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Francesco T
Cari Amici,
eccomi a mostrare un altro lato contraddittorio di questa citt�.
Oggi visitiamo la Mostra D' Oltremare. Cos'�?
E' un parco, nato circa 65 anni fa, nel centro della Citt�.
Ma � anche uno spaccato nei miei ricordi, di quando da bambino ci andavo a giocare.
Oggi invece ci si pu� entrare solo in occasione di eventi.
Un paio di mesi fa, ebbi l' idea di fotografarlo con il nostro iluustre Bruno L., cos� buttai gi� le prime bozze del progetto, ma...
...fui stoppato dal loro dipartimento di architettura:
- In breve � vietato fotografare. Pena sanzioni ed arresto, c'� la vigilanza armata.
- come posso fare per avere un permesso?
- Come fotoamatore, cittadino qualsiasi et similia nulla da fare. Le foto sono ammesse solo per progetti accademici, didattici...
- e il mio amico Bruno insegna storia dell' arte...!
- Si ma non avete la richiesta del Ministero della Pubblica Istruzione.
- appunto.. l' istruzione dovrebbe essere pubblica... vabb�.. ma quando fate le fiere, cio� se vengo quando c'� la Fiera della Casa, e faccio qualche foto con mia moglie e i bambini, che succede?
- Succede che se la vedono la richiamano e la possono fermare.. e poi se ha una macchina professionale si vede!

Cos�, arriviamo ad oggi. C'� la Fiera della Casa, un evento per i napoletani.
Oggi � un gigantesco mercato... una volta era un'occasione particolare. Pensate, negli anni 70, durante il periodo della Fiera, cio� due settimane a fine giugno, la Rai, che allora trasmetteva solo dal pomeriggio in avanti, al mattino, alle 10:00 dava un film sul primo canale. Che divertimento era allora, aver finito la scuola e poter vedere un film in televisione al mattino!
Dopo tanti anni, oggi sono ritornato.
Munito della CP 5700 riposta tra le pieghe della capottina del passeggino, tutto intenzionato a documentare questo luogo.
Allora, entriamo? Da Piazzale Tecchio, dando le spalle alla Mostra...
1940 LA NASCITA
La Mostra d�Oltremare, inaugurata come Mostra Triennale delle Terre Italiane d�Oltremare il 9 maggio 1940, era un grande parco protetto, unico nel suo genere. Il particolare impianto urbanistico � costituito da 36 padiglioni espositivi immersi in aree progettate a verde ricche di essenze importate dalle terre d�origine che riproponevano ognuna le colonie d�Oltremare in ogni aspetto (habitat, flora, architetture).


Disclaimer: i Maestri MDJ e Morgan in primis, hanno dimostrato cosa si pu� fare con una Coolpix. Se vi aspettate una prestazione come la loro, lasciate ogni speranza o voi che entrate...

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Francesco T
..oggi ci sono 33� C.. per�.. sono le 1:00 pm ed � quasi deserta.. meglio cos�...
chiss� se distribuiscono ancora il tea freddo oppure lo yogurt gratis come tanti, troppi anni fa... magari.. forse no.. non danno pi� niente gratis...

Piazzale d'ingresso (1940) di M. Canino. Ricostruito nel 1952

All'inizio degli anni '40 risultava essere diviso in due sottoparti: una con due volumi pieni affiancati da due giganteschi busti romani, ed un'altra che costituiva l'area espositiva della mostra dedicata a "Roma antica sul mare". Era certamente pi� monumentale e solenne e conferiva all'intero complesso carattere di spettacolarit�.
L'area corrispondente all'ingresso, a piazza Roma ed ai padiglioni che delimitavano il piazzale sul lato sud, venne distrutta dai bombardamenti della guerra.
Ad eccezione del Palazzo dell'Arte e della Torre, il progetto di ricostruzione modific� la conformazione del piazzale, eliminando la netta distinzione tra ingresso e porticati laterali.


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Francesco T
..una volta quando c'era la fiera era tutto un fiorire di gazebo dove si vendeva di tutto.. per� ora che mi ricordo non si chiamavano gazebo allora...
erano bancarelle con quei venditori che avevano il microfono, di quelli pesanti, attaccatti alla bocca come un' armonica.. ed in effetti alla fine quelle parole
sembravano uscire con un ritmo.. come una musica incantatrice.. non potevi fare a meno di fermarti..
non ne vedo molti: effetto globalizzazione o semplicemente crisi?
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Francesco T
In fondo al viale che abbiamo visto sopra, c'� una costruzione bianca, imponente.
A dire il vero, lo sguardo durante il cammino, sarebbe distratto da un alto edificio posto sulla destra ma, a gurdarlo, visto lo stato, viene di andare avanti.
Ci toreneremo dopo.

Dunque, ecco di fronte a noi il Teatro Mediterraneo.
Una volta, durante la fiera dentro al teatro, nelle sue sale, erano ospitati gli stand dei venditori di tappeti.
Certo, erano tappeti diversi. Di quelli belli. Di quelli che venivano davvero dall' Africa o dall' Oriente. Di quelli che non vedevi tutti i giorni.
Anzi, di quelli che il popolo vedeva solo l�. E non capiva a cosa potessero servire.

Teatro Mediterraneo e Palazzo dei Congressi e dell'Arte (1940) di N. Barill�, V. Gentile, F. Mellia, G. Sambito. L'interno fu progettato da L. Piccinato (1940-1952)

L'edificio doveva assolvere la funzione di ambiente di rappresentanza. Si componeva di tre elementi principali: un grande teatro, un salone per feste e congressi con annessi gli uffici e, all'ultimo piano, una serie di sale per mostre d'Arte. Caratteristica del teatro era la possibilit� d'adattamento del palcoscenico secondo il tipo di spettacolo.
La facciata dell'edificio - dominata dall'affresco di Chiancone e Barill� - � in travertino, lo zoccolo in serpentino, le colonne sono in stucco bianco ed i capitelli in stucco dorato.



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Francesco T
Lasciato il Teatro, tanto non potevamo entrare, torniamo un p� indietro a vedere questo edificio alto cos'�.
Che ricordi.. nello spazio tra il teatro e questa torre, c'erano dei gazebo anche nel .... quando qui, nacque la mia prima storia d' amore.

Torre delle Nazioni (1940) di V. Ventura
Era l'edificio maggiormente rappresentativo per la commitenza di regime, per la cui realizzazione fu bandito un concorso pubblico, vinto dall'architetto Venturino Ventura con la proposta di un edificio interamente basato sulla contrapposizione aperto/chiuso, luminoso/opaco, leggero/massivo, e sul contrasto tra la muratura piena (che aveva il compito di richiamare la memoria delle massicce torri tradizionali) e le lastre aggettanti della parete interamente vetrata (alle quali ha demandato il compito di rappresentare la modernit� dei mezzi).
Alta circa 40 metri, la Torre delle Nazioni � candidata ad ospitare un Museo di Arte contemporanea.


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Francesco T
Che ricordi... quanta ingenuit�.. quante lunghe attese.. chiss� se qui di lato si mette ancora quell' azienda di camini... Beh? Certo che me lo ricordo che erano camini! Perbacco, come fosse ieri.. Perch� voi l' avete dimenticata la prima storia?


Torre delle Nazioni (1940) di V. Ventura


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Francesco T
.. per� sono passati tanti anni.. per te come per quest' edificio.
Chiss� chi dei due � messo meglio? Mah.. questo per� pare davvero abbandonato...

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Francesco T
Lasciamo i ricordi amorosi e continuiamo con altri... m'incammino verso quell' edificio dove una volta c'erano i venditori di articoli strani, perch� stranieri...
Africani, cinesi, rumeni, russi.. quando gli aggettivi suonavano in modo esotico.. quando gli odori sapevano di viaggio... quando le facce erano viste come curiose... non come nemiche...

Cubo d'oro (1940) di M. Zanetti, L. Racheli, P. Zella Melillo

E' un edificio a carattere stabile, collocato lungo il Viale delle Palme, realizzato in cemento armato e caratterizzato da pilastri ricoperti da pietrarsa ed intervallati da vetrate con infissi a riquadri. Il resto della superficie � rivestito da un mosaico dorato che si ispira a decorazioni arabesche e da linee verticali ed orizzontali ed elementi circolari puntiformi, che sottolineano la forma geometrica della struttura.
Il salone interno, che occupa tutto il volume dell'edificio, nel '40 presentava al centro del pavimento un immenso mappamondo in mosaico, mentre le pareti erano affrescate e ricche di inscrizioni. (nome originario "Padiglione dell'Impero").


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Francesco T
... eccolo! Esclamo quando vedo che si apre davanti a me, subito dopo il cubo, il Viale delle Palme. Ecco dove si mettevano quei venditori di pentole dal doppio manico, quelli che avevano il frullatore ROTOR, che facevano la dimostrazione con il gelato (ma non lo offrivano con la scusa che era fatto con il ghiaccio invece del latte) e con il passato di verdure bollente. Quello te lo offrivano, tanto con 30 e passa gradi, chi lo voleva? Eppure lo si prendeva.. tanto era gratis!

Viale delle Palme
Il viale, che si estende alle spalle del Teatro Mediterraneo, verso il parco di Edenlandia, � costituito da quattro filari di palme importate direttamente dalla Libia.Il folto palmeto, infatti, fu concepito come una vera e propria oasi nell'ambito della mostra della Libia.


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Francesco T
Per�. ora che ci penso, visto che sono gi� qui, mi sono perso qualcosa.
Vediamo: la Fontana dell' Esedra, non si pu� vedere per lavori.
Lo stesso per il Laghetto "Bagno di Fasilides" (ricostruzione fedele del castello di "Gondar" e della sua piscina, originari della citt� imperiale di "Facil Ghebb�" in Africa), il Giardino dei Cedri, l' Arena Flegrea.. mah.. che peccato...
continuiamo allora verso...il Padiglione Rodi. Ma anche qui non si entra, perch� qui c'� un Museo di Fisica all' interno del Dipartimento di Scienze Fisiche, con i suoi ottocenteschi armadi.

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Francesco T
Ma di questo Padiglione non ne so molto... Bruno L ???? Nico????

Che ne sapete qualcosa voi????

Padiglione Rodi (1940) di G. B. Ceas
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Francesco T
Ancora due scatti, magari aiutano Bruno e Nico a dirmi di pi�...

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Francesco T
Forse questa li aiuta di pi�... lo so.. ne sono certo...

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Francesco T
..m' incammino all' uscita allora... ecco il Padiglione Albania... strano.. chiuso.. abbandonato.. mi accorgo che per noi Albania ogni volta deve apparire come povert�, abbandono.. mah...

Padiglione dell'Albania (1940) di G. Bosio, N. Berardi

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Francesco T
.. eccomi all' uscita.. una sbarra elettrica, un gabbiotto con tanto di vigilanza armata per controlli accurati.. sai bisogna fermare i vandali che potrebbero
distruggere la Mostra... ma questo cos'�? E' uno scempio... ma culturale.

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Francesco T
sono praticamente fuori. Ripenso un attimo al tutto. A quando venivo qui da bambino liberamente a giocare
col mio pap� ed una piccola bicicletta con le rotelle.

Ma una scritta mi ricorda che sono passati tanti anni. Ed oggi i miei figli qui non possono venire a giocarci.
Possono solo assistere a pagamento, ad eventi, mostre, fiere, incontri, concerti, manifestazioni.....

Fine.

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oesse
Bravo Francesco, una storia, un ricordo ed una denuncia. Spero che tutto cio' serva a dare anche un futuro ed una speranza, recuperando spazi che non hanno tempo.
Pollice.gif Pollice.gif

.oesse.
Bruno L
Francesco, ancora una bellissima pagina, tra passato e presente! Itinerario interessante e ben raccontato, curato nelle informazioni ma sempre con arguto senso critico. E complimenti anche per le belle foto, alla grande anche con la 5700! Pollice.gif
Grazie, inoltre, per aver mostrato un luogo che, sinceramente, in molti particolari non ricordavo pi�, ... sono passati davvero tanti anni che non lo vedevo.

QUOTE
Ma di questo Padiglione non ne so molto... Bruno L ???? Nico????
Padiglione Rodi (1940) di G. B. Ceas

Questo edificio, che sembrerebbe neogotico, in relat� non fa riferimento a questo stile, che � dell'ottecento ed ha altre motivazioni storiche e culturali. Il Padiglione Rodi � del 1940 e, come il Padigione Albania, nella denominazione gi� si evoca un periodo e la sua propaganda ... ma altre informazioni sono su questo Link

saluti e ancora complimenti, bel lavoro!
Bruno
Gianluca Cecere
E' il quartiere in cui abito e vederlo su questo forum mi ha fatto piacere.
Bravo Francesco, per le foto e il relativo commento!

Ciao,
Gianluca
sergiobutta
Ciao Francesco, eccellente reportage su una delle realt� di Napoli trascurata, ovvero non utilizzata al meglio delle sue capacit�. Pi� vecchio di te (molto) posso darti assicurazione che le polemiche sull'utilizzo della mostra dura da oltre quaant'anni. Io ci ho passato pomeriggi di primavera intera, seduto su una panchina a studiare, mentre mia moglie, che frequentava l'ISEF, era a lezione nei locali destinati a quell'istituto. Gi� a quell'epoca si disquisiva se fosse giusto che un'opera del genere fosse destinato a tale uso. La fiea della casa si svolgeva anche allora, ma gli espositori erano inferiori a quelli degli anni '70, quando si tent� il rilancio della struttura. Dimenticavo di dire, che l'unica altra struttura utilizzata all'interno della mostra era la piscina olimpionica scoperta, nella quale si esibivano la Canottieri Napoli dei frateli Dennerlain e la Rari Nantes. Poi il decadimento. A proposito, c'era una struttura denominata "Teatro dei Piccoli", non c'� pi�?
Francesco T
Gianluca, grazie. Anche io ho abitato / frequentato Fuorigrotta.
Ora frequento di pi� l' A1 !


Sergio, c'� sempre il Teatro dei Piccoli, sebbene ampie aree della Mostra non sono accessibili, sia per lavori in corso, sia semplicemnte perch� non lo sono.

Chiss� in futuro... Comunque, tra me e quello spazio adesso c'� una sfida aperta, per completare il lavoro.

Grazie, saluti.
_Nico_
Grazie, Francesco, per avermi mostrato qualcosa che, ahim� e ahit�, ignoravo... Hai fatto benissimo a fotografare anche i padiglioni Rodi e Albania. Quest'ultimo non � solo abbandonato, � proprio brutto ab origine... Evidentemente l'Albania non doveva essere solo povert�, ma anche squallore... blink.gif

Del padiglione Rodi posso solo dirti che � neoromanico. Bruno ha gi� messo un link utile. La ragione per un neoromanico cos� tardivo secondo me si trova proprio nell'inevitabile modello per questa fiera: le esposizioni dell'Ottocento, in particolare quelle universali parigine fin-de-siecle... L� c'erano sempre padiglioni a 'tema', costruiti secondo il gusto del paese che dovevano rappresentare...

E ancora nel 1937, all'esposizione parigina delle arti e delle tecniche, c'erano padiglioni che rievocavano antiche vestigia. Per esempio quello dell'Irag, a ziggurat, sulla falsariga della porta babilonese dei leoni... smile.gif
Francesco T
QUOTE(_Nico_ @ Jul 4 2005, 12:56 AM)
Grazie, Francesco, per avermi mostrato qualcosa che, ahim� e ahit�, ignoravo... Hai fatto benissimo a fotografare anche i padiglioni Rodi e Albania. Quest'ultimo non � solo abbandonato, � proprio brutto ab origine... Evidentemente l'Albania non doveva essere solo povert�, ma anche squallore... blink.gif

Del padiglione Rodi posso solo dirti che � neoromanico. Bruno ha gi� messo un link utile. La ragione per un neoromanico cos� tardivo secondo me si trova proprio nell'inevitabile modello per questa fiera: le esposizioni dell'Ottocento, in particolare quelle universali parigine fin-de-siecle... L� c'erano sempre padiglioni a 'tema', costruiti secondo il gusto del paese che dovevano rappresentare...

*



In effetti la Fiera della Casa ad esempio, negli anni 70, aveva dei padiglioni con i prodotti / culture di Paese stranieri. Ricordo benissimo gli odori, i colori, i suoni particolari che stupivano sempre e meravigliavano ed incuriosivano tutti, grandi e piccini.
Certo, forse certe espressioni erano poco politically correct, a cominciare dal fatto che prima gli stand dei Paesi esteri erano concentrati in appositi padiglioni, mentre oggi per creare mescolanza si trovano un p� dappertutto. Con il risultato che non sai pi� se � un prodotto realmente estero oppure una manifattura italiana all' estero. Forse, dico forse, dapprima ci si esprimeva peggio ma si agiva meglio, con un maggiore sostanziale rispetto verso una cultura diversa. O no?

Saluti.


morgan
Ciao Francesco,
con una Coolpix si pu� fare tutto quello che normalmente faresti con una reflex...o quasi, questo reportage ne � la dimostrazione!! Da diversi anni non mettevo piede alla Fiera d'Oltemare, e sinceramente non mi sembra che il tempo abbia giocato a suo favore. Sotto il profilo documentaristico � un'ottimo reportage, sotto quello fotografico anche, se non fosse per qualche linea cadente di troppo...la foto che preferisco..la prima!! wink.gif wink.gif
Complimenti

Franco
Daniele R.
Francesco, quando leggo che hai iniziato un nuovo post, mi aspetto sempre qualcosa di originale e anche questa volta sei riuscito a raccontare quanto nel giro di trent'anni il mondo e le cose possano cambiare, in meglio o in peggio. Per quanto riguarda la fiera posso dire in peggio, per quanto ti riguarda sicuramente in meglio. wink.gif
ConteMaxS
Ottimo lavoro Francesco, un reportage che racconta e denuncia allo stesso tempo.
Le foto sono ottime e su questo non mi soffermo, non perch� l' aspetto tacnico non ha importanza, ma perch� un tale documento fa saltare agli occhi due elementi importantissimi, bench� negativi: l' abbandono e la privatizzazione coatta dei beni pubblici.
Le due cose a rifletterci, poi, camminano di pari passo.

L' architettura del parco non mi � mai piaciuta, come non mi piace tutto lo stile di quel periodo.

Ricordo che nel peggior periodo abbandono (anni '80), il Parco della Mostra D' Oltremare � stata meta di studenti che facevano il famoso filone (marinavano la scuola), di coppiette o dimora per chi svolgeva qualche "losca" attivit�...a buon intenditor....
Ricordo benissimo, io studente di Fuorigrotta che marinava la scuola, lo stato di fatiscenza delle strutture e, soprattutto, ricordo che per entrarci dovevamo scavalcare uno di quei muri che costeggia via Terracina.

Sono passati gli anni, si sono avvicendate le famose Fiere della Casa, fino alle recenti amministrazioni che hanno pensato bene di recuperare il parco, promettendo di restituirlo ai cittadini.

Morale della favola, nel 2005, a met� dell' opera, cos� come documentato da Francesco, nella Mostra D' Oltremare non ci puoi entrare. L' ente Mostra, societ� per azioni la cui maggioranza � del Comune di Napoli, tiene i cancelli chiusi giustificando tale decisione con la scusa della salvaguardia del bene. Non solo, se vuoi esporre in una fiera devi sborsare fior di quattrini.
Insomma, ci avevano detto che la Mostra avrebbe riacquistato i fasti di una volta e invece, una volta terminate le poche opere di restauro, qualcuno ha pensato bene di sottrarre un bene pubblico ai cittadini; se vuoi entrare paghi, solo che non si capisce a cosa servono questi soldi: i cittadini pagano, gli espositori pure, di attivit� di restauro e manutenzione non � che se ne fanno tante......allora?

Grazie Francesco per aver dato la possibilit� a tutti noi di riflettere su una cosa cos� importante. Diciamolo � proprio un peccato, per non parlare dell' ingiustizia che si compie nei nostri confronti.
cratty
Complimenti Francesco! E' vero... presenti sempre cose molto particolari ed interessanti.
Pollice.gif
Saluti
__Claudio__
QUOTE(ConteMaxS @ Jul 4 2005, 09:37 PM)
i cittadini pagano, gli espositori pure, di attivit� di restauro e manutenzione non � che se ne fanno tante......allora?



Cambiate sindaco.
Fedro
Una coolpix, molta preparazione, occhio intelligenza ed un p� di coraggio ed ecco che mescolando il tutto il nostro ottimo Francesco ha impastato un reportage che fa riflettere....
ci fa riflettere come cittadini centrando l'oggetto del lavoro .
ci come fotografi centrando lo spirito del forum.

Francesco un tiro...tanti centri! Congratulazioni !
nuvolarossa
QUOTE(__Claudio__ @ Jul 5 2005, 11:42 AM)
QUOTE(ConteMaxS @ Jul 4 2005, 09:37 PM)
i cittadini pagano, gli espositori pure, di attivit� di restauro e manutenzione non � che se ne fanno tante......allora?



Cambiate sindaco.
*



...Fosse cos� facile!!!....

La cosa mi fa venire in mente quello che sta succedendo qui con il "parco delle cinque terre", che con la scusa (incontestabile) della tutela ambientale, sta diventando sempre di pi� una zona asservita agli interessi di qualche potente, dove chi ha i soldi pu� fare quel che gli pare, alla faccia di chi in queste terre ci � nato o ci ha vissuto.....
E' storia di tutti i giorni, che accomuna nord e sud e non si risolve certo cambiando i sindaci, che stanno comunque dalla parte dei poteri forti.....

...Scusate l'off topic, ma questo tipo di problema lo sento molto.....

Complimenti a Francesco!!!!
__Claudio__
Conttinuo la discussione via mail Ste' biggrin.gif
I complimenti a Francesco non sono in discussione. I sindaci populisti s�!
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