QUOTE(ibis.pn2 @ Nov 24 2008, 12:19 PM)

quindi, riassumendo i pareri che cortesemente mi ha fornito chi ha voluto partecipare a questo 3d, pare di intuire che, mediamente, ai fini di una lettura corretta della luce presente sulla scena da ritrarre e di un'esposizione che meglio corrisponda alle volont� del fotografo di turno, � sufficiente servirsi di una mera lettura della luce riflessa, ottimamente (gli esposimetri dei corpi macchina pare si siano molto evoluti sul punto) fornita da una macchina di medio/buon livello. Nessuno, infatti ha parlato di uso necessario di esposimetri esterni spot per calibrare al meglio le diverse accezioni di luce riflessa dagli elementi presenti sulla scena n�, tantomeno, per elogiare l'assoluta meraviglia di una lettura incidente della luce mediante costosissimi cupolizzati esposimetri esterni che forniscono anche questa chicca. Meglio, quindi, impiegare i propri denari, in modo pi� proficuo, per ottiche dal calibro eccellente: meno amenicoli (costosi, peraltro) e maggior fiducia nell'esposimetro on camera. E' cosi?
Ciao,
se mi permetti, ritengo che tu stia generalizzando e conformando un p� troppo i vari aspetti della questione che � in realt� molto eterogenea.
La scena da ritrarre � sempre diversa, come diverse sono le varie "discipline" della fotografia che si portano appresso differenti esigenze e differenti complicazioni/necessit� operative.
Tanto la lettura della luce incidente, quanto la lettura della luce riflessa sono misurazioni oggettive e, per definizione, sono da ritenere egualmente "corrette" (..a patto che siano eseguite "a regola d'arte" e che gli strumenti siano tarati, naturalmente..).
La prima non "costringe" ad alcun ragionamento, misura la luce che "incide" sul soggetto.
La seconda, se la lettura non viene effettuata su di un grigio di riferimento, necessita di una compensazione per riportare la zona di lettura alla "densit� reale", partendo dal grigio medio risultante da una mera applicazione dell'esposizione suggerita dalla lettura.
Il percorso � diverso, ma la precisione di per s� � la medesima.
L'evoluzione degli esposimetri delle reflex c'� stata, ma non in quanto a precisione di misurazione della luce (salvo, nei decenni, un cambiamento dei materiali utilizzati per cellule sensibili e quindi un miglioramento di continuit� di prestazioni..), bens� nelle modalit� pi� evolute di misurazione ed analisi della scena, come il nostro Matrix incredibilmente raffinato e "complicato" negli anni, ma questo c'entra poco con l'oggetto della chiacchierata...
La lettura spot funziona esattamente nello stesso modo da decenni e con le stesse possibilit� di precisione. E non � diversa utilizzando una D40 o una D3.
Cos� come un esposimetro spot esterno non � pi� preciso nella misurazione della luce rispetto allo spot della reflex.
La differenza pu� essere (solo) l'angolo di lettura.
Insomma,
le differenze sono tutte e solo operative.
Come gi� detto, ad ognuno il suo, non � questione di "ammennicoli" o fiducia...
Una situazione in studio o location con diversi flash da studio da bilanciare tra loro, magari da miscelare con la luce ambiente o altra luce continua, non � affrontabile "seriamente" senza un esposimetro ambiente/flash a luce incidente, salvo tentare acrobazie con cartoncino grigio per la luce ambiente e andare a tentativi (tanti..) per i flash.
In questi casi la lettura esposimetrica deve essere "a tutto tondo", non si pu� limitare solo alla luce principale sul soggetto, ma dovr� valutare le ombre, i contrasti, i ritorni di luce dal fondale, pannelli riflettenti o elementi secondari presenti sul set, etc.
La luce la si costruisce, non la si subisce...
Un fotografo sportivo ("rigidamente" parlando..) non l'ha nemmeno mai visto un flashmeter, semplicemente non gli serve.
Un fotografo "naturalista" (nell'accezione pi� comune..) nemmeno.
Un paesaggista non potr� fare Km per misurare la luce incidente della scena. Sceglier� uno strumento di misurazione della luce riflessa e far� le sue valutazioni...
Uno still-life-ista non pu� prescindere da un esposimetro esterno, in linea di massima, non solo per l'utilizzo di sistemi privi di esposimetro incorporato.
E cos� via...
Personalmente utilizzo tutti gli accrocchi che mi servono, se mi servono...in base al il tipo di lavoro che devo svolgere.
Flashmeter e Colormeter, per cui ho
impiegato parecchi denari, fanno parte di questi accrocchi, ma possono tranquillamente restarsene in studio o in borsa...
bye.