QUOTE(MrFurlox @ Apr 5 2012, 03:26 PM)

bhe nell' esempio del regista � indubbio che sia lui a decidere come lavorare !
ma se per esempio io e te siamo spalla a spalla e scattiamo la stessa foto con la stessa inquadratura non � detto che usiamo le stesse impostazioni e non � detto che entrambi i nostri scatti ( e potrebbero anche essere diametralmente opposti con una grandissima differenza di EV ) non siano entrambi "corretti" .... dipende tutto dal soggetto e da come si vuole valorizzarlo con l' idea che si ha in testa
Marco
Rieccomi, Marco, buon pomeriggio a te!
Provo ad illustrare meglio i concetti che ho gi� richiamato nei precedenti interventi.
E' sempre il regista a decidere come lavorare, non vi � dubbio, ma per farlo, lui, l'operatore di macchina, il direttore della fotografia e gli attori
devono parlare lo stesso linguaggio.
Devono esprimersi cio� sulla base di un codice da tutti accettato e compreso (solo poi sar� possibile discostarsi in modo creativo da questo codice), che consente loro di gestire le riprese.
Il mio invito ad approfondire le conoscenze e le competenze in materia tecnica voleva solo essere un invito a porsi le domande giuste, niente pi� di questo, e chiedersi se � meglio M, A, S o P non � una domanda giusta.
Se la domanda non � giusta, neanche le possibili risposte lo sono.
Su questo Forum, nel quale vengono pubblicate con vera passione alcune delle immagini pi� belle che io abbia mai avuto modo di vedere - e ve ne sono infinitamente grato - ho trovato molto spesso domande di questo tipo e pi� raramente quelle che invece possono aiutare tutti noi a crescere (parlo sempre della tecnica, non dell'estetica, cio� del risultato finale).
Ecco perch� nel mio primissimo post parlavo di importanza della "modalit� di lettura esposimetrica" e poi di "modalit� di esposizione".
In verit�, la domande alla quali chi scatta in modo ragionato (quindi non street, reportage, sport, ecc., che hanno altre regole, ma ritratto, still life, macro, sala posa, ecc.) deve rispondere sono, nell'ordine:
- quanta luce c'� complessivamente sulla scena?
- quanta di questa luce raggiunge il soggetto ed in che modo (frontale, laterale, dall'alto, dal basso)?
- quanta luce raggiunge il punto pi� chiaro e quanta quello pi� scuro?
- di quali strumenti dispongo per modificare questi parametri, qualora lo ritenga necessario?
Per rispondere a ciascuna di queste domande, esistono ovviamente strumenti diversi (esposimetri separati a lettura incidente, esposimetri separati a lettura spot, pannelli riflettenti, flash, filtri, e via decendo), ma se il fotografo che desidera essere consapevole non � in grado, o perch� lo ignora o perch� non possiede gli strumenti giusti, di rispondere a queste domande, non � un fotografo consapevole (magari l'immagine sar� pure bellissima, ma, ripeto, non � dei risultati che sto parlando).
Rispetto a quanto ho appena scritto, decidere se lavorare in M, oppure in S o A compensando intenzionalmente l'esposizione, � assolutamente secondario.
Se conosci le regole ed il mezzo espressivo, come arrivi al risultato finale non conta, se non le conosci, il risultato finle � solo fortuna o solo frutto degli automatismi.
Se siamo spalla a spalla, e con parametri e ragionamenti diversi otteniamo due bellissime immagini della stessa scena, dal punto di vista tecnico, e lo ribadisco, solo tecnico, non vuol dire assolutamente nulla!
Pu� significare qualcosa, sempre dal punto di vista tecnico, solo se siamo entrambi capaci di duplicare all'infinito, nelle stesse condizioni ambientali, lo stesso risultato!
E qui arrivo ad un aspetto che ritengo molto importante: io non sono un professionista, nemmeno un fotoamatore, ma solo un dilettante da pi� di 30 anni (nel senso che mi diletto di fotografia

); per�, per ragioni di lavoro, incontro spesso professionisti del reportage e del settore pubblicitario.
Le loro immagini pi� belle sono ovviamente 70% o 80% di creativit� artistica (con tutto quello che essa comporta come intuizione, colpo d'occhio, capacit� di leggere visivamente la scena in una frazione di secondo, sensibilit�, empatia e mille altre cose ancora) e 30% o 20% di tecnica.
Per�, sai cosa mi dicono tutti spessissimo?
Che per loro i veri professionisti sono quelli che riescono su un tavolo da still life a riprendere una bottiglia di vetro in modo tecnicamente impeccabile, assecondando alla perfezione le aspettative del cliente!
La vera difficolt�, Marco, sta proprio qui: non nell'ottenere un bel risultato (in senso artistico intendo), n� nell'ottenere un risultato "corretto" (ed anche su questo termine poi aggiunger� qualcosa) ma nell'ottenere esattamente il risultato che hai dichiarato prima di scattare o che ti � stato richiesto sempre prima dello scatto!
E' un p� come per il biliardo: vincere una partita � una cosa, vincere una partita dichiarando tutte le buche prima di far muovere la stecca � tutt'altra.
Mi rendo conto che l'avvento del digitale ha reso obsoleti questi concetti, anche per molti professionisti, perch� oggi si pu� scattare, visualizzare sul display, cancellare, ricomporre inquadratura e luci e poi scattare di nuovo ... e cos� via all'infinito sino a quando non si raggiunge il risultato voluto.
Le potenzialit� della PP hanno poi fatto il resto.
Ma questa non � fotografia.
Vengo ora allo scatto "corretto" ... quando uno scatto pu� dirsi corretto?
Dal punto di vista tecnico la risposta � una ed una sola: quando il grigio medio al 18% presente sulla scena viene fedelmente riprodotto su pellicola con una densit� di 0,70 o su sensore con valori di 128B, 128G e 128R; se l'immagine � a colori, quando anche le tonalit� degli stessi sono fedelmente riprodotte sul supporto.
Il resto � creativit�, quindi arte, e viene giudicato con altri parametri, per i quali ammetto di non avere alcuna voce in capitolo.
Scusami per lo sproloquio, prendilo come lo sfogo di un analogista ormai stagionato, quale io sono, e senza alcun intento polemico; in realt� ci tenevo solo ad esprimere meglio il mio pensiero, cos� come mi � stato consegnato da coloro che, tanti anni fa, mi hanno offerto consigli ed insegnamenti.
Ti rinnovo gli auguri di una Santa Pasqua e grazie per avermi sopportato!
Vincenzo
P.S.: mi piacerebbe per� sapere cosa pensa Ivan75 delle risposte che ha ricevuto ....!