QUOTE(decarolisalfredo @ Dec 13 2006, 12:41 AM)

Mi hai incuriosito, cosa intendi per piccole sviluppatrici? La CPE forse? Perch� con la sola tannica si inverte, non conosco altri modi.
Alfredo
Intendo tutte la sviluppatrici di piccola produzione che conosco, dalle amatoriali Durst Filmetta o Jobo CPE, CPA, CPP, alle pi� professionali Jobo ATL e Colenta, che usano tutte la rotazione per agitare. In quelle pi� grandi, da fotolab, il ricambio dei bagni sull�emulsione avviene mediante gorgogliamento discontinuo di azoto e/o pompe di ricircolo.
QUOTE(nikomau @ Dec 13 2006, 12:34 AM)

Io la so cos�:
1) Il primo lavaggio che faccio, molto approssimato, mi serve per togliere pi� che altro il fissaggio aderente alla tank e comunque quello pi� superficiale prima di versare il sodio solfito anidro. Uso il ssa anche per....pigrizia, perch� l'ho sempre disponibile (uso molto il D-23). Si possono usare anche altre sostanze (ricordo di aver letto anche una soluzione a base di acqua ossigenata o anche una semplice soluzione di bicarbonato al 10%......). Lo scopo � quello di favorire il passaggio del fissaggio nell'acqua di lavaggio. Il fissaggio � acido, il ssa (come il bicarbonato) basico. La basicit� andando a neutralizzare l'acido del fissaggio, a quanto so, aiuta questo passaggio. Solo questione di PH, quindi.
Se il fissaggio ha agito correttamente, tutto l�alogenuro d�argento rimasto nell�emulsione dopo lo sviluppo � passato in soluzione sotto forma di sali complessi solubili in acqua.
Dopo aver svuotato la tank dal bagno di fissaggio, l�unico scopo del lavaggio � quello di eliminare questi sali complessi d�argento e soprattutto le tracce di fissaggio ancora presenti a contatto della pellicola che nel tempo la deteriorerebbero. Essendo tutti composti solubili in acqua, l�acqua � perfettamente idonea allo scopo. E potrebbe finire qui.
Dato che il lavaggio, specie in acqua corrente, � un processo lungo, alcuni in passato hanno cercato di abbreviarlo decomponendo il fissaggio residuo. Purtroppo i prodotti di tale decomposizione risultano ugualmente capaci di deteriorare l�immagine nel tempo, anche se in misura minore del tiosolfato, per cui bisogna far seguire un ulteriore lavaggio che vanifica in buona parte l�intento di abbreviare i tempi. Tale decomposizione si ottiene con agenti ossidanti, quali bicarbonato di sodio, acqua ossigenata, ammoniaca. Il fatto che alcuni di questi agenti siano basici � del tutto casuale (l�acqua ossigenata ad esempio non lo �), il pH non c�entra nulla come non c�entra nell�azione di fissaggio (sono largamente usati fissaggi acidi, per altro tamponati, solo allo scopo di arrestare immediatamente l�azione dello sviluppo), l�importante � che siano degli ossidanti. Quel che non avevo mai sentito � l�uso, a questo scopo, del solfito di sodio, che invece viene usato assieme ad acidi organici deboli proprio per rendere acido il bagno di fissaggio come dicevo prima (� anidro solo allo stato solido, una volta disciolto in acqua non lo � pi�

).
Il procedimento che usi tu, del male alla pellicola non ne fa, ma a mio avviso allunga solo il lavoro senza apportare alcun beneficio.
QUOTE(nikomau @ Dec 13 2006, 12:34 AM)

2) Prima dell'imbibente faccio uno sciacquo in acqua demineralizzata. Mi � capitato di trovarmi macchie di calcare senza aver prima fatto questo risciacquo. Magari dipende dall'acqua durissima della mia zona o dall'imbibente o da qualche sbaglio mio! Non so, ma da quando uso questo metodo non mi � pi� capitato!
Quando si appende la pellicola ad asciugare, questa � bagnata solo dell�ultimo liquido in cui � stata e non conserva memoria dei bagni precedenti.
Se tale liquido � acqua del rubinetto, si disporr� sul film in modo disuniforme, cio� in gocce che evaporando lasceranno dei residui solidi proporzionali alla durezza dell�acqua. Nel 100% dei casi la pellicola presenter� dei puntini.
Se tale liquido � acqua del rubinetto addizionata di imbibente, si disporr� sul film in modo uniforme, cio� in un sottile velo continuo che evaporando lascer� i residui uniformemente distribuiti sulla superficie della pellicola, che si presenter� quasi totalmente esente da puntini.
Se tale liquido � acqua distillata o demineralizzata, si disporr� ancora sul film a gocce, che per� una volta evaporate non lasceranno praticamente puntini.
Se tale liquido � acqua distillata o demineralizzata addizionata di imbibente, si sommeranno gli effetti degli ultimi due casi e non troverete un puntino manco a pagarlo.
Tutto ci� indipendentemente dalla storia che ha avuto la pellicola prima dell�ultimo risciacquo.
QUOTE(nikomau @ Dec 13 2006, 12:34 AM)

3) Il miglior ricambio agente chimico/emulsione con il capovolgimento rispetto alla rotazione mi fu detto da un ottimo stampatore (stampava anche per GBG) per il motivo che i liquidi tendono a scorrere l'uno sull'altro. Con il capovolgimento subentrano anche forze meccaniche che favoriscono il distacco delle componenti esauste a favore di quelle fresche.
Analogamente durante una seduta di stampa con Annunzi l'argomento torn� fuori a proposito della stampa. Annunzi suggeriva (e da allora faccio cos�) di non cercare il ricambio agitando un poco la bacinella, ma proprio di prelevare la stampa, sollevarla per favorire la caduta dello sviluppo o del fissaggio, e dopo alcuni secondi reimmergerla nel liquido. Questo per 2 o 3 volte.
Nutro grande stima per gli ottimi stampatori, purtroppo sempre pi� rari, ma quando si lanciano in teorie della fluidodinamica a volte mi fanno sorridere.
Il ricambio dei bagni sulla superficie della pellicola durante le varie fasi del processo di sviluppo avviene in caso di movimento relativo tra emulsione e liquido. Cosa sia a causare questo movimento, non ha la bench� minima rilevanza. Anche perch� l�unica cosa di cui si accorge la pellicola � la concentrazione di bagno fresco che la lambisce istante per istante. Se a causare lo spostamento del bagno rispetto all�emulsione � la forza di gravit� (capovolgimenti) oppure un moto impresso alla pellicola (rotazione, che, ripeto, deve essere a senso alternato), mi pare palese che non cambi nulla.
Per la carta in bacinella concordo col metodo che citi, a patto che il tempo in cui il foglio sta fuori dal bagno sia il pi� breve possibile.