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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON DIGITAL REFLEX
zephyr
Salve a tutti,

nel corso degli ultimi anni ho sempre rimandato l'acquisto di una reflex digitale (ovviamente Nikon...) e ho utilizzato con soddisfazione una vecchia F501 con 35/70 e 70/210 e alcune Coolpix, tutte a obiettivo rotante: la 4500, la S4 e infine la S10.

A fine anno, se tutto va bene, riuscir� finalmente a coronare un mio lontano sogno: un viaggio in nave in Antartide!!

Sarebbe un peccato partire per un viaggio cos� senza un'adeguata reflex (ovviamente Nikon...) e mi appresto quindi ad acquistare una nuova macchina e relativo obiettivo/i. Per praticit� di utilizzo, dimensioni e pesi mi vorrei orientare su un obiettivo zoom a grande escursione, e mi sembra che potrebbe andare bene il Nikkor AF-S DX VR 18-200mm f/3.5-5.6. Con un'escursione equivalente 35mm da circa 27mm a 300mm immagino che dovrei riuscire a fotografare sia paesaggi che animali in libert�, vorrei tuttavia avere qualche conferma da qualcuno del forum che ha gi� questo tipo di zoom.

Per il corpo macchina, leggendo alcune discussioni del forum, ho inteso che uno dei migliori sarebbe al momento la D300, ma dovendo gi� sobbarcarmi un mutuo "vitalizio" per poter realizzare questo viaggio, devo necessariamente risparmiare un po'.
Ho quindi individuato due possibili "kit" con corpo macchina e relativo zoom 18-200: la nuovissima D90, che potrei trovare presso un negoziante locale a circa 1600 euro (su internet a 1430 euro), oppure la precedente D80, sempre con 18-200, che ho trovato su un paio di siti web abbastanza conosciuti a soli 960 euro circa.
Mi sembra notevole la differenza di prezzo, a parit� di ottica... vorrei quindi cercare di capire se la differenza pratica tra la vecchia D80 e la nuova D90 sia veramente cos� fondamentale per l'utilizzo che ne vorrei fare...

Se qualcuno potr�/vorr� anche darmi qualche consiglio pratico di utilizzo in un viaggio di questo tipo, apprezzer� comunque ogni suggerimento.

Grazie!
Einar Paul
Ciao,
non conosco l'Antartide, ma vado non di rado oltre il Circolo Polare Artico...
La combinazione con la quale mi sono trovato meglio e che mi ha dato minori impicci � stata D200 con 18-200.
In passato, in pellicola, ho utilizzato F5 e F100 che, nonostante siano costruite impeccabilmente, mi hanno dato qualche problema con i film (con temperature sotto i -20� la pellicola diventa come vetro).
In climi del genere la Reflex va usata come una compatta; baionetta e bocchettone si saldano sino a divenire un corpo unico, quindi � impossibile cambiare ottica. Se si porta la macchina in un luogo caldo per cercare sbloccare la situazione, si corre il rischio di allagarla con la condensa.
Occorre poter disporre di notevoli scorte di energia: non lesinare su batterie e accumulatori e tienili sempre al caldo, mentre ottica e corpo possono stare tranquillamente all'aperto.

Io eviterei i corpi consumer. Hai necessit� di poter contare su una semi o totale tropicalizzazione che impedisca l'ingresso dell'umidit�, perch� essa tende a gelare bloccando il funzionamento di otturatore e specchio. La D70s (il back-up dell'ultima mia uscita oltre le Svalbard) ha ceduto dopo nemmeno due giorni d'uso, mentre la D200 ha sempre scattato (anche se con qualche rallentamento e qualche problema ai cristalli liquidi).

Buon viaggio!

Einar
raffer
Se non puoi arrivare alla D300 allora prendi la D200.

Non prendere freddo! rolleyes.gif

Raffaele
vvtyise@tin.it
in un aricolo di qualche anno fa veniva riportato il resoconto di un viaggio di fotografi all'Antartide. L'unica macchina che ha resistito � stata proprio la D200. I commenti riferivano che la macchina avevo resitito grazie alla sua tropicalizzazione. Credo che per quanto riguarda queto aspetto, ma non solo, sia ancora una macchina eccezionale. Io mi orienterei verso questo modello.

Ma adesso tanti auguri e i miei complimenti per il viaggio che ti aspetta!
_Lucky_
Quoto pienamente la risposta che ti e' stata data da Einar Paul ed il suggerimento di puntare, magari, piu' ad una D200 usata che ad una D90 nuova, non per questioni prestazionali, ma solo per le caratteristiche costruttive del corpo macchina, cosi' importanti in ambienti estremi....
Ovviamente, potendolo fare, meglio ancora una D300....., sempre che la cosa sia economicamente possibile.....

In piu', vorrei aggiungere, fai attenzione anche al 18-200.....
E' vero che e' un'obiettivo praticamente "insostituibile" (e ti voglio a sostituirlo quando la baionetta si ghiaccia... laugh.gif ) per la sua praticita' e per la grande escursione focale, che ti consentono di operare come con una "compattona" ma di qualita' superiore, pero' non dimenticare che il 18-200, come molti suoi "colleghi" di pari tipologia, ha un barilotto a cannocchiale estensibile, che tutto e' tranne che un'ode alla tropicalizzazione dell'obiettivo..... rolleyes.gif
Attenzione quindi, ad usarlo "cum grano salis" e senza esporlo a condizioni in cui diventa necessario operare invece con obiettivi tropicalizzati, internal focus ed internal zooming......

buone foto
odisseo
Sono stato da quelle parti (dal versante Argentino) a maggio 2006, con la D200 che era da poco stata lanciata sul mercato. Posso solo dirti che � stata eccezionale, si � comportata benissimo anche a temperature molto basse e in situazioni di vento misto a pioggia-fine che ha fatto cedere altre macchine pi� esili.

Per questo ti suggerirei di fare qualche sforzo e riuscire a prendere la D300 che ha sostituito la D200 in maniera eccezionale. Personalmente nel caso di rinuncia alla D300 opterei per la D200 in considerazione, come ti � stato gi� detto, del corpo robusto e della tropicalizzazione.

Nel 2006 non avevo ancora il 18-200, che ho acquistato nel 2007 e utilizzato nel deserto della Siria proprio per evitare cambi di obiettivi in situazioni di vento misto a sabbia. Anche in questo caso sono stato molto soddisfatto!! Un obiettivo tuttofare davvero ottimo. Certo, la qualit� dei fissi o di obiettivi con escursione pi� limitata � migliore, ma credimi questo 18-200 va veramente bene, e poi il VR ti facilita la vita in molte occasioni..

Il mio consiglio, quindi: D300 + 18-200
se proprio non puoi la D300.... allora D200 + 18-200

Pollice.gif
dario205
Piccolo dubbio... quali sono le temperature operative per una reflex??? Al freddo gelido non rischia condensa o problemi del genere???
vvtyise@tin.it
la condensa si forma quando dal freddo passi al caldo.
Mauri.s
QUOTE(vvtyise@tin.it @ Nov 22 2008, 09:19 PM) *
la condensa si forma quando dal freddo passi al caldo.

E pi� l'ambiente caldo � saturo di umidit�, pi� facilmente si former� condensa (di vapore acqueo appunto).
� la diversit� di temperatura della fotocamera (fredda) che fa condensare su di s� il vapore acqueo che c'� nell'aria circostante.
edate7
QUOTE(Einar Paul @ Nov 21 2008, 01:35 PM) *
Ciao,
non conosco l'Antartide, ma vado non di rado oltre il Circolo Polare Artico...
La combinazione con la quale mi sono trovato meglio e che mi ha dato minori impicci � stata D200 con 18-200.
In passato, in pellicola, ho utilizzato F5 e F100 che, nonostante siano costruite impeccabilmente, mi hanno dato qualche problema con i film (con temperature sotto i -20� la pellicola diventa come vetro).
In climi del genere la Reflex va usata come una compatta; baionetta e bocchettone si saldano sino a divenire un corpo unico, quindi � impossibile cambiare ottica. Se si porta la macchina in un luogo caldo per cercare sbloccare la situazione, si corre il rischio di allagarla con la condensa.
Occorre poter disporre di notevoli scorte di energia: non lesinare su batterie e accumulatori e tienili sempre al caldo, mentre ottica e corpo possono stare tranquillamente all'aperto.

Io eviterei i corpi consumer. Hai necessit� di poter contare su una semi o totale tropicalizzazione che impedisca l'ingresso dell'umidit�, perch� essa tende a gelare bloccando il funzionamento di otturatore e specchio. La D70s (il back-up dell'ultima mia uscita oltre le Svalbard) ha ceduto dopo nemmeno due giorni d'uso, mentre la D200 ha sempre scattato (anche se con qualche rallentamento e qualche problema ai cristalli liquidi).

Buon viaggio!

Einar


Ciao.
A giudicare dal tuo avatar, o sei svedese, o hai qualcosa (o, meglio, qualcuno) che ti accomuna a quello splendido paese. Ci sono stato qualche anno fa e ne conservo uno splendido ricordo, anche fotografico, anche se solo su dia, essendo andato, in auto, da Stoccolma (stupenda) fino su a Rovaniemi in Finlandia. Se ho indovinato, quando ci vai salutami quei posti con grande calore.
Ciao!
Einar Paul
QUOTE(edate7 @ Nov 22 2008, 11:28 PM) *
Ciao.
A giudicare dal tuo avatar, o sei svedese, o hai qualcosa (o, meglio, qualcuno) che ti accomuna a quello splendido paese. Ci sono stato qualche anno fa e ne conservo uno splendido ricordo, anche fotografico, anche se solo su dia, essendo andato, in auto, da Stoccolma (stupenda) fino su a Rovaniemi in Finlandia. Se ho indovinato, quando ci vai salutami quei posti con grande calore.
Ciao!

Ciao,
dovrei ritornare da "quelle parti" per Natale, ti saluter� senz'altro i posti!
Hai indovinato, la mia bisnonna era svedese!

Saluti
Einar
vvtyise@tin.it
spero di andarci la prossima estate, solo a fini turistici/fotografici. Quali i posti da non perdere?
zephyr
Vi ringrazio tutti per gli utilissimi suggerimenti!!

Ormai mi avete convinto per un buon corpo macchina con il 18-200 da tenere come unico obiettivo, in modo da disporre di una specia di "compattona" sempre pronta all'uso anche in condizioni climatiche poco favorevoli...
Lutz!
Purtroppo non sono mai stato in antartide ma faccio alpinismo e molte volte in quota si hanno temperature estreme simili alle condizioni che troverai in antartide, ho una certe esperienza di foto anche in grotta.

Sicuramente con macchine come la D200 o D300 vai quasi sul sicuro, ma la mia esperienza mi dice che non ne vale la pena e che ci sono un po di aspetti che pochi considerano ma sono ben noti a chi fa viaggi di documentazione fotografica.
La ragione � che per quanto professionali tali macchine non sono studiate per lavorare in ambiente estremo, e si, certo, le migliori resistono, ma il fatto che una D70 si butti via dopo 2 giorni � un segno che portare una D300 a -25 non le faccia di certo bene, e, cosa che ancora meno persone sanno, tutta quella tecnologia a condizioni di freddo o caldo fuori dalla norma � tendenzialmente sprecata, perch� il freddo modifichera inesorabilmente il comportamento dell'elettronica.

Innanzi tutto la dilatazione termica porter� a degli scompensi sulle ottiche, e saranno tanto piu grandi quanto sar� lunga la focale dell'obiettivo, ho sperimentato che tirando fuori la macchina dal rifugio e uscendo a -18 e per i primi 15 minuti le foto erano proprio distorte. Tutto il sensore, essendo basato su transistor, avr� colori inevitabilmente virati, se invece vai in posti torridi, ti si aggiunger� un rumore inspiegabile.

L'umidtit� e la condensa si infileranno OVUNQUE, a meno di non tenere la macchina in una confezione stagna in cui ha fatto un po di vuoto spinto. Se ti sentirai risollevato nelv edere dopo pochi minuti sparire la condensa dal mirino e dalle ottiche, non potrai dire altrimenti di quella che si sar� formata sui circuiti e i contatti.
Ho aperto tante macchine fotografiche (anche nikon), e vi assicuro che per quanto ben costruite, non c'� cosa piu deleteria dell'ossido sui contatti dovuto a umidit�. Non ti si pianter� magari in antartide, durante il tuo viaggio, ma nel giro di un anno o due non ti stupire se dovrai buttare la scheda madre.

A -25 iniziano a dare problemi i cristalli degli LCD, saranno lenti nella risposta, e questo � un segno che dopo circa 2 ore si inizieranon a ghiacciare, ovvero, butterai via lo schermo.

Le meccaniche metalliche subiranno dilatazioni termiche, i timer elettronici non saranno tarati giusti.

Per farla breve: ti ritroverai con una splendida D300 che fa le stesse foto che faresti con una macchina molto piu economica, con la differenza che rovinerai molto facilmente una bella macchina.

Se, e come ti capisco... vuoi fare foto stupende, cerca di prendere alcuni accorgimenti, ma portati sempre una seconda macchina e una terza macchina. La seconda una compatta decente, la terza... una completamente manuale a pellicola. In antartide avrai una MAREA di luce, quindi non ha senso portarsi ottiche incredibili. La D300 tienila sempre al caldo, l'ottica tienila al freddo, evita escursioni termiche assurde (tipo tenda/esterno). L'aria sar� pulita ma se ci sar� vento dovrai combattere con il salino...

Spero di esserti stato utile. Se hai dubbi o bisogno di consigli pratici chiedi ma c'� gente qui e nel reparto foto naturalistiche MOLTO piu preparata di me.

Poi voglio VEDERE LE FOTO CHE FARAI
vvtyise@tin.it
molte osservazioni interessanti, grazie, anche da parte mia che vedo l'Antartide tanto lontano.
stefano_1972
Se io fossi in te prenderei anche in considerazione di prendere una D1X usata che ormai si trova a costi molto bassi e sicuramente � + resistente e completamente tropicalizzata, oltre ad avere una buona qualit�..............
ciao e buon viaggio ( invidia.....)
gciraso
Le uniche mie esperienze invernali in basse temperature riguardano lunghi appostamenti in condizioni non proibitive, ma impegnative: da -15 a -25 in Engadina e nella foresta bavarese. Dopo 4-5 ore ti si ghiacciano tutte le estremit� possibili, ma la macchina (una D2X) ha sopportato tutto, senza alcuna alterazione di immagine, sensore, LCD o lenti delle ottiche. Con questo non voglio dire che non possa succedere, ma non la vedo come una opzione certa. Unica accortezza la condensa quando rientri in luoghi caldi o quando ne esci, perch� quella veramente fa danni. Non ho neppure notato una significativa durata inferiore della batteria, per� un'altra batteria al caldo, addosso, me la porterei. Nessun cambio ottiche all'esterno.
Con la stessa macchina dei colleghi hanno lavorato per 4 mesi in Antartide, senza segnalare problemi.

Saluti

Giovanni

SkZ
beh, la d2x e' anche un'ammiraglia tropicalizzata. Fino a 16 mesi fa era il top.

casomai prima di rientrare al caldo/umido chiudila in un sacchetto, magari di quelli con la cerniera (come quelli per i liquidi in aereo) che cosi' hai solo l'umidita' esterna che e' bassa
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