
Vi allego una foto da me scattata giorni fa. Valutatela attentamente specialmente
negli angoli.
si tratta di uno scatto in Nef compresso con il 17-55 su focale 45 a 180/8 iso400
stavo piu o meno a 8-10 metri di distanza dal negozio.
cosa ne pensate della distorsione?
Vi sembra normale oppure devo pensare che l'obbiettivo si difettoso?
Un saluto affettuoso a tutti.
sergiobutta
La macchina non mi sembra tenuta diritta. Ma gli stipiti della porta (muro bianco) era piano o arrotondato ? Ci parli del colore della pelle. Manda qualche altra foto, per valutare ambedue i problemi denunciati.
Alessandro Catalano
Caro Matteo,
effettivamente sembrerebbe presente una leggera distorsione ai bordi, che comunque appare accettabile ma � pure vero che la sensazione di "Sergiobutta" risulta corretta ... gli stipiti sono arrotondati. Per quanto rigurda la vetrina � tutto ok. Inviaci altre foto.

Alessandro
morgan
Ciao Matteo, la foto da te allegata mostra effettivamente una distorsione abbastanza evidente ai bordi, tenendo presente anche la focale utilizzata, che � di ben 45mm. Nello stesso tempo, sono d'accordo anche con Sergio, che per giudicare oggettivamente l'immagine andrebbero presi in considerazione anche altri parametri. Tutto ci� premesso, qualche tempo avevo pensato di sostituire il mio AFS 17-35 2.8, che ritengo un'ottimo obiettivo, con il 17-55 per avere prestazioni migliori con la reflex digitale. Poi, dando un'occhiata a queste prove, e facendo alcune considerazioni, del tipo, che se il prezzo del 17-35 e tutt'oggi sensibilmente superiore a quello del al 17-55, pur avendo un'escursione focale minore, qualche motivo ci dovr� pur essere; che possedendo una F5 ho la possibilit� di utilizzarlo ancora senza nessun problema , ho deciso di tenermi il mio "Dash"!!! Non so se ho fatto bene, ma mi � sembrato giusto operare questa scelta. wink.gif wink.gif wink.gif


My photo.net page


Daniele R.
quello che non � chiaro e perdonatemi, ma io la interpreto cos�, � se Matteo imputa il difetto delle sue immagini, che dice essere di plastica, all'obiettivo citato.

Il problema si presenta anche con altre ottiche oppure � solo con quella?

anche a me sembra che la stampa chimica da file non renda giustizia alle imagini scattate, ho fatto una stampa di un primo piano una ragazza con il mio plotter (Epson 7600) e la resa � quantomeno eccezionale, ho preso lo stesso file, l'ho settato per la stampa professionale da laboratorio e il risultato � a parer mio scadente.

Ho due corpi D100 che uso con ottiche di prestigio, quali 35-70 f2.8, 80-200 f2.8, 60 micro f2.8, 20 f2.8, 50 f1,8 e devo dire che con tutte le ottiche se effettuo una stampa chimica il risultato non mi soddisfa

Chi sa dirmi dove sbaglio? blink.gif
botbot
da una singola immagine non si pu� dire con certezza,

ma se gli angoli dello stipite erano in squadra , tu in asse con la porta, e con la macchina in bolla, questa � una bella distorsione a cuscinetto!(a l.f.45!!!)

prova a fotografare, in condizioni sopraelencate qualcosa di pi� regolare, tipo una griglia e verificherai subito se la distorsione � anormale.

ciao!

My Webpage
matiafis
Innanzitutto un grazie di cuore a quanti stanno partecipando a questa discussione e per i suggerimenti che mi state dando.

Si s� che condividendo le proprie esperienze si riesce a risolvere i problemi
molto pi� in fretta in modo particolare diventa di primaria importanza per quei fotografi che come me si sono avvicinati solo di recente al mondo della fotografia digitale. (E' la prima volta che partecipo ad un forum)
Premetto che sono un fotografo professionista da 8 anni e mi dedico quasi esclusivamente alla foto di matrimonio.
La fotografia digitale per noi rappresenta un grosso vantaggio sia in termini di risparmio (Vedi rulli, sviluppi, provini ecc.) e sia in termini di praticit� potendo valutarei mmediatamente anche se in modo sommario, che cosa stai portando a casa.
Prima utilizzavo una Mamyia RZ 67, con un 80 ed un 150 mm, la cui qualit� era secondo il mio parere a dir poco stupefacente, e forse per questo motivo non mi sento abbastanza appagato con il digitale.
Con la D2H avere quell'incisione e quella saturzione di colori che prima avevo con la Mamyia � e sar� un utopia.
Affido le mie stampe ad un fotolaboratorio di provata professionalit�:
FOTOCINE MERIDIONALE di Bari il quale ha mandato nel mio studio il suo tecnico
a tararmi il monitor, un La Cie Electron Blue 19, e ricevo le stampe al 99% fedeli a come le vedo a monitor.
Ma il problema principale sta proprio l�, gli scatti li devi regolare tu, e non come prima che c'era il loro stampatore che si preoccupava a togliere le dominanti e
a farti avere delle stampe sempre perfette.
La maggior parte dei miei scatti hanno bisogno essere manipolati per portarli ad una condizione accettabile ed a volte succede che si fatica molto.
Questo secondo il mio parere � dovuto al bilanciamento del bianco che io lo uso quasi sempre in automatico non avendo avolte i tempi necessari pe fare la taratura.
Uso per aprire i miei files Nikon Editor (avendi finito il trial di Capture) li salvo in Jpeg e poi li apro con Photoshop 7, Ho provato anche ad aprirli direttamente in Photoshop CS ma i risultati sono completamente differenti.
Qelli aperti in Photoshop CS presentano una dominante verdastra provate a fare il confronto.
Non mi dilungo di + e vi allego una foto fatta ad una coppia di sposi con degli amici che a me sembra di plastica. E' uno scatto fatto a 250/8 400 iso con flash
di schiarita. Gli sposi erano all'ombra e lo sfondo al sole, avevo focale 8 per il basso tempo di sincronizzazione ed i soggetti non si staccano abbastanza dallo sfondo. Valutate voi.
Scusatemi per il romanzo che ho scritto Ciao a Tutti
matiafis
Scusate ho avuto problemi con l'Upload.
ecco la foto allegata
per quant riguarda la distorsione del 17-55 far� altre prove ci risentiamo + in la.
Daniele R.
mah, vista cos� non sembra poi cos� male, bisognerebbe avere la possibilit� di vederla stampata, perch� a parer mio � li che cambia tutto wink.gif
sergiobutta
Matias, non riesco neanche a vedere la tua fotografia. E' troppo grossa. Riducila a max 800x600, salvala per web e ripostala. Da quanto leggo, gi� il partire da files jpg, pregiudica parte del lavoro successivo, in quanto lavori su dati gi� compressi e poi scompattati. Io possiedo una D100 e vedo i dati raw senza nessuna dominante verdastra, magari, al primo impatto sono poco brillanti. Ma una spolveratina (Dee) con Capture, e penso anche con Photoshop, le mette subito in ottima forma. Non ti avvilire subito, il tempo ti render� quanto oggi ritieni di aver speso inutilmente.
sergiobutta
Scusa, Matteo, sono riuscito a vedere la tua foto. Ho potuto notare due cose: che usi Photoshop Elements, che, credo, non legga i .nef (Raw). Inoltre ho trovato che lo spazio di colore � "uncalibrated", almeno letto con Acdsee. Sicuramente lo spazio di colore incide sull'immagine, io non ti so dire cosa significa "uncalibrated"nel gergo della D2h. Aspettiamo spiegazioni.
Giuseppe Maio
QUOTE (matiafis @ Jun 4 2004, 06:36 PM)
...Qelli aperti in Photoshop CS presentano una dominante verdastra provate a fare il confronto...

La fotografia digitale offre maggiori certezze,

e precisioni cromatiche a patto di rispettare le regole.
Se una pellicola si sviluppa senza i "santi crismi" che succede ?

Lo stesso su una immagine digitale "passata" a computer senza una coerente gestione colore.

Quale spazio colore ha impostato in Photoshop ed in tutte le applicazioni che "toccano" il file ?

Probabilmente quello del laboratorio di stampa e tutto ci� vuol dire che chiede al Suo computer di visualizzare le immagini in sintesi addittiva con le caratteristiche di stampa (sintesi sottrattiva) quindi deformando i colori originali e NON adattandoli con i criteri scientifici.

La gestione colore � tanto semplice quanto complessa se si tralascia anche un minimo particolare.
Personalmente suggerirei di prendere dei file originali e NON risalvati (correttamente esposti e con corretto bilanciamento del bianco) e farli stampare in differenti laboratori per rendersi conto dell'argomento. In questa fase di valutazione raggiunga anche dei laboratori pi� lontani (a Foggia ne trover� uno molto preparato). Presa visione della qualit� che riuscir� a trovare, passer� all'approfondimento della gestione colore iniziando, magari, dalla documentazione Nikon ma anche Adobe. Questo stesso forum ha pi� volte trattato l'argomento gestione colore oltre a quello sulla qualit� di stampa ottenibile con minilab chimici. La consapevolezza delle potenzialit� Le daranno i reali parametri qualitativi ma soprattutto serenit�, competenza e la possibilit� di scegliere il laboratorio di stampa "professionale" a Lei pi� congeniale.

Personalmente non posso andare oltre se prima non ci si chiede:

Perch� Photoshop, Nikon Capture e Nikon View richiedono lo spazio colore di lavoro ? Cos'� ?
Perch� Nikon offre sulle fotocamere tre (o quattro a seconda dei modelli) spazi colore selezionabili ? Perch� l'uno o l'altro ?
Cos'� il profilo monitor di Photoshop, del sistema operativo e di tutte le applicazioni interessate ?

Pherch� Photoshop ha un comando chiamato prova colore (Menu Visualizza, Imposta Prova...) ?

Per verificare l'importanza di quanto sopra esposto, provi ad aprire una immagine in Photoshop quindi dal menu "Immagine", "Metodo", "Assegna profilo", assegni differenti profili e constati come l'immagine cambia colorazione, contrasto, saturazione e dominanti.

la prima regola dunque e quella di calibrare il sistema di gestione colore in forma coerente per mantenere una gestibile linearit�. Senza ci�, non trover� MAI pace sulla cromia.

Giuseppe Maio
www.nital.it
Alessandro Catalano
Caro Matteo
la foto di matrimonio che hai allegato non sembra neanche a me cos� drammatica! Tuttal'pi� io vedo una leggera dominante magenta. Ovviamente mi baso su ci� che vedo sul mio monitor (ovviamente tarato con Adobe gamma e con i profili colore inseriti omogeneamente su tutti i programmi immagine).

Ciao Alessandro
matiafis
Grazie al sig. Giuseppe Maio per il suo intervento.

Vorrei precisare ancora alcune cose: dopo moltissime prove di stampa da me effettuate ( sempre con risultati deludenti) per arrivare ad un punto di accordo da ci� che si vede al monitor e ci� che arriva stampato, adesso direi che ci siamo.

Il tecnico del laboratorio ha generato, con la procedura della taratura del monitor fatta con un'apparecchiatura dedicata, un profilo colore personalizzato per il Mio monitor ed ha salvato codesto profilo per poi trasferirlo nella loro Laserlab ed assegnarlo ogni volta alle mie stampe.

Da allora ho impostato Photoshop in modo che ad ogni file aperto venga assegnato quel profilo e come ho detto in precedenza le stampe adesso mi arrivano al 99% uguali a come li vedo.

Superato questo per� i problemi non sono affatto terminati.

Fotografando esclusivamente persone in varie ambientazioni e con set di luci non sempre uguali ( infatti in un matrimonio, almeno nella mia zona, si parte a fotografare gli sposi nella loro casa ove non sempre la luce disponibile � adatta
per l'occasione e quindi c'� la necessita di allestire un set di luci appropriato).
I set da me preparati sono sono quasi sempre di varia natura e con temperatura colore differente faccio qualche esempio:

Luce finestra 5500K (ove dsponibile) e controluce dietro al soggetto con lampada Ianiro 650W a 3200k;

Lupo Quadilight a 5600K con contrluce sempre Ianiro ma con un filtro arancio;

Luci in chiesa quasi sempre a 3200K e scatto con il Flash 5600K

Non mi dilungo di pi� ma ditemi voi se non procedi ogni volta con la taratura del bianco la D2H come si comporta in queste situazioni di luce mista?

Essendo impossibilitati a tarare il bianco per ogni sitazione per ovvi motivi di tempo che un matrimonio comporta si preferisce lasciarlo in automatico e qui secondo il mio parere consiste il problema.

La D2H anche se in automatico si comporta egregiamente avendi 3 sensori atti allo scopo far� sempre una media delle situazioni di luci capitate e credetemi
non riuscir� mai a restituire l'incarnato reale per quella situazione.
Da qui la necessit� di intervenire con le vare manipolazioni sia in Capture che in Photoshop perch� molti (quasi tutti) degli scatti eseguiti necessitano interventi per riportarli diciamo A REGIME.

Quindi con il digitale secondo a mio parere oltre che ad essere un bravo fotografo devi essere anche un esperto stampatore e passare daventi al computer intere giornate per regolare le immagini.

Ma non ci avevano detto che il lavoro sarebbe stato molto pi� semplice?

Ritornando alla distorsione del 17-55 ho provato come suggeritomi da BOTBOT
a fotografare una griglia la distorsione c'� anche alla focale 55 dategli un occhata
e fatemi sapere le vostre opinioni.

I file sono ridimensionati in Element perche al computer di casa ove ho Internet non ho ne Photoshop ne Capture.

Salve a tutti
domenico marciano
matiafis Inviato il Jun 4 2004, 06:36 PM
CODE
Affido le mie stampe ad un fotolaboratorio di provata professionalit�:

Anche io lavoro con Fotocine e dall'immagine che hai postato non e' che sia poi tanto male.Secondo me e' la D2h che e' stata concepita per altri scopi e credo che sicuramente la futura D2x sara' la macchina giusta per i matrimonialisti e non.Altra cosa molto importante che secondo me e' basilare,dobbiamo imparare a controllare per bene il bianco perche' qui sta la chiave per tutto il processo digitale. Pollice.gif
l.ceva@libero.it
QUOTE (matiafis @ Jun 5 2004, 10:16 AM)


Luce finestra 5500K (ove dsponibile) e controluce dietro al soggetto con lampada Ianiro 650W a 3200k;

Lupo Quadilight a 5600K con contrluce sempre Ianiro ma con un filtro arancio;

Luci in chiesa quasi sempre a 3200K e scatto con il Flash 5600K

.

Ma non ci avevano detto che il lavoro sarebbe stato molto pi� semplice?


Se ho capito bene il tuo principale problema � quello della taratura del bianco.
Mi pare ovvio che se usi contemporaneamente fonti luci diverse nella stessa foto sar� molto dura trovare un bilanciamento corretto per tutte e due.

Ma questo vale sia operando in digitale sia operando in analogico.

Ad esempio se in chiesa usi il flash per il primo piano ed il tiungsteno per lo sfondo quest'ultimo apparir� giallo.
Un'inizio potrebbe essere quello di equiparare le fonti di luci quindi potresti mettere un filtro arancione sul flash per portare la sua temperatura a 3200 come il tungsteno e impostare il WB di conseguenza.

Quanto alla tua considerazione sul maggior lavoro da fare operando in digitale � vera per il semplice fatto che ora il lavoro che veniva fatto dello stampatore (filtratura per la correzione delle dominati e mascherature varie) lo puoi fare tu prima sul file.
Il vantaggio per� c'� infatti ora non � pi� necessario ricorrere ad un costoso stampatore in manuale infatti una volta tarato il sistema (come tu hai fatto) la stampa si effettua senza interventi.

Credo che fra un po' assiteremo alla nascita di nuove professionalit� che saranno in grado di preparare i file forniti dal fotografo per la stampa , guadagneremo tempo ma a mio parere perderemo anche buona parte delle nostre facolt� creative. Ragione per la quale personalmente continuer� a trattare personalmente le mie immagini.

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it


Giuseppe Maio
QUOTE (matiafis @ Jun 5 2004, 10:16 AM)
Vorrei precisare ancora alcune cose: dopo moltissime prove di stampa da me effettuate ( sempre con risultati deludenti) per arrivare ad un punto di accordo da ci� che si vede al monitor e ci� che arriva stampato, adesso direi che ci siamo.

Il tecnico del laboratorio ha generato, con la procedura della taratura del monitor fatta con un'apparecchiatura dedicata, un profilo colore personalizzato per il Mio monitor ed ha salvato codesto profilo per poi trasferirlo nella loro Laserlab ed assegnarlo ogni volta alle mie stampe.

Da allora ho impostato Photoshop in modo che ad ogni file aperto venga assegnato quel profilo e come ho detto in precedenza le stampe adesso mi arrivano al 99% uguali a come li vedo.

Superato questo per� i problemi non sono affatto terminati...

Come descritto nel predente intervento,

il metodo utilizzato NON mi trova d'accordo per seri problemi di base.
Lo spazio colore di stampa � molto lontano e "peggiore" ma soprattutto diverso di quello di un monitor RGB calibrato. A parte ci� non tiene in considerazione tutte le variabili di stampa!
Il profilo di stampa "caricato" con quale carta � stato eseguito, con quale calibrazione, a quale temperatura, con quali condizioni chimiche dei bagni con quale intensit� laser o led... Le condizioni di stampa ritrovate dopo giorni o mesi sono poi paragonabili al profilo che resta matematicamente fisso nel computer ?

Non mi stupisce dunque leggere che i problemi non sono finiti perch� il modo di operare semmai riuscisse a dare determinati risultati in certe situazioni, in altre cambierebbero in forma "inspiegabile" oltre che inaccettabile.

Non stravolgiamo le severe regole di gestione colore nate per fortuna in aiuto ma se pensiamo di fare meglio dei luminari di gestione colore allora forse qualcosa non torna.

Il laboratorio dovrebbe utilizzare un sistema di gestione colore in grado di adeguare gli spazi colore noti (quelli descritti matematicamente in forma oggettiva e differenti proprio per le diverse finalit� e tecnologie di stampa) alle caratteristiche della macchina da stampa. Il laboratorio dovrebbe in pratica consegnare una stampa di una scala colori accettabile sia da uno spazio colore sRGB, sia da un Adobe RGB 1998. I colori creati matematicamente da Photoshop sono oggettivi e non soggettivi.

Chi lavora professionalmente per la stampa tipografica mica imposta il profilo di stampa CMYK sul monitor. Gestisce la separazione calibrata da una visione RGB aiutandosi con l'esperienza e quando non alta, con gli strumenti di avvertimento gamma.

Il fotografo quindi dovrebbe decidere in quale spazio colore di lavoro operare (valutandone le caratteristiche, potenzialit� e limiti) ed utilizzare il profilo monitor per correggere le differenze fisiche di quel monitor e non per aggiungere le differenze di stampa. Le differenze di stampa vanno gestite dal motore di gestione colore della macchina da stampa analogamente a quelle monitor.

Senza rispettare quanto sopra esposto ci si trova in vicolo cieco senza uscita.

Con quanto esposto, non intendo entrare in "polemica" con i laboratori ma solamente dissociarmi da una gestione colore "provinciale" e non standardizzata.
Con i metodi di gestione colore ufficiali potr� mandare una stampa a diversi laboratori e trovare accettabile coerenza se gli stessi gesticono il colore come da me descritto (ma soprattutto se la macchina da stampa � tarata per le innumerevoli variazioni fisiche, climatiche, specifiche carta e legate anche ai chimici).
Se prova a mandare a diversi laboratori i file trattati come da Lei descritto ci si trover� di fronte ad improponibili ed incontrollabili livelli qualitivi.

Giuseppe Maio
www.nital.it
Pesante
QUOTE (matiafis @ Jun 5 2004, 10:16 AM)


Il tecnico del laboratorio ha generato, con la procedura della taratura del monitor fatta con un'apparecchiatura dedicata, un profilo colore personalizzato per il Mio monitor ed ha salvato codesto profilo per poi trasferirlo nella loro Laserlab ed assegnarlo ogni volta alle mie stampe.

Da allora ho impostato Photoshop in modo che ad ogni file aperto venga assegnato quel profilo e come ho detto in precedenza le stampe adesso mi arrivano al 99% uguali a come li vedo.


Il tecnico del laboratorio, se quello che tu dici � realmente ci� che ha fatto lo stesso, ti ha detto una emerita s......a.
L'apparecchio in questione, lo spettrofotometro, serve s� a generare un profilo colore per lo stesso monitor, ma questo viene caricato dal sistema operativo all'avvio per "distorcere" l'aspetto colore dello stesso per rientrare in un "aspetto" pi� vicino allo spazio colore ideale dello stesso monitor. Questo profilo "NON DEVE ESSERE ASSEGNATO" come spazio di lavoro, e ne tantomeno in Photoshop tranne che se avessimo la necessit� di distribuire le nostre immagini a utenti che abbiano lo stesso monitor e tarato in quella stessa maniera. Lo spazio di lavoro, per la stampa digitale, � e sar� sempre quello della carta fotografica. Quella precisa carta fotografica, abbinata a quella specifica stampante digitale, sviluppata con quella specifica chimica. Nel momento in cui una di queste variabili cambia, cambier� necessariamente il profilo colore di riferimento. Continuo a pensare che nel digitale le cose non sono poi cos� complicate...... diventano complicate quando "LE COSTANTI" sono "INCOSTANTI".
Un saluto.
Michele Pesante
Giuseppe Maio
QUOTE (domenico marcian� @ Jun 5 2004, 10:17 AM)
...Secondo me e' la D2h che e' stata concepita per altri scopi e credo che sicuramente la futura D2x sara' la macchina giusta per i matrimonialisti e non....

Personalmente,

ritengo la D2H adeguata anche alla fotografia di cerimonia. Certo l'attesissima x aumenter� le prestazioni ma quelle di precisione cromatica all'interno di una coerente gestione colore non necessitano variazioni salvo accettare un peggioramento del prodotto.

Gestione colore in primis dunque e poi gestione del bilanciamento del bianco al seguito.

Ci� che intendo dire � che � assolutamente inutile parlare di bilanciamento del bianco se prima non si pongono basi di gestione colore.
Valutare la cromia di bilanciamento del bianco senza gestire il colore equivale a parlare di colore con un daltonico. La maggior parte delle immagini che riceviamo con richieste di chiarimento sulla percepita colorazione, risultano corrette e semplicemente "viste" calde o fredde perch� visualizzate in spazi colore non gestiti. Come gi� detto provate ad assegnare in Photoshop spazi colore differenti alla stessa immagine altrimenti non potete "sintonizzarvi" su quanto cerco di comunicare.

Riprendo la frase:

"Per verificare l'importanza di una corretta gestione colore, provi ad aprire una immagine in Photoshop quindi dal menu "Immagine", "Metodo", "Assegna profilo", assegni differenti profili tra quelli proposti e constati come l'immagine cambia colorazione, contrasto, saturazione e dominanti."

Discutere di colore e bilanciamento del bianco senza gestione adeguata, � come cercare di sovralimentare un motore per aumentare prestazioni di velocit� rallentate dal freno a mano tirato!
Prima togliamo i freni e poi proseguiamo con il motore e l'aerodinamica.

Giuseppe Maio
www.nital.it
Pesante
A proposito di automatismi. Gli automatismi, tutti, sono una cosa indiscutibilmente utile e comoda. Scopriranno e affiniranno il pilota automatico per le nostre automobili........ quando si affronter� un viaggio in autostrada sar� una figata. IO LA MIA FAMIGLIA E LA MIA PELLE in una strada di montagna irta e pericolosa non la porter� mai in auto usando il pilota automatico, anche se non sono Shumacher, voglio essere sicuro di dove la mia auto decide di mettere le ruote........
Michele Pesante
matiafis
Dagli interventi effettuati dall'ing. Maio in aggiunta a quelli dei colleghi stanno partecipando a questa discussione si evince che la problematica della gestione del colore nella fotografia digitale sia alquanto una materia ostica e a mio parere di difficile comprensione.

Il mio intento principale nell'avviare questa discussione era di riuscire a capire se
con la mia D2H avrei potuto ottenere immagini migliori di quelle che attualmente ho, considerando tutto cio che ho precedentemente affermato.

UN INVITO , sia all'ing. Maio di spiegarci meglio in parole povere (comprensibili anche a chi non ha molta esperienza) tutti gli interventi da effettuare per arrivare ad un settaggio ottimale sia sulla D2H che dei vari software, magari avviando un corso sul sito, e sia ai numerosi colleghi intervenuti di non essere cosi sintetici e parlare con frasi che lasciano tutto per scontato.

Le esperienze di ogniuno vanno condivise in maniera approfondita, che ogniuno esponga i vari problemi e le che ha incontrato e le soluzioni che ha attuato.

Io penso che il fine sia comune per tutti e cio� quello di ottenere delle belle immagini magari con meno fatica.

Un problema da me esposto in precedenza era quello dell'apertura dei Files
RAW in Photoshop CS che avevano una dominante strana vi allego un file
ove sono presenti due versioni della stessa immagine. Un file RAW compresso, aperto in Nikon Editor ( foto sopra) salvato in Jpeg e raperto in Photoshop e lo stesso aperto direttamente in Photoshop CS (foto sotto).

Cosa ne pensate?

Io so solo che prima che mi accorgessi di questo problema le cose andavano molto peggio perch� con Photoshop dovevo ogno volta a stare a regolare i vari
parametri rtelativi al colore per avere una foto che si avvicinasse alla realt�.
Adesso che uso quasto metodo cio� quello di aprire i Nef con Nikon Editor
e salvarli in Jpeg le cose vanno molto meglio.

Avete dato un occhiata alla foto fatta alla griglia?

Il 17-55 � proprio cos� oppure il mio � difettoso?

Vorrei sapere il parere dell'ing Maio e suggerirmi su come procedere se tale eventulit� fosse vera.

Confidenzialmente saluto tutti!!!!!!!!!!
Pesante
La gestione del colore non � argomento da poter trattare in poche righe, sopratutto perch� necessit� di una approfondita conoscenza proprio del colore (anzi meglio della luce che realizza il colore) e di tutte le sue variabili fisiche. Da una base consistente di questi argomenti pu� prendere il via una costruttiva esperienza su tale argomento. Comunque, non vorrei essere ripetitivo, il colore digitale necessita "SEMPRE" di conoscere il suo utilizzo ede � quindi inutile chiedere la "ricetta del giorno" di come impostare macchina o software vari, da qui la necessit� di approfondire appieno questo argomento. Si pu� sicuramente pensare, nel caso di un singolo utilizzo (vedi stampa digitale dal proprio lab) alla ricetta del giorno. Quindi restringendo la problematica ad un unico "output" la cosa si rende in teoria pi� "etichettabile". Per questo � necessario che prenda contatti con il proprio laboratorio che la istruir� su come muoversi nel migliore dei modi. Nell'ipotesi la riposta dovesse essere evasiva o quantomeno poco chiara....... CAMBI LABORATORIO, cerchi qualche lab che non vende la carta fotografica a peso ma che imposti la propria produzione a "sfornare" IMMAGINI..... BELLE IMMAGINI DIGITALI.
Michele Pesante.
domenico marciano
Michele ti avevo mandato una mail, ma ti e' arrivata??????
MassimoMontersino
salve a tutti

permettetemi di chiarire alcuni aspetti della gestione colore che mi sembrano poco chiari a tutti, premettendo che un argomento cos� vasto dovrebbe essere approfondito in modo diverso.

Occorre considerare che il "colore" per il computer non esiste: esiste un numero dal quale il sistema cpu+scheda grafica + sistema di color management + monitor ricava uno stimolo luminoso

Il primo elemento da considerare � il sistema cpu + scheda grafica + monitor: il sistema deve conoscere le caratteristiche e i limiti del monitor (il profilo) e deve essere "normalizzato" (il bianco del monitor deve corrispondere con una certa precisione al bianco della carta e la luminosit� e il contrasto devono rispondere ad una condizione di visualizzazione media). quindi il monitor deve essere impostato su una temperatura colore di 5500/6500 K (dipende dalle qualit� di base del monitor: il Barco � perfetto a 5500K, gli altri a 5500 sono troppo gialli e tendenzialmente si tarano a 6500K). Normalizzato il monitor come detto sopra e creato il profilo dello stesso questo va impostato nel motore di color mangement del sistema operativo.

A questo punto il sistema visualizza correttamente le informazioni che riceve: come fare per essere sicuri che anche queste siano corrette?

Quando si scatta in digitale occorre considerare due elementi:
1) il punto di bianco dice quale, di tutti i numeri che compongono un'immagine digitale, corrisponde ad un neutro e di conseguenza al centro intorno al quale ruotano tutti gli altri colori
2) lo spazio colore assegnato indica quanto ampio sar� il volume dei colori riproducibili.

Le due cose messe assieme permettono di identificare l'accoppiamento corretto numero/colore.

Il sistema indicato prima avr� tutti gli elementi per identificare correttamente il colore relativo ad un numero e per "dire" al monitor qual'� il numero corrispondente per riprodurre lo stesso colore.

Prendete fiato......................

In parole + semplici il profilo monitor NON � lo spazio colore di lavoro RGB di Photoshop per il semplice motivo che � lo spazio di lavoro del sistema cpu+ scheda etc. ovvero del computer.

E' FONDAMENTALE che.
1) i files devono avere sin dall'origine uno spazio colore di riferimento (sRGB, Adobe1998 etc.) e un bilanciamento del bianco corretto: la miglior soluzione � lavorare in raw seguendo alcune procedure operative.
2) indipendentemente dallo spazio colore di riferimento RGB in photoshop occorre mantenere all'apertura del file lo spazio colore gi� agganciato al file.

Per sapere cosa otterremo in stampa fotografica dobbiamo richiedere al fotolaboratorio il profilo ICC della macchina da stampa e utilizzarlo con la funzione di Photoshop Imposta>Prova per avere un'anteprima del risultato in stampa senza modificare i dati numerici del nostro file RGB.

Qui mi fermo per farvi assimilare queste prime informazioni e per attendere il vespaio che si scatener�: la prossima volta prenderemo in considerazione anche le condizioni di illuminazione (del monitor e di visualizzazione delle stampe)

Il digitale � meglio della pellicola perch� gli stessi problemi c'erano anche prima (anche peggio...) ma la stragrande maggioranza dei fotografi non immaginava neanche che esistessero.

Attendo commenti
Fabio Blanco
Max, devo dire che ti ho letto con attenzione ed � servito a ricordare alcuni concetti dati ormai per scontati, a volte addirittura dimenticati.
Quello che mi ha colpito � la sicurezza nell'esposizione; ci� mi fa pensare che tu abbia una conoscenza professionale in tale campo (la mia supposizione � corretta?) e per questo attendo nuove interessantissime e pi� specifiche info....

Dimenticavo benvenuto sul Forum Max.
molecola
Complimenti per la spiegazione, sicuramente sei un professionista del campo, la citazione del Barco oltre che la chiarezza della spiegazione non d� adito a dubbi.

Quello che ho capito � che assegnare per esempio lo stesso spazio colore, nel mio caso Adobe 1998, a Photoshop e monitor non � propriamente esatto....
Quindi bisogna assegnare al programma grafico lo stesso spazio colore del file, e preoccuparsi di settare a dovere le impostazioni di visualizzazione del monitor, giusto?
molecola
Sto facendo un pensierino a questo:
Profile Mechanic Monitor wink.gif
l.ceva@libero.it
Volevo complimentarmi per la chiarezza dell'intervento di Max, raramente ho sentito esporre con tanta chiarezza questi concetti non semplicissimi.

Da anni lavoro con un un ottimo BARCO reference CAlibrator che tengo tarato su una temperatura colore di 6500 e che calibro ogni 15 giorni.
Come tu dici il BARCO lavora bene anche a 5500 ma personalmente mi trovo meglio a lavorare a 6.500 ( scelta dettata anche dal tipo di luce ambiente della stanza nella quale lavoro e dal fatto che sul secondo MAC ho un LACIE che per quanto tarato con sonda MONACO OPTIX a 5.500 � improponibile).

ciao

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
MassimoMontersino
per rispondere alle vostre curiosit� mi occupo di fotografia da quando avevo 12 anni e di immagine digitale da met� degli anni 90: magari molti di voi hanno avuto a che fare con me........

attualmente sono passato oltre. mi occupo di organizzazione di flussi colore e di gestione dei files RGB in prestampa


x Lorenzo
Calibrare il Barco a 6500K � teoricamente corretto se quella � la temperatura colore delle lampade con cui si osservano le stampe: difficile trovare lampade a 6500K probabilmente ti trovi bene perch� utilizzi molto la luce del giorno, magari non diretta (tendenzialmente fredda) oppure valuti i risultati di stampe ink jet, la cui carta contiene molti sbiancanti ottici che spostano il punto di bianco verso l'alto anche in presenza di luci calde...... sarei curioso di sapere se la mia analisi rispecchia il tuo caso

x Molecola
Dato per scontato che il monitor sia calibrato correttamente e il profilo correttamente gestito dal sistema (mac lo fa molto bene, win "benino") nelle impostazioni colore di photoshop occorre impostare lo stesso spazio colore di lavoro della fotocamera se si vuole mantenere intatti i valori numerici del file.
Se lo spazio di lavoro � diverso occorre attivare la funzione "Chiedi prima di aprire" e fare in modo che quando all'apertura viene segnalata la presenza di un profilo diverso da quello di lavoro venga mantenuto il profilo incorporato.

esempio pratico: spazio di lavoro in Photoshop: sRGB profilo del file Adobe 1998
lavorando come descritto sopra photoshop avverte che i profili sono diversi
occorre mantenere il profilo incorporato in modo da non modificare il file a livello numerico

Ovvio che lavorando sempre i prpri files conviene avere impostato in Photoshop esattamente lo spazio di lavoro della fotocamera

Tra l'altro con questo sistema (sempre in presenza di un monitor correttamente calibrato) le immagini aperte in anteprima in Capture saranno visualizzate identiche quando trasporate in photoshop

Andando oltre se lavoriamo sempre con lo stesso fotolaboratorio, di cui possediamo il profilo, e che ci garantisce costanza potremmo adottare il profilo del laboratorio come spazio di lavoro RGB in Photoshop: organizzando correttamente il lavoro i files verrebbero aperti direttamente convertiti nei colori corretti che otteremo in stampa
(metodo sperimentato sul campo e adottato da qualche fotografo che ha creduto nei miei metodi)

buon lavoro a tutti
Fabio Blanco
QUOTE (maxmonter@libero.it @ Jun 9 2004, 07:43 PM)
...

buon lavoro a tutti

Max,
avevo intuito bene, sei proprio quello che mancava al forum... ti ha mica mandato mamma Nital????.

Finalmente colore e spazio colore saranno affrontati con professionalit� e cognizione di causa.

"buon lavoro a tutti"... anche grazie alla tua preparazione in merito.

Buon lavoro anche a te.
matiafis
Avendo iniziato io questa discussione mi sento in dovere di intervenire, ogni tanto.

Con molto piacere ho appreso che ci sono persone molto preparate sull'argomento e per nostra fortuna ne abbiamo trovata una disponibile a condividere le sue conoscenze e che lo sta facendo in maniera dettagliata e professionale. Invito di nuovo anche altri colleghi (vedi Pesante, Marcian� e tanti
altri che non ricordo i nomi) ad intervenire in modo costruttivo alla discussione
che sta prendendo una bella piega. Fatevi sotto rag�.....

Max non ho capito bene alcuni concetti:

Nel mio caso specifico, ma penso che le risposte che darai a me saranno utili a tutti, la D2H possiede 3 spazi colore:
SRGB1 , Adobe RGB e SRGB2

Quale va impostato considerando che io stampo immagini sia con il mio fotolaboratorio di fiducia e sia con la mia Epson 1200?

(Sul manuale dice che lo spazio Adobe RGB e quello che pi� si adatta ad immagini che successivamente saranno elaborate al computer) concordi?

Il profilo associato al file generato dalla D2H � un profilo NIKON, quindi come bisogna impostare Photoshop: in modo che mantenga questo profilo all'apertura
oppure settare Photoshop in modo che converta automaticamente i colori nel profilo del Fotolaboratorio?

Saremmo felici se tu ci spiegassi in modo pi� approfondito la differenza tra spazio colore e profilo colore e dove vanno impostati ogniuno dei due in Photoshop?

Perdona la mia ignoranza in materia.

Ti ringraziamo tutti anticipatamente e................ BUONI SCATTI A TUTTI


l.ceva@libero.it
QUOTE (maxmonter@libero.it @ Jun 9 2004, 06:43 PM)
t
x Lorenzo
Calibrare il Barco a 6500K � teoricamente corretto se quella � la temperatura colore delle lampade con cui si osservano le stampe: difficile trovare lampade a 6500K probabilmente ti trovi bene perch� utilizzi molto la luce del giorno, magari non diretta (tendenzialmente fredda) oppure valuti i risultati di stampe ink jet, la cui carta contiene molti sbiancanti ottici che spostano il punto di bianco verso l'alto anche in presenza di luci calde...... sarei curioso di sapere se la mia analisi rispecchia il tuo caso


Ovviamente si!

Come del resto ti avevo detto nella mail precedente: "( scelta dettata anche dal tipo di luce ambiente della stanza nella quale lavoro)".
La mia stanza � esposta a Nord qundi la luce che entra � prevalentemente fredda.

Ho fatto degli studi, armato di termocolrimetro MINOLTA, con misurazioni ambientali bigiornagliere per un anno. alla fine ho fatto una media ed ho ottenuto 6500K.... ovviamente era una battuta!

Approfitto della tua esperienza per chiederti come regoleresti l'impostazione del GAMMA nel programma CALIBRATOR TALK Io dopo varie prove ed anche la lettura di documenti di casa BARCO ho impostato UNCORRECTED e mi trovo molto bene.

Hai per caso avuto occasione di provare il nuovo BARCO LCD?
Sono sempre stato molto diffidente verso i monitor LCD, li uso solo come secondi monitor a fianco del BARCO e del LACIE, ma visto che lo ha fatto BARCO....

ciao e grazie

Lorenzo

www.lorenzocevavalla.it
MassimoMontersino
x Lorenzo
secondo le specifiche Barco il Gamma va impostato a 2.2 pe tutti i canali: per sfruttare al meglio la dinamica del tubo catodico.
Ho fatto varie prove e la differenza con uncorrected � puramente strumentale: d'altronde parliamo di centesimi di Gamma.
Io cambio leggermente il Gamma di canale per eliminare certe leggere derive colore che si trovano indeterminate condizioni ma sono un paranoico del colore......

per rispondere velocemente a matiafis
il profilo ICC � la "carta d'identit�" di una periferica: ci dice come riproduce i colori, qual'� il suo punto neutro, quali sono i suoi limiti (questa parte si definisce "gamut"). Dentro il profilo ci sono anche i parametri per definire la riproduzione delle zone al di fuori di questo gamut da parte dei motori di CMM (detta cos� sembra facile, ovviamenet dietro c'� molto di pi� ma diventa complicato spiegarlo brevemente)

uno spazio colore � invece il confine all'interno del quale si trovano i valori Lab riproducibili da un determinato sistema di rappresentazione (RGB, CMYK etc.): serve di base per determinare con quanti canali colore descriveremo l'immagine.

Quindi photoshop utilizza i profili ICC: il sRGB o l'Adobe1998 sono profili ICC che descrivono dei limiti di uno spazio colore RGB.

Se apri immagini che verranno utilizzate SOLO per la stampa in un determinato laboratorio puoi impostare il profilo del laboratorio come spazio colore RGB in Photoshop e attivare la funzione"Converti nelllo spazio lavoro": in questo modo le immagini verranno convertite automaticamente e visualizzate a monitor con colori molto, molto vicini alla stampa finale. Tieni conto che le macchine dei fotolaboratori hanno un gamut abbastanza ristretto quindi molti dei colori presenti originariamente verranno eliminati e non saranno pi� recuperabili.

Io consigilo di scegliere un profilo ICC in scatto, impostare Photoshop su "Mantieni il profilo incorporato" e poi lavorare il file a seconda dell'uscita utilizzata. In questo modo il file originale mantiene tutta la colorimetria iniziale.

Fra sRGB e Adobe1998 la discussione � aperta da tempo: io preferisco l'Adobe1998 perch� pi� ampio e con una dinamica a mio parere migliore ma spesso suggerisco il sRGB a chi stampa in fotografico in modo da avere immagini che non cambino molto dopo la conversione.
Per contro se scatti immagini di soggetti con colori particolari (es la fluoresceza degli insrti di alcune scarpe sportive) la scelta di Adobe1998 � pratcamente obbligata per non perdere proprio questi colori.

saluti e buon lavoro
Fabio Blanco
Max approfitto della tua esperienza professionale per chiederti un parere banale forse, di interesse comune sicuramente.
Ha un gamut pi� esteso una stampa fotografica eseguita in laboratorio o una casalinga ovviamente eseguita con con una buona stampante inkjet o ancora a sublimazione?
Ovviamente se esiste una risposta so che sar� generica e in "media ponderata"; infatti la risposta giusta penso sia da valutare volta per volta in stretta dipendentza con l'apparecchiatura usata, ma in linea tendenziale??
Massimo Pasinato
E io che pensavo dav' ever capito tutto su colore e spazio colore.... tongue.gif tongue.gif
Diciamo che mi � andata di c..o ad aver tarato il monitor in modo che le stampe fatte con una stampante a sublimazione Kodak corrispondesseso "quasi" alla perfezione a quello che vedo in monitor!! Non oso ad immaginare se gli stessi file li porto in laboratorio....
Complimenti per le "efficaci" e molto molto chiare spiegazioni .
Grazie a Max da Max.... tongue.gif
MassimoMontersino
x fabio

una moderna stampante inkjet 6/7 colori su carta fotografica lucida ha un gamut molto pi� esteso di una stampante a carta fotografica tradizionale, di qualsiasi tecnologia (led,laser etc.).

Il limite sta nella carta fotografica, che ha poca estensione tonale soprattutto nei colori pi� saturi e brillanti.

prova con un giallo, un rosso e un verde brillante e vedrai la differenza.

In generale utilizzando la stampa fotografica chimica � fondamentale avere il profilo ICC della stampante per poter prevedere questa perdita di gamma tonale

la sublimazione sta +/- nel mezzo
Pesante
Saluto Max (Massimo Montersino) e vi assicuro che � un grande (mi azzardo a dire il pi� grande) esperto di colore che conosca. Personalmente, in qualit� di fotografo, preferisco lavorare in questo modo: mantengo il profilo originario dello scatto (sRGB o Adobe RGB), su questo esegue tutte quelle correzioni eventualmente necessarie sulla cromia e sul fotoritocco e archivio il tutto su CD-DVD (dopo aver archiviato in precedenza a modo vecchi negativi tutti gli originali). A questo punto c'� da chiedersi: cosa devo farne delle mie immagini??? devo stamparle su carta fotografica? devo distribuirle sul web? devo stamparle in off-set? NON SOLO: devo stamparle su carta fotografica con questa o quella periferica di stampa???? Ogni periferica ha un suo gamut specifico ce descrive la propria capacit� di rappresentare il colore, il tutto viene "racchiuso" in un file detto profilo colore. Grazie ai "motori colore" di conversione (vedi quello di Adobe in Photoshop) � necessario effettuare le conversioni per previsualizzare il risultato di quella o l'altra periferica, e sopratutto valutarne i limiti (di gamut) per eventualmente dare qualche aggiustatina con curve, livelli e altri possibili interventi sulla correzione colore. Quindi, finalmente, da quando Photoshop gestisce il colore, grazie ai profili, non siamo pi� completamente in balia delle onde....... almeno fino a quando tutta la catena di produzione sia in sintonia con questa "filosofia". Al contrario, immaginatevi ad esempio di effettuare una coretta gestione colore per distribuire ad esempio immagini per viione televisive con sistema PAL e qualcuno invece preende di vederle bene con un apparecchio NTSC ....... a quel punto ai voglia a gestire profili, diventano solo pippe mentali. Auguriamoci che sempre pi� laboratori a questo punto chiedano lumi e consulenze, gustamente care, a persone come MAX per ottimizzarne i flussi di lavoro per ci� che riguarda il colore, molto spesso purtroppo le uniche consulenze che si chiedono sono quelle per ottimizzare i flussi di lavoro s�, ma per stampare anziche 2500 copie/ora, 3500 copie/ore. SIGH!!!
Michele Pesante
arcus
chiedo una cosa, ma il profilo generato con adobe gamma dove si deve caricare?
sotto photoshop o caricarlo sul sistema operativo come gestione colore monitor rolleyes.gif
Massimo Pasinato
QUOTE (arcus @ Jun 11 2004, 10:10 AM)
chiedo una cosa, ma il profilo generato con adobe gamma dove si deve caricare?
sotto photoshop o caricarlo sul sistema operativo come gestione colore monitor rolleyes.gif

Si carica all' avvio di Windows (qualsiasi versione) e diventa un profilo colore per tutto l' ambiente Windows.
Ciao Max
Pesante
Il profilo generato con l'adobe gamma viene automaticamente assegnato come predefinito nella gestione colore di Windows, a patto che sia attivo nell'esecuzione automatica di windows "adobe gamma loader". Per controllare basta digitare (sotto il comando esegui di windows) la stringa "msconfig" e controllare sotto la voce "avvio" che la casellina corrispondente all' Adobe gamma loader sia spuntata.
Un saluto.
Michele Pesante
Fabio Blanco
QUOTE (maxmonter@libero.it @ Jun 10 2004, 09:38 PM)
x fabio

una moderna stampante inkjet 6/7 colori su carta fotografica lucida ha un gamut molto pi� esteso di una stampante a carta fotografica tradizionale, di qualsiasi tecnologia (led,laser etc.).
...

Grazie, avevo qualche perplessit� in merito, mi hai dato certezza.
Mariopezzo
Chiedo anch'io un parere a Max:
smile.gif

Premesse:

- Coolpix 990, spazio colore sRGB
- Photoshop CS, spazio colore sRGB e conservo il profilo (anche se non ce ne sarebbe bisogno...ma almeno avverte in caso di altri profili)
- Sony GDM F 500 calibrato "a vista" (dopo un'ora di accensione)
- Adobe gamma, fosfori "Trinitron", gamma 2,2, RGB e Gray calibrati, hardware a 6500K, "adjusted" same as hardware - (dopo un'ora di accensione)
- Stampante Epson Stylus Photo 750 con profilo ICC apposito scaricato da Internet per l'unica carta che uso (dilettante)

Per quello che riesco a vedere:

- Proof setup contro stampante: non si vede alcuna differenza...
- Proof setup contro monitor: il monitor � leggerissimamente mente pi� contrastato (colori identici)
- Proof setup contro spazio PS Adobe RGB: praticamente identico

Domande:

Va tutto bene o devo cambiare qualcosa?
Il monitor (calibrato intervenendo sui colori - bias e gain - con davanti agli occhi una cartolina con colori di riferimento) si pu� calibrare meglio (senza usare ragni e simili smile.gif ) o va bene cos�?
Le stampe sono molto fedeli e non uso altro se non la mia stampante...
Ho fatto tutto il possibile?

Grazie mille!
Pollice.gif

MassimoMontersino
concordo in pieno con il metodo di Michele Pesante: affinerei il sistema ralativo alle correzioni dopo le comversioni.

con il suo sistema correggo dopo aver convertito quindi applico delle correzioni su dei dati manipolati, generalmente in senso peggiorativo.

io ritengo che prima di convertire si debba attivare la fmzione di softprroof di photoshop in modo da visualizzare i cambiamenti cromatici senza cambiare i dati matematici.

In questo modo posso effettuare delle correzioni sfruttando tutto il gamut del file originale ma vedendo cosa succeder� dopo

Esempio: un rosso in Adobe1998 si spegne convertendo verso il profilo di una stampante fotografica.
Lascio il file in Adobe1998, attivo il softproof e quindi visualizzo i colori come "saranno" avendo a disposizione tutto lo spazio Adobe1998 per fare correzioni
MassimoMontersino
x Mario

tutto ok

il prossimo passo sarebbe proprio l'utilizzo di una calibrazione del monitor strumentale e non visiva e la creazione di un profilo ICC della TUA carta sulla TUA stampante: per come descrivi le tue necessit� mi sembra che sei messo bene Pollice.gif

se migliorate troppo resto senza lavoro............... Fulmine.gif
Mariopezzo
QUOTE (maxmonter@libero.it @ Jun 11 2004, 03:49 PM)
se migliorate troppo resto senza lavoro............... Fulmine.gif

Non sia mai!
Piuttosto scalibriamo tutto e buttiamo via i dati!
laugh.gif
Pesante
QUOTE (maxmonter@libero.it @ Jun 11 2004, 02:44 PM)
concordo in pieno con il metodo di Michele Pesante: affinerei il sistema ralativo alle correzioni dopo le comversioni.

con il suo sistema correggo dopo aver convertito quindi applico delle correzioni su dei dati manipolati, generalmente in senso peggiorativo.

io ritengo che prima di convertire si debba attivare la fmzione di softprroof di photoshop in modo da visualizzare i cambiamenti cromatici senza cambiare i dati matematici.

In questo modo posso effettuare delle correzioni sfruttando tutto il gamut del file originale ma vedendo cosa succeder� dopo

Esempio: un rosso in Adobe1998 si spegne convertendo verso il profilo di una stampante fotografica.
Lascio il file in Adobe1998, attivo il softproof e quindi visualizzo i colori come "saranno" avendo a disposizione tutto lo spazio Adobe1998 per fare correzioni

Preciso come sempre caro Max, in ogni caso avendo gi� fatto le correzioni cromatiche al file originale diventando in pratica il mio nuovo originale, dopo le conversioni necessarie per le diverse esigenze di distribuzione dell'immagine quasi sempre basta creare dei batch per ritrovarsi immagini giuste per il loro utilizzo. Caso diverso, personalmente, � per i lavori in CMYK, dove il soft-proff a quel punto diventa indispensabile e dove tener sotto controllo i canali, specie quello del nero, � di vitale importanza per un risultato soddisfacente.
Un saluto.
Michele Pesante
Pagine: 1, 2
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