Tralasciando il rumore termico, rimane un problema del quale fatico ad immaginare una soluzione soddisfacente, stante la tecnologia attuale: il consumo del sensore durante le operazioni di MAF. Un argomento che non mi aveva particolarmente sfiorato nei miei primi anni fotografici (fotografavo con la FE2

E invece, durante un concerto "on assignment" � venuto fuori prepotentemente (non me ne vogliano i fautori del battery grip eh

Allo stesso tempo sono rimasto impressionato dalla vita operativa della macchina quando si disattivano tutti gli orpelli automatici: scattare un centinaio di foto in "rosso" pare essere benissimo alla portata delle tecnologie attuali, e parliamo di reflex: il riarmo dello specchio credo consumi tanto, non foss'altro che ogni suo movimento � pesantemente smorzato.
Mi sono chiesto quale sia lo stato dell'arte dei sistemi di messa a fuoco manuale, o meglio di quelli che non coinvolgano direttamente il sensore. Diciamocela tutta, non � solo per l'ingombro che ci piacciono tanto 'ste mirrorless

La mia idea � che si debba poter utilizzare il LV in situazioni di MAF assolutamente critica (ma anche l� ho dei dubbi sul low-light e con i grandangoli), o generalmente come sistema di backup, ma che per l'uso di tutti i giorni sarebbe sempre meglio, anche per i nostri occhi sempre pi� stressati dagli lcd, poter contare su un preciso e affidabile sistema di telemetria che coinvolga solamente ottica e... il nostro occhio! A proposito, ecco una interessante introduzione all'argomento.
Questo esclude parecchia roba interessante come i telemetri laser o radar, che purtroppo non hanno (a meno di rarissime eccezioni del passato, vedi polaroid e altri) alcun riscontro nella produzione fotografica attuale. Nikon fa da anni telemetri laser per le sue sportoptics...
E, a proposito, in un mio thread precedente avevo allegato delle foto di un'ottica Schneider con ring HPF per essere usata con il telemetro laser, ma nessuno sembra aver colto :(.
Veniamo al dunque: la caratteristica fondamentale per la precisione di un sistema telemetrico ottico � la sua "base telemetrica", ovvero (idealmente) la distanza fra le due finestrelle di osservazione, la lunghezza del "lato piccolo" sul quale si effettuano poi delle triviali operazioni per ottenere la distanza dell'oggetto misurato.
A meno di tolleranze meccaniche, pu� essere un dato per valutare la massima precisione teorica di un sistema di messa a fuoco... ovviamente si parla di prestazioni al netto di magnificazioni sull'oculare, pur se anche questo � un campo interessante (la percezione � tutto

I dati ufficiali permettono di stilare una piccola lista di lunghezze base per macchine con telemetri a coincidenza...
- Zeiss ikon: 75mm (percepita: x0.74=55.5mm) ;
- Nikon SP/S3: 60.5mm (percepita: uguale) ;
- Leica M3: 69.25mm (percepita: x0.91=63.02);
- Leica M7: 69.25mm (percepita: x0.72=49.86mm x0.85=58.86, x0.58=40.16);
- Minolta CL / Voigtlander varie: POCO.

Qualcuno potrebbe darmi una mano a soddisfare la mia curiosit�?
Vi lascio con un'immagine di uno strumento ottico che vi sar� familiare... Saluti e grazie in anticipo a chi vorr� dare un aiuto matematico!
