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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON F 35mm e Scanner
DDS
(spero di non occupare spazio con argomenti troppo fuori tema, lontani dalle linee guida della sezione; se cos� fosse invito i moderatori ad eliminare la discussione, grazie).

Prima di annoiarvi con una mole considerevole di domande mirate.. chiedo se ci sia qualche patecipante/lettore di questo forum, qualcuno di passaggio non so.. che ancora si interessa di procedimenti al collodio umido, o che comunque ne mastichi anche solo i rudimenti?
Da tempo scandaglio minuziosamente la rete in lungo e in largo assimilando quante pi� informazioni possibili sull'argomento; credo di aver raggiunto un'infarinatura rassicurante per iniziare un percorso in questa direzione.
Sono deciso ad intraprendere quest' avventura affascinante, e cerco consigli pratici su: manuali, ricette, tecniche operative, scelta di apparecchiature e quant'altro.
Ho discrete conoscenze di chimica fotografica, conosco i rischi legati alla manipolazione delle sostanze necessarie alla preparazione dei bagni, compresa la sensibilizzazione delle lastre. Il mio, inizialmente, vuole essere un approccio didattico, graduale ed in economia.. poi si vedr� smile.gif .
Grazie

Un saluto
Enrico
DDS
Miiii' che successone.. laugh.gif hmmm.gif tongue.gif
Ok lo prendo come un sondaggio rassicurante per la sezione: su un campione di 120 passati di qu� sono l'unico rincoglionito girato di spalle, mentre gli altri guardano giustamente in avanti.

Non vi nascondo il mio dubbio se scrivere o meno in questi spazi; per� ricordavo di aver letto una tra le pi� approfondite e interessanti discussioni sulle tecniche antiche proprio in questo forum.
..forse mi sbaglio. hmmm.gif

Chiedo scusa.

Un saluto a tutti.
Enrico
ZoSo74
QUOTE(DDS @ Apr 26 2013, 11:27 AM) *
Miiii' che successone.. laugh.gif hmmm.gif tongue.gif
Ok lo prendo come un sondaggio rassicurante per la sezione: su un campione di 120 passati di qu� sono l'unico rincoglionito girato di spalle, mentre gli altri guardano giustamente in avanti.

Non vi nascondo il mio dubbio se scrivere o meno in questi spazi; per� ricordavo di aver letto una tra le pi� approfondite e interessanti discussioni sulle tecniche antiche proprio in questo forum.
..forse mi sbaglio. hmmm.gif

Chiedo scusa.

Un saluto a tutti.
Enrico


Io posso solo dire che � una tecnica che adoro... le lastre al collodio sono poesia pura.
Ma non ho mai provato e non avrei neanche i mezzi per farlo... su youtube si trovano tanti tutorial... ma gi� lo saprai. wink.gif
DDS
QUOTE(ZoSo74 @ Apr 26 2013, 02:55 PM) *
Io posso solo dire che � una tecnica che adoro... le lastre al collodio sono poesia pura.
Ma non ho mai provato e non avrei neanche i mezzi per farlo... su youtube si trovano tanti tutorial... ma gi� lo saprai. wink.gif


Fanno piangere di meraviglia. E non esagero. L'ambrotipo � cos� perfetto (anche nei suoi limiti), puro e onesto..
Tolto il superfluo (non solo le acrobazie della meccanica, e dei progetti ottici moderni.. tolta anche la pellicola, che oltre ad essere qualcosa di freddo e preconfezionato ti lega al negoziante e all'industria, alle leggi di mercato; tolti gli ingranditori, la carta, il focometro e il marginatore) rimane l'essenza del mezzo: una camera oscura, un vetro e la chimica.

Sabato scorso ero abbastanza deciso. Sono uscito per dare un'occhiata e parlarne con la proprietaria di un piccolo negozio specializzato in materiale fotografico d'epoca, qu� a Roma.
E niente, comincia a tirar fuori un sacco di sti modelli pregiatissimi, bellissimi, seconda met� ottocento.
Un bel sogno, poi per� mi ha detto i prezzi dry.gif
Le ho chiesto se avesse anche qualcosa 'da uso', e mi ha guardato stortissimo. Puoi immaginare, tutta roba da vetrina per diavoli d'arredatori e collezionisti repressi.. costosissimi ma declassati a oggetti inutili come una teiera o un francobollo.
Adesso mi sto guardando intorno per cercare qualcosa di russo magari (una fkd), o comunque di economico francese, tedesco..
Il problema � che, a differenza delle macchine "moderne", � difficile farsi un'idea dei vari modelli e scegliere, se non per grandi linee. Anche gli obiettivi sono un disastro. Si riconoscono gli schemi comuni, ma gli altri.. hmmm.gif blink.gif Servirebbero dei cataloghi, dei riferimenti, qualcuno che ne sappia..

Ho pensato anche di prendere direttamente un paio di chassis Linhof porta-lastra e iniziare con la Technika tuttofare, senza prendere subito una campagnola d'annata. Anche se boh.. "eticamente" mi sembra una pecionata; e lavorare su lastre 4x5 un p� limitativo.
Ho pensato anche di costruirmela, ma sono abbastanza frenato perch� alla fine ho paura di spendere ancora di pi� e avere risultati approssimativi.

Il procedimento non � spaventoso, anzi. Poi va beh, la tecnica si affina col tempo, come tutto d'altronde.
I reagenti facilissimi da reperire.
Il bagno di nitrato, quello � un p� pericoloso da maneggiare, ma insomma... non parliamo di bicromato, n� mercurio, n� altre schifezze. Tolto anche il ferricianuro per il fissaggio diventa una passeggiata.
Costi, anche loro, abbastanza contenuti. Con quello che ti fanno pagare oggi un pacco di piane 13x18 (e le 20x25?!).

Intanto ho ordinato qualche manuale.. sono abbastanza determinato, vediamo cosa ne esce.
Grazie del passaggio wink.gif
zonaradioattiva
QUOTE(DDS @ Apr 27 2013, 09:40 AM) *
Fanno piangere di meraviglia. E non esagero. L'ambrotipo � cos� perfetto (anche nei suoi limiti), puro e onesto..

Intanto ho ordinato qualche manuale.. sono abbastanza determinato, vediamo cosa ne esce.
Grazie del passaggio wink.gif

premesso che non ne so' un beneamato....
piacerebbe anche a me conoscere le antiche tecniche....anche se non credo che mi cimentero'(ma nella vita non si sa' mai) a sperimentare...per mancanza di.... ahime' spazio
mi puoi indicare i manuali che hai ordinato e dove possa acculturarmi in materia (e' solo per pura curiosita' almeno per ora)
grazie.gif
DDS
QUOTE(zonaradioattiva @ Apr 27 2013, 12:34 PM) *
premesso che non ne so' un beneamato....
piacerebbe anche a me conoscere le antiche tecniche....anche se non credo che mi cimentero'(ma nella vita non si sa' mai) a sperimentare...per mancanza di.... ahime' spazio
mi puoi indicare i manuali che hai ordinato e dove possa acculturarmi in materia (e' solo per pura curiosita' almeno per ora)
grazie.gif


I libri che trattano l'argomento (gli argomenti) sono datati e abbastanza costosi, purtroppo. Tant'� che per ora ho ordinato un manuale di bolognesi; e sto puntandone uno pi� moderno di Q.Jackobson, per quest'ultimo non ho ancora dato l'ok perch� sono due tomi e costicchiano. (ho letto ora MP, proprio quello Pollice.gif )
Il primo tratta di antiche tecniche in generale, non propriamente di collodio, ma costa poco e mi interessava (Van Dyke, callotipi, platinotipie, gomma bicromatata, carta salata ecc.)
Il secondo focalizza sul collodio con formule moderne.
Ce ne sono tanti, in rete trovi bibliografie complete. Molti dei quali in lingua originale. E' difficile fare una cernita e impossibile acquistarli tutti, a meno di non avere il portafogli davvero gonfio. La maggior parte sono davvero vecchi e trattano sostanze ora sostituite perch� fin troppo pericolose, buoni solo per la didattica.
Bisogna "barcamenarsi" tra stralci in pdf, e qualcosa in prestito nelle biblioteche.
Io ho iniziato solo ora a dedicarmici un po' sul serio e brancolo ancora nel buio. Se mi dai un po' di tempo sapr� ridirti con pi� sicurezza.

(grazie del MP, ora ci butto un occhio con calma.. per� ti avviso che sar� difficile trovare cose che non ho gi� passato al setaccio tongue.gif )

Ciao ZR!
Alle prossime smile.gif
digimark
Ciao molto provaibilmente conosci gia questo sito dove trovi molte cose su i procedimenti antichi di cui anche il procedimento al collodio
io gi� da alcuni anni pratico la Stampa al Carbone con molta soddisfazione e il collodio sar� la mia prossima tappa

il sito e questo http://unblinkingeye.com

e qui ci sono le mie Stampe al Carbone http://www.marcofrittelli.com/
DDS
QUOTE(digimark @ May 7 2013, 10:33 PM) *
Ciao molto provaibilmente conosci gia questo sito dove trovi molte cose su i procedimenti antichi di cui anche il procedimento al collodio
io gi� da alcuni anni pratico la Stampa al Carbone con molta soddisfazione e il collodio sar� la mia prossima tappa

il sito e questo http://unblinkingeye.com

e qui ci sono le mie Stampe al Carbone http://www.marcofrittelli.com/


Meraviglia! Caspita, complimenti per i risultati! Il Carbone � certamente tra i procedimenti di stampa pi� complessi e affascinanti; qualitativamente si colloca senza dubbio sui gradini pi� alti.

Io sono ancora in "fase di studio"..

mi � appena saltata la partecipazione (per esubero di richieste) ad un'interessante iniziativa promossa dai beni culturali, qu� a Roma: lezioni sulla storia ed il riconoscimento delle antiche tecniche, unito ad una serie di corsi-laboratorio. Un vero peccato. In programma: collodio, ferro/ambrotipo e stame alla carta salata, alluminata, carbone appunto, g.bicromatata, platino/palladiotipia, vandyke ecc.

..non mi resta che investire i pochi soldi delle lezioni in manuali (qualcosa gi� l'ho presa) e un p� di chimica per cominciare a fare pratica.
Come inizio ho intenzione di modificare un comune chassis Fidelity per adattarlo alle lastre.. fare un p� di schifezze ed ambientarmi, poi vedremo.

Ottima segnalazione Unblinking Eye! Tra i preferiti gi� da un p�.. wink.gif

PS: ne approfitto. Posso? tongue.gif Hai un bromografo? Sto "progettandone" uno, ti allego i disegni, ma ho bisogno di qualche dritta rolleyes.gif ..

Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.

Visualizza sul GALLERY : 161.5 KB


Grazie per il passaggio! Un vero piacere. smile.gif
Enrico
digimark
ciao e grazie per i complimenti comunque ti posso assicurare che le immagini digitalizzate al carbone che ahi visto nel sito non rendono assolutamente giustizia rispetto alle originali. Per quanto riguarda la domanda se possiedo un bromografo la risposta � no, non ho un bromografo vero e proprio ma ti posso assicurare che una lampada abbronzante facciale svolge egregiamente la stessa funzione con prezzi assai inferiori.
Scusa la mia ignioranza ma il bromografo che stai progettando non ho acora copito per che tipo di tecnica lo stai costruendo, non sono sicuro ma a cosa ti serve un bromagrafo per la tecnica del collodio umido?
DDS
QUOTE(digimark @ May 8 2013, 09:35 PM) *
ma il bromografo che stai progettando non ho acora copito per che tipo di tecnica lo stai costruendo, non sono sicuro ma a cosa ti serve un bromagrafo per la tecnica del collodio umido?


A nulla smile.gif
Non fosse che, come ti dicevo, parallelamente al discorso del collodio ho intenzione di approfondire anche le tecniche di stampa.
Ho colto la palla al balzo, si parlava di Carbone; giustamente anche tu consigli di non complicarsi la vita, e prendere una normale lampada abbronzante.
Quanto ai prezzi siamo l�: 4 lampade uv-a da 40w + alloggi, reattori e starter si aggirano intorno ai 50 euro. Al solito � pi� il gusto di costruirselo.

Per gli originali immagino che dal vivo siano commoventi. Utilizzi negativi tradizionali o surrogati da stampa digitale su trasparente?
Io continuo con le domande, non capita tutti i giorni di fare due chiacchiere con un appassionato di fotografia classica.. se ti annoio puoi mandarmi tranquillamente a quel paese. Sono curioso e avrei mille cose da chiederti, ma mi rendo conto che sui forum diventa abbastanza scomodo e antipatico.

Ciao
Enrico



digimark
Ciao non ti preoccupare non mi stai annoiando affatto anzi ti chiedo scusa ma mi �ra sfuggito il fatto che eri interessato anche ad altre antiche tecniche, si � vero il gusto di costruirsi le cose da se � sempre tutta unaltra cosa,il disegno del bromografo che stai progettando � molto bello ma temo che le lampade a luce Attinica siano troppo vicine alla stampa a contatto che andranno a colpire,con conseguenza una luce troppo dura e bruciatura della gelatina. Comunque tieni presente che questa � solo una mia opinione e provabilmente mi sto sbagliondo
per quanto riguarda il tipo di negativi che uso, uso entrambi i sistemi, per i formati 4x5 o una busch Pressman e per i formati 5x7 una fkd russa, mentre per i formati pi� grandi uso il negativo digitale ( pi� pratico ma con molto meno fascino ) arrivando a qualit� molto vicine se non indistinguibili a quella analogica.
DDS
QUOTE(digimark @ May 9 2013, 07:57 PM) *
Ciao non ti preoccupare non mi stai annoiando affatto anzi ti chiedo scusa ma mi �ra sfuggito il fatto che eri interessato anche ad altre antiche tecniche, si � vero il gusto di costruirsi le cose da se � sempre tutta unaltra cosa,il disegno del bromografo che stai progettando � molto bello ma temo che le lampade a luce Attinica siano troppo vicine alla stampa a contatto che andranno a colpire,con conseguenza una luce troppo dura e bruciatura della gelatina. Comunque tieni presente che questa � solo una mia opinione e provabilmente mi sto sbagliondo
per quanto riguarda il tipo di negativi che uso, uso entrambi i sistemi, per i formati 4x5 o una busch Pressman e per i formati 5x7 una fkd russa, mentre per i formati pi� grandi uso il negativo digitale ( pi� pratico ma con molto meno fascino ) arrivando a qualit� molto vicine se non indistinguibili a quella analogica.


Esatto, infatti uno dei miei dubbi era proprio sulla distanza ottimale lampada-"sandwich" per ottenere la massima omogeneit� nell'illuminazione del torchietto, unita a tempi accettabili. Fugato poi da alcuni progetti trovati in rete in cui i tubi fluorescenti hanno minima distanza dalla carta per ottimizzare appunto i tempi d'esposizione. Dovr� fare delle prove, al limite spessorare la cornice alzando il piano di una quindicina di cm. Nei manuali che ho si parla (per le lampade abbronzanti) di 20-25 cm di distanza.

Guarda, per ora ti lascio in pace. smile.gif Sappi per� che per ciascuna fase del procedimento (Gelitificazione della carta, sensibilizzazione, formule ecc.) avrei delle domande; quindi appena avr� modo di organizzarmi (a breve) aspettati una mitragliata di messaggi; anche perch�, se non nel caso specifico della stampa al carbone, i procedimenti grossomodo si somigliano e potrai certamente, se vorrai, essermi d'aiuto!

Caspita bella roba, le macchine.
Io ho una linhof Technika, e un banco Horseman anch'essa 4x5 alla quale potrei eventualmente applicare la trasformazione 5x7.
L'intenzione � quella di prendere una campagnola 13x18 per il collodio - pi� in alto scrivevo di essere orientato proprio verso una fkd come la tua per ragioni che vanno dalla reperibilit� ai costi- e un banco 20x25 (pecunia permettendo) per i contatti.
Mi piace mantenere una certa "coerenza analogica" nel processo nonostante sia convinto, e tu me lo confermi, dell'ottima resa ottenibile anche da supporti trasparenti non convenzionali.

Niente.. non resta che rimboccarmi le maniche e partire. Volevo prendermela comoda, farmi prima una bella base teorica ma mi stai facendo agitare una scimmia paurosa laugh.gif

Un saluto
Enrico
digimark
Ciao Enrico vedo con molto piacere che sei preso da un forte spirito di volonta e sono sicuro che riuscirai nel tuo intento senza nessun problema. Non preoccoparti sar� molto felice di aiutarti (sempre nel mio limite) per qualsiasi consiglio.
Ho visto che nella tua armeria ahi delle bellissime macchine ....da fare invidia.
Le FKD sono un buon compromesso qualita prezzo e comunque tieni presente che nelle antiche tecniche non � richiesta una qualit� eccelsa "ma piuttosto il contrario."


un saluto
Marco
DDS
Di volont� ne ho da vendere, e se potessi ne venderei un p� volentieri perch� il deficit, ahim�, � soprattutto economico.. mad.gif biggrin.gif

Tu ben sai che a parit� di prezzo con una field 13x18 classica (fine ottocento insomma) ci si porta a casa una FKD di formato maggiore 18x24, e in tutta probabilit� avanza anche qualcosa. Difficilissimo, per�, � resistere al fascino di una Mackenstein da viaggio corredata di Aplanat in ottone, ad esempio. Ma forse il mio � un discorso fin troppo qualunquista. Devo approfondire.
Altro ostacolo: gli schemi ottici d'epoca, che sono (per me) ancora un mezzo enigma. Finora sono riuscito a "catalogarli" solo sommariamente, come segue:
-Petzval: luminoso ma affetto da molteplici aberrazioni: rettilineare, coma, astigmatismo, distorsione sferica, curvatura di campo. Obiettivo da studio.
-Rapid Rectilinear e Aplanat: f/8, correggono la maggior parte delle aberrazioni ma soffrono ancora pesantemente di astigmatismo, distorsione sferica e del campo di curvatura.
-Anastigmat->Protar: entriamo nell'era moderna. 4 elementi in 2 gruppi, miglioramenti sensibili: corretto su tutti i fronti. Ne deriver� il Tessar (4/3) e arriviamo agli schemi ancor oggi utilizzati.
Attorno a questi sembrerebbe ruotare una miriade di modelli che ho intenzione di conoscere per evitare di andare a mani nude contro le lame affilate del primo rigattiere (o chi per lui) di turno.

Sono perfettamente d'accordo sul discorso qualit�/antiche tecniche. D'altro canto, per�, credo sia interessante avere una visione d'insieme per scegliere razionalmente in base alle disponibilit�.

Beh Marco, grazie di cuore per il tuo tempo e la tua disponibilit�. Ti offrirei volentieri una birra per fare due chiacchiere di persona ma ci rimetto di benzina (leggo che sei in Toscana) smile.gif . Peccato perch� ne avrei approfittato per imparare qualcosa e dare un'occhiata dal vivo ai tuoi capolavori!

Enrico

digimark
Ciao enrico gli obiettivi che elenchi sono tutti ottimi, ognuno con una sua personalit�, "cosa che le ottiche moderne anno perduto" l'importante adesso � buttarsi e iniziare con gli esperimenti e tanti tanti errori.
Per tutto il mese di luglio ci sara una mia mostra personale qui a San Gimignano dove saranno esposte le stampe al carbone se capiti da queste parti sar� felice di offrirti una birra. Ciao e in bocca al lupo
DDS
QUOTE(digimark @ May 11 2013, 11:53 PM) *
l'importante adesso � buttarsi e iniziare con gli esperimenti e tanti tanti errori.


Gran verit�! Prima di buttarmi sono meticoloso da far schifo, ai limiti della paranoia; sto l� mesi ad assaggiare l'acqua... ma poi mi tuffo biggrin.gif

QUOTE
Per tutto il mese di luglio ci sar� una mia mostra personale qui a San Gimignano dove saranno esposte le stampe al carbone se capiti da queste parti sar� felice di offrirti una birra. Ciao e in bocca al lupo


Azz... gran parte di Luglio sar� in Islanda, ma c'� buona probabilit� di rimandare ad Agosto. Se passo di l� stra-contaci!
Buone cose anche a te Marco e auguroni per la mostra!!! wink.gif
zonaradioattiva
QUOTE(digimark @ May 11 2013, 11:53 PM) *
Ciao enrico gli obiettivi che elenchi sono tutti ottimi, ognuno con una sua personalit�, "cosa che le ottiche moderne anno perduto" l'importante adesso � buttarsi e iniziare con gli esperimenti e tanti tanti errori.
Per tutto il mese di luglio ci sara una mia mostra personale qui a San Gimignano dove saranno esposte le stampe al carbone se capiti da queste parti sar� felice di offrirti una birra. Ciao e in bocca al lupo

a leggervi fate invidia da quanta conoscenza avete !!!!
@ marco
la tua mostra dove sara' di preciso e in che giorni ?? essendo anch'io toscano potrei farmi una scampagnata in moto unendo salumi formaggi e buon vino con un po' di cultura fotografica messicano.gif
cosi' la bevuta la scrocco io tongue.gif
digimark
Ciao Zonaradiattiva ti aspetto con piacere e con la birra gia nel boccale messicano.gif i dettagli della mostra le trovi qui http://www.marcofrittelli.com/ infondo alla Homepage sezione eventi
Lutz!
Leggo con molto ritardo questa discussione, ma da appassionato di grande formato non potevo non contribuire.

Ho provato solo una volta la tecnica del collodio umido per una demo al photoclub, visto che uno dei miei fotografi preferiti di paesaggio e' Vittorio Sella. E' tanto affascinante quanto estremamente costosa.

Innanzi tutto si diventa matti a recuperare i chimici, a cominciare dal collodio, e i bagni di sviluppo e fissaggio. Poi si ha il costo stratosferico del nitrato d'argento.
Costo proibitivo, considera 1 lastra 8x10, fatti tutti i conti per uso sporadico, sugli 80-100 euro. A cui aggiungere, se gia non la hai, il costo della lente e della camera grande formato.

IO ho iniziato prima di fare su lastra a fare delle prove in piccolo su carta al collodio per provare l'esposizione.

Ho usato la mia SinarX che e' una 4x5 pollici per esporre, ma a prezzi molto piu bassi, puoi costruirti tu una camera oscura e metterci una lente grande formato davanti, anche una vecchissima Tessar va benissimo, o alla peggio, persino una lente da occhiale da 3 diotttrie, per ritratti, pace alla distorsione e alla morbidezza, puo pure andare bene!

La grande difficolta' iniziale, e' data dalla quantita' di roba che ti serve, ma se hai gia varie vaschette per lo sviluppo etc... Su lastra di vetro il difficile e' stender il collodio in modo omogeneo.

Vedo molti commenti entusiasti. Probabilmente nessuno di voi ha provato di persona, ne ha colto quanto il metodo del collodio umido fosse talmente macchinoso da esser stato abbandonato non appena si siano presentate lastre a secco o la pellicola. E' ESTREMAMENTE difficile avere il processo di preparazione costante, per cui, prima di avere dei risultati certi, si va a tentantivi. La sensibilita' varia in funzione delle concentrazioni con cui preparate i chimici, e dalla umidita' del collodio stesso.

Il fascino delle immagini non e' dato dal collodio umido in se, ma dalla dimensione generosa del supporto grande formato, che danno una scarissima profondita' di campo, e una resa estrema dei dettagli. Le lenti grande formato poi son molto performanti (anche perche' non sono mai retrofocus e non hanno aperture superiori a f/5.6 in genere)
Se volete fare lastre, vi suggerisco prima di iniziare con pellicole o 4x5 o 8x10 (amesso che le troviate).

Certo il fascino e' grande, ma ve lo sconsiglio caldamente se prima non avete una buona pratica con grande formato. io stesso mi son sentito molto impreparato e, proprio pe rle difficolta' riscontrate, ho capito quanto fossero dei grandi i fotografi dell'epoca... specie Vittorio... che faceva tutti quei processi al collodio... in mezzo ai ghiacciai del Karakorum...
DDS
QUOTE(Lutz! @ May 21 2013, 04:00 PM) *
Leggo con molto ritardo questa discussione, ma da appassionato di grande formato non potevo non contribuire.

Ho provato solo una volta la tecnica del collodio umido per una demo al photoclub, visto che uno dei miei fotografi preferiti di paesaggio e' Vittorio Sella. E' tanto affascinante quanto estremamente costosa.

Innanzi tutto si diventa matti a recuperare i chimici, a cominciare dal collodio, e i bagni di sviluppo e fissaggio. Poi si ha il costo stratosferico del nitrato d'argento.
Costo proibitivo, considera 1 lastra 8x10, fatti tutti i conti per uso sporadico, sugli 80-100 euro. A cui aggiungere, se gia non la hai, il costo della lente e della camera grande formato.

IO ho iniziato prima di fare su lastra a fare delle prove in piccolo su carta al collodio per provare l'esposizione.

Ho usato la mia SinarX che e' una 4x5 pollici per esporre, ma a prezzi molto piu bassi, puoi costruirti tu una camera oscura e metterci una lente grande formato davanti, anche una vecchissima Tessar va benissimo, o alla peggio, persino una lente da occhiale da 3 diotttrie, per ritratti, pace alla distorsione e alla morbidezza, puo pure andare bene!

La grande difficolta' iniziale, e' data dalla quantita' di roba che ti serve, ma se hai gia varie vaschette per lo sviluppo etc... Su lastra di vetro il difficile e' stender il collodio in modo omogeneo.

Vedo molti commenti entusiasti. Probabilmente nessuno di voi ha provato di persona, ne ha colto quanto il metodo del collodio umido fosse talmente macchinoso da esser stato abbandonato non appena si siano presentate lastre a secco o la pellicola. E' ESTREMAMENTE difficile avere il processo di preparazione costante, per cui, prima di avere dei risultati certi, si va a tentantivi. La sensibilita' varia in funzione delle concentrazioni con cui preparate i chimici, e dalla umidita' del collodio stesso.

Il fascino delle immagini non e' dato dal collodio umido in se, ma dalla dimensione generosa del supporto grande formato, che danno una scarissima profondita' di campo, e una resa estrema dei dettagli. Le lenti grande formato poi son molto performanti (anche perche' non sono mai retrofocus e non hanno aperture superiori a f/5.6 in genere)
Se volete fare lastre, vi suggerisco prima di iniziare con pellicole o 4x5 o 8x10 (amesso che le troviate).

Certo il fascino e' grande, ma ve lo sconsiglio caldamente se prima non avete una buona pratica con grande formato. io stesso mi son sentito molto impreparato e, proprio pe rle difficolta' riscontrate, ho capito quanto fossero dei grandi i fotografi dell'epoca... specie Vittorio... che faceva tutti quei processi al collodio... in mezzo ai ghiacciai del Karakorum...


Che esagerazione! smile.gif

I reagenti per la preparazione del collodio, del bagno sensibilizzante, rivelatore e fix sono estremamente facili da reperire; soprattutto se si utilizzano i nuovi formulari sviluppati proprio per alleggerire e facilitare il lavoro in un'epoca in cui parlare di collodio pu� sembrare una bestemmia.

agNO3 costa 1 euro al grammo, prezzo non economico ma neanche inaccessibile se paragonato al costo di un pacco di piane di buona qualit�. Con un litro di bagno in soluzione al 90% ci sensibilizzi un numero considerevole di lastre.

Il procedimento per la preparazione (stesura della gelatina e sensibilizzazione) non � cos� astruso come vuoi farci credere. Il collodio lo abbiamo toccato tutti con mano, altrimenti non saremmo qui ad interessarcene. La riproducibilit� e la costanza dei risultati si ottengono dopo un certo numero di sessioni, demoralizzarsi dopo un solo workshop non ha senso.

Il collodio � stato abbandonato in favore di sistemi pi� pratici, veloci e sensibili in termini di "capacit� spettrale" nella stessa misura in cui alla pellicola, oggi, si preferisce il digitale; il progresso � pragmatico, troppo spesso favorisce l'utile sacrificando il dilettevole. Passione, ricerca, studio sono tutt'altra cosa.

Sorvolo sul concetto di fascino in relazione alla grandezza del formato, la profondit� di campo eccetera perch� non ne colgo il senso. Non sono questi, almeno per me, i parametri su cui fa leva l'incantesimo del collodio [...]. Con lo schema tessar siamo in pieno progresso ottico e fin troppo avanti con gli anni; piuttosto discuterei sul fascino (appunto) della resa di un obiettivo astigmatico nel quale le aberrazioni stesse concorrono a modellare l'immagine e la peculiarit� del risultato in un orgasmo di coerenza storica, feticistica (perch� no) ed estetica.

Quanto alle conoscenze tecniche; all'attrezzatura.. le macchine.. vasche e vaschette... ecco, qui piuttosto c'� un serio problema di accumulazione seriale, quindi puoi stare tranquillo.

Invece di minare gli entusiasmi (che sono per altro una cosa bellissima) perch� non ci racconti la tua esperienza: i formulari, hai modificato uno chassis 4x5 per caricare i vetri emulsionati nella Sinar? Mettiamo un p� di carne al fuoco senn� continuiamo a parlare di aria fritta..

Grazie del passaggio Lutz! wink.gif
Enrico
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