Comunque, non essendo un esperto di vecchi modelli Nikon non posso dire con esattezza, ma volendo essere pignoli basta fare delle ricerche. Cosa c'era antecedentemente al 2003, e potete analizzare quali modelli esistevano.
Il "tutor" di quel corso, un insegnante di italiano appassionato di matematica e fotografia, aveva "ottenuto" la possibilit� di acquistare quelle attrezzature fotografiche. C'era un altro insegnante appassionato di Nikon - e non ricordo che macchina fotografica aveva perch� non la portava quasi mai - e c'era anche un fotografo professionista con una sua Nikon e poi aveva una Sony bridge. Raccontavano del pi� e del meno, di come il digitale era davvero una bella cosa. Perch� permetteva di ottenere dei risultati in maniera pi� veloce e comoda. Nessuna attesa per gli sviluppi fotografici, immediatezza del risultato
Ma c'era il rovescio della medaglia: chi allora gi� aveva esperienza quasi ventennale - e ovviamente non parlo di me, che nel 2003 non avevo nessuna macchina fotografica digitale ed avevo 25 anni - trovava difficile questo cambiamento repentino. Perch� non tutti avevano un computer. Windows � XP era nato da poco, il suo predecessore Windows � 98 resisteva perch� comunque attuale.
Si raccontava di come questi insegnanti utilizzavano attrezzature spartane per sviluppare i rullini, di come passavano interi pomeriggi o sere sotto una lampada rossa. Il fotografo professionista invece diceva che era talmente abituato a farlo con la propria esperienza che certe volte faceva tutto al buio (non ricordo di preciso ma comunque estrazione del rullino fotografico, inserimento nella tank precedentemente preparata ecc ecc). Sapeva l'esposizione ottimale di una scena solo a guardare, e ogni tanto portava un suo esposimetro esterno e faceva questo "gioco" per far capire ai corsisti che � tutta una questione di studio, esperienza, e pazienza. Certo, alcune cose sembravano inspiegabili per me e credo per tutti gli altri corsisti.
Iniziare un corso con elementi di storia della fotografia, il principio di funzionamento di una camera oscura, l'incidenza della luce su tutto il processo iniziando gi� dall'inquadratura e posizionamento, e cos� via.
Il bello � che a quei tempi, non ricordo quanti megapixel avevano quelle macchine fotografiche, ma sembrava davvero preistoria rispetto ad ora. Vedere qualche scatto sul monitor CRT da 17" era come guardare ora un Blu-ray su una TV UHD.
E cos'altro si poteva aspettare da una macchina fotografica digitale? Colori gi� molto pi� "saturi" e "vivi" rispetto ad una reflex analogica, ma poi c'era anche un discorso di pellicola, cio� che dipendeva dalla tipologia. E io che allora non sapevo. E non potevo comprendere.
Tutto deve essere fatto per gradi, passo dopo passo, fino a comprendere quello che si pu� comprendere, ottenere, e il giudizio altrui era relativo. Semmai si discuteva della prospettiva, dell'inquadratura, dei soggetti interessati, se erano in primo piano o sfocati o cose simili. Era davvero molto interessante.
Ecco. Forse se non avessi fatto quel corso molto probabilmente non sarei qui a scrivere. Tutto molto semplice e chiaro per me. E deve essere chiaro anche a chi legge.
E come posso dire sulla mia esperienza, che comunque ha un suo percorso. E come posso domandarmi sul fatto che il digitale indubbiamente mi ha "forgiato" ma non del tutto perch� la base era stata fatta allora. In quel momento quando sviluppai il mio rullino fotografico, con l'ausilio dei tutor che mi guidavano nel frattempo se stavo facendo qualcosa di sbagliato, solo allora compresi che prima o poi dovevo avere in mano una reflex analogica. Perch� mi piace il contatto con il metallo pesante. Freddezza. Ma c'� tanta sensazione interiore.
E il mercato dovrebbe farmi cambiare idea? No, assolutamente! Se sar� possibile mi acquister� - molto pi� in l� - qualche reflex digitale (quella che fa "clic clac" beninteso) e poi si vedr� sull'andamento di tali dati.
Se riescono a farmi emozionare che ben vengano!
E qui passo e chiudo.
P.S. una foto tra tante che mi piacciono.