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demoniac
Salve a tutti,forse farò una domanda che per gli esperti sembrerà una battuta visto che credo sia una delle basi della fotografia. Premetto che da quando ho acquistato una reflex dopo poco tempo di automatismi ho iniziato a sperimentare e pure a studiare perché amo capire quello che sto facendo ma c'è un punto in cui non riesco proprio ad avere le idee chiare. In quanto dopo essermi documentato sulla profondità di campo ho iniziato a fare scatti variando l'apertura del diaframma però io noto la differenza solo se faccio ad esempio un ritratto e con diaframma aperto si nota il classico sfocato dietro e con diaframma più chiuso è tutto a fuoco,ma nei soggetti lontani tipo a 15 20 metri da me cambiando i diaframmi io sinceramente a monitor non è che vedo questa differenza di fuoco. Qualcuno mi sa spiegare con parole semplici come funziona la profondità di campo e come posso fare per avere esempi pratici che mi possono aiutare a capire?
monteoro
la profondità di campo è data dalla lunghezza focale, dall'apertura diaframma e dalla distanza del soggetto.
Più la focale è corta maggiore è la profondità di campo, più il diaframma è chiuso più è la profondità di campo.

C'è poi da considerare la distanza iperfocale, se metti a fuoco alla distanza iperfocale avrai a fuoco dalla metà di questa ad infinito, questa è data dalla sola lunghezza focale e dall'apertura di diaframma

Con DOF MASTER puoi simulare tutto scegliendo la fotocamera, la lunghezza focale e l'apertura di diaframma.

Imposta l'unità di misura più idonea (metri in genere, a meno che non stai facendo macro per la quale sono più indicati i centimetri od addirittura i millimetri) e simula variando sia la distanza del soggetto, ti chiarirai molti dubbi.
ciao
Franco
Fotografo92
Ciao Carissimo.
Allora il discorso profondità di campo è un discorso molto ampio.
La profondità di campo vera, ovvero quella molto accentuata si ha con obiettivo molto luminosi, ovvero con grande apertura di diaframma, cioè più apri il diaframma più lo sfocato posteriore aumenta, ovvero un ritratto con il 70-200 2.8 a 200mm e il 18-200 3.5 - 5.6 sempre a 200 avranno uno sfocato molto diverso per via dell'apertura del diaframma, un primo piano a 200mm a 2.8 non equivale ad un primo piano a 200mm 5.6.
La profondita di campo resta sempre, ma con obiettivi con apertura a 2.8, aperti a 2.8 è notevolmente maggiore.
Sta tutto nell'ottica, nella focale e nel diaframma, sono le lamelle che ti permettono di fare la fotografia, sono loro che calibrano la luce e la profondità di campo.

Questa è una spiegazione elementare, tanto per farti capire come funziona in modo semplice uina profondita di campo (io la concepisco così, oltre alla sua definizione).
Personalmente queste cose mi piace discuterne in un bar difronte ad un ottimo caffè e qualche stuzzichino smile.gif

Saluti Lele
Antonio Canetti
piu aumenti il tiraggio più la profondità si riduce indipendentemente da dalla chiusura del diaframma.

tirarggio è la distanza dal piano focale al centro dell'obbittivo (solo per rende le cose facili)

quando mettiamo a fuoco sull'infinito il tiraggio è al minimo ( un classico 50mm messo sull' infinito ha un tiraggio pari a 50mm) e la profondità di campo è al massimo

se mettiamo a fuoco ad un metro dobbiamo aumentare il il tiraggio, dai 50mm dobbiamo (a spanne tanto per dare un numero) portarlo a 55mm ma facendo cosi si riduce la profondità di campo.

spero di averti aiutato.


Antonio
Fotografo92
QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 11 2011, 08:06 PM) *
quando mettiamo a fuoco sull'infinito il tiraggio è al minimo ( un classico 50mm messo sull' infinito ha un tiraggio pari a 50mm) e la profondità di campo è al massimo

Antonio

Concordo Antonio, forse (anzi, mi sa di si) ho dato un altro concetto di profondità di campo smile.gif
marconital88
E' davvero piacevole leggere le vostre parole, le vostre spiegazioni. Io già sono innamorato della fotografia ma seguendo voi mi state proprio facendo impazzire.. smile.gif


Grazie davvero a tutti ma soprattutto alla NIKON ... !
monteoro
QUOTE(Fotografo92 @ Jan 11 2011, 08:04 PM) *
Ciao Carissimo.
Allora il discorso profondità di campo è un discorso molto ampio.
La profondità di campo vera, ovvero quella molto accentuata si ha con obiettivo molto luminosi, ovvero con grande apertura di diaframma, cioè più apri il diaframma più lo sfocato posteriore aumenta, ovvero un ritratto con il 70-200 2.8 a 200mm e il 18-200 3.5 - 5.6 sempre a 200 avranno uno sfocato molto diverso per via dell'apertura del diaframma, un primo piano a 200mm a 2.8 non equivale ad un primo piano a 200mm 5.6.
La profondita di campo resta sempre, ma con obiettivi con apertura a 2.8, aperti a 2.8 è notevolmente maggiore.
Sta tutto nell'ottica, nella focale e nel diaframma, sono le lamelle che ti permettono di fare la fotografia, sono loro che calibrano la luce e la profondità di campo.

Questa è una spiegazione elementare, tanto per farti capire come funziona in modo semplice uina profondita di campo (io la concepisco così, oltre alla sua definizione).
Personalmente queste cose mi piace discuterne in un bar difronte ad un ottimo caffè e qualche stuzzichino smile.gif

Saluti Lele

E' errato ciò che ho evidenziato in rosso, a tutta apertura la PdC sarà minore che ad un'apertura minore, ovviamente più è alto il numero f:xx più è la profondità di campo

QUOTE(Antonio Canetti @ Jan 11 2011, 08:06 PM) *
piu aumenti il tiraggio più la profondità si riduce indipendentemente da dalla chiusura del diaframma.

tirarggio è la distanza dal piano focale al centro dell'obbittivo (solo per rende le cose facili)

quando mettiamo a fuoco sull'infinito il tiraggio è al minimo ( un classico 50mm messo sull' infinito ha un tiraggio pari a 50mm) e la profondità di campo è al massimo

se mettiamo a fuoco ad un metro dobbiamo aumentare il il tiraggio, dai 50mm dobbiamo (a spanne tanto per dare un numero) portarlo a 55mm ma facendo cosi si riduce la profondità di campo.

spero di averti aiutato.
Antonio


Consentimi di dissentire Antonio, il tiraggio c'entra poco, sono Lnghezza focale, apertura diaframma, distanza del soggetto ad influire sulla PdC.
Un 50 mm ed un 200 mm su Nikon hanno lo stesso tiraggio, in quanto per tiraggio si intende la distanza tra il piano focale ed il piano bocchettone ottiche, il centro dell'obiettivo non c'entra.

Franco
demoniac
QUOTE(monteoro @ Jan 11 2011, 08:02 PM) *
la profondità di campo è data dalla lunghezza focale, dall'apertura diaframma e dalla distanza del soggetto.
Più la focale è corta maggiore è la profondità di campo, più il diaframma è chiuso più è la profondità di campo.

C'è poi da considerare la distanza iperfocale, se metti a fuoco alla distanza iperfocale avrai a fuoco dalla metà di questa ad infinito, questa è data dalla sola lunghezza focale e dall'apertura di diaframma

Con DOF MASTER puoi simulare tutto scegliendo la fotocamera, la lunghezza focale e l'apertura di diaframma.

Imposta l'unità di misura più idonea (metri in genere, a meno che non stai facendo macro per la quale sono più indicati i centimetri od addirittura i millimetri) e simula variando sia la distanza del soggetto, ti chiarirai molti dubbi.
ciao
Franco

ok ora mi metto a fare un po di prove e vedo se mi schiarisco le idee..cmq spero di averti ancora a disposizione per ulteriori informazioni.
demoniac
QUOTE(Fotografo92 @ Jan 11 2011, 08:04 PM) *
Ciao Carissimo.
Allora il discorso profondità di campo è un discorso molto ampio.
La profondità di campo vera, ovvero quella molto accentuata si ha con obiettivo molto luminosi, ovvero con grande apertura di diaframma, cioè più apri il diaframma più lo sfocato posteriore aumenta, ovvero un ritratto con il 70-200 2.8 a 200mm e il 18-200 3.5 - 5.6 sempre a 200 avranno uno sfocato molto diverso per via dell'apertura del diaframma, un primo piano a 200mm a 2.8 non equivale ad un primo piano a 200mm 5.6.
La profondita di campo resta sempre, ma con obiettivi con apertura a 2.8, aperti a 2.8 è notevolmente maggiore.
Sta tutto nell'ottica, nella focale e nel diaframma, sono le lamelle che ti permettono di fare la fotografia, sono loro che calibrano la luce e la profondità di campo.

Questa è una spiegazione elementare, tanto per farti capire come funziona in modo semplice uina profondita di campo (io la concepisco così, oltre alla sua definizione).
Personalmente queste cose mi piace discuterne in un bar difronte ad un ottimo caffè e qualche stuzzichino smile.gif

Saluti Lele

ok ma facciamo un altro esempio diverso dal ritratto,io stavo osservando sul pc alcune foto fatte a una scogliera da un campeggio,la scogliera è a circa 20 metri da me e ho scattato variando via via il diaframma fino ad arrivare al valore f22,io pensavo di ingrandire la foto e notare gli scogli più a fuoco e più nitidi a f22 invece che a f7 ma non mi sembra ci sia differenza...
sarogriso
QUOTE(superfracchia @ Jan 11 2011, 08:36 PM) *
ok ma facciamo un altro esempio diverso dal ritratto,io stavo osservando sul pc alcune foto fatte a una scogliera da un campeggio,la scogliera è a circa 20 metri da me e ho scattato variando via via il diaframma fino ad arrivare al valore f22,io pensavo di ingrandire la foto e notare gli scogli più a fuoco e più nitidi a f22 invece che a f7 ma non mi sembra ci sia differenza...

Non si legge la lunghezza focale,è importante,immagino su dx,servirebbe sapere a che distanza hai messo a fuoco se in manuale o il punto AF se in autofocus,in pratica se gli scogli èrano fuori dalla potenziale max Pdc alla nitidezza non ci arrivi,se èrano gia a fuoco,chiudendo può migliorare il dettaglio sul soggetto fino ad un certo valore di diaframma,ma è un discorso lungo e dedicato alle ottiche singolarmente,se dai queste informazioni e se provi su dofmaster come ti ha suggerito Franco arrivi a tutto.

saro
monteoro
QUOTE(superfracchia @ Jan 11 2011, 08:36 PM) *
ok ma facciamo un altro esempio diverso dal ritratto,io stavo osservando sul pc alcune foto fatte a una scogliera da un campeggio,la scogliera è a circa 20 metri da me e ho scattato variando via via il diaframma fino ad arrivare al valore f22,io pensavo di ingrandire la foto e notare gli scogli più a fuoco e più nitidi a f22 invece che a f7 ma non mi sembra ci sia differenza...


Vedi a fuoco ciò che è sul punto di messa a fuoco, la nitidezza di ciò che vedi nitido si estende per la PdC.
Se vedi poca nitidezza nei soggetti che rientrano nella estensione della PdC non è detto che sia scorretta la messa a fuoco, la scarsa nitidezza può essere dovuta al mosso o micromosso.

Per poterti dare dei consigli bisognerebbe sapere principalmente:
la focale utilizzata
L'apertura diaframma impostata
la distanza del soggetto su cui hai messo a fuoco

in second'ordine sarebbe utile sapere il tempo di scatto, la fermezza delle tue mani, l'utilizzo o meno di un treppiedi.

Aiuterebbe molto infine se tu postassi uno degli scatti che ti fanno sorgere questi dubbi, ovviamente corredato dei dati Exif.

ciao
Franco
CVCPhoto
QUOTE(Fotografo92 @ Jan 11 2011, 08:04 PM) *
... cioè più apri il diaframma più lo sfocato posteriore aumenta...


...anche quello anteriore Lele. Scusa se implemento la tua risposta. wink.gif

Carlo
Jane A
QUOTE(superfracchia @ Jan 11 2011, 08:36 PM) *
... pensavo di ingrandire la foto e notare gli scogli più a fuoco e più nitidi a f22 invece che a f7 ma non mi sembra ci sia differenza ...

Attenzione: a f/22 la nitidezza viene compromessa dalla diffrazione.
tlabella46
Sui vecchi obiettivi AI (ancora utilizzabili su alcune digitali dalla D7000 in su i.e D300,D700 ecc.)
era presente una ghiera che permetteva immediatamente di capire qual'era l'ampiezza della profondità di campo di quell'obiettivo al diaframma scelto ed alla distanza di messa a fuoco selezionata (manualmente in questo caso!). Gli obiettivi attuali a malapena riportano una finestrella dove si può intravedere il diaframma scelto, quindi per capire visivamente la profondità di campo bisogna ricorrere all'apposito pulsante presente dalla D90 in su. Non so se è presente sulla D7000.
Guardando la ghiera sugli AI si capisce perchè in parecchi obiettivi (soprattutto i grandangoli) la profondità di campo per diaframmi non molto aperti va da pochi metri all'infinito (in alcuni casi anche da meno di un metro all'infinito).
Quindi per capire meglio e soprattutto intituivamente la profondità di campo, invito i neofiti della reflex digitale a prendere in mano ed osservare un vecchio AI.
Anche senza usarlo c'è da imparare!
claudio.baron
QUOTE(superfracchia @ Jan 11 2011, 08:36 PM) *
ok ma facciamo un altro esempio diverso dal ritratto,io stavo osservando sul pc alcune foto fatte a una scogliera da un campeggio,la scogliera è a circa 20 metri da me e ho scattato variando via via il diaframma fino ad arrivare al valore f22,io pensavo di ingrandire la foto e notare gli scogli più a fuoco e più nitidi a f22 invece che a f7 ma non mi sembra ci sia differenza...

Come già detto da Monteoro, la questione sta tutta nel concetto di distanza iperfocale.
La scogliera a 20 metri ha ottime probabilità di ricadere (dipende dalla focale che hai usato) entro la zona "nitida" che si estende da metà dell'iperfocale all'infinito, SIA all'apertura di f/7 SIA all'apertura di f/22. Per l'f/22 sono arci-sicuro, l'iperfocale anche di un 200 mm è dell'ordine del metro, quindi hai "tuttissimo" a fuoco. Con f/8 e sempre per il 200 mm mi pare di ricordare che siamo sull'ordine dei 30 - 35 metri, quindi da 15 - 17 metri in avanti è tutto a fuoco (entro la tolleranza percettiva dell'occhio umano). Con f/7 l'iperfocale sarà un poco inferiore, ma puoi capire che i 20 metri hanno ottime probabilità di "cascarci dentro".
In altri termini: non riuscirai mai a "staccare" il primo piano dallo sfondo, se già il primo piano è "lontano". Per staccare il primo dal secondo, dovresti fare in modo di portare l'infinito FUORI dalla gamma di distanze "di messa a fuoco" per l'apertura scelta, tenendo il primo piano DENTRO. A piccole aperture non ci riuscirai mai. Con un grandangolare non ci riuscirai mai a meno che non abbia un'apertura massima elevatissima o il primo piano sia veramente vicino a te.
C'è un altro modo di dire le stesse cose, combinando insieme focale e distanza, ed è di riferirsi al "rapporto di ingrandimento", ma in questi termini non sono molto ferrato e preferisco passare la palla ad altri... rolleyes.gif

Come detto poi sia da Monteoro che da Jane, il concetto di "nitidezza" è un po' più vasto e a piccolissime aperture (f/22 ... f/32) rischia di essere compromesso dalla diffrazione (molto dipende dall'ottica e... dalla sua focale). Quindi tra una foto non perfettamente a fuoco e una inficiata dalla diffrazione rischi (non sempre, eh...) di non saper più ben dire quale delle due è "più nitida".
Per la massima "nitidezza", devi lavorare alle aperture di massimo rendimento ottico dell'obiettivo, frequentemente tra f/5.6 e f/11 (dipende tutto dall'obiettivo, per quelli "pregiati" trovi il grafico nel manuale d'uso).

Spero di non averti confuso,
Ciao!
tlabella46
QUOTE(claudio.baron @ Jan 12 2011, 09:12 AM) *
Come già detto da Monteoro, la questione sta tutta nel concetto di distanza iperfocale.
La scogliera a 20 metri ha ottime probabilità di ricadere (dipende dalla focale che hai usato) entro la zona "nitida" che si estende da metà dell'iperfocale all'infinito, SIA all'apertura di f/7 SIA all'apertura di f/22. Per l'f/22 sono arci-sicuro, l'iperfocale anche di un 200 mm è dell'ordine del metro, quindi hai "tuttissimo" a fuoco. Con f/8 e sempre per il 200 mm mi pare di ricordare che siamo sull'ordine dei 30 - 35 metri, quindi da 15 - 17 metri in avanti è tutto a fuoco (entro la tolleranza percettiva dell'occhio umano). Con f/7 l'iperfocale sarà un poco inferiore, ma puoi capire che i 20 metri hanno ottime probabilità di "cascarci dentro".
In altri termini: non riuscirai mai a "staccare" il primo piano dallo sfondo, se già il primo piano è "lontano". Per staccare il primo dal secondo, dovresti fare in modo di portare l'infinito FUORI dalla gamma di distanze "di messa a fuoco" per l'apertura scelta, tenendo il primo piano DENTRO. A piccole aperture non ci riuscirai mai. Con un grandangolare non ci riuscirai mai a meno che non abbia un'apertura massima elevatissima o il primo piano sia veramente vicino a te.
C'è un altro modo di dire le stesse cose, combinando insieme focale e distanza, ed è di riferirsi al "rapporto di ingrandimento", ma in questi termini non sono molto ferrato e preferisco passare la palla ad altri... rolleyes.gif

Come detto poi sia da Monteoro che da Jane, il concetto di "nitidezza" è un po' più vasto e a piccolissime aperture (f/22 ... f/32) rischia di essere compromesso dalla diffrazione (molto dipende dall'ottica e... dalla sua focale). Quindi tra una foto non perfettamente a fuoco e una inficiata dalla diffrazione rischi (non sempre, eh...) di non saper più ben dire quale delle due è "più nitida".
Per la massima "nitidezza", devi lavorare alle aperture di massimo rendimento ottico dell'obiettivo, frequentemente tra f/5.6 e f/11 (dipende tutto dall'obiettivo, per quelli "pregiati" trovi il grafico nel manuale d'uso).

Spero di non averti confuso,
Ciao!


mi ripeto, prendete in mano un vecchio obiettivo, di tipo AI o AIS per intenderci. Si possono usare anche obiettivi manuali (per la messa a fuoco) analogici di altre marche!
Guardate la ghiera di messa a fuoco e potrete capire tutto senza fare tanta teoria o usare termini tecnologici da "terrorismo culturale".
Potete osservare anche i vecchi obiettivi sul sito NITAL rolleyes.gif
ciao a tutti e
buon anno (i francesi dicono che si possono fare gli auguri per tutto il mese di gennaio)
tullio
claudio.baron
QUOTE(tlabella46 @ Jan 12 2011, 09:46 AM) *
mi ripeto, prendete in mano un vecchio obiettivo, di tipo AI o AIS per intenderci. Si possono usare anche obiettivi manuali (per la messa a fuoco) analogici di altre marche!

Per nostra fortuna si possono usare anche molti obiettivi AF-D. Il "cinquantino" 50 f/1.8 per esempio, costa pochissimo, è stupendo e oltre a studiarlo lo puoi USARE rolleyes.gif
dry.gif Ma secondo te, è più facile procurarsi un AI che non andarsi a leggere un po' di concetti-base di ottica fotografica? Mah... De gustibus...
QUOTE(tlabella46 @ Jan 12 2011, 09:46 AM) *
Guardate la ghiera di messa a fuoco e potrete capire tutto senza fare tanta teoria o usare termini tecnologici da "terrorismo culturale".

Su questo ho più di qualche dubbio, sai. Metti in mano un qualsiasi obiettivo con i riferimenti per l'iperfocale ad un qualsiasi utente che non li abbia mai visti, e senza spiegargli nulla: ti sfido a dire che capirà tutto per conto proprio...
Non capisco poi dove siano i termini da terrorismo culturale. Nel mio post ci sono: "iperfocale" (il concetto di cui si sta parlando), "focale", "apertura", "nitidezza", "messa a fuoco", "primo piano", "sfondo", "lontano", "vicino", "grandangolo"... Se questi sono termini astrusi, tanto vale che buttiamo subito le nostre reflex nel cesso e andiamo a far foto col cellulare. Scusa lo sfogo.
QUOTE(tlabella46 @ Jan 12 2011, 09:46 AM) *
Potete osservare anche i vecchi obiettivi sul sito NITAL

Ah, beh, allora sì che siamo davvero a posto: guardandoli, addirittura, neanche provandoli... Uh, allora sì che la profondità di campo la capisci bene !!! Mi ripeto anch'io: mah...
QUOTE(tlabella46 @ Jan 12 2011, 09:46 AM) *
buon anno (i francesi dicono che si possono fare gli auguri per tutto il mese di gennaio)

Bonne année à toi aussi. Mais, en tous cas où j'habitais, on ne se fait pas les voeux après l'Epiphanie... rolleyes.gif
Max Lucotti
QUOTE(Jane A @ Jan 12 2011, 08:02 AM) *
Attenzione: a f/22 la nitidezza viene compromessa dalla diffrazione.


ma non crediate che sia un dramma stà diffrazione... è peggio se l'immagine è sfuocata. wink.gif
certo, se è possibile meglio andare su un diaframma ottimale per l'ottica.
la diffrazione inizia per il dx a f11 e per il FF a 16 con sensori a risoluzione 12MP.
tlabella46
QUOTE(claudio.baron @ Jan 12 2011, 10:08 AM) *
Per nostra fortuna si possono usare anche molti obiettivi AF-D. Il "cinquantino" 50 f/1.8 per esempio, costa pochissimo, è stupendo e oltre a studiarlo lo puoi USARE rolleyes.gif
dry.gif Ma secondo te, è più facile procurarsi un AI che non andarsi a leggere un po' di concetti-base di ottica fotografica? Mah... De gustibus...

Su questo ho più di qualche dubbio, sai. Metti in mano un qualsiasi obiettivo con i riferimenti per l'iperfocale ad un qualsiasi utente che non li abbia mai visti, e senza spiegargli nulla: ti sfido a dire che capirà tutto per conto proprio...
Non capisco poi dove siano i termini da terrorismo culturale. Nel mio post ci sono: "iperfocale" (il concetto di cui si sta parlando), "focale", "apertura", "nitidezza", "messa a fuoco", "primo piano", "sfondo", "lontano", "vicino", "grandangolo"... Se questi sono termini astrusi, tanto vale che buttiamo subito le nostre reflex nel cesso e andiamo a far foto col cellulare. Scusa lo sfogo.

Ah, beh, allora sì che siamo davvero a posto: guardandoli, addirittura, neanche provandoli... Uh, allora sì che la profondità di campo la capisci bene !!! Mi ripeto anch'io: mah...

Bonne année à toi aussi. Mais, en tous cas où j'habitais, on ne se fait pas les voeux après l'Epiphanie... rolleyes.gif

senza polemica. Magari il termine "terrorismo culturale" era troppo forte e ne chiedo scusa. Però il livello di alcuni intervenuti al forum (i neofiti della digitale) era così "terra-terra" per la conoscenza delle tecniche di fotografia che ho preferito dare più un esempio pratico.
Nel mio intervento precedente avevo dato un pò di consigli pratici per "capire". Per questo sono stato sintetico e troppo semplicistico. Rimane comunque il fatto che se non si usa la fotocamera manualmente (esposizione e messa a fuoco), la profondità di campo sarà sempre quasi impossibile da gestire.
RobertoCincotti
Discorso interessante, ma andiamo al lato pratico.
Avendo come obiettivo il 18-105 quanto riesco a dare profondità di campo e quanto riesco a sfocare?
Se avete delle foto sarebbe meglio per capire, grazie.
capannelle
QUOTE(jeremj @ Jan 12 2011, 11:15 AM) *
Discorso interessante, ma andiamo al lato pratico.
Avendo come obiettivo il 18-105 quanto riesco a dare profondità di campo e quanto riesco a sfocare?
Se avete delle foto sarebbe meglio per capire, grazie.


Il massimo della pdc lo ottieni alla focale minima, con diaframma tutto chiuso e focheggiando sulla distanza iperfocale.

La minima pdc la ottieni alla focale massima, con diaframma tutto aperto e mettendo a fuoco un soggetto che si trova alla minima distanza di messa a fuoco prevista dell'obiettivo.

Questo vale per tutti gli obiettivi smile.gif
RobertoCincotti
QUOTE(capannelle @ Jan 12 2011, 11:35 AM) *
Il massimo della pdc lo ottieni alla focale minima, con diaframma tutto chiuso e focheggiando sulla distanza iperfocale.

La minima pdc la ottieni alla focale massima, con diaframma tutto aperto e mettendo a fuoco un soggetto che si trova alla minima distanza di messa a fuoco prevista dell'obiettivo.

Questo vale per tutti gli obiettivi smile.gif



Dunque per capire meglio col 18-105 per ottenere il massimo del pdc deve essere a 18mm, focale 3,5?
Distanza iperfocale, ecco questo mi manca, puoi spiegare meglio?
Grazie.
capannelle
QUOTE(jeremj @ Jan 12 2011, 11:42 AM) *
Dunque per capire meglio col 18-105 per ottenere il massimo del pdc deve essere a 18mm, focale 3,5?
Distanza iperfocale, ecco questo mi manca, puoi spiegare meglio?
Grazie.


Devi essere a 18 mm, ma a diaframma tutto chiuso (22) e non tutto aperto (3,5) smile.gif

Invece per avere una pdc bassa devi soprattutto mettere a fuoco un soggetto vicino se vuoi staccarlo dallo sfondo!

Per la distanza iperfocale ti rimando a wikipedia che sa sicuramente spiegartela megli odi come so fare io: http://it.wikipedia.org/wiki/Distanza_iperfocale
RobertoCincotti
QUOTE(capannelle @ Jan 12 2011, 11:47 AM) *
Devi essere a 18 mm, ma a diaframma tutto chiuso (22) e non tutto aperto (3,5) smile.gif

Invece per avere una pdc bassa devi soprattutto mettere a fuoco un soggetto vicino se vuoi staccarlo dallo sfondo!

Per la distanza iperfocale ti rimando a wikipedia che sa sicuramente spiegartela megli odi come so fare io: http://it.wikipedia.org/wiki/Distanza_iperfocale



Ah ecco dove sbagliavo!!!!
Grazie per il momento, quando avrò sottomano nuovamente la d90 aziendale ti faccio sapere.

Letto ora il link che hai messo, preferisco la tua spiegazione che wiki.
Grazie.
monteoro
Allora, per ottenere il massimo della PdC per ogni focale devi chiudere il diaframma più possibile (puoi verificare gli effetti nel mirino se la tua fotocamera è dotata di pulsante anteprima PdC)
Ovviamente con un obiettivo grandangolo/zoom quale il 18-105 il massimo della profondità di campo lo avrai con focale 105 mm e diaframma tutto chiuso.

Il concetto di distanza iperfocale à questo:
Per ogni impostazione di focale/diaframma si ha una distanza chiamata "distanza iperfocale".
Focheggiando su un soggetto posto a questa distanza si otiene una PdC che và da metà di questa distanza fino all'infinito.

ti allego uno specchio che ho fatto in excel prima che scoprissi DOF MASTER
Clicca per vedere gli allegati

Nelle ultime tre righe ho impostato la distanza di ripresa alla distanza iperfocale, come vedi la PdC va dalla metà di questa ad infinito.
in fondo a destra per ogni focale/diaframma è indicatta la PdC davanti e dietro il soggetto, ovviamente quando questa è infinito c'è una serie di asterischi.

Per la paesaggistica questo foglio mi ha aiutato molto agli inizi.

ciao
Franco
capannelle
QUOTE(monteoro @ Jan 12 2011, 01:00 PM) *
Ovviamente con un obiettivo grandangolo/zoom quale il 18-105 il massimo della profondità di campo lo avrai con focale 105 mm e diaframma tutto chiuso.


Volevi dire 18 mm penso smile.gif
monteoro
Refuso di "scrittura"; si volevo dire 18 mm, altrimenti la mia tabella andrebbe a farsi benedire.
Grazie per la correzione, altrimenti la mia informazione sarebbe stata sbagliata.
Ciao
Franco
RobertoCincotti
QUOTE(monteoro @ Jan 12 2011, 01:19 PM) *
Refuso di "scrittura"; si volevo dire 18 mm, altrimenti la mia tabella andrebbe a farsi benedire.
Grazie per la correzione, altrimenti la mia informazione sarebbe stata sbagliata.
Ciao
Franco



Appena avrò la possibilità di prendere la macchina farò delle prove, così posso vedere le vaire differenze.
sarogriso
Secondo me,malgrado sia stato consigliato ripetutamente l'uso di dofmaster,pochi si sono dedicati ad una breve consultazione hmmm.gif ,è di una semplicità elementare, e nello stesso tempo risponde a qualsiasi domanda sul tema.

saro
Fotografo92
QUOTE(monteoro @ Jan 11 2011, 08:29 PM) *
E' errato ciò che ho evidenziato in rosso, a tutta apertura la PdC sarà minore che ad un'apertura minore, ovviamente più è alto il numero f:xx più è la profondità di campo

Franco

Oddio che errore, scusatemi tanto, grazie Franco per il tuo accorgimento smile.gif

Saluti Lele
Lamberto Raccanello
QUOTE(monteoro @ Jan 12 2011, 01:00 PM) *
Allora, per ottenere il massimo della PdC per ogni focale devi chiudere il diaframma più possibile (puoi verificare gli effetti nel mirino se la tua fotocamera è dotata di pulsante anteprima PdC)
Ovviamente con un obiettivo grandangolo/zoom quale il 18-105 il massimo della profondità di campo lo avrai con focale 105 mm e diaframma tutto chiuso.

Il concetto di distanza iperfocale à questo:
Per ogni impostazione di focale/diaframma si ha una distanza chiamata "distanza iperfocale".
Focheggiando su un soggetto posto a questa distanza si otiene una PdC che và da metà di questa distanza fino all'infinito.

ti allego uno specchio che ho fatto in excel prima che scoprissi DOF MASTER
Clicca per vedere gli allegati

Nelle ultime tre righe ho impostato la distanza di ripresa alla distanza iperfocale, come vedi la PdC va dalla metà di questa ad infinito.
in fondo a destra per ogni focale/diaframma è indicatta la PdC davanti e dietro il soggetto, ovviamente quando questa è infinito c'è una serie di asterischi.

Per la paesaggistica questo foglio mi ha aiutato molto agli inizi.

ciao
Franco


Concordo pienamente con tutti gli interventi di Monteoro che ha saputo spiegare in modo chiaro e corretto i vari aspetti della profondità di campo. Negli anni 80, l'importatore ufficiale della Nikon aveva pubblicato due testi sacri per i Nikonisti (Il libro Nikon ed Il secondo libro Nikon) e per ogni ottica era riportata una tabella della profondità di campo.
Per farti qualche semplice esempio:
con il 200mm f/4 a 2 metri di distanza a diaframma f/4 la profondità di campo va da 1,99 a 2,01 metri;
a f/16 va da 1,97 a 2,03;
questo in pratica significa che se effetto un ritratto con il 200mm a 2 metri di distanza ed il viso non è parallelo al piano della pellicola (o al sensore nel digitale) rischio di aver un occhio perfettamente a fuoco ed uno fuori fuoco;
un altro esempio che può spiegarti il vantaggio dell'iperfocale e della profondità di campo, sempre con il 200mm di lunghezza focale:
se metto a fuoco all'infinito a f/4 ho una profondità di campo da 300 metri all'infinito e ad f/32 la profondità di campo sarà da 37,5 metri all'infinito. E' una bella differenza se in una scena inquadro un certo spazio! Tuttavia se so utilizzare l'iperfocale mettendo a fuoco a 50 metri con diaframma f/32 ottengo tutto nitido da 21,8 metri all'infinito e quindi tutto il paesaggio che riprendo sarà nitido.
A me sembrano cose abbastanza fondamentali nella fotografia.
Ti riporto un altro esempio e forse si può capire che con i grandangoli l'autofocus non sempre è utile, anzi può essere un buon impiccio: con un 20mm, lavorando con l'iperfocale mettendo a fuoco a 1,5 metri a f/11 ottengo una profondità di campo da 70cm all'infinito: a meno che non mi arrivi un cazzotto durante una dimostrazione significa che non devo mettere a fuoco! Se uso l'autofocus devo ricordarmi di impostare la sequenza (=priorità di scatto) per non rischiare che si blocchi il pulsante di scatto durante la focheggiatura.
Ultimo esempio: con il 20mm a f/22 e messa a fuoco a 70 cm ottengo una profondità di campo da 37 cm all'infinito, cosa pretendi di più in un paesaggio?
Per inciso uno degli obiettivi che uso di più è il 14mm... (ovviamente Nikon f/2.8D ED!)
Se non sono stato chiaro o se ti ho sollevato dobbi o altri problemi puoi contattarmi,
Lamberto
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