Tra il 26 aprile e il 2 maggio 2009 ho avuto l'occasione di far parte di una delegazione di Re.Co.Sol. (Rete dei Comuni Solidali - che vede 256 piccoli comuni italiani associati per promuovere progetti di solidarietà in paesi in via di sviluppo) con altri 11 persone, che doveva fare un viaggio esplorativo a Gaza. Lo scopo era di raccogliere elementi per impostare progetti di sostegno alla difficile situazione dei palestinesi rinchiusi a Gaza.
Tuttavia le autorità israeliane hanno negato l'ingresso alla nostra delegazione.
Scopo della delegazione è stato quindi quello di visitare i campi profughi di Betlemme, quello di Nablus, visitare la città di Hebron e un piccolo villaggio palestinese ai margini del deserto del Negev minacciato dai coloni israeliani.
Non è stato un viaggio turistico e per me è stata una prima esperienza, ovviamente indimenticabile. La realtà vissuta ogni giorno dai palestinesi è drammatica e difficile.
Vorrei presentare alcune fotografie dell'esperienza vissuta, consapevole di non riuscire a rendere conto della drammaticità che ho colto.
Tuttavia ho ritenuto di presentare qui sul sito dove di solito presento immagini da amatore della fotografia, perchè mi è sembrato un modo di rendere giustizia ad un paese, la Palestina, straordinariamente bello e interessante dal punto di vista turistico, abitato da gente accogliente, attaccata alla propria terra e colma di speranza che un giorno potrà tornare nelle case da cui sono stati allontanati fin dal 1948.
Non ci sono soltanto terroristi e kamikaze. Ci sono bambini, uomini e donne che si alzano al mattino e vivono con le stesse nostre passioni, gli stessi nostri desideri. Ma con molte libertà in meno. Con molta libertà in meno.
A tutti loro dedico queste immagini e spero di riuscire a trasmettere a tutti voi qualche briciola di quella passione per la libertà che là ho sentito e che mi ha scosso dal torpore con cui vi ero arrivato.
Scusate l'introduzione un po' prolissa, ma non potevo esimermi dal mettere una cornice che spiegasse un po' e permettesse di andare oltre l'occhio soltanto turistico o fotografico.
Buona visione.
E se avete commenti, come sempre, saranno graditi.
Non posso non cominciare dal muro, 700 km di assurda separazione.
Ingrandimento full detail : 459.5 KB
Col contrappunto minaccioso di centinaia di torrette.
Questo è il muro di Betlemme.
Ingrandimento full detail : 245.4 KB
Qualche immagine di bambini e di ragazzi, colta nel campo profughi di Deishe, a Betlemme
Ingrandimento full detail : 400.3 KB
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Ed ora mi prendo un po' di tempo per preparare le prossime.
Grazie a chi si è voluto fermare.
Giovanni Cappello
Tuttavia le autorità israeliane hanno negato l'ingresso alla nostra delegazione.
Scopo della delegazione è stato quindi quello di visitare i campi profughi di Betlemme, quello di Nablus, visitare la città di Hebron e un piccolo villaggio palestinese ai margini del deserto del Negev minacciato dai coloni israeliani.
Non è stato un viaggio turistico e per me è stata una prima esperienza, ovviamente indimenticabile. La realtà vissuta ogni giorno dai palestinesi è drammatica e difficile.
Vorrei presentare alcune fotografie dell'esperienza vissuta, consapevole di non riuscire a rendere conto della drammaticità che ho colto.
Tuttavia ho ritenuto di presentare qui sul sito dove di solito presento immagini da amatore della fotografia, perchè mi è sembrato un modo di rendere giustizia ad un paese, la Palestina, straordinariamente bello e interessante dal punto di vista turistico, abitato da gente accogliente, attaccata alla propria terra e colma di speranza che un giorno potrà tornare nelle case da cui sono stati allontanati fin dal 1948.
Non ci sono soltanto terroristi e kamikaze. Ci sono bambini, uomini e donne che si alzano al mattino e vivono con le stesse nostre passioni, gli stessi nostri desideri. Ma con molte libertà in meno. Con molta libertà in meno.
A tutti loro dedico queste immagini e spero di riuscire a trasmettere a tutti voi qualche briciola di quella passione per la libertà che là ho sentito e che mi ha scosso dal torpore con cui vi ero arrivato.
Scusate l'introduzione un po' prolissa, ma non potevo esimermi dal mettere una cornice che spiegasse un po' e permettesse di andare oltre l'occhio soltanto turistico o fotografico.
Buona visione.
E se avete commenti, come sempre, saranno graditi.
Non posso non cominciare dal muro, 700 km di assurda separazione.
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Col contrappunto minaccioso di centinaia di torrette.
Questo è il muro di Betlemme.
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Qualche immagine di bambini e di ragazzi, colta nel campo profughi di Deishe, a Betlemme
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Ed ora mi prendo un po' di tempo per preparare le prossime.
Grazie a chi si è voluto fermare.
Giovanni Cappello
Belle immagini, mi piacciono molto.
Lester
Lester
Belle foto. Certo che andare in quei luoghi si rischia la pelle. Ne hai avuto di coraggio.
Immagini meravigliose e soprattutto ricche di significato.
E' molto bello ciò che hai fatto e ti ringrazio di averci reso partecipe della tua esperienza.
Grazie!
E' molto bello ciò che hai fatto e ti ringrazio di averci reso partecipe della tua esperienza.
Grazie!
grazie... per le parole e per e belle fotografie che le accompagnano... non vedo l'ora di vederne delle altre...
bel reportage.....
belle foto.....
ma resta una tristezza immensa a pensare che siamo nel 2009 è popoli sono separati tra loro da muru di cemento armaro e torrette armate.....
ciccio
belle foto.....
ma resta una tristezza immensa a pensare che siamo nel 2009 è popoli sono separati tra loro da muru di cemento armaro e torrette armate.....
ciccio
reportage ben eseguito.
la premessa che hai messo a mio avviso è perfetta.
davvero scatti molto significativi.
la premessa che hai messo a mio avviso è perfetta.
davvero scatti molto significativi.
In quei grandi occhi una grande sofferenza.
Attendo le prossime, intanto posso dire che hai scritto belle parole accompagnate da potenti immagini.
Ciao Max
Attendo le prossime, intanto posso dire che hai scritto belle parole accompagnate da potenti immagini.
Ciao Max
Ringrazio tutti quelli che sono passati ed hanno lasciato un commento. Spero di contribuire a lasciare una immagine di Palestina che respira e che fa venire voglia di andarci.
Continuo con qualche immagine dal campo profughi di Deishe.
Ingrandimento full detail : 452.5 KB
Il signore che segue frigge e vende felafel da asporto. Quando ho finito di fargli le foto - che mi ha gentilmente concesso di scattargli - ha chiamato suo figlio piccolo, lo ha preso in braccio, gli ha dato in mano un sacchetto con alcuni felafel e gli ha chiesto di darmeli, ringraziandomi per le foto fatte, con l'augurio di farle vedere in Italia per trasmettere un'idea differente del popolo palestinese.
Ed è quello che sto facendo.
Ingrandimento full detail : 356.2 KB
Ingrandimento full detail : 360.4 KB
Quelle che seguono sono immagini scattate a Hebron, una delle più antiche città al mondo. Un centro storico straordinario, che meriterebbe ben altra presenza turistica rispetto a quello che consentono i numerosi check point militari israeliani sparsi per il centro città.
Ingrandimento full detail : 459.2 KB
Uomini che intrecciano discorsi come in ogni altra città del mondo
Ingrandimento full detail : 394.4 KB
Ingrandimento full detail : 384 KB
A presto.
Giovanni Cappello
Continuo con qualche immagine dal campo profughi di Deishe.
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Il signore che segue frigge e vende felafel da asporto. Quando ho finito di fargli le foto - che mi ha gentilmente concesso di scattargli - ha chiamato suo figlio piccolo, lo ha preso in braccio, gli ha dato in mano un sacchetto con alcuni felafel e gli ha chiesto di darmeli, ringraziandomi per le foto fatte, con l'augurio di farle vedere in Italia per trasmettere un'idea differente del popolo palestinese.
Ed è quello che sto facendo.
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Quelle che seguono sono immagini scattate a Hebron, una delle più antiche città al mondo. Un centro storico straordinario, che meriterebbe ben altra presenza turistica rispetto a quello che consentono i numerosi check point militari israeliani sparsi per il centro città.
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Uomini che intrecciano discorsi come in ogni altra città del mondo
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A presto.
Giovanni Cappello
Bellissime le imamgini
Triste la situazione in cui si ritrovano tutte quelle persone, sopratutto i bambini.....
Stefano
Triste la situazione in cui si ritrovano tutte quelle persone, sopratutto i bambini.....
Stefano
Chiedo scusa per l'assenza, ma ho avuto qualche problema con il computer.
Riprendo da Hebron con qualche bambino
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Ingrandimento full detail : 284.4 KB
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Ora avrò bisogno di un po' di tempo per preparare le altre immagini.
A presto (spero!)
Giovanni Cappello
Riprendo da Hebron con qualche bambino
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Ora avrò bisogno di un po' di tempo per preparare le altre immagini.
A presto (spero!)
Giovanni Cappello
Reportage davvero notevole con foto ben realizzate.
L'ultima serie con i bambini lascia davvero senza parole. Situazione che lascia riflettere a lungo questa e comunque trasmette una grande tristezza.
Grazie per avere condiviso questo tuo lavoro con noi.
Se avrai tempo e voglia posta anche le altre
Ciao
Dario
L'ultima serie con i bambini lascia davvero senza parole. Situazione che lascia riflettere a lungo questa e comunque trasmette una grande tristezza.
Grazie per avere condiviso questo tuo lavoro con noi.
Se avrai tempo e voglia posta anche le altre
Ciao
Dario
Grazie Dario.
Continuo con qualche altra immagine da Hebron
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A sud di Hebron, siamo andati ad incontrare gli abitanti di un piccolissimo villaggio dove i coloni israeliani attaccano quasi quotidianamente i pastori palestinesi per spingerli a lasciare le loro case per espandere le loro abitazioni. Sul sito di Operazione Colomba (dell'Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini) potrete trovare le immagini dei loro attacchi, anche verso i bambini.
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A presto.
Giovanni Cappello
Continuo con qualche altra immagine da Hebron
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A sud di Hebron, siamo andati ad incontrare gli abitanti di un piccolissimo villaggio dove i coloni israeliani attaccano quasi quotidianamente i pastori palestinesi per spingerli a lasciare le loro case per espandere le loro abitazioni. Sul sito di Operazione Colomba (dell'Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini) potrete trovare le immagini dei loro attacchi, anche verso i bambini.
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A presto.
Giovanni Cappello
Io insisto.
Quando sono diventato noioso ditemelo, così smetto.
Ancora qualche immagine di At-Tuwani
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Giovanni Cappello
Quando sono diventato noioso ditemelo, così smetto.
Ancora qualche immagine di At-Tuwani
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Giovanni Cappello
Interessante reportage da una zona del mondo tormentata da millenni. Purtroppo i muri più difficili da abbattere non sono quelli di cemento armato e filo spinato (che prima o poi cadono) ma quelli che si trovano dentro i cuori e le menti e che sono costruiti dall'odio (e non si tratta esclusivamente di muri israeliani...).
Un saluto.
Un saluto.
Concordo con te blaze72, i muri nei cuori crescono dappertutto. E sono sempre le persone a restarne schiacciate, siano esse palestinesi, israeliane o di qualunque altra nazionalità o cultura.
Grazie per il commento.
Giovanni Cappello
Grazie per il commento.
Giovanni Cappello
...Un giorno alcuni anni fa ho visto i disegni dei bambini palestinesi... Non li dimenticherò mai!
per questo bellissimo reportage!...
per questo bellissimo reportage!...
Grazie per avermi permesso di vedere e condividere queste bellissime immagini, mi hai mostrato un altro lato della storia quello che le immagini ufficiali non mostrano, mi hai permesso di conoscere l'attualità con occhi diversi, quelli dei bambini, delle donne e degli uomini palestinesi, concordo con Blaze 72,
e complimenti anche per il lato "tecnico" delle belle immagini
un saluto Paolo
e complimenti anche per il lato "tecnico" delle belle immagini
un saluto Paolo
Grazie a Paolo e Nuvolarossa. Il mio intento era proprio quello di aggiungere un punto di vista, spesso trascurato, ad una situazione molto complessa. Non quello, più facile, di contrapporre una presa di posizione che non aiuta nessuno.
Lascio At-Tuwani con un'ultima immagine e con molta nostalgia.
Ingrandimento full detail : 5.3 MB
E vi propongo di seguirmi a Nablus, città a nord di Gerusalemme, nel cuore della Cisgiordania.
Ingrandimento full detail : 6.5 MB
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Nablus, la città, fra molte altre cose, del sapone.
Quelle che si vedono sono sono torri di sapone ad asciugare.
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A presto.
Giovanni Cappello
Lascio At-Tuwani con un'ultima immagine e con molta nostalgia.
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E vi propongo di seguirmi a Nablus, città a nord di Gerusalemme, nel cuore della Cisgiordania.
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Nablus, la città, fra molte altre cose, del sapone.
Quelle che si vedono sono sono torri di sapone ad asciugare.
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A presto.
Giovanni Cappello
veramente un gran bel reportage, le foto del muro mi hanno ricordato belfast, anche io ho in programma un viaggio in quella terra tormentata.
ciao e grazie
Simone
ciao e grazie
Simone
Buon viaggio Simone.
Continuo conj qualche scatto da Betlemme.
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La chiesa della natività
Ingrandimento full detail : 4.9 MB
Ingrandimento full detail : 5.8 MB
Ingrandimento full detail : 5 MB
Ingrandimento full detail : 6.9 MB
Ingrandimento full detail : 4.3 MB
Il centro presso il quale siamo stati ospitati
Ingrandimento full detail : 5.3 MB
1° maggio, venerdì, giorno festivo per gli arabi
Ingrandimento full detail : 3.5 MB
Ingrandimento full detail : 6.5 MB
Un saluto a tutti quelli che passano di qua.
Giovanni Cappello
Scusate ma ho sbagliato qualcosa nell'inserire le immagini. Pregherei qualche moderatore di togliere il messaggio precedente.
Grazie
Giovanni Cappello
Continuo conj qualche scatto da Betlemme.
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La chiesa della natività
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Il centro presso il quale siamo stati ospitati
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1° maggio, venerdì, giorno festivo per gli arabi
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Un saluto a tutti quelli che passano di qua.
Giovanni Cappello
Scusate ma ho sbagliato qualcosa nell'inserire le immagini. Pregherei qualche moderatore di togliere il messaggio precedente.
Grazie
Giovanni Cappello
Complimenti, ottimi scatti! Grazie per aver condiviso la tua esperienza con noi!
Marcello
Marcello
Grazie Marcello.
Chiedo scusa ma ho sbagliato i precedenti inserimenti di immagini. Erano troppo grandi.
Ci riprovo.
Alcuni scatti dal centro storico e dalla basilica della natività di Betlemme.
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Ingrandimento full detail : 350.1 KB
Ingrandimento full detail : 381.7 KB
Ingrandimento full detail : 414.7 KB
L'Ibdaa Center, nel campo profughi di Deshee a Betlemme, dove eravamo ospitati.
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Il 1° maggio era di venerdì, giorno festivo per gli arabi.
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Un saluto a tutti.
Giovanni Cappello
Chiedo scusa ma ho sbagliato i precedenti inserimenti di immagini. Erano troppo grandi.
Ci riprovo.
Alcuni scatti dal centro storico e dalla basilica della natività di Betlemme.
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L'Ibdaa Center, nel campo profughi di Deshee a Betlemme, dove eravamo ospitati.
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Il 1° maggio era di venerdì, giorno festivo per gli arabi.
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Un saluto a tutti.
Giovanni Cappello
Continuo.
Prima un paio di scatti un po' fuori del comune, non belli, ma significativi di una esperienza imprevista. Quella, poco piacevole, di scappare sotto il lancio di gas lacrimogeni.
Al Masarah, vicino a Betlemme, durante una manifestazione del 1° maggio.
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Nel pomeriggio salta il programma di partecipare ad un matrimonio palestinese in quel villaggio, per ovvie ragioni, e ci si trasferisce verso Mar Saba uno dei più antichi monasteri al mondo, attraverso un paesaggio ai confini del presepe vivente.
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Durante il viaggio di ritorno a Betlemme, qualche scatto per strada.
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Resta qualche immagine da Gerusalemme e poi termina il viaggio.
A presto.
Giovanni Cappello
Prima un paio di scatti un po' fuori del comune, non belli, ma significativi di una esperienza imprevista. Quella, poco piacevole, di scappare sotto il lancio di gas lacrimogeni.
Al Masarah, vicino a Betlemme, durante una manifestazione del 1° maggio.
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Nel pomeriggio salta il programma di partecipare ad un matrimonio palestinese in quel villaggio, per ovvie ragioni, e ci si trasferisce verso Mar Saba uno dei più antichi monasteri al mondo, attraverso un paesaggio ai confini del presepe vivente.
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Durante il viaggio di ritorno a Betlemme, qualche scatto per strada.
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Resta qualche immagine da Gerusalemme e poi termina il viaggio.
A presto.
Giovanni Cappello