Milano, 23 luglio 2004.
Di passaggio da Torino abbiamo fatto una scappata in LTR, l’Assistenza ufficiale Nital e abbiamo curiosato tra i vari “tavoli operatori”.
A sinistra nell’allegato il sensore di una Nikon D100 il cui filtro è stato irrimediabilmente compromesso a causa dell’azione mordenzante di un non ben definito solvente chimico che il proprietario della fotocamera ha adoperato per cercare di rimuovere la polvere
A destra il sensore di un’altra Nikon D100 il cui filtro è stato irrimediabilmente graffiato dal proprietario della macchina anch’egli impegnato nel tentativo di rimuovere la polvere dal sensore.
In entrambi i casi è stato necessario sostituire l’intero sensore.
Sembra quindi che non sia proprio una passeggiata intervenire personalmente sulla pulizia del sensore, anziché limitarsi a interventi dust off o timbro, o al massimo a una prudente soffiata.
Sembra quindi alla fine che sia meglio, a questo punto, che a intervenire in modo radicale sia solo l’Assistenza, senza contare che nelle istruzione delle reflex digitali di Nikon si raccomanda sempre di limitarsi alla soffiata e di non toccare mai e con alcuno strumento il sensore stesso, compromettendo così anche la validità della garanzia.
Sempre che non ci si arrivi a convincere che la convivenza con la polvere – e la sua eliminazione via software – restano la strada più semplice, sicura ed efficace.-
Gerardo Bonomo.
Di passaggio da Torino abbiamo fatto una scappata in LTR, l’Assistenza ufficiale Nital e abbiamo curiosato tra i vari “tavoli operatori”.
A sinistra nell’allegato il sensore di una Nikon D100 il cui filtro è stato irrimediabilmente compromesso a causa dell’azione mordenzante di un non ben definito solvente chimico che il proprietario della fotocamera ha adoperato per cercare di rimuovere la polvere
A destra il sensore di un’altra Nikon D100 il cui filtro è stato irrimediabilmente graffiato dal proprietario della macchina anch’egli impegnato nel tentativo di rimuovere la polvere dal sensore.
In entrambi i casi è stato necessario sostituire l’intero sensore.
Sembra quindi che non sia proprio una passeggiata intervenire personalmente sulla pulizia del sensore, anziché limitarsi a interventi dust off o timbro, o al massimo a una prudente soffiata.
Sembra quindi alla fine che sia meglio, a questo punto, che a intervenire in modo radicale sia solo l’Assistenza, senza contare che nelle istruzione delle reflex digitali di Nikon si raccomanda sempre di limitarsi alla soffiata e di non toccare mai e con alcuno strumento il sensore stesso, compromettendo così anche la validità della garanzia.
Sempre che non ci si arrivi a convincere che la convivenza con la polvere – e la sua eliminazione via software – restano la strada più semplice, sicura ed efficace.-
Gerardo Bonomo.
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