QUOTE(Tony_@ @ Mar 4 2017, 03:09 AM)

Ma quale paranoia ...

... lasciate perdere tutto e comportatevi come ha giustamente fatto buzz
questa � la vera soluzione

del problema per tutto,
migliorabile ma gi� abbastanza valida !
Sto pensando di farlo anch'io un sistema del genere ma con dispositivo aggiuntivo, cio� un motorino elettrico a passo ridotto per ogni ottica che la faccia ruotare su se stessa molto lentamente (bastano un paio di giri ogni 24 ore ma anche uno solo pu� andare bene) tramite dei piccoli rulli in silicone quando � riposta nel suo scomparto. Un microinterruttore calibrato interrompe l'alimentazione quando l'ottica viene prelevata (percepisce la mancanza di peso) cos� da risparmiare corrente.
La rotazione dell'ottica su se stessa e l'inclinazione a 45� circa scongiurano ogni inconveniente, purch� ogni tanto si inverta il verso di ogni obiettivo (una settimana con baionetta in basso e una con baionetta in alto).
Una ventola da 120 mm tipo quelle da case PC potrebbe assicurare la giusta ventilazione oppure, se li si tiene in armadio blindato con aerazione praticamente nulla, si possono posizionare sacchetti di silicagel sparsi per togliere l'umido. In tal caso per� si dovranno alimentare i motorini per la rotazione ottiche con batterie adeguate oppure deve essere prevista una presa di corrente all'interno dell'armadio.
Per le lunghe assenze un gruppo elettrogeno e un impianto a riarmo automatico di corrente in caso di black out scongiurano brutte sorprese.
C'� solo un problema: durante un'assenza prolungata non si potr� cambiare il verso degli obiettivi riposti, ma baster� farlo immediatamente al rientro.
Bye,
Tony.
Uno dei migliori consigli che abbia letto fu questo:
"E' importante che siano riposti con diaframma in massima chiusura (numeri alti) e che vengano mossi diaframma, messa a fuoco, zoom, interruttori vari, ecc. ogni tanto per evitarne l'impigrimento meccanico e per mantenerne efficiente contatti, movimenti e l'eventuale lubrificazione interna.
Se le ottiche sono di tipo G (senza ghiera diaframmi) il diaframma si chiude automaticamente smontando l'ottica dal corpo e si potr� farlo muovere ogni tanto agendo sulla relativa levetta di trasmissione ubicata sull'innesto.
Sbagliato invece conservare a lungo le ottiche coricate sul fianco per possibili scompensi di lubrificazione interna qualora esista lubrificante fluido nelle parti meccaniche solitamente simmetriche rispetto l'asse ottico"
A questo punto potremmo anche interrogarci sullo stato termodinamico del vetro, sul fatto se il vetro sia un liquido o un solido. La sua condizione di "amorfo" lo fa rassomigliare ad un liquido a viscosit� elevatissima quindi potremmo pensare che col tempo, se gli obiettivi vengono coricati orizzontalmente, il vetro dei singoli gruppi ottici possano colare creando una deformit� rispetto all'asse ottico. Se riposti verticalmente potremmo assistere, sempre in virt� del fatto che termodinamicamente il vetro � un liquido viscoso, ad un assottigliamento al centro ed ispessimento ai lati dei gruppi ottici.
Tuttavia il vetro dal punto di vista meccanico � un solido a tutti gli effetti.
E se dovesse verificarsi una devetrificazione? Questo punto mi crea panico