Ciao a tutti,
qualcuno ha per caso delle tabelle sul Nikkor 200 micro AF-D f/4 sul rapporto distanza/diaframma
e profondità di campo ottenuta?
Non sono sicuro ma tempo fa avevo visto qualcosa di simile ed ora ho una esigenza di capire qualcosa di più su quest'ottica.
Grazie
Beppe
qualcuno ha per caso delle tabelle sul Nikkor 200 micro AF-D f/4 sul rapporto distanza/diaframma
e profondità di campo ottenuta?
Non sono sicuro ma tempo fa avevo visto qualcosa di simile ed ora ho una esigenza di capire qualcosa di più su quest'ottica.
Grazie
Beppe
rapporto distanza/diaframma e profondità di campo ottenuta?
Non dipende dall'obiettivo ma dalla lunghezza focale.
Ci sono parecchie app per cellulari che fanno tutti questi calcoli.
Ad esempio c'è Photoaide con cui si possono fare veramente un sacco di conti...
...se non hai problemi con l'Inglese.
Ciao a tutti,
qualcuno ha per caso delle tabelle sul Nikkor 200 micro AF-D f/4 sul rapporto distanza/diaframma
e profondità di campo ottenuta?
qualcuno ha per caso delle tabelle sul Nikkor 200 micro AF-D f/4 sul rapporto distanza/diaframma
e profondità di campo ottenuta?
Magari ho capito male ma con il semplice dof se imposti sensore-focale-apertura-distanza hai la tua pdc, se poi inizi ad aggiungerci tubi di prolunga allora cambia il discorso.
saro
Ciao a tutti,
qualcuno ha per caso delle tabelle sul Nikkor 200 micro AF-D f/4 sul rapporto distanza/diaframma
e profondità di campo ottenuta?
qualcuno ha per caso delle tabelle sul Nikkor 200 micro AF-D f/4 sul rapporto distanza/diaframma
e profondità di campo ottenuta?
La profondità di campo dipende, in prima approssimazione, dal rapporto di ingrandimento (che, per un dato obiettivo, dipende dalla distanza di messa a fuoco), dall'apertura e dal valore del cerchio di confusione.
Più precisamente, occorre anche valutare il fattore pupillare (P) ovvero il rapporto tra i diametri delle pupille di entrata e di uscita. In un teleobiettivo il fattore pupillare è tale da avere UN PO' PIU' profondità di campo a parità di diaframma e ingrandimento rispetto ad un'ottica simmetrica quale un "normale" 50 mm. Al contrario, un grandangolo retrofocus per reflex si comporta im modo da dare MENO pdc a parità di apertura e ingrandimento.
Per maggiori info vedi pag. 18 del mio pdf, qui.
ho controllato su Photo Aide e c'è anche il tuo obiettivo.
se te lo scarichi ti puoi fare i calcoli al micron...
...a che servirà poi?!?!
se te lo scarichi ti puoi fare i calcoli al micron...
...a che servirà poi?!?!
ho controllato su Photo Aide e c'è anche il tuo obiettivo.
se te lo scarichi ti puoi fare i calcoli al micron...
...a che servirà poi?!?!
se te lo scarichi ti puoi fare i calcoli al micron...
...a che servirà poi?!?!
Farà anche i calcoli al micron ma, in regime macro, se non tiene conto del fattore pupillare (e dubito che lo faccia perchè non penso abbia nel suo data base i diametri delle pupille d'entrata ed uscita di tutti gli obiettivi), i risultati non rispecchieranno la realtà. Per questo che le tabelle della PDC del 200mm f/4 potrebbero essere utili più di un calcolatore.
Ci potrebbe essere una differenza attorno al 40% sulla PDC, non è proprio trascurabile, è circa un diaframma.
Per Beppe:
se hai la necessità di un calcolatore che tiene conto del fattore pupillare, l'unico adatto che mi è capitato di vedere è questo:
http://toothwalker.org/optics/vwdof.html
Farà anche i calcoli al micron ma, in regime macro, se non tiene conto del fattore pupillare (e dubito che lo faccia perchè non penso abbia nel suo data base i diametri delle pupille d'entrata ed uscita di tutti gli obiettivi), i risultati non rispecchieranno la realtà. Per questo che le tabelle della PDC del 200mm f/4 potrebbero essere utili più di un calcolatore.
Ci potrebbe essere una differenza attorno al 40% sulla PDC, non è proprio trascurabile, è circa un diaframma.
Per Beppe:
se hai la necessità di un calcolatore che tiene conto del fattore pupillare, l'unico adatto che mi è capitato di vedere è questo:
http://toothwalker.org/optics/vwdof.html
Ci potrebbe essere una differenza attorno al 40% sulla PDC, non è proprio trascurabile, è circa un diaframma.
Per Beppe:
se hai la necessità di un calcolatore che tiene conto del fattore pupillare, l'unico adatto che mi è capitato di vedere è questo:
http://toothwalker.org/optics/vwdof.html
il "circle of confusion" lo calcola da solo importando macchina e obiettivo, puoi anche aggiustarlo a piacimento,
il fattore pupillare non so.
cmq, alzo le mani perchè da un paio di mesi porto gli occhiali e sono fuori gioco:
queste differenze non le posso vedere per sopraggiunti limiti d'età.
Ciao a tutti,
qualcuno ha per caso delle tabelle sul Nikkor 200 micro AF-D f/4 sul rapporto distanza/diaframma
e profondità di campo ottenuta?
Non sono sicuro ma tempo fa avevo visto qualcosa di simile ed ora ho una esigenza di capire qualcosa di più su quest'ottica.
Grazie
Beppe
qualcuno ha per caso delle tabelle sul Nikkor 200 micro AF-D f/4 sul rapporto distanza/diaframma
e profondità di campo ottenuta?
Non sono sicuro ma tempo fa avevo visto qualcosa di simile ed ora ho una esigenza di capire qualcosa di più su quest'ottica.
Grazie
Beppe
Qui c'è il manuale
cmq, prendendo la formula di Riccardo, nondovrebbero servire più di 5 minuti per farsele le tabelle,
basta conoscere i valori di circolo di confusione, e rapporto pupillare e poi con un foglio excel...
a me risultano
CdC = 0,0333
P del Nikon 200/4 = 0,6
di conseguenza sul RR 1:1...
F 4 PDC = 0,710 mm
F 4,5 PDC = 0,799 mm
F 4,8 PDC = 0,852 mm
F 5 PDC = 0,888 mm
F 5,6 PDC = 0,995 mm
F 6,3 PDC = 1,119 mm
F 6,7 PDC = 1,190 mm
F 7,1 PDC = 1,261 mm
F 8 PDC = 1,421 mm
F 9 PDC = 1,598 mm
F 9,5 PDC = 1,687 mm
F 10 PDC = 1,776 mm
F 11 PDC = 1,954 mm
F 12 PDC = 2,131 mm
F 13 PDC = 2,309 mm
F 14 PDC = 2,486 mm
F 16 PDC = 2,842 mm
F 18 PDC = 3,197 mm
F 19 PDC = 3,374 mm
F 20 PDC = 3,552 mm
F 22 PDC = 3,907 mm
sbaglio?
basta conoscere i valori di circolo di confusione, e rapporto pupillare e poi con un foglio excel...
a me risultano
CdC = 0,0333
P del Nikon 200/4 = 0,6
di conseguenza sul RR 1:1...
F 4 PDC = 0,710 mm
F 4,5 PDC = 0,799 mm
F 4,8 PDC = 0,852 mm
F 5 PDC = 0,888 mm
F 5,6 PDC = 0,995 mm
F 6,3 PDC = 1,119 mm
F 6,7 PDC = 1,190 mm
F 7,1 PDC = 1,261 mm
F 8 PDC = 1,421 mm
F 9 PDC = 1,598 mm
F 9,5 PDC = 1,687 mm
F 10 PDC = 1,776 mm
F 11 PDC = 1,954 mm
F 12 PDC = 2,131 mm
F 13 PDC = 2,309 mm
F 14 PDC = 2,486 mm
F 16 PDC = 2,842 mm
F 18 PDC = 3,197 mm
F 19 PDC = 3,374 mm
F 20 PDC = 3,552 mm
F 22 PDC = 3,907 mm
sbaglio?
cmq, prendendo la formula di Riccardo, nondovrebbero servire più di 5 minuti per farsele le tabelle,
basta conoscere i valori di circolo di confusione, e rapporto pupillare e poi con un foglio excel...
a me risultano
CdC = 0,0333
P del Nikon 200/4 = 0,6
di conseguenza sul RR 1:1...
F 4 PDC = 0,710 mm
F 4,5 PDC = 0,799 mm
F 4,8 PDC = 0,852 mm
F 5 PDC = 0,888 mm
F 5,6 PDC = 0,995 mm
F 6,3 PDC = 1,119 mm
F 6,7 PDC = 1,190 mm
F 7,1 PDC = 1,261 mm
F 8 PDC = 1,421 mm
F 9 PDC = 1,598 mm
F 9,5 PDC = 1,687 mm
F 10 PDC = 1,776 mm
F 11 PDC = 1,954 mm
F 12 PDC = 2,131 mm
F 13 PDC = 2,309 mm
F 14 PDC = 2,486 mm
F 16 PDC = 2,842 mm
F 18 PDC = 3,197 mm
F 19 PDC = 3,374 mm
F 20 PDC = 3,552 mm
F 22 PDC = 3,907 mm
sbaglio?
basta conoscere i valori di circolo di confusione, e rapporto pupillare e poi con un foglio excel...
a me risultano
CdC = 0,0333
P del Nikon 200/4 = 0,6
di conseguenza sul RR 1:1...
F 4 PDC = 0,710 mm
F 4,5 PDC = 0,799 mm
F 4,8 PDC = 0,852 mm
F 5 PDC = 0,888 mm
F 5,6 PDC = 0,995 mm
F 6,3 PDC = 1,119 mm
F 6,7 PDC = 1,190 mm
F 7,1 PDC = 1,261 mm
F 8 PDC = 1,421 mm
F 9 PDC = 1,598 mm
F 9,5 PDC = 1,687 mm
F 10 PDC = 1,776 mm
F 11 PDC = 1,954 mm
F 12 PDC = 2,131 mm
F 13 PDC = 2,309 mm
F 14 PDC = 2,486 mm
F 16 PDC = 2,842 mm
F 18 PDC = 3,197 mm
F 19 PDC = 3,374 mm
F 20 PDC = 3,552 mm
F 22 PDC = 3,907 mm
sbaglio?
E' più o meno quello che ottengo con il programma che ho indicato, cioè un 33% in più di PdC.
Bene, con i calcoli si siamo e per un lavoro ponderato con tutto il tempo a disposizione credo sia l'ottimale ma in campo aperto come misurate la distanza supporto/soggetto in modo tanto esatto per non vanificare tutte le finezze date dai calcoli?
cmq, prendendo la formula di Riccardo, nondovrebbero servire più di 5 minuti per farsele le tabelle,
...
sbaglio?
...
sbaglio?
Mi pare che il fattore pupillare di 0,6 dovrebbe essere quello con l'obiettivo focheggiato all'infinito (adesso non ricordo) e, soprattutto, si riferisce alla versione AI (non alla versione AF ED).
P va determinato per un dato RR (basta un righello millimetrato per stimare P); infatti, P cambia al variare della distanza di messa a fuoco (ovvero al muoversi delle lenti) e quindi il calcolo "esatto" lo può fare solo chi ha i dati di progetto.
Ottimo il link al sito di Paul van Walree (toothwalker), che è una delle poche persone veramente competenti che si incontrano in quell'oceano di ignoranza che è il web.
Bene, con i calcoli si siamo e per un lavoro ponderato con tutto il tempo a disposizione credo sia l'ottimale ma in campo aperto come misurate la distanza supporto/soggetto in modo tanto esatto per non vanificare tutte le finezze date dai calcoli?
In campo aperto si va a spanne.
Mi pare che il fattore pupillare di 0,6 dovrebbe essere quello con l'obiettivo focheggiato all'infinito (adesso non ricordo) e, soprattutto, si riferisce alla versione AI (non alla versione AF ED).
P va determinato per un dato RR (basta un righello millimetrato per stimare P); infatti, P cambia al variare della distanza di messa a fuoco (ovvero al muoversi delle lenti) e quindi il calcolo "esatto" lo può fare solo chi ha i dati di progetto.
Ottimo il link al sito di Paul van Walree (toothwalker), che è una delle poche persone veramente competenti che si incontrano in quell'oceano di ignoranza che è il web.
P va determinato per un dato RR (basta un righello millimetrato per stimare P); infatti, P cambia al variare della distanza di messa a fuoco (ovvero al muoversi delle lenti) e quindi il calcolo "esatto" lo può fare solo chi ha i dati di progetto.
Ottimo il link al sito di Paul van Walree (toothwalker), che è una delle poche persone veramente competenti che si incontrano in quell'oceano di ignoranza che è il web.
Solo per gli obiettivi a lenti flottanti (IF, CRC, zoom) o per tutti?
Bene, con i calcoli si siamo e per un lavoro ponderato con tutto il tempo a disposizione credo sia l'ottimale ma in campo aperto come misurate la distanza supporto/soggetto in modo tanto esatto per non vanificare tutte le finezze date dai calcoli?
Per una stima sufficientemente buona della pdc si può trascurare il fattore pupillare. Come dice sempre l'ottimo Paul van Walree (qui), le differenze sono di pochi decimi di mm (su una pdc che è però dell'ordine di grandezza del mm quando si va a 1:1 e f/8). La cosa divertente del fattore pupillare è che (a parità di rapporto di riproduzione) i teleobiettivi danno più pdc dei grandangoli
E' più o meno quello che ottengo con il programma che ho indicato, cioè un 33% in più di PdC.
33% in più rispetto a che?
Per una stima sufficientemente buona della pdc si può trascurare il fattore pupillare. Come dice sempre l'ottimo Paul van Walree (qui), le differenze sono di pochi decimi di mm (su una pdc che è però dell'ordine di grandezza del mm quando si va a 1:1 e f/8). La cosa divertente del fattore pupillare è che (a parità di rapporto di riproduzione) i teleobiettivi danno più pdc dei grandangoli
Cmq sia, se qualcuno mi fornisce i valori corretti ai vari rapporti di riproduzione le tabelle ve le faccio in 2 minuti
In questa bell'immagine di Pierre Toscani (qui) si noti come pupilla di entrata (PE) e pupilla di uscita (PS) del 60 Micro siano uguali all'infinito (e quindo lo schema è simmetrico); però a 1:1 PE diventa maggiore di PS (e l'apertura massima, N, passa da 2,82 a 5,03, mentre la lunghezza focale diminuisce da 60 a 49,4 mm).
Messaggio modificato da RPolini il Jul 28 2015, 03:33 PM
Messaggio modificato da RPolini il Jul 28 2015, 03:33 PM
Solo per gli obiettivi a lenti flottanti (IF, CRC, zoom) o per tutti?
La risposta la trovi qui. Come noterai, le pupille di entrata e di uscita restano inalterate se porti a 1:1 il 60 micro con un dispositivo di allungamento del tiraggio (ad es. tubi o soffietto). Un obiettivo macro che non abbia lenti flottanti si comporta esattamente allo stesso modo (la ghiera di messa a fuoco non fa null'altro che allontanare tutte le lenti, allo stesso modo, dal piano sensibile). Nota anche come la focale non cambi, ma l'apertura cambia di più (da 2,82 a 5,72) rispetto al caso in cui porti a 1:1 lo stesso obiettivo facendo flottare le lenti interne.
Messaggio modificato da RPolini il Jul 28 2015, 03:59 PM
33% in più rispetto a che?
Rispetto a considerare il fattore pupillare uguale a 1.
La risposta la trovi qui. Come noterai, le pupille di entrata e di uscita restano inalterate se porti a 1:1 il 60 micro con un dispositivo di allungamento del tiraggio (ad es. tubi o soffietto). Un obiettivo macro che non abbia lenti flottanti si comporta esattamente allo stesso modo (la ghiera di messa a fuoco non fa null'altro che allontanare tutte le lenti, allo stesso modo, dal piano sensibile). Nota anche come la focale non cambi, ma l'apertura cambia di più (da 2,82 a 5,72) rispetto al caso in cui porti a 1:1 lo stesso obiettivo facendo flottare le lenti interne.
Grazie.
Per una stima sufficientemente buona della pdc si può trascurare il fattore pupillare. Come dice sempre l'ottimo Paul van Walree (qui), le differenze sono di pochi decimi di mm (su una pdc che è però dell'ordine di grandezza del mm quando si va a 1:1 e f/8). La cosa divertente del fattore pupillare è che (a parità di rapporto di riproduzione) i teleobiettivi danno più pdc dei grandangoli
Tanto per essere chiari lungi da me l'intento di denigrare gli esempi e tabelle di calcolo mostrate, spesso anche se nella pratica certe tecniche vengono poi "arrotondate" da una certa componente di manualità è pur sempre interessante ed istruttivo conoscerne i lati teorici,
in tutti i casi trovo che la fotografia ravvicinata, specie in campo aperto, necessita di una infinità di accortezze tutt'altro che facili da eseguire, in primis la direzione della luce e in special modo se usata in più direzioni in modo artificiale, inquadratura e appunto scelta della zona a fuoco completano il tutto, fare degli scatti banali mi riesce abbastanza bene per quelli buoni siamo ancora in alto mare.
saro
Tanto per essere chiari lungi da me l'intento di denigrare gli esempi e tabelle di calcolo mostrate, spesso anche se nella pratica certe tecniche vengono poi "arrotondate" da una certa componente di manualità è pur sempre interessante ed istruttivo conoscerne i lati teorici,
in tutti i casi trovo che la fotografia ravvicinata, specie in campo aperto, necessita di una infinità di accortezze tutt'altro che facili da eseguire, in primis la direzione della luce e in special modo se usata in più direzioni in modo artificiale, inquadratura e appunto scelta della zona a fuoco completano il tutto, fare degli scatti banali mi riesce abbastanza bene per quelli buoni siamo ancora in alto mare.
saro
in tutti i casi trovo che la fotografia ravvicinata, specie in campo aperto, necessita di una infinità di accortezze tutt'altro che facili da eseguire, in primis la direzione della luce e in special modo se usata in più direzioni in modo artificiale, inquadratura e appunto scelta della zona a fuoco completano il tutto, fare degli scatti banali mi riesce abbastanza bene per quelli buoni siamo ancora in alto mare.
saro
Sinceramente l'unico utilizzo che riesco ad immaginare è per la preparazione degli scatti di un focus stacking.
Mi pare che il fattore pupillare di 0,6 dovrebbe essere quello con l'obiettivo focheggiato all'infinito (adesso non ricordo) e, soprattutto, si riferisce alla versione AI (non alla versione AF ED).
Io l'ho trovato riferito alla minima distanza non all'infinito...
... se era sbagliato ninzó.
Sinceramente l'unico utilizzo che riesco ad immaginare è per la preparazione degli scatti di un focus stacking.
Ma non so, magari mi sbaglio ma vedo il focus stacking non solo come mezzo per poter usare l'ottica nella apertura dove otticamente ha resa migliore ma forse anche come "ciambella salvagente", ovvio che in questo caso non si deve essere "spilorci" sul numero degli scatti, un filo di fuoco in più davanti solo per sicurezza, un paio di centimetri dietro oltre il voluto e quel tanto che basta di sovrapposizione tra gli scatti dovrebbe esonerare i calcoli, poi in post buttare il superfluo resta l'atto finale.