Oso, dopo aver scorso (rapidamente) la sezione Tech Ref e non aver trovato nulla di simile, proporre una discussione nella quale portare le numerose esperienze, tutte estremamente utili per i pellicolari, di associazione pellicola/sviluppo, tempi/temperature/diluizioni di sviluppo, ecc. che qua e là nel Forum dedicato alle 35mm sono sparpagliate e che spesso faccio molta fatica a ritrovare.
Ad esempio, nella discussione "E se vedessimo un po' di foto pellicola" proprio in questi giorni sono comparse molte preziosissime (almeno per me) indicazioni che mi piacerebbe continuassero qui, magari più approfonditamente.
Solo per una questione di praticità, così da lasciare in quella sezione spazio alle immagini che, tra l'altro, sono sempre più interessanti.
Naturalmente se lo staff approva e se vi sembra sensato.
Che ne dite?
Vabbé, comincio io.
Problema T-max: ho sempre sviluppato col "suo" T-max+RS, divenuto irreperibile a Milano dopo l'annuncio del crollo Kodak. Anche in rete, sui siti italiani ed europei sembra scomparso, mentre è disponibile negli USA. Ma il solito problema dei costi di dogana lo rende inaccessibile.
1. Qualcuno ha esperienze di sviluppo (a parità di resa, ovviamente) con altri sviluppi non Kodak? Vanno bene gli sviluppi Ilford per grana a T (pellicole Delta)?
sviluppai una sola volta una t-max con chimici ilford però non mi trovo gli appunti..... a memoria ricordo che aumentato il fissaggio e il lavaggio finale
purtroppo di più non ricordo (per questo mi appuntavo tutto)
ciao
Simone
A titolo informativo, per chi non lo conoscesse già, segnalo questo sito che permette di registrare le proprie "ricette" di sviluppo, collegandole alle corrispondenti foto su Flickr:
http://www.filmdev.org/
Per esempio, per T-max e ID-11 ho trovato questa:
http://www.filmdev.org/recipe/show/7159
Per T-max e Ilfosol:
http://www.filmdev.org/recipe/search?search=T-max+Ilfosol
Buona giornata!
IO mi sto facendo un bel po di gavetta con ILFORD, che invece è reperibile facilmente. Visto che son un neofita della camera oscura, qui ho solo da imparare, come vedete dai miei post di richiesta di aiuto...
Pero vedo i miglioramenti a poco a poco... Il che è molto importante...
Grazie, ragazzi! Interessante il sito proposta da Vajra77: non lo conoscevo.
Probabilmente, bisognerà concentrarsi su Ilford e Fuji per il futuro.
Mi dispiace moltissimo abbandonare la T-max, soprattutto la 400, con la quale avevo trovato un'ottima intesa.
Ora ho un po' di scorta di rulli (quasi tutti 400) e mi dovro' adattare ad utilizzare sviluppi non Kodak seguendo i vostri consigli, anche se ritengo che il massimo rendimento si ottenga solo da sviluppi di marca omologa rispetto alle pellicole.
e poi ...
http://www.bjp-online.com/british-journal-of-photography/news/2140216/-film-division-profitable-kodak
Buon pomeriggio, Rob, sempre interessantissimi i tuoi 3D!
Per l'accoppiata delle TMax con altri rivelatori puoi vedere anche qui
http://wwwit.kodak.com/global/en/professional/support/techPubs/f4016/f4016.pdf
e qui
http://wwwit.kodak.com/global/en/professional/support/techPubs/f4043/f4043_it.pdf
Io tempo fa ho provato con il D-76 e la TMax 100, seguendo le istruzioni della Casa, ed il risultato è stato soddisfacente.
Amici fotoamatori mi hanno riferito inoltre che l'accoppiata dalle TMax con rivelatori diversi da quello dedicato è assolutamente da evitare quando alla pellicola si vuole "tirare" il collo con qualche stop di sottoesposizione. Io ho sempre seguito questo consiglio, per cui su questo non posso riferire esperienze personali.
A breve dovrei ricevere dei negativi test in B&W per le prove di scannerizzazione con il V ED ... a presto anche sull'altro 3D, Roberto!
Vincenzo
Ciao ragazzi, quanta roba nuova!
Purtroppo da una settimana non ho la connessione stabile (c'è una tempesta siberiana là fuori ) e stento a seguirvi con la costanza di sempre..
Approfitto subito dell'interessante iniziativa di Roberto per chiedervi un consiglio sullo sviluppo di una Tri-X tirata (personalmente la prima volta per questa pellicola) a 1600asa, avrei pensato a tre alternative, (in dispensa ho solo questi rivelatori):
- ID-11 Stock (e qui chiedo conferme perchè digitalT. mi da due tempi: 13 e 9,5' .. 13 si riferisce alla vecchia Tri-x?)
- Microphen Stock 12' (per i tempi vale lo stesso discorso di sopra)
- r09 Stand 1+100 1,5h (ho visto alcuni risultati fantastici, eccone http://www.flickr.com/photos/nahlinse/5316205090/lightbox/)
ovviamente qualsiasi alternativa è ben accetta..
A proposito del Gradual St-20, io ne ho una bottiglia praticamente piena in cantina, regalatami da un amico ex fotopellicolaro aperta però già da un paio di anni.. dicono sia famigerato per la sua scarsa longevità. Butto??!
Nonostante abbia poca esperienza per le Tmax quoto sicuramente i consigli degli altri ed aggiungo, ma solo come appunto, che tempo fa trattai la 100 nel microphen 20° ,ora non ricordo se in diluizione 1+1 o 1+3, ricordo però dei buoni risultati (come diceva simone_chiari +2' al fissaggio e doppio lavaggio onde evitare le antipatiche dominanti violacee)
Avevo giusto deciso di buttarmi e provare a sviluppare in proprio, capitate a proposito !!
Mi è arrivato ieri il kit e c'è subito un problema che non so risolvere:
Nel mio kit lo sviluppo è il FOMADON LQN, mentre ho caricata una pellicola Ilford fp4/125.
Non trovo da nessuna parte le istruzioni per questa accoppiata , devo prendere una pellicola diversa e rimandare il debutto ?
ciao
luca
A proposito della temperatura dell'acqua di risciacquo dopo il fissativo: lo sforzo è quello di mantenerla +/- 1 o 2 °C rispetto alla temperatura sia del fix che dello sviluppo.
Ma, per me, non è così semplice come potrebbe apparire: infatti, anche se a fatica porto la temperatura col miscelatore del rubinetto a 22°C facilmente ci sono delle improvvise variazioni che sballano anche di 5 gradi. Quindi devo stare immobile davanti al rubinetto per venti-venticinque minuti.
Qualcuno ha messo a punto un sistema più furbo?
Se legato, appunto, alla pressione incostante è un problema abbastanza comune. A me succede lo stesso. Il più è che non ci siano guasti interni alla caldaia (sonde e quant'altro).
Io ho la C.O al piano seminterrato (in lavanderia) dove posso usufruire di un lavatoio collegato direttamente ad una cisterna posizionata in cantina. All'interno del cassone la T. dell'acqua (che ovviamente si adegua all'ambiente) si aggira attorno ai 15°. Ogni volta mi preoccupo di chiudere l'acqua corrente (quella che arriva dall'acquedotto comunale) per attingere unicamente al serbatoio ed avere, perlomeno, uno shock non superiore ai 5°.
Certo, montare un miscelatore termostatico è un lavoro abbastanza invasivo; anche se poi relativamente: in fin dei conti si deve solo cambiare la rubinetteria esterna (e te pare poco?! - mi dirai ).
Tempo fa cercai, invano, un "aggeggio" da attaccare al rubinetto (a mo' di filtro) capace di svolgere lo stesso lavoro del M.T., ma, purtroppo, non credo esistano..
Vorrei condividere con voi questo http://filmdev.org/ dove è possibile visionare, seppure a monitor e da scansione, i risultati di svariate accoppiate pellicola/rivelatore.
L'unica variabile rimane, chiaramente, la libera interpretazione da parte dell'autore di immagini talvolta (non sempre!) postprodotte; resta comunque, a mio avviso, un'ottimo punto di riferimento per farsi un'idea.
Ciao!
Enrico
@ Enrico: ottimo link, da guardare con calma.
@ Cuomonat: grazie per l'indicazione, ma il mio problema non è la temperatura dei bagni, è quella dell'acqua corrente che devo miscelare con un minimo di acqua calda per restare nei 20°C +/- 3-4 °C. Se non ci sto attento parte a 27-28° oppure scende a 15-17°C col miscelatore che attualmente ho nel lavandino del bagno. Probabilmente il tutto è legato a problemi di pressione.
Buonasera, amici del 3D!
Domenica notte ho finalmente sviluppato, asciugato, ritagliato ed inserito nei pergamini i miei primi 4 rullini di Efke KB100 (formato 35 mm. - rullo da 30 mt. - emulsione n° 111015).
E' una pellicola effettivamente diversa da quelle in B&W che ho sino ad oggi utilizzato (Ilford e Kodak), a cominciare dal supporto: è molto più sottile e di colore grigio chiaro, in una certa misura difficile da maneggiare a cominciare dal caricamento nelle spirali della tank.
Alla fine, comunque, non ho incontrato problemi insormontabili, quali l'inceppamento, e sono andato avanti con il seguente WF:
- temperatura dei bagni: 20° C, come consigliato dalla casa produttrice:
- rivelatore: Kodak D-76, diluizione 1+1, tempo 10', come consigliato dalla casa produttrice;
- primo lavaggio in acqua, senza bagno di arresto, come consigliato dalla casa produttrice;
- fissaggio: Ilford Rapid Fixer, diluizione 1+4, tempo 7' & 30", come consigliato ... da me medesimo !
- lavaggio finale in acqua corrente per 20'
- bagno in imbibente Tetenal Mirasol 2000 Antistatic, tempo 60".
Non ho usato il bagno indurente, nonostante sia vivamente consigliato dalla casa produttrice, perchè non sono riuscito a reperirlo per tempo.
Imprevisti: mentre la pellicola era sottoposta al lavaggio finale, a mia insaputa la mia signora ha acceso l'impianto di riscaldamento, servito dalla stessa caldaia del'impianto sanitario; il miscelatore ha perso quindi la temperatura, che in pochi secondi è passata da 20° a 26° e, durante i miei disperati tentativi di aggiustamento, è scesa poi a 17° per risalire infine a 20°, stabilizzandosi
Anche qui, non so se per capacità di resistenza intrinseca della pellicola o per pura fortuna, nessun danno, niente reticolatura, nemmeno osservando i fotogrammi alla lente contafili .
Le immagini che posto per dare un'idea dei risultati che questa pellicola offre sono state tutte realizzate con:
- Nikon FM3a
- Nikkor Zoom 28-50 AIs /f. 3,5
- Gossen Profisix con aggiuntivo Profi-Lux per lettura incidente ed aggiuntivo Profi-Spot per lettura riflessa
- Filtro Cokin P003 Red (fattore +2), solo per alcune immagini
- Nikon Coolscan V ED con NikonScan 4.0
Ho volutamente ricercato sia situazioni in luce diffusa che con forti scarti di luminosità per metterne in luce pregi e difetti.
La forcella è stata realizzata mantenendo fisso il diaframma e variando i tempi di esposizione, per non introdurre ulteriori variabili determinate dalla diversa resa dell'obiettivo alle diverse aperture.
Nessuna postproduzione, salvo che per una piccola regolazione di input ed output dei bianchi e dei neri in fase di scansione.
Gerace (RC), piccolo borgo medievale della Locride
Esposizione standard (luce incidente)
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683630 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f465f7ee1178_Gerace005A720x480.jpg
-1 EV
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683632 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f465f9090da9_Gerace005B720x480.jpg
+1 EV
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683631 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f465f8152356_Gerace005C720x480.jpg
Porto di Palermo
Esposizione standard (lettura spot 1° sul "veliero in legno")
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683639 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f4665030a659_Porto002KB100A480x720.jpg
-1 EV
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683638 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f46650116d07_Porto002KB100B480x720.jpg
+1 EV
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683637 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f4664f4558b0_Porto002KB100C480x720.jpg
Esposizione standard (lettura spot 1° sulla struttura in legno)
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683706 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f46a247aa8a2_Porto005KB100A720x480.jpg
-1 EV
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683707 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f46a24a001b3_Porto005KB100B720x480.jpg
+1 EV
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683705 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f46a2457c6c4_Porto005KB100C720x480.jpg
Portella delle Ginestre, comune di Piana degli Albanesi (PA), tutte con filtro Cokin P003 Red
Esposizione standard (luce incidente)
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683720 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f46aa96b11c2_EfkeKB100004A720X480.jpg
-1 EV
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683721 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f46aa995e38d_EfkeKB100004B720x480.jpg
+1 EV
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=683722 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201202/gallery_4f46aa9f2c943_EfkeKB100004C720x480.jpg
Le mie conclusioni personali:
Le vecchie formule Adox danno effettivamente l'impressione di usare un "old film", la maggiore quantità di argento c'è e si vede; è quindi molto sensibile allo sporco ed ai grani di polvere sulla lente e sul filtro (nelle immagini scattate con il Cokin P003 si vede con chiarezza che non lo avevo pulito a fondo).
In condizioni di luce diffusa, la pellicola domostra inoltre di incassare abbastanza bene sia la sottoesposizione che la sovraesposizione.
Secondo me può essere una valida e più economica alternativa ad alcune delle più note e blasonate pellicole tradizionali Ilford e Kodak, e la gamma tonale - non so se nelle immagini preparate per il post si nota, ma vi assicuro che osservandola con la lente contafili è così - è veramente estesa.
Considerata la delicatezza del supporto e dell'emulsione, è vivamente consigliato il bagno indurente, come raccomandato dalla casa produttrice.
Ottimo, Vincenzo! Grazie per questo interessantissimo post.
Credo che proprio questo sia lo spirito del 3D: mostrare e confrontare i risultati: solo così, credo, è possibile condividere un'esperienza che diventa anche scuola per tutti.
Nelle prime tre immagini, mi sono soffermato soprattutto sulla resa delle nuvole e, per il mio gusto, quelle con -1EV sono le migliori.
Nell'ultima, sono indeciso fra esposizione standard e +1EV (anche se le rocce in primo piano forse sparano un po' troppo).
Comunque il set è molto interessante e spero di vederne molti altri con pellicole e sviluppi diversi, in questa discussione.
Intanto mi procurero' il bagno indurente, poiché credo sia insispensabile anche per le Foma.
ripesco questo interessante thread di Roberto per proporvi una "domanda" sull'allestimento della c.o./categoria accessori fai da te
Vorrei costruire una vasca termostatata 150x50x20 ( l*l*h mis. minime) dove poter immergere a b.maria chimici e bacinelle, e lavorare in tutta tranquillità soprattutto in fase di stampa e durante gli sviluppi stand; senza dover controllare ogni minuto il termometro e saltabeccare continuamente tra lavatoio e piano di lavoro.
Scarterei l'acquisto di scaldabacinelle (costi spropositati per il nuovo, difficile reperibilità dell'usato, poca praticità) tanto più la loro costruzione (serpentine e circuiti elettrici vari, a mio avviso, non ne vale la pena), tappetini riscaldanti per terrari e quant'altro...
Torniamo alla vasca. Il progetto non è nuovo, semplice quanto (spero) efficace: il classico termostato a immersione (per acquari) che con l'aiuto di una pompa garantisce temperatura costante all'interno del "trogolo" .
Quanto alla costruzione permane il dubbio sulla scelta dei materiali:
- legno.. conseguente impermeabilizzazione con resina liquida e fogli in fibra di vetro.
- plastica.. meno lavoro, ma dove lo trovo un contenitore così grande e resistente senza spendere una follia?!
Cerco idee, consigli, conferme...
Saluti
Enrico
Certo che 150 cm sono tanti... a suo tempo avevo trovato delle ottime bacinelle di dimensioni piuttosto grandi, mi pare di 70/75 cm lato lungo, presso un distributore di prodotti chimici ed accessori per laboratori chimici e di analisi. E costavano molto meno delle corrispondenti per uso fotografico. A Roma uno si trovava vicino all'università (La Sapienza), ma non so se esiste ancora.
Se non risolvi con la plastica (già pronto), per l'autocostruzione puoi provare col vetro, sigillato con silicone (tipo acquario), oppure meglio con il metacrilato (plexiglass) sigillato con l'apposito collante o ancor meglio col cloroformio (difficile da trovare). Per il metacrilato tagliato a misura e insistendo un po' anche per il cloroformio puoi cercare presso qualche ditta che fabbrica insegne per negozi. Al limite te lo fai incollare direttamente da loro. Non credo che ti chiedano uno sproposito.
Spero di esserti stato utile.
Saluti
Pietro
Tutt'ora anch'io mi arrangio con le "matrioske" vasca piccola dentro vasca grande. E' ora di fare un piccolo/grande passo verso la praticità .
Il vetro forse è troppo delicato e pesante in previsione di eventuali spostamenti.
Il plexiglass è un'ottima idea.. certo dovrei ricorrere a spessori importanti per evitare che fletta viste le dimensioni (le misure credo aumenteranno ulteriormente per ospitare almeno 4 bacinelle 40x30). O ceda del tutto.. parliamo di una portata (a pieno carico) > di 150 l. d'acqua..
Altrimenti, per evitare problemi, potrei incassarlo in una struttura in legno e, a quel punto, rimanere sui 5mm. Suona bene, magari anche estraibile, mi piace !
A dire il vero avevo anche pensato al bitume liquido da colare direttamente sulla superficie (parliamo di legno), ma non mi convince.. oltretutto ha una finitura porosa difficile da pulire.
Dunque struttura in legno+plexiglass oppure legno+vetroresina. Sempre in alternativa a soluzioni pronto uso.
Quanto al negozio... buono, anzi ottimo a sapersi. Ho già dato un'occhiata al sito.
Un saluto Pietro, ciao Francesco! Grazie!
Enrico
Dovrebbero esistere taniche tipo i classici bidoni del petrolio ma a sezione rettangolare invece che tonda, da tagliare esattamente in due lungo l'asse maggiore: con le misure dovremmo esserci, più o meno.
Sono contenitori per il trasporto di sostanze chimiche varie: il problema può essere l'acquisto di un'unica unità.
Prova a chiedere in un grosso rivenditore di materie plastiche.
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=688876 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201203/gallery_4f5c5f8fe56eb_taniche.jpeg
Ecco, sì, sto facendo un giro on-line alla ricerca di grossi rivenditori che abbiano in catalogo quante più tipologie di contenitori in plastica (dalle cassette, alle cisterne passando per i taniconi giganti e fusti di stoccaggio). http://www.packservices.it/Base-800-x-600-mm-Cassa-sovrapponibile-Norma-Europa-87-Lt-peso-3-85-Kg-mis-800-L-x-600-P-x-235-H-.1.50.1147.gp.3340.-1.uw.aspx ad esempio potrebbe andare, da usare in coppia (sviluppo/arresto | fissaggiox2). Se non dovessi trovare nulla a prezzi vantaggiosi mi farò un giro quì intorno per discariche a cercare un http://www.logismarket.it/ip/lamaplast-cisterne-cisterna-litri-1000-omologata-un-pallet-plastica-518990-FGR.jpg da segare, utile perchè tra l'altro ha già di suo il rubinetto di scolo.
Ciao Roberto, grazie del passaggio.
Buona domenica a tutti!
Buonsasera a tutti,
avete valutato una vaschetta da bagno per bimbi?
Non sono rettangolari ma costano poco e sono facili da reperire.
Saluti
Marco
Io volevo condividere con voi il successo del mio primo sviluppo di diapositiva a colore, con kit tetenal 3Bagni procedimento E6 in patterson tank
La pellicola è una AgfaCT 100 , qui rifotografata con D700 e 105mm micro.
La cosa critica è appunto la temperatura, ma usando un termometro digitale a sonda (10 euro sulla baia) e una grande tanica d'acqua come bagno termostatico... in 20 minuti è venuta fuori!
http://www.clikon.it/index.php?module=image&method=view&key=id=690572 http://www.clikon.it/uploads/./ori/201203/gallery_4f61e70eaec72_E6.jpg
Realizzato da: Invision Power Board (http://www.invisionboard.com)
© Invision Power Services (http://www.invisionpower.com)