MITICO!
Colgo allora l'occasione per augurarti una splendida uscita fotografica, proprio come quelle che piacciono a te e di cui ci rendi ogni volta partecipi!
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A CACCIA (FOTOGRAFICA) DI CINGHIALE SELVATICO
Tempo richiesto: sereno variabile
Armato di D100, 70-200 VR, Compact Flash Ultra II da 1 Gb, stivali di gomma, giubbetto pluritascato e seduto al posto di guida del fuoristrada che avrai opportunamente grattato nel parcheggio del vicino centro commerciale, parti alla volta delle zone montane contigue.
Tempo un' ora rimarrai impantanato su per quella stradina di montagna talmente ripida che ti è andato tutto il sangue alla testa e dovrai proseguire a piedi che in fondo mancano solo 26 kilometri.
Arrivato alla mèta imbocca quel fitto bosco di abeti e acacee e comincia a guardarti intorno alla disperata ricerca della preda da immortalare.
Ora che sarà tramontato il sole realizza di aver sbagliato versante(non c'è neanche un nido di vespe da fotografare) e trovati un posto riparato dove passare la notte che già non ci vedi bene di giorno figuriamoci con le tenebre.
Se quel simpatico branco di lupi che infesta la zona non ti ha ancora sbranato riducendo in polpette anche l'attrezzatura fotografica, al risveglio dedica almeno mezz'ora a grattarti laddove ti hanno punto centinaia di zanzare che un prurito così non l'avevi mai neppure immaginato e incamminati alla volta del versante opposto.
Ad un certo punto arriverai ad una cascata ma le sue sponde sono talmente impraticabili che per cercare di immortalarla finirai per schiantarti in uno dei tanti massi che addobbano la discesa e una volta atterrato nel fiume cerca abilmente di aggirare quei violenti mulinelli che vivacizzano la navigazione lungo il corso dello stesso.
Se non verrai trascinato sotto strangolato dalla cinghia della Nikon opportunamente impermeabilizzata, guadagna la sponda sinistra laddove compie un'ampia curva e realizza di trovarti poco piu' a sud del punto in cui hai pernottato.
Più sfigato di così...
Riprendi quindi il viaggio da lì cercando di orientarti con la posizione del sole opportunamente ricoperto da una fitta coltre di nubi e raggiungi sto benedetto versante che si rifà notte.
Uscito da quell’ intricato sottobosco di mangrovie in cui rimarrai impigliato per 3 giorni e 3 notti individua quel piccolo rifugio alle pendici del monte.
E' un ottimo riparo per la notte imminente e un'insperato quanto tenebroso soggetto fotografico degno del National Geografic ma quel simpatico branco di lupi mannari ti sta ancora alle calcagna per cui senza perdere tempo datti alla fuga esclamando con fare stoico: "pazienzaaaa...."
Seguendo il sentiero in direzione nord-nord-est ti imbatterai in un simpatico villaggio di capanne.
Raggiungi quella piu' vicina e bussa per vedere se è abitato: cosa c'è di meglio di un reportage sull'ultimo avamposto selvaggio di una tribù sconosciuta?
Il cacciatore di teste che ti verrà ad aprire, guardandoti bene in faccia penserà eccitato: questa mi manca! e correrà a prendere il machete già pregustando il nuovo trofeo.
Scappa a gambe levate che seppure la testa la usi solitamente poco fa sempre comodo.
Se riusci a metterti in salvo ti accorgerai di aver raggiunto il versante giusto perchè la radura pullula di esotiche piante colorate e multiformi e una vista mozzafiato sull'ampia valle sottostante. Pure la luce è quella giusta: c'è un tramonto che farebbe venire i brividi pure a un elefante marino.
Peccato per quei cinghiali incazzati e affamati che ti stanno puntando il deretano.
Prima che abbiano il tempo di caricarti, tira fuori la D100, punta l'obiettivo stabilizzato e premi il grilletto.
Scarica.
Così impari a lasciare a casa la batteria al litio.
Fai dietro front e ripercorri a perdifiato tutto il tragitto nella direzione opposta: i cinghiali ti stanno caricando.
Se riusci a raggiungere il punto in cui hai lasciato la Jeep senza buchi nelle natiche, guardati di nuovo attorno che il fuoristrada ti è stato a sua volta fregato: chi la fa, l'aspetti, dice il proverbio.
A questo punto non ti rimane che fare l'auto-stop e considerare che tutto sommato un sano panino con la porchetta è proprio quel che ti ci vuole per reintegrare le energie spese.
La danno pure in offerta.
AUGURI SERGIO, DAVVERO!!!!