Piccola parte storica tratta da wikipedia:
Idea iniziale
La possibilit� di collegare tramite funivia l'Italia e la Francia, attraversando la catena del Monte Bianco, aveva destato l'interesse dell'ingegnere Dino Lora Totino. Alla fine degli anni '40 studi� e progett� un collegamento tra il versante italiano del Cervino e il centro turistico di Zermatt, ma le autorit� svizzere, non troppo convinte, negarono l'autorizzazione. In Francia intanto, in quegli anni veniva inaugurata la linea Chamonix-Aiguille du Midi; il Conte ebbe allora l'idea di collegare due stazioni ancora pi� prestigiose: Courmayeur e Chamonix, in un massiccio di straordinaria bellezza come quello del Monte Bianco.

Un'impresa considerata impossibile
Sul versante italiano esisteva gi� una funivia che collegava la valle di Courmayeur al Rifugio Torino (3.300 m) e la costruzione di un troncone lungo 250 m con 150 m di dislivello per raggiungere Punta Helbronner non fu ritenuto un problema: le difficolt� maggiori stavano nell'attraversare i 5 km di ghiacciai in continuo movimento. Agli inizi degli anni '50 poi, i mezzi tecnici erano abbastanza limitati, e nessun elicottero fu mai utilizzato per trasportare in quota i materiali. Il cantiere - all'epoca - era il pi� alto al mondo e gli operai furono scelti tra alpinisti, montanari e guide alpine. Le condizioni di lavoro furono proibitive e l'opera cost� quattro vite umane. La grandiosa opera � stata costruita sotto la direzione del conte Dino Lora Totino, fu progettata dal professor Vittorio Zignoli del Politecnico di Torino. Prima di lui altri ebbero un'idea simile e parecchi anni addietro, un progetto del 1905 venne in parte realizzato nel 1927, ma allora la funivia raggiungeva solamente il colle du Midi. Per quattro anni, la funivia dei Ghiacciai fu la pi� alta al mondo, ma poi quella del Pico Espejo (4.771 m), a Merida, in Venezuela, la superer� in altezza. Rester� invece la pi� alta d'Europa fino al 1980, quando la teleferica del Piccolo Cervino, a Zermatt (Svizzera), la superer� di qualche metro.

Le tre tratte
La Palud - Rifugio Torino
La prima sezione parte da La Palud al Rifugio Torino (dalla Valle della Dora al rifugio situato sotto il Colle del Gigante), superando un dislivello di 2.005 m (percorrendo 4.230 m). In circa dieci minuti si arriva comodamente al rifugio, evitando in questo modo sette ore di faticosa marcia a piedi. Fu costruita durante il periodo bellico, ma non ancora ultimata, fu messa fuori uso da un bombardamento effettuato da aerei francesi. Ripristinata e completata nel dopo guerra, venne aperta al pubblico nel 1948.
Chamonix - l'Aiguille du Midi
La seconda sezione, da Chamonix a l'Aiguille du Midi, fu iniziata nella primavera del 1951 ed aperta al pubblico nel 1956; � quella con maggiore dislivello: 2.812 m su un tratto di 5.416 m. Prima fu collegata Chamonix (1.030 m) al Plan des Aiguilles (2.317 m) e l'anno dopo il troncone che arriva sino all'Aiguille du Midi (3.842 m).

Rifugio Torino - l'Aiguille du Midi
La terza sezione, iniziata nella primavera del 1954, e collaudata nella primavera del 1958, collega il rifugio Torino all'Aiguille du Midi, passando per Punta Helbronner e per il Gros Rognon. Dalla Punta Helbronner, a cui si arriva con un balzo di 270 m (con un dislivello di 132 m) inizia la vera e propria "Funivia dei Ghiacciai". La lunghezza del troncone � di 5.093 m (con un dislivello di 311 m) ed � il tratto pi� spettacolare sia dal punto di vista panoramico che tecnico. Congiunge le due funivie gi� esistenti sul lato italiano e su quello francese: � stato possibile solo grazie a soluzioni tecniche del tutto originali, la maggiore delle quali � indubbiamente costituita dal "pilone aereo" che meravigli� tutti per l'audacia della sua concezione.

Il pilone sospeso
La realizzazione del pilone sospeso fu necessaria poich� la sezione tra il Gros Rognon e la Punta Helbronner � costituita da un'unica campata di 3.300 m; era necessario quindi ridurre l'ampiezza della campata, per consentire il passaggio delle funi sopra le nevi del Col des Flambeaux. Accantonata l'ipotesi di costruire un pilone normale sul ghiacciaio sottostante (a causa dell'instabilit� derivante dal movimento dei ghiacci), il conte Lora Totino studi� la possibilit� di creare un pilone aereo, costituito da funi tese trasversalmente al percorso della funivia. Per realizzare il progetto esecutivo venne poi incaricato l'ingegner Vittorio Zignoli. Un'idea del lavoro che � stato fatto � data dal totale delle funi utilizzate: tra quelle stese, perdute o tenute di riserva, ne sono state trasportate sui ghiacciai circa 300 km.

Emozioni�.
Forti emozioni�
� quello che ho provato mentre ero sospeso nella mia piccola cabina della funivia�
Quest�anno dopo molte incertezze sono riuscito a farmi una vacanza in montagna, la mia amatissima montagna, colei che riesce a farmi respirare la vita, l�unica che mi fa ascoltare la voce del silenzio�.
Durante lo splendido soggiorno trascorso in Valle d�Aosta, ho deciso di concedermi mezza giornata di sogno� mezza giornata di �volo� sopra il ghiacciaio del Monte Bianco.
Volo, perch� � questa la sensazione che si prova quando silenziosamente seduti nella cabinovia si attraversa il ghiacciaio�.
Partenza da La Palud (1730 m) alle 7.45, una delle prime corse della funivia, per evitare l�affollamento di gente che, in una giornata splendida e limpida come quella che ho trovato, si sarebbe formato.

Occorrono soltanto 20 minuti per raggiungere Punta Helbronner (3462 m), dove c�� il primo �belvedere� del percorso.
Alcuni punti sono davvero suggestivi e ti lasciano per un attimo il cuore in gola...

Sono i disegni che il ghiaccio forma che attirano subito la mia attenzione...
Da geometrici...

a morbide forme quasi pastello...

Dopo una sosta di circa mezz�ora per ammirare lo splendido paesaggio...


riparto per la parte pi� bella, pi� suggestiva�
La sezione che da Punta Helbronner collega l'Aiguille du Midi (3.842 m).

Dentro la cabina si ha proprio la sensazione di volare, di dominare la maestosit� del ghiacciaio. Il silenzio regna sovrano e ad ogni metro di avanzamento sembra di vedere sempre dei paesaggi diversi�. Pi� si procede e pi� l�emozione � forte� Ed � proprio in questo tratto che ho scattato la maggior parte delle foto che ho fatto in questa giornata, dal finestrino della cabina.

La carovana verso la meta...
Il segno della mia presenza nella neve... L'ombra delle cabine mi ha subito colpito facendomi sentire pi� vicino alla montagna...

Pi� avanzava la funivia e pi� le emozioni aumentavano.... Ma l'emozione pi� forte � all'arrivo...
Le due vie per raggiungere la meta.... questa � stata la prima emozione... una forte contrapposizione che mi ha fatto riflettere moltissimo...

Gli ultimi 50 mt di salita si effettuano con un ascensore ricavato dentro la roccia, che ti porta proprio sulla punta dell' Aguille du Midi...

Sceso dalla cabina, ho preso le scale per uscire dalla stazione della funivia e l'aria rarefatta mi ha fatto faticare per uscire, ad ogni scalino il cuore batteva fortissimo, tutto � pi� difficile a quella quota. Un leggero mal di testa mi ha accompagnato per tutto il resto della giornata...
Appena uscito mi si � aperto il mondo. La giornata limpidissima mi ha permesso di vedere molto in lontananza. Si vedevano benissimo tutti i "4000" della Valle D'Aosta.

Come tutte le cose belle durano poco... con un pizzico di dispiacere si riparte

Al ritorno le emozioni fotografiche sono ancora molto forti... Avendo il finestrino dalla parte opposta dell'andata ho potuto fotografare la parte bassa del ghiacciaio con tutte le sue innumerevoli e magnifiche texture.

Sembrano simili, ma ognuna ha una sua particolarit� e bellezza....

E' bello vedere come la natura riesca a regalarci degli spettacoli cos� maestosi e fantasiosi...


E' stato davvero un bellissimo "volo", un piccolo sogno che si � realizzato e che ha lasciato il suo bel segno...
Attrezzatura fotografica:
Nikon D300
Tokina 12-24
Nikon 16-85 vr