FORUM NIKONCLUB

Condividi le tue conoscenze, aiuta gli altri e diventa un esperto.

Chiudi
TITOLO*
DOMANDA*
AREA TEMATICA INTERESSATA*
Interpretare Prove Sviluppo Negativo
Rispondi Nuova Discussione
cristianopaolini
Messaggio: #1
Avrei bisogno di un aiuto su come "leggere" delle prove di sviluppo.

Per capire quale fosse il tempo di sviluppo migliore per una certo negativo con un certo rivelatore, ho fatto una serie di scatti della scala di grigi Kodak esponendo per il grigio medio. Poi ho sviluppato pezzi di pellicola con tempi di sviluppo diversi (dai 4 minuti ai 7 minuti con scarti di 1/2 minuto) e a questo punto mi trovo con 7 fotogrammi da interpretare.

Una prima considerazione è che mi sarei aspettato differenze molto più marcate di quelle che ho ottenuto, mentre sostanzialmente in tutti i fotogrammi i vari gradini della scala sono leggibili (si perdono un po' le ombre per i tempi di sviluppo minori, ma nemmeno troppo)

Seconda considerazione è che la scala di grigi è fatta da venti gradazioni che differiscono di 1/3 di stop una dall'altra dal bianco al nero. Io ho sempre sentito che il BN regge fino a 3 stop, ma nei fotogrammi si distinguono quasi sempre almeno i 17 toni tra il bianco e il nero (più di 5 stop) se non di più per i tempi maggiori.

A parte queste due cose che ho imparato e che mi sembrano utilissime, non saprei dire quale sia il tempo giusto confrontando i vari sviluppi.
Prima di effettuare le prove pensavo che se il tempo era troppo basso avrei avuto una compressione dei toni scuri, mentre se era troppo alto una compressione dei toni chiari, invece tra i 5 minuti e i 7 minuti di sviluppo, cambia solo la densità dei toni, ma non la loro leggibilità.
A questo punto su cosa dovrei basarmi per scegliere il tempo migliore?

Messaggio modificato da cristianopaolini il Jan 2 2010, 05:36 PM
bergat@tiscali.it
Messaggio: #2
QUOTE(cristianopaolini @ Jan 2 2010, 05:36 PM) *
Avrei bisogno di un aiuto su come "leggere" delle prove di sviluppo.

Per capire quale fosse il tempo di sviluppo migliore per una certo negativo con un certo rivelatore, ho fatto una serie di scatti della scala di grigi Kodak esponendo per il grigio medio. Poi ho sviluppato pezzi di pellicola con tempi di sviluppo diversi (dai 4 minuti ai 7 minuti con scarti di 1/2 minuto) e a questo punto mi trovo con 7 fotogrammi da interpretare.

Una prima considerazione è che mi sarei aspettato differenze molto più marcate di quelle che ho ottenuto, mentre sostanzialmente in tutti i fotogrammi i vari gradini della scala sono leggibili (si perdono un po' le ombre per i tempi di sviluppo minori, ma nemmeno troppo)

Seconda considerazione è che la scala di grigi è fatta da venti gradazioni che differiscono di 1/3 di stop una dall'altra dal bianco al nero. Io ho sempre sentito che il BN regge fino a 3 stop, ma nei fotogrammi si distinguono quasi sempre almeno i 17 toni tra il bianco e il nero (più di 5 stop) se non di più per i tempi maggiori.

A parte queste due cose che ho imparato e che mi sembrano utilissime, non saprei dire quale sia il tempo giusto confrontando i vari sviluppi.
Prima di effettuare le prove pensavo che se il tempo era troppo basso avrei avuto una compressione dei toni scuri, mentre se era troppo alto una compressione dei toni chiari, invece tra i 5 minuti e i 7 minuti di sviluppo, cambia solo la densità dei toni, ma non la loro leggibilità.
A questo punto su cosa dovrei basarmi per scegliere il tempo migliore?

Scusa ma quale pellicola hai adoperato, quale sviluppo, quale temperatura, che tipo di agitazione?

http://unblinkingeye.com/Articles/Times/times.html
cristianopaolini
Messaggio: #3
tri-x 400 sviluppata in hc110 1+31, ma vorrei replicare le prove con altri negativi/rivelatori.

Il link che mi hai consigliato è proprio il motivo percui vorrei imparare a fare delle prove e valutarle, infatti la kodak consiglia 3m45s con diluizione 1+31, io tempo fa feci un corso di fotografia base in cui sviluppavamo a 6m con diluizione 1+31, il sito che mi hai consigliato dice 17m30s diluizione 1+136, senza contare le diverse modalità di agitazione.

Il mio problema rimane sempre che non saprei su cosa basarmi per valutare le prove di sviluppo, dato che nelle mie prove, cambiando i tempi di sviluppo, anche di 2 minuti di differenza non influenzano la resa in termini di gamma delle tonalità di grigi, ma solo di densità del negativo (variazioni minime a occhio), che però può essere compensata in stampa senza grandi problemi penso, ma allora non capisco perché essere così attente ai tempi e alle temperature di sviuppo. Immagino quindi ci sia un parametro che non sono capace di valutare sulle prove di sviluppo, sapresti aiutarmi a capire cosa guardare?

Grazie comunque per il link.

Cristiano

decarolisalfredo
Messaggio: #4
Più è lungo il tempo di sviluppo o più agitazione fai e più la pellicola viene contrastata.

Quindi direi che devi prendere per buono lo spezzone con la gamma di grigi migliore.

Visto che hai misurato l'esposizione sul grigio medio, puoi fare una delle prove più vecchie della fotografia: poni il negativo su di un giornale e devi essere in grado di leggere le parole del giornale, quindi lo spezzone dove riesci a leggere meglio in più gradini della scala è il migliore.

Messaggio modificato da decarolisalfredo il Jan 2 2010, 11:32 PM
giosanta
Messaggio: #5
Scusa ma come hai visulizzato i risultati? Scansione? Scansione + stampa? Stampa classica? Su che carta?
Troppe variabili da definire, a parte che hai usato una pellicola tra le più "facili" che esistano, dall'enorme latitudine di posa: è difficilissimo ottenere negativi non stampabili da una Tri X.
Occorre qualche altro dato per parlare compiutamente di un argomento così vasto, peraltro interessantissimo.
cristianopaolini
Messaggio: #6
Grazie per il consiglio del giornale.

Per quanto riguarda la visualizzazione guardo il negativo con un normale visore usando il lentino 8x. In effetti ero rimasto stupito (non ho molta esperienza) da come le diverse tonalità di grigio della scala rimanessero distinguibili anche con sviluppi diversi. Quello che mi dici riguardo la latitudine della tri-x è esattamente ciò che avevo pensato osservando le prove di sviluppo. Ho cominciato con la tri-x perché l'avevo usata in un corso di foto tempo fa, ma farò altre prove anche su altre pellicole con diversi sviluppi.

Stamattina ho ripreso un po' un libro di teoria e rileggendo la parte riguardante la curva caratterstica pensavo che un'altra osservazione, da fare oltre alla prova del giornale è valutare la densità del nero.
La gamma dei contrasti dell'immagine dovrebbe essere nella parte bassa della curva e visto che i valori del piede della curva caratteristica sono la densità propria del supporto + velo, se sviluppo in modo da avere il nero appena più denso del supporto (intendo la densità della parte di pellicola esterna al fotogramma) per stare sicuri di non perdere nulla nelle ombre, posso sfruttare al massimo la latitudine di posa dell'emulsione.
bergat@tiscali.it
Messaggio: #7
QUOTE(cristianopaolini @ Jan 3 2010, 01:51 PM) *
Grazie per il consiglio del giornale.

Per quanto riguarda la visualizzazione guardo il negativo con un normale visore usando il lentino 8x. In effetti ero rimasto stupito (non ho molta esperienza) da come le diverse tonalità di grigio della scala rimanessero distinguibili anche con sviluppi diversi. Quello che mi dici riguardo la latitudine della tri-x è esattamente ciò che avevo pensato osservando le prove di sviluppo. Ho cominciato con la tri-x perché l'avevo usata in un corso di foto tempo fa, ma farò altre prove anche su altre pellicole con diversi sviluppi.

Stamattina ho ripreso un po' un libro di teoria e rileggendo la parte riguardante la curva caratterstica pensavo che un'altra osservazione, da fare oltre alla prova del giornale è valutare la densità del nero.
La gamma dei contrasti dell'immagine dovrebbe essere nella parte bassa della curva e visto che i valori del piede della curva caratteristica sono la densità propria del supporto + velo, se sviluppo in modo da avere il nero appena più denso del supporto (intendo la densità della parte di pellicola esterna al fotogramma) per stare sicuri di non perdere nulla nelle ombre, posso sfruttare al massimo la latitudine di posa dell'emulsione.


Una maggiore agitazione diminuisce i tempi di sviluppo, ma anche l'acutanza.
una maggiore diluizione diminuisce i contrasti (chiaramente cambiando i tempi di sviluppo) ma diminuisce la grana.
 
Discussioni simili Iniziata da Forum Risposte Ultimo messaggio