La definizione di �macrofotografia� non � univoca in quanto non � universalmente accettata, neanche tra gli stessi produttori di ottiche.
C�� chi sostiene che la macrofotografia inizia a quegli ingrandimenti non ottenibili con gli obiettivi normali. G�nter Spitzing, nel suo libro �200 consigli � Macrofotografia� (Armando Curcio Editore, 1984, Roma) afferma che la macrofotografia inizia a 1:10 (in qualche modo, egli considera equivalenti le dizioni "close-up" e "macro").
Le norme tedesche DIN (Deutsche Industrie Normen) stabiliscono che la macrofotografia �inizia� ad un rapporto di riproduzione di almeno 1:1 (come detto da Giorgio B. e Buzz). Ciononostante, ci sono autorevoli produttori tedeschi (!) che definiscono come �macro� obiettivi che raggiungono, senza accessori, �solo� il rapporto di riproduzione 1:2 (ad esempio, lo Zeiss Makro-Planar T* 50/2, o il Leica Apo-Macro-Elmarit R 100/2,8). La situazione non � meno ambigua se uno si sposta in Giappone. La Nikon produce molte ottiche per riprese a distanza ravvicinata e denomina tali obiettivi, da pi� di sessant�anni, con il termine �Micro-Nikkor�. Se analizziamo le caratteristiche dei Micro-Nikkor, ci accorgiamo che sotto la stessa denominazione vi sono ottiche che arrivano a 1:2 (ad es., il vecchio Micro-Nikkor AI 55/3,5, o il recente Micro-Nikkor PC-E 85/2,8D), a 1:1,33 (AF Micro-Nikkor 70-180/4,5-5,6D), e a 1:1 (ad es., AFS Micro-Nikkor 105/2,8 VR). La stessa Zeiss denomina con il termine Makro-Planar anche i suoi obiettivi che arrivano a 1:1 (ad es., il Contax Carl Zeiss Makro-Planar T* 60/2,8). Se consideriamo le ottiche per il medio formato, ci accorgiamo che molte di queste, tra cui il prestigioso
Zeiss Makro-Planar CF 120/4 per Hasselblad, raggiungono il rapporto di ingrandimento 1:4,5!
Forse, quel che dice Gunter Spitzing � la cosa pi� saggia, e una reale distinzione tra macrofotografia e ripresa a distanza ravvicinata non esiste ...
QUOTE(Lilfes @ Mar 12 2011, 01:04 PM)

poich� cambia il rapporto di riproduzione e quindi anche la profondit� di campo?!
La pdc � una funzione continua del rapporto di riproduzione.
Diminuisce con RR (a parit� di altre condizioni).
Non c'� dunque alcun valore di "soglia" al disotto o al di sopra del quale le cose cambiano bruscamente.
P.S.: forse se ne dovrebbe parlare in Obiettivi in quanto RR � indipendente dal supporto sensibile.