QUOTE(gi@nluc@ @ Jan 21 2011, 05:43 PM)

ciao valerio, mi spieghi come hai fatto questa foto???
Ciao, cerco di descrivere la tecnica brevemente:
il difficile, per le foto del cielo profondo � la compensazione del movimento di rotazione della terra che, con pose anche di poche decine di secondi, porterebbe ad avere le stelle allungate, come se fossero dei trattini, tanto pi� lunghi quanto pi� si tiene aperto l'otturatore sulla posa B.
Si utilizzano allora delle montature equatoriali, ovvero supporti motorizzati che compensano il movimento della Terra, muovendo in direzione uguale ma contrario la testa della montatura. Ce ne sono di vari tipi, forme, dimensioni e prezzo. Io ho utilizzato un sistema molto compatto e semplice, l'Astrotrac, che si abbina a un normale treppiedi, lo vedi qua raffigurato assieme al diffuso Manfrotto 055, con testa 410 e 488
Ingrandimento full detail : 164.8 KBTramite questo accessorio, opportunamente posizionato in modo che il movimento di rotazione sia parallelo all'asse di rotazione terrestre (c'� un apposito cannocchialino che facilit� il posizionamento, o con un termine pi� preciso: lo "stazionamento"), si pu� lasciare la fotocamera con l'otturatore aperto sulla posa B con la sicurezza che le stelle vengano riprodotte come punti luminosi.
Per evitare il rumore delle fotocamere digitali, che diverrebbe invadente con pose singole molto lunghe, si � soliti scattare pose relativamente brevi (5-10 minuti l'una) per poi sommarle con appositi programmi. Si pu� fare anche con Photoshop ma ci sono software pi� indicati e specificatamente sviluppati per questo genere di fotografie. La tecnica di elaborazione non � difficile ma richiede una certa comprensione dei vari passaggi necessari. Per questo segnalo l'ottima
eXperience di Riccardo di Nasso.
Il resto l'ho gi� scritto, ovvero sui tempi di posa e sensibilit� e ottica impiegata. Aggiungo solo che un buon cielo montano, lontano da citt� e altre fonti luminose artificiali, � essenziale per la riuscita di un'immagine di questo genere