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katte
Salve a tutti, non son sicuro che questa sia la sezione giusta, nel caso chiedo ai mod di spostarla nella sez. pi� consona.

La mia domanda � questa..
L'obiettivo 55-300mm F4.5-5.6G VR AF-S DX, ha la stessa apertura massima del Nikkor 70-300mm f/4.5-5.6 G IF-ED VR.

Guardandoli per� si nota facilmente che il 55-300 � decisamente pi� piccolo come diametro del 70-300. Se non erro il primo � un 57 mentre il secondo � un 63.
La mia domanda � questa, questi due obiettivi portano sull'obiettivo la stessa quantit� di luce o il secondo ne porta di pi�?
In teoria se non erro la quantit� di luce che entra � il rapporto tra la dimensione della lente frontale e la distanza di essa dall'obiettivo. Essendo entrambi dei f4.5 in teoria mi verrebbe da dire che entra la stessa quantit� di luce. Tutto ci� � corretto o sbaglio in qualche punto?

Grazie dell'attenzione..

d.kalle
Entra la stessa quantita' di luce in quanto la luminosita' di una lente e' proprio caratterizzata dal valore di f.
Nei 2 obiettivi, a 300mm, e' la stessa.
Il diametro della lente frontale non e' direttamente proporzionale alla luminosita'.

Il 50mm f1,2 Nikon ha diametro della lente 52mm, cosi' come il 50mm f1,8.
katte
Ok, come pensavo. Grazie mille della risposta.

Ps. della serie.. Non conta quanto ce l'hai grande, ma come lo usi.. smile.gif (battutaccia)

Ciao!
Cesare44
QUOTE(katte @ Aug 28 2012, 04:21 PM) *
Salve a tutti, non son sicuro che questa sia la sezione giusta, nel caso chiedo ai mod di spostarla nella sez. pi� consona.

La mia domanda � questa..
L'obiettivo 55-300mm F4.5-5.6G VR AF-S DX, ha la stessa apertura massima del Nikkor 70-300mm f/4.5-5.6 G IF-ED VR.

Guardandoli per� si nota facilmente che il 55-300 � decisamente pi� piccolo come diametro del 70-300. Se non erro il primo � un 57 mentre il secondo � un 63.
La mia domanda � questa, questi due obiettivi portano sull'obiettivo la stessa quantit� di luce o il secondo ne porta di pi�?
In teoria se non erro la quantit� di luce che entra � il rapporto tra la dimensione della lente frontale e la distanza di essa dall'obiettivo. Essendo entrambi dei f4.5 in teoria mi verrebbe da dire che entra la stessa quantit� di luce. Tutto ci� � corretto o sbaglio in qualche punto?

Grazie dell'attenzione..

non � esatto, la quantit� di luce che entra in un obiettivo � regolata dal diaframma che ha, come funzione principale quella di regolare la quantit� di luce che si forma sul piano focale ( leggi sensore nel digitale ), e si misura in base al rapporto tra la lunghezza focale dell'obiettivo diviso il diametro del diaframma:
diaframma ( f ) = lunghezza focale in mm / diametro del diaframma in mm.

Da questo si capisce che un diaframma di diametro grande lascia passare una maggior quantit� di luce di uno pi� piccolo, ma la quantit� di luce abbiamo appena detto che dipende anche dalla lunghezza focale, come esempio un 50mm con apertura di 25mm, ha una luminosit� relativa di f/2, che � data dal rapporto 50/25 che fa appunto 2 . Allo stesso modo, un obiettivo da 100mm, per avere f/2 di luminosit�, dovr� avere un'apertura pari a 50mm.

ciao

robermaga
QUOTE(Cesare44 @ Aug 28 2012, 09:49 PM) *
non � esatto, la quantit� di luce che entra in un obiettivo � regolata dal diaframma che ha, come funzione principale quella di regolare la quantit� di luce che si forma sul piano focale ( leggi sensore nel digitale ), e si misura in base al rapporto tra la lunghezza focale dell'obiettivo diviso il diametro del diaframma:
diaframma ( f ) = lunghezza focale in mm / diametro del diaframma in mm.

Da questo si capisce che un diaframma di diametro grande lascia passare una maggior quantit� di luce di uno pi� piccolo, ma la quantit� di luce abbiamo appena detto che dipende anche dalla lunghezza focale, come esempio un 50mm con apertura di 25mm, ha una luminosit� relativa di f/2, che � data dal rapporto 50/25 che fa appunto 2 . Allo stesso modo, un obiettivo da 100mm, per avere f/2 di luminosit�, dovr� avere un'apertura pari a 50mm.

ciao

Concordo Pollice.gif e in ogni caso non � la lente frontale che determina la luminosit�, da un punto di vista pratico � semmai la grandezza dalla posteriore che non pu� essere inferiore al diaframma massimo.

R.
katte
Ok, ma quindi tralasciando per un momento i discorsi sulla qualit� dell'immagine finale, una semplice compatta con zoom potrebbe avere un'ottica pi� luminosa di un obiettivo per reflex giusto?

I vantaggi di un'ottica per reflex sono quindi concentrati sulla qualit� dell'immagine finale giusto?
Ma in che modo e su cosa la dimensione dell'ottica influisce sulla qualit�?
Le prime cose che mi vengono in mente sono: meno distorsioni e pi� nitidezza, giusto?
maxiclimb
QUOTE(katte @ Aug 28 2012, 04:21 PM) *
La mia domanda � questa..
L'obiettivo 55-300mm F4.5-5.6G VR AF-S DX, ha la stessa apertura massima del Nikkor 70-300mm f/4.5-5.6 G IF-ED VR.

Guardandoli per� si nota facilmente che il 55-300 � decisamente pi� piccolo come diametro del 70-300. Se non erro il primo � un 57 mentre il secondo � un 63.
...


Tieni presente che il 70-300 � FX mentre l'altro � un DX...
ovvero hanno un cerchio di copertura diverso, e le dimensioni ne risentono.
Anche la luminosit� peraltro, indirettamente.
Nel senso che a parit� di dimensioni esterne, e di focale, un obbiettivo DX pu� essere pi� luminoso.
Oppure a parit� di focale e luminosit�, pu� essere pi� piccolo.
Cesare44
QUOTE(katte @ Aug 29 2012, 11:15 AM) *
Ok, ma quindi tralasciando per un momento i discorsi sulla qualit� dell'immagine finale, una semplice compatta con zoom potrebbe avere un'ottica pi� luminosa di un obiettivo per reflex giusto?

I vantaggi di un'ottica per reflex sono quindi concentrati sulla qualit� dell'immagine finale giusto?
Ma in che modo e su cosa la dimensione dell'ottica influisce sulla qualit�?
Le prime cose che mi vengono in mente sono: meno distorsioni e pi� nitidezza, giusto?

Qui il discorso diventa molto lungo.

Riguardo a come influisce la dimensione della lente, in maniera chiara, ti ha risposto maxiclimb.

La nitidezza si basa su molti parametri, alcuni soggettivi e altri oggettivi e non riguarda le dimensioni della lente.

Fra i primi, trovi il potere risolutivo che � la capacit� di una lente di mostrare adeguatamente ingranditi due punti molto vicini tra loro.

Questo ci dice quanto piccoli siano i particolari che si possono riprodurre.

Per le misurazioni, alcune riviste si basano sulle mire ottiche, altre, per misurare la nitidezza, che come detto valuta altri parametri come ad es. il contrasto, si avvalgono delle Curve MTF.


La distorsione, che affligge in misura maggiore le ottiche grandangolari, piuttosto che i tele, dipende dalla deformazione dell'immagine dovuta all'obiettivo.

In un obiettivo fisso, correggere la distorsione � molto pi� semplice che negli zoom. Le lenti sono di forma sferica una diversa dall'altra, per contrastare la curvatura di alcune lenti, si introducono altre lenti nello schema ottico con curvatura opposta eliminando quasi completamente il problema.

Ovviamente, ho cercato di esprime i concetti nel modo pi� semplice possibile, tenuto conto che non ho pretese scientifiche nel campo della fisica dell'ottica. Per approfondimenti e spiegazioni scientifiche, ti conviene far una ricerca in rete.

ciao
davidtrt83
QUOTE(d.kalle @ Aug 28 2012, 04:26 PM) *
Entra la stessa quantita' di luce in quanto la luminosita' di una lente e' proprio caratterizzata dal valore di f.
Nei 2 obiettivi, a 300mm, e' la stessa.
Il diametro della lente frontale non e' direttamente proporzionale alla luminosita'.

Il 50mm f1,2 Nikon ha diametro della lente 52mm, cosi' come il 50mm f1,8.

Non direi, nel 70-300 VR entra pi� luce (immagino circa il doppio) visto che � un obiettivo per pieno formato.
La luminosit�, che � invece la densit� di luce che arriva sul sensore, � la stessa e dipende solo dall'apertura.
Inoltre non confondiamo il diametro della filettatura con quello della lente, il 50 f1.2 ha una lente frontale di dimensioni ben maggiori di quella dell'1.8.

David
Cesare44
QUOTE(davidtrt83 @ Aug 30 2012, 02:25 PM) *
Non direi, nel 70-300 VR entra pi� luce (immagino circa il doppio) visto che � un obiettivo per pieno formato.
La luminosit�, che � invece la densit� di luce che arriva sul sensore, � la stessa e dipende solo dall'apertura.
Inoltre non confondiamo il diametro della filettatura con quello della lente, il 50 f1.2 ha una lente frontale di dimensioni ben maggiori di quella dell'1.8.

David

se lo vedi come un obl�, � chiaro che con un diametro maggiore, entrer� pi� luce, ma consentimi, questa affermazione, per alcuni, pu� essere fuorviante, secondo me, ai fini di chiarire i dubbi dell'autore, � molto pi� importante quello che hai che hai scritto dopo.

ciao
d.kalle
Esatto, anche se nella mia frase "entra la stessa quantita'" non era cio che e' piu' corretto dire, cioe' "arriva sul sensore la stessa quantita'"....

Il concetto chiave comunque resta sempre quello: il valore f di una lente determina la sua luminosita', assoluta.
Paolo Gx
QUOTE(maxiclimb @ Aug 29 2012, 12:03 PM) *
Nel senso che a parit� di dimensioni esterne, e di focale, un obbiettivo DX pu� essere pi� luminoso.
Oppure a parit� di focale e luminosit�, pu� essere pi� piccolo.

Max, se ti riferisci al diametro della lente frontale non e' cosi', pensaci bene.

In questo thread ( http://www.nikonclub.it/forum/index.php?showtopic=243894 ) si parla del diametro della lente frontale. Riporto quanto scritto:
In un obiettivo in grado di mettere a fuoco all'infinito... "...il diametro della lente frontale deve essere almeno Lunghezzafocale/Fnumber.
A meno che non sia una fregatura, o che non sia in grado di mettere a fuoco all'infinito (mantenendo l'apertura dichiarata)
"
Sottolineo la parola "almeno", perche' la lente frontale non determina la luminosita', ma se e' piu' piccola della grandezza indicata l'ottica sara' necessariamente piu' buia.

Questo vale per qualunque formato di supporto sensibile per il quale e' stato progettato l'obiettivo.
rogopao
ma la quantit� di luce (e quindi il valore f/ )che entra in una lente rispetto ad un altra con pari luminosit� nominale,non dovrebbe nella realt� essere unfluenzata anche dalla qualit� delle lenti stesse?mi spiego meglio: se in due obiettivi 24-70 f/2,8 per esempio, in uno le lenti fossero per assurdo di pessima plastica e nell'altro in vetro di grande molatura...entrer� la stessa quantit� di luce a pari valori fi focale e diaframma?

fabio
Geghe89
Vi pongo la mia esperienza di qualche giorno fa..
Sono andato con un amico a fotografare la scie dei fari delle auto, io con un 60 micro e lui con un 18-105 e subito abbiamo notato che le mie foto erano nettamente pi� scure delle sue con la stessa apertura e tempi.. Se a parit� d F la luce che va sul sensore � uguale le foto non dovrebbero essere uguali??? Grazie

Diego
Cesare44
QUOTE(rogopao @ Aug 31 2012, 07:41 AM) *
ma la quantit� di luce (e quindi il valore f/ )che entra in una lente rispetto ad un altra con pari luminosit� nominale,non dovrebbe nella realt� essere unfluenzata anche dalla qualit� delle lenti stesse?mi spiego meglio: se in due obiettivi 24-70 f/2,8 per esempio, in uno le lenti fossero per assurdo di pessima plastica e nell'altro in vetro di grande molatura...entrer� la stessa quantit� di luce a pari valori fi focale e diaframma?

fabio

la lente di qualit� avr� effetto sulla rifrazione/diffrazione della luce, sul flare... , ma se parliamo di numeri f, quello � un calcolo che si basa sulla lunghezza focale e sulle dimensioni del diametro del diaframma. I numeri f ad es. f/1 1,4 2 2,8 4 e cos� via si riferiscono solo alla quantit� di luce che arriva al sensore.

QUOTE(Geghe89 @ Aug 31 2012, 10:02 AM) *
Vi pongo la mia esperienza di qualche giorno fa..
Sono andato con un amico a fotografare la scie dei fari delle auto, io con un 60 micro e lui con un 18-105 e subito abbiamo notato che le mie foto erano nettamente pi� scure delle sue con la stessa apertura e tempi.. Se a parit� d F la luce che va sul sensore � uguale le foto non dovrebbero essere uguali??? Grazie

Diego


queste prove non servono a niente, se non a confondere le idee.

Nella pratica � successo che la scena inquadrata dal tuo amico, presentava una luminosit� maggiore della tua, dovuta o ad un angolo di ripresa diverso , o ad un angolo di campo maggiore , o meglio ancora a tutti e due gli angoli appena descritti.

ciao
rogopao
QUOTE(Cesare44 @ Aug 31 2012, 12:16 PM) *
la lente di qualit� avr� effetto sulla rifrazione/diffrazione della luce, sul flare... , ma se parliamo di numeri f, quello � un calcolo che si basa sulla lunghezza focale e sulle dimensioni del diametro del diaframma. I numeri f ad es. f/1 1,4 2 2,8 4 e cos� via si riferiscono solo alla quantit� di luce che arriva al sensore.
queste prove non servono a niente, se non a confondere le idee.

Nella pratica � successo che la scena inquadrata dal tuo amico, presentava una luminosit� maggiore della tua, dovuta o ad un angolo di ripresa diverso , o ad un angolo di campo maggiore , o meglio ancora a tutti e due gli angoli appena descritti.

ciao

..o anche una valutazione esposimetrica diversa sulle due macchine...
shanceaylown
QUOTE(d.kalle @ Aug 28 2012, 04:26 PM) *
Entra la stessa quantita' di luce in quanto la luminosita' di una lente e' proprio caratterizzata dal valore di f.
Nei 2 obiettivi, a 300mm, e' la stessa.
Il diametro della lente frontale non e' direttamente proporzionale alla luminosita'.

Il 50mm f1,2 Nikon ha diametro della lente 52mm, cosi' come il 50mm f1,8.


Se misuri una scena con un esposimetro esterno, i fattori che contano sono gli iso, i tempi e l'apertura del diaframma f, indipendentemente dall'ottica.

Ciao
rogopao
QUOTE(Cesare44 @ Aug 31 2012, 12:16 PM) *
la lente di qualit� avr� effetto sulla rifrazione/diffrazione della luce, sul flare... , ma se parliamo di numeri f, quello � un calcolo che si basa sulla lunghezza focale e sulle dimensioni del diametro del diaframma. I numeri f ad es. f/1 1,4 2 2,8 4 e cos� via si riferiscono solo alla quantit� di luce che arriva al sensore.

ciao

..certo, questa � una pura divisone algebrica basata su un rapporto l/d...ovvero quello che c'� scritto in tutti i manuali di teoria fotografica;ma fisicamente (e quindi nella realt�)la faccenda � un p� diversa secondo me:se aparit� di ISO, fattori geometrici, esposizione, scena inquadrata, focale, diaframma, ecc..la quantit� di luce che entra (e colpisce il sensore) in un 24-70 f/2.8 di prima qualit� (lenti di gran pregio e trasparenza), � diversa da lla quantit� che entra in un 24-70 f/2.8 con le lenti di plasticaccia semitrasparente..giusto?
Cesare44
QUOTE(rogopao @ Aug 31 2012, 04:59 PM) *
..certo, questa � una pura divisone algebrica basata su un rapporto l/d...ovvero quello che c'� scritto in tutti i manuali di teoria fotografica;ma fisicamente (e quindi nella realt�)la faccenda � un p� diversa secondo me:se aparit� di ISO, fattori geometrici, esposizione, scena inquadrata, focale, diaframma, ecc..la quantit� di luce che entra (e colpisce il sensore) in un 24-70 f/2.8 di prima qualit� (lenti di gran pregio e trasparenza), � diversa da lla quantit� che entra in un 24-70 f/2.8 con le lenti di plasticaccia semitrasparente..giusto?

sul fatto che, in una lente al top entri pi� luce di una lente di bassa qualit� non mi sbilancio, ma dalla pupilla d'entrata al diaframma e alla pupilla d'uscita, a parit� di tutto, escluso la qualit� della lente, la quantit� che colpisce il sensore � identica.

ciao
Geghe89
QUOTE(Cesare44 @ Aug 31 2012, 12:16 PM) *
la lente di qualit� avr� effetto sulla rifrazione/diffrazione della luce, sul flare... , ma se parliamo di numeri f, quello � un calcolo che si basa sulla lunghezza focale e sulle dimensioni del diametro del diaframma. I numeri f ad es. f/1 1,4 2 2,8 4 e cos� via si riferiscono solo alla quantit� di luce che arriva al sensore.
queste prove non servono a niente, se non a confondere le idee.

Nella pratica � successo che la scena inquadrata dal tuo amico, presentava una luminosit� maggiore della tua, dovuta o ad un angolo di ripresa diverso , o ad un angolo di campo maggiore , o meglio ancora a tutti e due gli angoli appena descritti.

ciao


grazie per la risposta, sei stato chiarissimo! la mia non era comunque una prova ma era solo un osservazzione su quello che avevo notato ieri sera!

Diego
davidtrt83
QUOTE(Cesare44 @ Aug 31 2012, 12:16 PM) *
la lente di qualit� avr� effetto sulla rifrazione/diffrazione della luce, sul flare... , ma se parliamo di numeri f, quello � un calcolo che si basa sulla lunghezza focale e sulle dimensioni del diametro del diaframma. I numeri f ad es. f/1 1,4 2 2,8 4 e cos� via si riferiscono solo alla quantit� di luce che arriva al sensore.
queste prove non servono a niente, se non a confondere le idee.

Nella pratica � successo che la scena inquadrata dal tuo amico, presentava una luminosit� maggiore della tua, dovuta o ad un angolo di ripresa diverso , o ad un angolo di campo maggiore , o meglio ancora a tutti e due gli angoli appena descritti.

ciao

No, si riferiscono alla luce che, in un certo senso, entra nell'obiettivo.

QUOTE(rogopao @ Aug 31 2012, 04:59 PM) *
..certo, questa � una pura divisone algebrica basata su un rapporto l/d...ovvero quello che c'� scritto in tutti i manuali di teoria fotografica;ma fisicamente (e quindi nella realt�)la faccenda � un p� diversa secondo me:se aparit� di ISO, fattori geometrici, esposizione, scena inquadrata, focale, diaframma, ecc..la quantit� di luce che entra (e colpisce il sensore) in un 24-70 f/2.8 di prima qualit� (lenti di gran pregio e trasparenza), � diversa da lla quantit� che entra in un 24-70 f/2.8 con le lenti di plasticaccia semitrasparente..giusto?

Giusto, per� il prezzo di una lente non � indice di un'elevata trasmissione.


QUOTE(Cesare44 @ Aug 31 2012, 05:07 PM) *
sul fatto che, in una lente al top entri pi� luce di una lente di bassa qualit� non mi sbilancio, ma dalla pupilla d'entrata al diaframma e alla pupilla d'uscita, a parit� di tutto, escluso la qualit� della lente, la quantit� che colpisce il sensore � identica.

ciao

L'F esprime un valore puramente geometrico, al sensore arriva una quantit� di luce attenuata per via appunto dei fenomeni di riflessione e dispersione.
Tempo fa lessi un test a riguardo, se non sbaglio su dpreview, in cui venivano testati molti obiettivi, e il risultato era che al sensore arrivava una quantit� compresa tra il 90 e il 60%. Lenti con molti elementi come gli ipermegasupertele erano in fondo.

David
Cesare44
QUOTE(davidtrt83 @ Sep 4 2012, 04:06 PM) *
No, si riferiscono alla luce che, in un certo senso???, entra nell'obiettivo.

assolutamente no. Il diaframma ha il compito di regolare la luce che arriva sulla pellicola/sensore appunto mediante i numeri f che sulla base della loro apertura o chiusura forniscono informazioni sulla esposizione.


L'F esprime un valore puramente geometrico, al sensore arriva una quantit� di luce attenuata per via appunto dei fenomeni di riflessione e dispersione.
questo ha a che fare con le aberrazioni tipiche delle lenti, appunto ci sono lenti economiche e lenti costose, schemi ottici pi� o meno complessi proprio per attenuare, oltre ai fenomeni che citi, altri come il coma, la caduta di luce ai bordi ecc.

Tempo fa lessi un test a riguardo, se non sbaglio su dpreview, in cui venivano testati molti obiettivi, e il risultato era che al sensore arrivava una quantit� compresa tra il 90 e il 60%. Lenti con molti elementi come gli ipermegasupertele erano in fondo.


David


Siccome non ho la pretesa di insegnare nulla a nessuno, ti invito a leggere QUI, oppure QUI .

ciao
Gian Carlo F
Ho letto rapidamente e forse mi � sfuggito qualcosa di importante.

Per quanto ne so io la luminosit� di un obiettivo � data dal rapporto tra la lunghezza focale ed il diametro della cosiddetta "pupilla di entrata".

la pupilla di entrata non � necessariamente uguale n� al diametro del diaframma a tutta apertura, n� a quello della lente frontale, che sono dimensionati dal progetto dell'obiettivo (schema ottico, posizione del diaframma, copertura di campo necessaria, ecc.).

La dimensione della pupilla di entrata la si pu� vedere guardando l'obiettivo dal di dietro.

Questo � un dato meramente geometrico, valido ai fini della sola profondit� di campo.
A seconda dello schema ottico per� la quantit� di luce che arriva alla pellicola o sensore, pu� essere sensibilmente diversa, a causa del pi� o meno elevato numero di lenti che la luce deve attraversare.
In pratica uno zoom, a parit� di diaframma, far� passare un po' meno luce di un fisso che, in genere, ha uno schema ottico pi� semplice
Cesare44
QUOTE(Gian Carlo F @ Sep 4 2012, 06:32 PM) *
Ho letto rapidamente e forse mi � sfuggito qualcosa di importante.

Per quanto ne so io la luminosit� di un obiettivo � data dal rapporto tra la lunghezza focale ed il diametro della cosiddetta "pupilla di entrata".

la pupilla di entrata non � necessariamente uguale n� al diametro del diaframma a tutta apertura, n� a quello della lente frontale, che sono dimensionati dal progetto dell'obiettivo (schema ottico, posizione del diaframma, copertura di campo necessaria, ecc.).

La dimensione della pupilla di entrata la si pu� vedere guardando l'obiettivo dal di dietro.

Questo � un dato meramente geometrico, valido ai fini della sola profondit� di campo.
A seconda dello schema ottico per� la quantit� di luce che arriva alla pellicola o sensore, pu� essere sensibilmente diversa, a causa del pi� o meno elevato numero di lenti che la luce deve attraversare.
In pratica uno zoom, a parit� di diaframma, far� passare un po' meno luce di un fisso che, in genere, ha uno schema ottico pi� semplice

Riguardo al rapporto in pratica diciamo la stessa cosa,

La pupilla d'entrata � posta sempre prima del diaframma, pu� trovarsi nella lente frontale o in altra posizione dipende dallo schema ottico dell'obiettivo, non � uguale al diametro fisico del diaframma ma � proporzionale ad esso. Inoltre, va tenuto conto dell'effetto dovuto all'ingrandimento delle lenti poste davanti al diaframma.

Per questo motivo, a mio parere � pi� corretto riferirsi al rapporto tra lunghezza focale e la dimensione del diaframma, piuttosto che della pupilla d'entrata.
Riguardo alle aperture relative f/, a parit� di diaframma, ad es. f/5,6, teoricamente la quantit� di luce che colpisce il sensore � sempre la stessa, anche con lunghezze focali differenti, ma in questo caso a cambiare � l'angolo di campo. Pu� verificarsi quindi che fotografando la stessa scena con un grandangolo e con un tele, a parit� di diaframma e di punto di ripresa, l'esposimetro della reflex, in mode A dia un tempo di scatto diverso per i due obiettivi.

La pupilla d'entrata, come l'altra, ovvero la pupilla d'uscita sono le due immagini del diaframma che si vedono attraverso l'obiettivo. Giancarlo, secondo me, quella d'entrata la vedi dalla parte della lente frontale, mentre dal di dietro vedi quella d'uscita.

ciao
VinMac
Un obiettivo fotografico � un sistema ottico complesso composto da pi� lenti; il suo scopo principale, come tutti sappiamo, � quello di proiettare sul supporto (pellicola o sensore) un'imagine perfettamente a fuoco.
La sua caratteristica principale � la sua lunghezza focale, cio� la distanza, espressa in millimetri, tra il piano focale sul quale l'immagine deve formarsi (cio� il supporto o la pellicola) ed il suo centro ottico, distanza alla quale l'obiettivo rende perfettamente a fuoco un soggetto posto all'infinito.
Dalla lunghezza focale dipende anche l'angolo di campo, cio� l'ampiezza dell'inquadratura rispetto alle dimensioni del supporto.
Si qui tutto abbastanza semplice, per� vi � un piccolo particolare da chiarire: in fase di progettazione di un obiettivo non esistono punti di partenza preconcetti, ogni parametro viene continuamente variato in funzione delle caratteristiche ottiche di ogni singola lente da introdurre e dei risutati che si aspetta il progettista, compreso quello relativo alla sua luminosit� massima.
Ora, poich� la luminosit� massima di un obiettivo (senza tenere conto del diaframma) dipende dal suo rapporto focale, cio� dal rapporto tra la sua lunghezza focale ed il suo diametro di apertura numerica (numero adimensionale che indica il massimo angolo utile al sistema per ricevere od emettere luce: � dato dal prodotto tra l'indice di rifrazione del mezzo in cui la lente opera, indicato solitamente con "n", ed il semiangolo del cono di luce che entra nell'ottica, indicato soliamente con a/2 oppure con il simbolo greco teta), ne discende che, a prescindere o meno dalla presenza di un diaframma in un obiettivo, la sua luminosit� massima � condizionata sia dal diametro della lente frontale (che insieme con le altre lenti "interne" determina la quantit� di a/2, cio� del semicono), sia dal diametro delle rimanenti lenti che lo compongono.
In pratica, a parit� di focale, un obiettivo pi� luminoso non ha solo la lente frontale di maggior diametro, ma � tutto il gruppo ottico ad averlo.
Il diaframma ha semplicemente il compito di rendere questa apertuta variabile, ai fini della corretta esposizione.
D'altra parte, un 200 mm. /f.2 "deve" avere il barilotto con un diametro di almeno 100 mm, altrimenti il diaframma non potrebbe operare la sua apertura massima; a parit� di focale, un /f.4 si pu� accontentare di soli 50 mm.
Ecco perch�, prima dell'avvento dei moderni sistemi di calcolo e progettazione, i migliori progettisti erano tutti anche grandi matematici!
Buona Nikon a tutti.
Vincenzo

P.S.: non bazzicavo di ottica da pi� di 20 anni ... alcuni concetti li ho rinfrescati su Wikipedia.
Gian Carlo F
QUOTE(Cesare44 @ Sep 4 2012, 09:29 PM) *
Riguardo al rapporto in pratica diciamo la stessa cosa,

La pupilla d'entrata � posta sempre prima del diaframma, pu� trovarsi nella lente frontale o in altra posizione dipende dallo schema ottico dell'obiettivo, non � uguale al diametro fisico del diaframma ma � proporzionale ad esso. Inoltre, va tenuto conto dell'effetto dovuto all'ingrandimento delle lenti poste davanti al diaframma.

Per questo motivo, a mio parere � pi� corretto riferirsi al rapporto tra lunghezza focale e la dimensione del diaframma, piuttosto che della pupilla d'entrata.
Riguardo alle aperture relative f/, a parit� di diaframma, ad es. f/5,6, teoricamente la quantit� di luce che colpisce il sensore � sempre la stessa, anche con lunghezze focali differenti, ma in questo caso a cambiare � l'angolo di campo. Pu� verificarsi quindi che fotografando la stessa scena con un grandangolo e con un tele, a parit� di diaframma e di punto di ripresa, l'esposimetro della reflex, in mode A dia un tempo di scatto diverso per i due obiettivi.

La pupilla d'entrata, come l'altra, ovvero la pupilla d'uscita sono le due immagini del diaframma che si vedono attraverso l'obiettivo. Giancarlo, secondo me, quella d'entrata la vedi dalla parte della lente frontale, mentre dal di dietro vedi quella d'uscita.

ciao


Grazie per la precisazione riguardo la pupilla di entrata/uscita Cesare, riguardo alla luminosit� volevo solo precisare che, aumentando il n� di lenti, aumenta la caduta di luce per il semplice motivo che ci sono pi� "barriere" (le lenti) che assorbono luce, questo indipendentemente dalla lunghezza focale.
Insomma sono abbastanza convinto (anche se non ho mai provato) che, se montassi il mio 24-120mm (a 50mm) e il mio fisso 50mm, a parit� di diaframma e condizioni di luce, avrei indicazioni leggermente diverse, col 50mm dovrei scattare ad un tempo leggermente pi� veloce perch� la luce effettiva che raggiunge il sensore � un pelo maggiore (dovendo attraversare meno lenti).
Cesare44
QUOTE(Gian Carlo F @ Sep 4 2012, 10:25 PM) *
Grazie per la precisazione riguardo la pupilla di entrata/uscita Cesare, riguardo alla luminosit� volevo solo precisare che, aumentando il n� di lenti, aumenta la caduta di luce per il semplice motivo che ci sono pi� "barriere" (le lenti) che assorbono luce, questo indipendentemente dalla lunghezza focale.
Insomma sono abbastanza convinto (anche se non ho mai provato) che, se montassi il mio 24-120mm (a 50mm) e il mio fisso 50mm, a parit� di diaframma e condizioni di luce, avrei indicazioni leggermente diverse, col 50mm dovrei scattare ad un tempo leggermente pi� veloce perch� la luce effettiva che raggiunge il sensore � un pelo maggiore (dovendo attraversare meno lenti).

Giancarlo, certamente � cosi, anche con lo stesso numero di lenti ci saranno sempre lievi differenze dovute a variazioni nella trasmissione del vetro impiegato, ma non saprei risponderti su quanto effettivamente questo possa influenzare l'esposimetro.

ciao
davidtrt83
QUOTE(Cesare44 @ Sep 4 2012, 05:40 PM) *
L'F esprime un valore puramente geometrico, al sensore arriva una quantit� di luce attenuata per via appunto dei fenomeni di riflessione e dispersione.
questo ha a che fare con le aberrazioni tipiche delle lenti, appunto ci sono lenti economiche e lenti costose, schemi ottici pi� o meno complessi proprio per attenuare, oltre ai fenomeni che citi, altri come il coma, la caduta di luce ai bordi ecc.


Siccome non ho la pretesa di insegnare nulla a nessuno, ti invito a leggere QUI, oppure QUI .

ciao

Non credo di aver bisogno di quello che mi hai linkato, apprezzo comunque lo sforzo.
Perdonami ma da quello che hai scritto sono io a doverti invitare a leggere su cosa siano i semplici fenomeni di riflessione, rifrazione e assorbimento, altrimenti non li confonderesti con le aberrazioni che di certo non influenzano la luminosit� o la trasmissibilit�. Nemmeno io voglio insegnare, trovi tutto sulla rete.
Inoltre leggo "la lente di qualit� avr� effetto sulla rifrazione/diffrazione della luce", ti invito a leggere anche cosa sia la diffrazione e di come questa non abbia nulla a che vedere con la qualit� della lente.

http://www.lenstip.com/298.9-Lens_review-N...ansmission.html
Come vedi il 24-70 2.8 ha una trasmissibilit� media nel visibile (+o- 380-740nm...) di circa l'85%... quindi alla tua luce togligli un 15% e, in assenza di altri fattori, sai quanta ne arriva al sensore.

David
Cesare44
QUOTE(davidtrt83 @ Sep 6 2012, 05:56 PM) *
Non credo di aver bisogno di quello che mi hai linkato, apprezzo comunque lo sforzo.
Perdonami ma da quello che hai scritto sono io a doverti invitare a leggere su cosa siano i semplici fenomeni di riflessione, rifrazione e assorbimento, altrimenti non li confonderesti con le aberrazioni che di certo non influenzano la luminosit� o la trasmissibilit�. Nemmeno io voglio insegnare, trovi tutto sulla rete.
Inoltre leggo "la lente di qualit� avr� effetto sulla rifrazione/diffrazione della luce", ti invito a leggere anche cosa sia la diffrazione e di come questa non abbia nulla a che vedere con la qualit� della lente.

http://www.lenstip.com/298.9-Lens_review-N...ansmission.html
Come vedi il 24-70 2.8 ha una trasmissibilit� media nel visibile (+o- 380-740nm...) di circa l'85%... quindi alla tua luce togligli un 15% e, in assenza di altri fattori, sai quanta ne arriva al sensore.

David

mi pare di averlo gi� detto, non pretendo di insegnare nulla a nessuno, e non essendo un fisico, necessariamente, mi baso sulle letture.

Semmai a far confusione � Arthur Cox, un progettista ottico che ha scritto volumi su questi fenomeni, dato che � lui che li classifica tra le Aberrazioni. Fra gli altri titoli era membro dell'Istituto di Fisica e della Optical Society of America.

Comunque, il mio invito non aveva nessun spirito polemico, come voglio sperare anche il tuo, rimane il fatto che, nonostante il tuo post, se non hai nulla in contrario, preferisco rimanere con le mie convinzioni, basate su un libro "Fisica dell'ottica", che nel mondo anglosassone � definito una pietra miliare.

ciao
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