Ed è proprio su questa vibrazione reciproca (quasi sciamanica), che lega un elemento primario ed indispensabile alla vita unito alla creatività "positiva" e prepositiva dell' uomo, che Faenza Argillà prende vita, forma e colore.
Terra plasmata, cotta, colorata. Per una volta il fattore uomo non è sinonimo di "violenza" bensì di arricchimento.
Una dicotomia (uomo - terra) che ho tentato di carpire in questa immagini.
01 Le origini della ceramica sono antichissime ed è grazie al passaggio di sapere che avviene attraverso le generazioni che la tradizione rimane viva e si sviluppa ancora oggi.

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02 E' il fuoco che rende una terra molle e malleabile dura e resistente. Una durezza armonica in grado di essere utile e bella.

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03 Profondo è il legame "ancestrale" dell'elemento terra e fuoco con l'uomo, con le tradizioni che si perdono nel tempo, nelle abilità che forgiano una scultura che richiama fortemente l'appartenenza tribale a "Gaia".

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04 Immagini sulla terra. Serigrafie e ceramica, la forza evocativa delle immagini vengono impresse sulla ceramica, un binomio che diviene indissolubile grazie all'estro dell uomo, che sempre compare in queste immagini come elemento portante.

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05 Un uomo perennemente in bilico che ritrova la forza della manualità, il gesto fecondo del "creare", un uomo che finalmente trova la sua realizzazione nel contatto.

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06 Sempre l'uomo sullo sfondo che riempie i manufatti di metafore, di "immagini". Così è il geco che trova calore su un muro assolato, così è la ceramica che prende vita e resistenza dalla "cottura.

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07 Infine la musica, altro elemento tribalmente insito nella natura umana, che trova la giusta cassa di risonanza nella "Terra".

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Maurizio.