QUOTE(Hannibal @ Oct 5 2008, 09:14 PM)

x esempio : ho una determinata foto con una certa risoluzione e dimensione, applico la maschera di contrasto; successivamente riduco le dimensioni e la risoluzione di quell'immagine magari x il web . Riapplico la maschera di contrasto?
Ehm...siamo da capo, pi� o meno...

Ribadisco...tecnicamente se � stato utilizzato un "giusto" algoritmo di ricampionamento non sar� necessario riapplicare lo sharpening. Utilizzando un algoritmo "generico", sar� necessario intervenire nuovamente per compensare la perdita di nitidezza dovuta al ricampionamento.
Ma il punto fondamentale � : quale scopo aveva l'intervento di sharpening (di cui la maschera di contrasto rappresenta solo uno degli innumerevoli metodi di...) fatto sull'immagine alla dimensione/risoluzione iniziale???
Se si tratta di "capture sharpening" (che serve solo ad ripristinare la nitidezza complessiva dell'immagine sottoposta ai filtri anti-aliasing dei sensori digitali), ricordando che non ha alcuna attinenza con il "supporto" di destinazione (stampa [tecnologia di stampa/carta], monitor, proiezione etc. ) e deve (..dovrebbe) essere applicata come primo intervento di post-produzione sull'immagine, allora dovrebbe
si essere compensata (contestualmente al ricampionamento con il giusto algoritmo o successivamente con una nuova applicazione di "nitidezza"..) e seguita da un ulteriore intervento di sharpening (output) per assecondare le caratteristiche del supporto finale e la successiva fruizione.
Se si tratta di "output sharpening", non avrebbe senso, come gi� detto, che venga applicato prima che l'immagine sia alle sue dimensioni e risoluzione definitive e avendo ben chiaro quale sar� il supporto finale.
Un immagine va preparata alla risoluzione nativa con i "giusti" interventi di sharpening di cattura e creativi (questi ultimi generalmente selettivi..).
La "finitura", mediante lo sharpening di "uscita" (

) che � ( o dovrebbe essere..) una applicazione
oggettiva in funzione del supporto di destinazione, deve essere fatta con l'immagine alla sua dimensione/risoluzione definitiva e possibilmente affidandosi ad un plug-in che possa fare il lavoro senza la complicazione della valutazione a monitor dell'intervento, necessariamente fuorviante in caso di sharpening finalizzato alla stampa...salvo in caso di buona esperienza nella valutazione (che in realt� andrebbe fatta sempre e solo sul supporto finale, non a monitor...salvo nei casi, ovviamente, in cui il monitor non sia il supporto finale..)
Cerca di capire...non � che non voglio rispondere

...� che non � semplice come la fai tu, se vogliamo parlare di interventi "a regola d'arte"...altrimenti per farla facile diciamo di SI, dopo un ricampionamento � necessario riapplicare la "nitidezza".
(W l'italiano...tra "nitidezza" e "contrasto"..

).
E' anche ovvio che, nel caso specifico, le complicazioni sono inferiori rispetto a quelle descritte perch� tutta la catena di interventi sar� effettuata a monitor, ovvero sullo stesso supporto che "ospiter�" l'immagine per la fruizione, quindi un'attenta osservazione permetter� di intervenire in maniera anche "spannometrica" e "soggettiva" senza ritrovarsi con particolari sorprese...
Per un approfondimento della questione invito a leggere l'ottimo eXperience che manovi ha voluto condividere con noi...eccolo
qui.
bye.