QUOTE(Claudio Orlando @ Dec 21 2003, 11:24 AM)
Mi piacerebbe sapere se guardando le sue foto a qualcuno di voi è venuto per un attimo in mente con che mezzo le ha fatte o se invece non avete pensato solo al loro contenuto. Perchè secondo me questa è LA FOTOGRAFIA.
Visto che questo post è tornato a galla ne approfitto per aggiungere la mia...
Ho scoperto Natchwey attraverso il film
War photographer (visto prima in tv e poi trovato in dvd) e sono rimasto sconvolto dalla lucidità che riesce a mantenere nelle situazioni in cui si trova; non è spietato cinismo volto ad ottenere la foto o il servizio spettacolare utile solo a farci dei soldi; è compassione, è stare dalla parte dei deboli e rischiare la propria vita per documentare e mostrare al resto del mondo quello che accade in certe parti del mondo che somigliano più all'
Inferno.
Mi sono documentato su internet e ho esplorato a lungo il sito dell'agenzia fotografica
VII fondata dallo stesso Natchwey con altri 6 fotografi (da qui il nome VII-seven, appunto, anche se nel frattempo sono diventati 9). Ho anche avuto modo di vedere alcune foto di Natchwey sui settimanali italiani.
Alla fine del 2004 viene organizzata una mostra a Reggio Emilia a
Palazzo Magnani e per l'inaugurazione è presente lo stesso Natchwey: non posso farmi sfuggire l'opportunità di sentire dalla sua voce il racconto di cosa significa essere un fotografo di guerra. Durante la conferenza ha esposto quello che è il suo credo, riportato nelle pagine del sito War Photographer.
Alla fine ho avuto la possibilità di stringergli la mano e scambiare qualche battuta.
L'unica cosa sensata che sono riuscito a dire è che, nonostante io sia un amante anche della tecnica fotografica e dei mezzi, guardando le sue fotografie mi dimentico della tecnica, non riesco a pensare a che macchina o obiettivo ha usato...l'unica cosa che riesco a cogliere è il senso di pietà e di speranza verso quelle persone che si trovano a vivere in condizioni ben diverse dalle nostre, nel degrado umano e sociale e nella disperazione.
Natchwey è una persona semplice, umile e inspiegabilmente pacifica, sia quando è "in azione", sia quando racconta in prima persona quello che ha vissuto e soprattutto che ha visto vivere.
Non dimenticherò mai la luce che ho visto in fondo ai suoi occhi e il senso di forza che mi ha trasmesso stringendogli la mano.
Questa è la FOTOGRAFIA, questo è essere un FOTOGRAFO.