Ma quante persone che adorano il bianco e nero! Chissà cosa ci trovano? Nostalgia di quando era difficile avere scatti a colori? Perché qualunque scatto banale se tirato in monocromatico viene subito considerato un capolavoro? Perché anche il più osceno dei nudi assurge ad arte purissima?
Perché anche i più oltranzisti degli oppositori del foto ritocco in ogni sua forma considerano invece la eliminazione dei colori con fotoscioppo, la più innaturale delle mistificazioni, come somma attinenza alla realtà e alla purezza? Il mondo non è in bianco e nero... forse nel mondo ci sono più daltonici di quanto crediamo?
Ma cosa c'è di più bello dei colori del creato? Già la foto non ci restituisce i suoni, i profumi, i movimenti dei nostri momenti più cari, perché mutilarla ancora volontariamente? Capisco che così si rende meno brutto un cielo slavato, una scena con colori poco interessanti, si rende più facile la corrispondenza in un foto montaggio, ma a che prezzo?
Vabbè, sui gusti non si dovrebbe disputare perché è solo una perdita di tempo, ma ho letto una vignetta dell'unico fumetto che seguo e mi ha fatto pensare a tutte quelle discussioni nel forum in cui sommi sacerdoti di questa "religione" osannavano stracciandosi le vesti i significati profondi che trasmette questa particolare forma espressiva descrivendo tutte le comunicazioni inequivocabili che l'autore aveva trasmesso usando questa conversione, spero che faccia sorridere anche voi e che non sia pubblicità occulta.
Vignetta