Un altro Ottobre comincia e Rocco si sveglia contento.
Sente qualcosa nel cuore, come di brezza marina che rinnova le strade, finalmente vuote dei passi e delle voci che hanno affollato l’estate.
Qualcosa nel cuore come se il tempo fosse tutto pulito, pronto per essere ancora riscritto da nuovi giorni e nuovi sguardi. Si affaccia e accoglie il primo mattino.
E pensa Rocco, “Comm’è bell ‘u pajes mie…”, e il pensiero sembra già uno con la pietra di mare e il mare di cielo.
Quanto cielo hanno bevuto gli occhi del vecchio, e quanto mare ha impregnato il suo cuore.
Dolce mare di paranza, e il suo riflesso che forza l’occhio a fessura, che scruta, e scruta, come un arcana sibilla, i segni e il barlume del tempo che è stato e che sarà.
Scruta Rocco finanche i segni del muro, confine già sconfitto tra ciò che il vecchio subisce ad onta del tempo e ciò che, invece, oggi egli spera, a dispetto di tutto ciò che della sua storia è già stato.
Muro degli anni, pure intessuto di segni, e crepe, e macchie, e ricordi, oggi non basta a chiudere fuori questo cielo d’ottobre e il pensiero è già oltre sospinto da un soffio leggero. (continua…)
Sente qualcosa nel cuore, come di brezza marina che rinnova le strade, finalmente vuote dei passi e delle voci che hanno affollato l’estate.
Qualcosa nel cuore come se il tempo fosse tutto pulito, pronto per essere ancora riscritto da nuovi giorni e nuovi sguardi. Si affaccia e accoglie il primo mattino.
E pensa Rocco, “Comm’è bell ‘u pajes mie…”, e il pensiero sembra già uno con la pietra di mare e il mare di cielo.
Quanto cielo hanno bevuto gli occhi del vecchio, e quanto mare ha impregnato il suo cuore.
Dolce mare di paranza, e il suo riflesso che forza l’occhio a fessura, che scruta, e scruta, come un arcana sibilla, i segni e il barlume del tempo che è stato e che sarà.
Scruta Rocco finanche i segni del muro, confine già sconfitto tra ciò che il vecchio subisce ad onta del tempo e ciò che, invece, oggi egli spera, a dispetto di tutto ciò che della sua storia è già stato.
Muro degli anni, pure intessuto di segni, e crepe, e macchie, e ricordi, oggi non basta a chiudere fuori questo cielo d’ottobre e il pensiero è già oltre sospinto da un soffio leggero. (continua…)