A forza di sentirmi ripetere che "la pellicola non ha futuro" e che "il bianconero sarà sempre più un costoso prodotto di nicchia", nonostante abbia sempre sostenuto il contrario ho cominciato anch'io a nutrire qualche dubbio...
Così, ho intrapreso - in parte in prima persona, in parte affidandomi ad esperienze/conoscenze di amici, in parte leggendo su riviste straniere meno "orientate dal mercato" di quanto non siano le nostre - una piccola "esplorazione" di quanto può ancora offrire - in termini di quantità dei materiali e di qualità degli stessi - il mondo della fotografia monocromatica.
Posso dirvi che ho tirato un grosso sospiro di sollievo. Vi riassumo i risultati di questa incompleta esplorazione: oltre a rincuorare i pochi superstiti amanti della camera oscura, chissà che non incuriosisca anche gli altri...
Pellicole: chi ha detto che sono rare, introvabili, costose?
Le "grandi"
Vabbè, Agfa ha chiuso bottega. Ma Fuji, Kodak e Ilford offrono ancora una vasta gamma di emulsioni bianconero, tradizionali o T-grain, in grado di coprire una gamma di sensibilità da 50 Iso (Pan F di Ilford) a 1600 (Neopan di Fuji). A prezzi varianti fra i 2 e i tre caffè a rullo di 36 pose, con un costo/fotogramma che scende ulteriormente acquistano in rulli da 30 metri e bobinando.
Le "sofisticate"
Autentiche "chicche", queste - sì - un pochino più costose, ma in grado di fornire sorprese. Nome sconosciuto ai più, la francese Berrger. E' l'erede della gloriosa Pathè. Offre una 200 Iso e una 400 iso ad alto contenuto d'argento, con una gamma tonale assolutamente incredibile per ricchezza.
Poi Maco, il brand emergente. Da 25 a 400 Iso, ortocromatiche e pancromatiche, trattabili nei chimici tradizionali o in quelli "dedicati". Su B&W Photography ho visto una prova della Orto 25 trattata (per ridurre il contrasto) in Docufin: risultati paragonabili a stampe da negativo 4X5 pollici! Insomma, un po' come la vecchia Agfaortho 25 trattata nel Pota...Lo stesso discorso vale per le Rollei, prodotte da Maco. Poi, per gli amanti dell'eltissima definizione e della grana inesistente, Gigafilm. Non l'ho provata, me ne hanno raccontato meraviglie ma pare che sia un po' difficile da trattare.
Le "economiche"
Sì, non saranno emulsioni ultraprofessionali, ma le Lucky 100 e 400 prodotte su licenza e con macchinari Kodak in Cina costano proprio poco...
Le "sorprese"
Dalla Croazia le Ekfe: pellicole "vecchia maniera", alto contenuto d'argento in un'unica stesa. Mi piacciono da morire le 50 Iso, grana finissima, vastissima gamma tonale, un senso di "profondità" incredibile. Ci sono anche da 100 e 400 Iso. Dalla Repubblica Ceca le Foma, da 100, 200 e 400 Iso. Ho provato l'ultima, molto simile alla Ilford HP%, costa un euro meno a rullo da 36. Poi ci sono le Adox (si trovano anche in Italia con qualche difficoltà), caratteristiche simili alle altre pellicole "vecchia maniera" di questo capitoletto. Poi le Forte, stesse caratteristiche e prezzi simili.
Per quanto riguarda carta e chimici, a parte la sparizione delle Brovira e delle superfici Matt nel catalogo Ilford, si trova un po' di tutto, politenate e baritate, multigrade e graduate, per "principianti" e da fine art. Sui chimici, ho trovato - sempre su B&W Photography - una intrigante prova dei nuovi rivelatori per carta Ilford a toni freddi e a toni caldi. Esiste la possibilità si sviluppare lo stesso foglio per la prima parte di trattamento nell'uno, per la seconda nell'altro. I risultati pubblicati sono alquanto interessanti.
Diego
I cavalli sono ancora in vendita , però il trasporto avviene per il 99,9 % con altri mezzi ...
grazie Diego, per la splendida, incoraggiante, tranquillizzante informazione.
apeiron
Grazie per questa interessante ricerca.
Al di là dei dati statistici, o delle personali preferenze, credo che una maggiore conoscenza delle opportunità legate a un settore molto interessante del nostro hobby, quello della fotografia monocromatica che - anche i cultori del "full digital" lo ammetteranno - vede per ora l'accoppiata pellicola/camera oscura in netto vantaggio su sensore/inkjet, possa giovare a tutti: a chi già ama questa tecnica ma si è trovato un po' "spaesato" con le dismissioni di un paio di grandi marchi, la scomparsa e la riapparizione di un altro, l'emergere di nuovi protagonisti e la riscoperta di altri finora sconosciuti o ritenuti "marginali", e a chi vorrebbe avvicinarvisi, ma teme che sia troppo difficile, che i materiali non siano reperibili, che i costi siano elevati.
Di una cosa sono certo: mai, neppure quando ho iniziato a muovere i miei primi passi nella fotografia "seria" con una reflex con innesto a vite 42X1 e un ingranditore polacco, ho riscontrato una disponibilità così ampia e diversificata di prodotti per la fotografia monocromatica, dai prodotti - film e carte - di costo più basso e di più facile impiego, fino a materiali estremamente sofisticati e specialistici, offerti a quotazioni ovviamente adeguate.
Le riviste "specializzate" nostrane offrono a mio avviso un quadro molto parziale e "drogato" della situazione; basta guardare a ciò che si stampa oltre i nostri confini per scoprire come il mondo del bianconero "argentico" sia ancora estremamente vitale, come esistano autori che non si limitano a riproporre stereotipi di immagini "retrò" ma sperimentino, esplorando anche settori - come quello della fotografia naturalistica - che si direbbero "vietati" a tutto ciò che non è colore.
A questa vitalità dei fotografi fa da contraltare una vastissima disponibilità di film, carte, prodotti chimici, attrezzature per camera oscura che cozza decisamente con il luogo comune secondo il quale la fotografia tradizionale monocromatica sarebbe ormai una "fissazione" di pochi nostalgici, tradizionalisti, "ottusi" dinosauri che passano la loro vita alla caccia disperata dell'ultimo rullino scaduto di HP5, disposti a vendersi la casa per pagarlo...
La realtà è che il costo di un rullo bianconero da 36 pose varia da un minimo di un euro e mezzo a un massimo di 5 per i prodotti più specialistici e sofisticati; che i materiali sono tranquillamente disponibili, a patto che il negoziante si prenda la briga (e s'assuma il limitato margine di rischio) di ordinarli e di tenerli in negozio. Mal che vada, ci sono operatori online in grado di fornire qualsiasi tipo di prodotto, anche il più specialistico e desueto, a domicilio. Qualcuno ironizza: "fondi di magazzino"...Beh, le ultime Efke 50 che ho ordinato scadono a dicembre 2009...
Diego
Io uso il bianco e nero a pellicola e la camera oscura da un anno , premetto che lo adoro e che da risultati splendidi. La carta e la pellicola si trovano, ma soprattutto la carta non è così poco costosa. Io un pacco di baritata da 10 fogli della ilford lo pago 10 euro e considera che in camera oscura è più quello che butto tra provini e stampe che poi hanno bisogno di mascherature e bruciature. Certo, i risultati sono stupendi (tralasciando le mie foto), ma la spesa c'è. Non voglio scatenare polemiche, ma questa è la mia esperienza. La spesa c'è, il rischio di sbagliare uno sviluppo e buttare un negativo anche , ma ne vale la pena!
Ciao
Nonstante utilizzo anche il digitale e le pellicole dia a colori, il BN mi affascina molto e spesso scatto in BN anche se poi purtroppo non riesco a sviluppare in proprio e tanto meno a stampare. Così spesso finisco per affidarmi ad un laboratorio per lo sviluppo dove ottengo risultati onesti ma guai a parlare di tecniche di sviluppo perchè ti guarderebero come un marziano! Per la stampa la cosa è molto più complessa in quanto un noto negozio di Milano che si affida ad un altrettanto noto laboratorio di sviluppo per il BN mi ha detto, una volta, che non era in grado di fornirmi una stampa su carta baritata in quanto non la trattavano più le case produttrici........ ma figuriamoci!!!! Così ho spesso preferito usare lo scanner per negativi piuttosto che ottenere un lavoro mal effettuato e che non rispondeva minimamente alle mie aspettative.
La realtà secondo me è che ormai si distingue solo fra lavori massivi e lavori di nicchia fatti da pochi professionisti. Chi sviluppa e stampa ancora il BN sembra un pò uno fuori dal coro, insomma un emarginato.
Bhe personalmente, anche se lo spazio non me lo permette, sto cercando di attrezzarmi almeno per lo sviluppo.... per la stampa vedremo (o trovo qualcuno in grado di effettuarla o mi attrezzerò in proprio).
E' anche interessante notare come in Italia si faccia fatica (o sia quasi impossibile) trovare chi affitta una camera oscura mentre in paesi (USA e UK) dove ormai il digitale sembra farla da padrone non si hanno problemi se si vuole affittare una comera oscura per il tempo necessario ad effettuare in proprio le stampe.
Sulla storia della presunta mancanza di pellicola non ci credo realmente.
Diego,
personalmente da quando le ho soperte le EFKE a 25 sono diventate tra le mie pellicole preferite...facilmente reperibili su Internet e con una resa sbalorditiva...
Con le Foma ho lavorato quando sono andato a http://www.nital.it/forum/index.php?showtopic=14023&hl=praga e anche con quelle mi sono trovato benissimo...le Forte invece non riesco ancora a "lavorarle" come si deve e non sono riuscito ad ottenere nulla di particolare...Ma ci devo ancora sbattere il grugno parecchio sopra...
I numeri e le statistiche li lascio a chi vuole imbrigliare le passioni nella logica e nella rigidità della matematica. Sarò sempre df'accordo con una minoranza delle persone o comuqnue seguirò sempre le mie passioni dovessi anche farmi spedire le pellicole da Marte...che ci volete fare, sono fatto così...
Il piacere di sviluppare e stampare non me lo toglierà mai nessuno...proprio perchè è un piacere ed una passione...
Continuo a trovare regolarmente tutti i prodotti necessari, carte, chimici, pellicole senza nessun problema...Ho iniziato da poco ad usare il digitale e non ho nessun problema...
Perchè mai dovrei complicarmi la vita o rinunicare a qualcosa che amo???
G.
Quel che mi stupisce in certe risposte è il nascondere la testa sotto la sabbia
L'acquisto di una fotocamera digitale comporta un certo esborso che dovrebbe, secondo logica, portare ad una serie di vantaggi per il consumatore finale: NOI! I vantaggi li possiamo dividere in due grandi filoni: il primo di natura economica è il, più o meno presunto, risparmio. Ammesso e non conecesso che questa tesi venga abbracciata in toto, resta quel che ad un amatore dovrebbe interessare di più, il risultato finale della sua stampa.
Ora, dopo aver provato la nuova tecnologia e le sue applicazioni in varie salse, penso che una idea me la son potuta fare.
Per quanto riguarda la stampa a colori, certamente il fatto di poter intervenire in prima persona in tutto il processo, dallo scatto alla stampa, è stato un vero aiuto per noi tutti, soprattutto in termini di qualità
Per il b.n. il discorso a mio parere si ribalta, si ribalta totalmente. Non tanto per quanto riguarda il fattore economico ma soprattutto per quel che concerne la "qualità" finale delle stampe.
Secondo me una stampa b.n. da ingranditore sta ad una stampa da file come la Rolls sta alla Panda. Non ce n'è, ancora, per il digitale in questo campo. Chi afferma il contrario è un "dinosauro" o un "sopravvissuto" o forse, più semplicemente, trova talmente scomodo il processo, da vedere in modo distorto la C.O. tanto da volersi autoconvincere che in questo campo, argentico e elettronico "pari sono"
E' un atteggiamento che mi lascia perplesso e ne spiego ovviamente i motivi. O chi afferma queste amenità non si è mai cimentato in modo serio e approfondito nello sviluppo e stampa in proprio per i più svariati motivi, o crede che il suo modo di operare sia talmente perfetto da non ammettere confronti di sorta, neanche davanti a due stampe che, una volta messe vicine, non lasciano, o non dovrebbero lasciare, alcun dubbio in proposito, se guardate con occhio davvero costruttivo e critico.
Per quanto riguarda la reperibilità aprirei un capitolo a parte. Io trovo tutto come e più di prima anzi ora trovo pellicole b.n. di costruzione elevatissima. Segno che la ricerca è tutt'altro che ferma, anzi...
P.S. Ora attendo tutti quelli che: Io dopo tanti anni affermo che...
Tu non sai con chi stai parlando...
Io stampavo foto quando tu avevi i pantaloncini...
Io dopo tanti anni affermo che...
Claudio (e tutti), forse OT, ma non troppo... Che ne pensi delle dia AGFA in b/n?
Claudio io ti posso dire che HAI RAGIONE, e non lo dico per il fatto che sviluppo in proprio MAI FATTO neanche quando avevo i pantaloni corti (gli porto sempre d'estate), ma solo perche' ho visto la differenza fra due STAMPE e come dici tu il confronto e' veramente improponibile.....
Ma quali minoranze...?
Ma quale 0,1%...?
A me risulta che la maggioranza dei Grandi Nomi e dei Nomi Noti che fanno BN usino a tutt'oggi la pellicola.
PS: grazie a Tembokidobo per le utilissime segnalazioni.
Per quanto possa valere la mia opinione, sono d'accordo con te Diego, assolutamente
L'esempio della montagna è perfetto...
Giuseppe
Naturalmente condivido in toto i ragionamenti di Diego, Claudio e tutti gli altri.
Sono passato al digitale per il colore (DSRL e scanner) ma il BW lo faccio esclusivamente su pellicola, lo sviluppo e me lo stampo con l'ingranditore.
Nonostante si vedano risultati pregevoli in digitale (ho in mente i lavori di Bruno L.), la profondità di una stampa in camera oscura è ancora molto al di là di qualunque magia di Photoshop. Credo che il collo di bottiglia del BW digitale siano le stampanti. E forse altro.
Non so se sono un sopavvissuto, ma io in camera oscura mi rilasso, al computer ci sto molto e mi tendo come una corda di violino.
Lunga vita all'argento !
PS. Per Nico: l'Agfa Scala è bella, costosa, torna dopo un mese, e dopo quanto è accaduto all'Agfa non è nemmeno certo che torni indietro dal laboratorio..
L'inversione di un negativo BW non è il trattamento più semplice del mondo, ma è più sicuro.
Sono stufo .
Non voglio più stampare in bianco e nero .
Aspetterò con calma che il divario venga colmato , non c'è fretta , per il momento aspetto .
Concordo sul fatto che in camera oscura bisogna dedicare molto tempo, e che certe operazioni, ripetitive, e certe attese che sembrano non aver fine rasentano a volte la noia.
Anche il PC, spesso, non è da meno, con quella clessidra virtuale che sembra non debba più sparire dallo schermo; o quelle stampe, che escono dalla stampante alla velocità di un micron al minuto...
Ma io non credo che il divario tra la stampa analogica e quella digitale verrà mai colmato: resteranno sempre due metodi di stampa completamente diversi.
Il primo, quello analogico, continuerà a essere fatto di manualità e di scelte dettate dall'intuito e dall'esperienza; il secondo, quello digitale, già oggi con alcuni sistemi è pari a quello analogico, ma a muovere i fili è e sarà sempre una macchina, la stampante, comandata da un'altra macchina, il computer, il tutto più o meno sorvegliato e indicizzato da un essere umano.
La stampa da file ha già oggi vantaggi enormi rispetto a auella analogica: non esiste la polvere, i graffi, non si rischia di fissare o peggio di lavare male una copia precludendone la longevità.
Ma continuerà a essere un percorso completamente diverso rispetto alla stampa tradzionale, probabilmente sul puro piano tecnico già oggi superiore, ma completamente "depurato" da qualsiasi vero intervento umano diretto.
Così come la fotografia analogica non si è posta l'obiettivo di sostituire la pittura - che tutt'oggi vive e convive - neppure la fotografia digitale è nata col compito di eliminare quella tradizionale.
La fotografia tradizionale potrebbe cessare di esistere quando non esisteranno più i consumabili necessari, ma non perchè la fotografia digitale finalmente l'ha sbaragliata.
Ripeto, sono due sistemi completamente diversi, con approcci e risultati molto diversi, che, se non fosse per questi bendetti consumabili tradzionali, potrebbero coesistere fino a che sarà il pubblico a decidere di non averne più bisogno.
Invece - l'ho già detto più volte - saranno le industrie a decidere per l'utente finale.
Nel frattempo, visto che OGGI sono ancora disponibili, i consumabili tradzionali, chi vuole può continuare a usarli, senza preoccuparsi troppo del loro futuro industriale.
Oggi è.
Domani sarà.
Bonomo
Ogni tanto scatto con una vecchia Nikon chimica.
Ragalatami dal mio dentista ( oltre che male ogni tanto fanno pure del bene... )
Per chi se lo chiedesse non è Giuffra...
Indubbiamente i due sistemi sono diversi.
In grossa parte condivido, come spesso accade, ciò che Claudio ha detto.
Cioè: il digitale per il colore ed il chimico per il B&N è l'accoppiata migliore possibile.
C'è da dire qualcosina sù questo a favore del digitale però...
Se si utilizzano metodi di conversione adeguati-alla Bruno si potrebbe dire qui- con le ultime stampanti con più neri i risultati sono notevoli.
Probabilmente il divario c'è ancora...ma non è più così enorme com'era fino a pochi ( 1 o 2) anni fà.
Questo non toglie che il massimo , nel B&N , sia ancora il chimico....ma la differenza è diminuita....e di parecchio.
Per ciò che riguarda i prezzi rimango della mia idea: il digitale non ha storia, vince a mani basse.
La stragrande maggioramza della popolazione non utilizza il pc solo per le foto...
E se non si necessita di aggiornamenti software ed hardware ogni anno le spese del digitale sono ridicole.
Naturalmente a parità di scatti nel chimico...ed escludendo, come ne mio caso per mancanza di spazio e tempo per imparare, la camera oscura.
Peraltro con mio enorme dispiacere.
Il discorso sulle statistiche è falsata, o perlomeno , ci sono parcchie inesattezze.
Per ciò che riguarda la Kodak e la produzione passata ad altre case in Cina non commento: semplicemente non compro e non comprerò mai un prodotto frutto di uno sfruttamento indiscriminato e senza scrupoli di uomini.
Se non di bambini.
Esistono molte alternative per fotuna, ma i prezzi di sviluppo e stampa di qualità sono semplicemente assurdi.
Come sfizio, una tantum , può andare...ma come regola no.
Sarei costretto a limitarmi pesantemente sul numero di scatti....e già oggi non scatto moltissimo!
La statistica di Oesse è falsissima, nel senso che è assolutamente inattendibile:
1)è tenuta all'interno di un forum specialistico dove la popolazione non rispecchia di certo la popolazione generale.Oltretutto è un forum limitato, dove può scrivere solo il possessore di Nikon
2)Non si specifica in che proporzione venga usato il chimico ed il digitale.
Io , ad esempio, che ho inserito di utilizzare entrambi i sistemi, il 99% delle volte scatto in digitale.In chimico farò 8 rullini l'anno.
Vorrei far riflettere solo sù un dato: la Magnum Photos già nella sua sede di New York accetta solamente portfolio in digitale....anche i loro fotografi, in molti almeno, stanno passando al digitale...e se qui non si parla di qualità non sò davvero dove si potrebbe parlarne!
Il chimico è già una nicchia, affascinante e con risultati assolutamente splendidi.
Ma è una nicchia.
Il 95% del fatturato Nikon, in italia, arriva dal digitale.
Un cifra impressionante....
A breve , oltre che nicchia, diverrà elitaria.....ammesso che non scompaia del tutto.
E sarebbe davvero triste....
Buone foto.
Federico.
Sul problema della qualità della stampa non credo che il "pareggio" sia proprio dietro l'angolo...Per intenderci, non è solo il fatto d'avere un paio di inchiostri grigi in più (a carissimo prezzo) a risolvere la questione.
Ma vedo che il discorso viene sistematicamente spostato su "ciò che è più produttivo", mentre l'intento dichiarato di questo 3d era quello di verificare la possibilità concreta (leggi, disponibilità di prodotti) di continuare a scattare, sviluppare e stampare in bianconero "argentico" per chi ama questo genere di procedimento.
Ritornando ai "cavalli" della prima risposta di Ugo, visto che sono i suoi interventi a concentrarsi (com'è giusto che sia in un'ottica professionale) sulla "produttività": qui si parla della possibilità che c'è ancora, per chi ha questo interesse, di far "galoppare" la propria passione contando su un'ampia gamma di prodotti (più ampia di quando il bianconero era "di moda") che garantiscono qualità elevata e costi accettabili. Punto.
Se si risponde che per andare in fretta da Milano a Monaco di Baviera è meglio una Ferrari di un cavallo, si dice certamente una cosa vera, ma si va anche fuori tema. Se poi dal piano del "diletto" si passa a quello commerciale (nessuno trasporta più merci con carro e cavallo) si dice un'altra verità che sconfina nell'ovvietà, ma del fatto che uno Scania porta più putrelle d'acciaio di un purosangue arabo, a un appassionato d'equitazione interessa ben poco.
Per quanto riguarda l'intervendo di Federico, ci sono alcuni passaggi che non mi convincono:
sulla disparità di costi fra analogico e digitale in riferimento al bianconero:
Naturalmente a parità di scatti nel chimico...ed escludendo, come ne mio caso per mancanza di spazio e tempo per imparare, la camera oscura.
E' un'esclusione che "vanifica" il punto di partenza del discorso, che è appunto quello di verificare la possibilità di "mantenere in vita" l'intero processo argentico sia per quanto riguarda la disponibilità, sia per quanto riguarda i costi. Scattare e affidare i rullini bn al laboratorio non è stato MAI economico e tantomeno gratificante sotto il profilo dei risultati. Al momento, una stampa fatta in proprio in camera oscura costa infinitamente meno di una ottenuta con una stampante inkjet d'ultima generazione, con carta di pari qualità e con i costosi nuovi inchiostri che consentono una miglior gestione della monocromia...con un risultato finale neppure paragonabile.
La statistica di Oesse è falsissima, nel senso che è assolutamente inattendibile:
1)è tenuta all'interno di un forum specialistico dove la popolazione non rispecchia di certo la popolazione generale.Oltretutto è un forum limitato, dove può scrivere solo il possessore di Nikon
Tutte le statistiche hanno un ampio margine d'errore...Il discorso si potrebbe però ribaltare evidenziando che il "campione" è una comunità on line, che dunque per necessità ha familiarità e dimestichezza con l'informatica...Conosco peraltro tantissimi fotografi che non frequentano comunità on line e non posseggono computer...Ci scrivono solo i possessori Nikon? Certo, ma che significa? Che Nikon è più "pellicolara" di Canon? Non credo.
Vorrei far riflettere solo sù un dato: la Magnum Photos già nella sua sede di New York accetta solamente portfolio in digitale....anche i loro fotografi, in molti almeno, stanno passando al digitale...e se qui non si parla di qualità non sò davvero dove si potrebbe parlarne!
Magnum è un'agenzia, che vende ai giornali...Dunque il mercato dell'informazione chiede colore e rapidità. Cioè digitale. By the way, non si creda che altissima definizione e dettaglio elevatissimo siano il "must" di una agenzia che lavora per gli organi d'informazione: visto che le immagini viaggiano in rete e devono essere trattate dai sistemi editoriali, ti assicuro che un file da 500 kb è già fin troppo "pesante"....
Per quanto riguarda le Lucky...scelta rispettabile, per carità, ma forse si tratta di uno dei pochi settori nei quali lo sfruttamento della manodopera minorile è inesistente...
Diego
ciao a tutti...
come Gianni già sa.... mi sono regalato una f5 d'occasione!... per farci cosa? ....
B&W!!!
ho rispolverato la mia camera oscura... datata, ma ancora funzionante (ero studente... con i pantaloni lunghi però... quando con molti risparmi l'ho comprata e ci stampavo quallo che facevo con una zenit E).
Comunque Diego mantengo la scommessa... la digitale la ricompri ....eh se la ricompri!
Bruno
Bruno, hai perso una puntata...
La D70 ce l'ho ancora, sta col 18-35 in una "fondina" Lowepro in macchina: per tutte quelle volte che sei in giro a fare tutt'altro, e ti viene da dire "ah, se avessi qui la reflex!" Un uso un po' da "compattona?" Certamente, ma piuttosto che svenderla, con gli 8 giga di memoria, l'Argosy e quant'altro...
Intanto lavorano a pieno ritmo FM3a ed Fe, le ottiche fisse più l'80-200: stanno abbuffandosi di Fomapan e Efke, con qualche Provia ogni tanto per cambiare sapore...e Durst e scanner aspettano la loro parte.
Diego
Io fotografo solo in bianco e nero e anche a me vengono angosce del genere; ultimamente sempre di piu', dopo aver saputo che e' cessata la produzione di carta Ilford Baritata Gallery ( con gradazioni da 1 a 4) . Che tragedia !!
Spero comunque che il bianco e nero a pellicola non cessi di esistere, mi crollerebbe un mondo addosso, soprattutto ora che sono intenzionato ad acquistare un altro corpo e obiettivio molto costosi.
Non si puo' digitalizzare tutto. Libri , foto, cibo...
Mi duole il cuore a volte quando sento parlare persone , che sono totalmente passate al digitale o hanno iniziato dallo stesso, che remano contro alla fotografia a pellicola : e' passata , antica...
Annibale
Notizia falsa: la Gallery è ancora in produzione!
Diego
dormo tranquillo insomma!!!
grazie
spero di poter dormire tranquillo almeno per altri 50 anni.
Ciao Annibale
Mi unisco per solidarietà .
Pur essendo passato di recente al digitale "serio", mi sono da poco ricomprato tank & quant'altro. Domenica ho fatto un paio di rulli 6X6 di Fuji Neopan 100. Una di queste sere li svilupperò. Sarà sicuramente un'emozione perché tornerò indietro di molti anni...
Il problema sarà poi l'eventuale stampa, ma vedremo. Una cosa alla volta.
Vi terrò informati.
Spero di fare cosa gradita... chimici AGFA nuovamente disponibili (Rodinal compreso)
Metterei il link ma purtroppo è di un sito, che fa commercio e non vorrei andare contro le regole del forum, quindi se interessa mando via PM
...Quando Claudio stampava con i calzoncini corti io ancora ero un'idea che frullava nella testa dei miei genitori....
Premesso che pur avendo sempre stampato poco (e male), ho però subito il fascino della camera oscura, credo che la soddisfazione di veder comparire le sfumature di grigio su un foglio bianco non le potrà mai dare nessuna macchina a controllo numerico.
Inoltre nessuna stampante e nessun sensore ALLO STATO ATTUALE possono eguagliare la qualità di un bianconero chimico.
Quindi benvengano i sopravvissuti e benvengano le aziende che ancora producono emulsioni e carte.
Siano maledette però quelle aziende che per produrre emulsioni e carte si avvalgono di mano d'opera a basso costo o, peggio, di bambini.... Cosa che peraltro sanno fare benissimo tutte le aziende (compreso quelle che producono sensori e circuiti elettronici), quindi cerchiamo di non scendere su questo campo...
Ho letto tutto con attenzione e interesse..d'altra parte ci sono verità sia da una parte ke dall'altra..vorrei limitarmi solo ad una considerazione MERAMENTE economica: in termini assoluti NON si può dire ke sia più conveniente digitale o pellicola perkè dipende semplicemente dall'uso ke ne facciamo-->certo ke se mi prendo una D200 e poi faccio 200 scatti l'anno mi conveniva restare a pellicola..però il bello (in questo caso) del digitale è ke se "non navigo nell'oro" non ho bisogno di trattenermi nello scattare pensando ai soldi ke sto buttando via in pellicola-sviluppo-stampa di una cioffeca..ma potrei volendo continuare anke a sparare raffike da 20 fotogrammi per poi tenermi solo quella venuta meglio..
io NON possiedo una reflex digitale..e gli unici approcci ke ho avuto in tal senso finora derivano solo da una compattina casio da 4 MP di proprietà della mia ragazza e usando solo pellicola per l'appunto mi sono trovato più volte a dover affrontare periodi "morti" anke lunghi semplicemente per l'impossibilità di portare a sviluppare-stampare i miei scatti o anke semplicemente a comprarmi i rullini..se avessi posseduto una digitale questo non sarebbe avvenuto..perkè avrei potuto salvare su altri supporti gli scatti in attesa di avere la possibilità di stamparli..
Fatta questa piccola premessa..ripeto SOLO economica..per tutto il resto-->lunga vita alla pellicola !!
Ciao forum.
Ho letto con attenzione la discussione, ma siete così sicuri che il B/W sia così una nicchia di mercato?
E' poco che mi sono avvicinato a questo fantastico mondo ed ho visto che si può tovare di tutto e di più.
In questa mia ricerca l'idea che mi sono fatto è che solo in Italia il B/W è davvero una nicchia.
Poco tempo fa leggevo un' intervista al proprietario di un negozio specializzato in prodotti per il B/W, questo sosteneva che in molti paesi: U.S.A, Germania, Spagna, per citarne alcuni, la richiesta di materiali per il B/W è aumentato.
In questa particolare classifica l'Italia è al penultimo posto prima della Grecia .
Questo mi ha colpito e non poco.
Io come neofita,
sono contento che l'analogico e il b/n resterà in vita ancora per molto.......
Una domanda che vi farà sbellicare dalle risate:
Ma una pellicola a colori, può essere stampata in b&n?
Oppure dipende totalmente dalla pellicola?
Scusate l'ignorantezza...
Se qualcuno sa dove trovare le Berrger e le gigafilm mi manda un mess in privato per l'indirizzo?
Grazie!
Saremo nell'era del digitale... è vero...
però dopo avermi preso una d70s in kit, non ho resistito a prendermi una magica FM2 con un 28, un 50 e un 135 tutti rigorosamente nikon per potermi sbizzarrire proprio con il bianco e nero...
sono bellissime le foto dai mille colori, dalle molteplici sfumature, ma la magia di una bella bianco e nero è sempre di moda...
Salve a tutti!
Mi unisco a carlotan nella richiestadi info su dove comprare (on-line o meno) le pellicole di cui parlava tembokigodo.
Hasta el blanco e negro siempre! :-P
Credo che il digitale sia quanto di più frustrante per un fotografo che ha imparato con l'analogico e la camera oscura. Il digitale lo trovo molto global. Con l'analogico puoi fotografare anche senza energia elettrica: pensa al posessore di una digitale cosa riesce a scattare, senza corrente è morto. Digitalini, andate in Africa, Sud America o Asia Centrale con la corrente a 120 Volts, poi mi saprete dire.
uffa, ma è possibile che non si parli d'altro che di scomparsa della pellicola? non scomparirà, almeno per adesso, siatene certi.
il boom delle digitali ha spostato gli interessi delle grandi case, questo è vero. ma avrebbero potuto comportarsi diversamente? per loro il digitale ha significato nuovi profitti, i quali provengono in buona parte da nuovi utenti, che hanno visto nel digitale un nuovo modo di fare fototgrafia, apparentemente più semplice, più economico, e soprattutto ricco di pontenzialità, il digitale è stato il mezzo per conquistare tali soggetti, che rappresentavano un targhet irresistibile per aziende affamete di profitti. il grande successo che questi prodotti hanno ottenuto, ha poi spinto i produttori a proseguire su questa strada, concentrando le ricerche su questo settore, e sfornando continuamente nuovi modelli.
tutto questo a fatto pensare che la pellicola era arrivata al capolinea, CONVINCETEVI CHE NON LO E', e non lo sarà ancora per molto, almeno finchè il bacino di utenti restera abbastanza ampio da permettere ricavi soddisfacenti.
alcuni produttori hanno chiuso i battenti, ma questo era inevitabile, il mercato è spietato, tuttavia l'offerta di materiali e ancora abbastanza elevata da permettere agli amanti della pellicola di potere soddisfare le loro esigenze. insomma, parliamo d'altro.
Caro Antonio, ho coltivato per anni le tue perplessità, in ordine soprattutto alla "gestione" energetica del digitale in zone isolate. Per quanto riguarda la polvere sul sensore...beh, dovessi contare i rullini di dia rovinati dall'invisibile granello di sabbia sul pressapellicola (e quelli, ancor più numerosi, "!massacrati" dai laboratori...)...
In realtà, molte di queste difficoltà logistiche stanno venendo meno.
Continuo a tenermi ben strette FM3a e FE, ma non per questo, quando due volte all'anno mi reco in Africa, lascio a casa la D70. Conscio - e sto provvedendo - che in queste condizioni operative è più adeguata una macchina meglio attrezzata contro l'uso rude e gli agenti esterni, diciamo dalla D200 in su...
Alimentazione: in borsa mi porto sempre quattro batterie di scorta, oltre al caricabatterie. Ormai tutti i lodge e in campi tendati, anche quelli più immersi nella wilderness, hanno un generatore che funziona alcune ore al giorno e che mettono a disposizione. Il peso delle stilo per alimentare la F80 con MB80 era certamente superiore; non parliamo della quantità industriale di pile necessarie se sulla FM3a monto l'MD12...
In 32 viaggi in Africa, dal Sahara al Capo di Buona Speranza (ma prevalentemente in Tanzania, Kenya e Senegal) l'unico problema insormontabile che mi si è presentato è stato il bloccaggio completo (sparito poi come s'era presentato) di una F301 sulla strada per Tamanrasset. Per fortuna avevo anche la FG20...
No, davvero, ormai non ci sono più seri problemi (se non in condizioni davvero estreme, che prevedono lunghissime permanenze fuori da qualsiasi insediamento) ostativi all'uso del digitale. Mentre - e qui riporto il 3d alla sua dimensione originaria - può essere la qualità di una Velvia, o l'inarrivabile ricchezza di un bianconero "argentico", a far pendere la bilancia verso la pellicola.
Diego
Come ha detto Diego, basta portarsi qualche batteria di riserva, ed il gioco è fatto.
Ad esempio, con una batteria sulla D200 si fanno almeno 400 scatti (c'è una discussione aperta in cui se ne parla, ed alcuni ne fanno più di 600...).
Nell'ipotetico viaggio naturalistico di 200km, il fotografo digitale si porta 4 batterie ed un hard disk grande come un pacchetto di sigarette.
Il fotografo "a pellicola", per avere la stessa autonomia deve portarsi 45 rullini da 36 pose. Un ingombro notevole nello zaino, non trovi?
Se poi valutiamo possibilità come ad esempio quella di caricare le batterie con l'impianto elettrico del fuoristrada, l'autonomia del fotografo digitale aumenta.
Non solo! I 1600 scatti del fotografo digitale potranno costituire una migliore selezione di quelli del fotografo a pellicola. Ad esempio: uno scatto a raffica ad una scena di caccia o ad un uccello che plana...Il fotografo digitale potrà immediatamente cancellare le foto in cui l'animale è riuscito male (animale mosso, inquadrato male, oppure troppo presto o troppo tardi rispetto all'azione...).
In sostanza, ti dico: fotografa con cosa vuoi... la cosa che conta, alla fine, è la foto stampata.
Ciao,
Bruno
In quasi tutte le città dove viene praticata seriamente la raccolta differenziata è possibile conferire i chimici presso apposite "isole ecologiche"...certo, magari aspettando di averne un po' in una tanica per evitare il viaggio con un litro di roba dopo ogni sessione di camera oscura...Oppure, ci si può più semplicemente accordare con un laboratorio...
Non è un problema insormontabile, tralascaindo pratiche certo meno "ecologiche"...
Diego
Ritorno in questo 3d che stava un po' languendo per segnalare, sempre da B&W Photography, quella che potrebbe essere - se i costi saranno accessibili, e al momento non è il caso - una praticabile "terza via" per chi desidera coniugare la qualità della stampa su carta trazionale, magari una pregiata fine art baritata, con la comodità e la versatilità di ripresa garantite dalla fotografia digitale.
Si tratta in pratica di un ingranditore (nell'aspetto in tutto simile a quelli tradizionali) in grado di proiettare immagini da files digitali su un piano sul quale si trova normale carta fotografica. Il procedimento di esposizione, sviluppo e fissaggio è ovviamente quello tradizionale.
Una soluzione che potrebbe davvero ampliare di nuovo il gap fra stampa b/n tradizionale e stampa monocromatica inkjet, ridottosi con l'introduzione delle stampanti di ultima generazione come la Espon 2400.
Diego
Interessante la "terza via", ma...
Da qualche anno sono passato al digitale, D70, D200, D300, e i progressi si vedono, lavorando in fotolito/tipografia, rispetto alle scansioni da dia, nel senso che ci si avvicina molto a queste, anche meglio in molti casi.
Il bn è un discorso a parte. Ma non è sulla questione tecnica che vorrei dire la mia piccola opinione. Per me il bn da scatto digitale è un falso ideologico. Il bn è quello che si fa con una pellicola bn e con la stampa in camera oscura. Tutto il resto non ha lo stesso fascino, non dà la stessa sensazione.
Sto parlando di foto per uso personale, non il servizio fotografico che deve essere fatto velocemente e subito fruibile e tecnicamente ineccepibile.
Io personalmente se voglio farmi un album in bianconero, rabbrividisco al pensiero di avere scattato in digitale, con ottiche AFS VR ecc.
Prendo la F3 (già fin troppo elettronica ma la uso in manuale) vado a farmi le foto con ottiche fisse AIs e aspetto di sviluppare il negativo. Quando avrò tempo anche fra due anni stamperò...
Per me è una questione di feeling.
Noto con piacere che questa tematica, dopo molto tempo, risulta ancora aperta; è uno degli elementi che mi conferma come la fotografia evolve, mantenendo vivo l'interesse per l'argomento di base: creare, emozionare, trasmettere, .....
Il supporto può cambiare, mantenendo il medesimo target.
Ho aperto alcune settimane fa una discussione relativa alla competizione esistente tra Analogico e Digitale ....
E' chiaramente affascinante avvicinarsi ad un nuovo mezzo, cercando di capire i meccanismi, approfondendo la tecnica che non si discosta molto da ciò che si otteneva in analogico.
Anch'io ho ampliato il parco reflex acquistando una NIKON D80. Dopo circa 8 mesi, rispetto a ciò che ottenevo con la mia NIKON F80, non noto grosse differenze ..... anzi in questo momento noto una "D" che a vlte si soitituisce ad una "F" e viceversa.
Proprio ieri l'altro, mi sono recato a San Felice sul Panaro e ho scattat due rulli di diapositive ed un centinaio di scatti in digitale.
Vi assicuro che son contento come un Re.
Roberto
Io non ho mai capito perchè in era di digitale, sia scoppiata la diatriba questo o quello, nicchia o popolare.
Il digitale ha sostituito tutto il "parco" compatte, le usa e gette, gli utenti di pellicole amatoriali VR, Gold, etc etc, i professionisti. Questo è tutto.
Poi rimangono cose diverse.
Le pellicole si producono ancora, si vendono, sulla reperibilità anche qui ho i miei dubbi. Alcune sono facili da trovare, quelle più particolari sono sempre state difficili da trovare.
Le pellicole dismesse sono tutte pellicole che avevano "un doppio" faccio un esempio al volo, kodak aveva 3 ektachrome tungsteno, giusto che ne abbia dismesse due per tenere solo la 64T che è la migliore, e potrei andare avanti con altri esempi.
Diciamo che con il digitale si è razionalizzato il tutto, ma nessuno ha ucciso nessuno. Sento parlare di case che falliscono per via del digitale, ma non capisco quali, AGFA ha smesso con alcune pellicole, ma non certo per via del digitale, ma per problemi societari di altra pasta, Ilford nonostante siano decenni che è sull'orlo del baratro(molto prima della prima digitale), continua a produrre pellicole, anzi sta tornando più in forma di prima, fuji fa pellicole a go go, così rollei/maco, sono nate o si sono potenziate altre ditte come ekfe, adox, etc etc.
Poi dovremmo finalmente scrivere le reali differenze tra chimico ed argenteo rispetto al digitale. Senza ogni volta dover decidere da che parte stare, non è che uno escluda l'altro.
La differenza è tutta nella gamma dinamica e nel contrasto (inteso non come contrasto che conoscete su photoshop, ma come capacità di risposta nelle alte luce e nelle ombre) e da quel punto di vista, per ovvi motivi, il digitale non avrà mai le caratteristiche della pellicola. Ma ripeto le differenze sono differenze e non punti a favore di uno o di altro.
Il fatto del discorso di nicchia, beh con il digitale sembra che tutti prima usassero le ektagraphic, le rollei ortho, le HIE, le TECHNICAL PAN. Questo non è vero, al massimo si usavano le Delta, le TMAX, che sono belle forti ed in commercio.
Se tornate indietro di qualche anno potete leggere annunci da fine del mondo tipo "kodak smette il mercato pellicole" mentre invece sta facendo uscire versioni nuove e migliori di pellicole tipo Portra o TMAX 400, quello che ha smesso è solo il mercato di macchine fotografiche compatte ed usa e getta (che poi non penso avessero tutta questa grande fetta di mercato) e mi ripeto, ha tolto pellicole che avevano mercato pari allo zero, e pellicole amatoriali superate come le Gold o le VR.
Questi giorni si tuona con la fine di polaroid, mentre in realtà la storia è che polaroid chiude le fabbriche fuori USA, produce fino al 2009 e vende il brevetto che chiunque può acquistare, e non ci dimentichiamo che fuji produce pellicole a sviluppo immediato, io quindi questa catastrofica notizia non la vedo.
Secondo me l'errore che invece si fa, è chi scatta in pellicola, scansiona, lavora con photoshop e poi pretende una stampa dal file, la pellicola va stampata da pellicola, proprio per il fatto del contrasto e gamma dinamica, se si "filtra" con scansione e photoshop e salvataggio in digitale, il gioco non vale più la candela, si perdono le "qualità" per strada, quindi in quel caso meglio direttamente da digitale. La scansione dalla pellicola andrebbe fatta solo per caricare la foto online.
Certo il digitale ha "popolarizzato" la fotografia e molti non avendo le basi, non riescono a fare una foto decente da stampare ed hanno bisogno di photoshop, questo spinge a digitalizzare anche la pellicola (ohi non è una critica, è una constatazione benevolissima) perdendo proprio le peculiarità ed il giusto della pellicola. Non penso ci siano dubbi che una pellicola ben esposta, ben sviluppata e stampata per bene, non è neanche avvicinabile da qualsiasi stampa, da qualsivoglia digitale arrivi, che sia Nikon, fuji, Canon, ma come ho detto, non significa migliore, sono risultati differenti.
E' una guerra/non guerra, che non ha senso, è come dire meglio diesel o meglio benzina, ma nessuno ha ucciso nessuno, la televisione dovrebbe aver fatto sparire la radio.............. il compact disc dovrebbe aver fatto sparire il vinile.............. così il digitale ha fatto sparire la pellicola...............
Anzi io che sono "pelllicolaro" ad oltranza, lavoro al 99,99 per cento con la pellicola, penso che il digitale abbia finalmente "stabilizzato" il mercato, ora le pellicole sono meno, ma più di qualità, così come le carte ed i chimici.
Ultimo discorso prezzi........ beh in questo caso occhio ragazzi, i prezzi proibitivi di laboratori, pellicole, carte, etc etc sono cosa tipicamente italiana, dove un filtro che fuori costa 20 euro, qui costa 50 euro!!!! Quindi non è un discorso generale, io una pellicola che qui pago 9 euro, la prendo online a 3 euro, quindi per il fatto dei prezzi occhio a valutare su quello, il caroprezzi non penso sia collegato al mercato, anzi.............
Concordo in pieno, tranne che su questo punto:
Tutte le persone che ti dicono.... le pellicole non si trovano più.... e sono commercianti, non bisogna ascoltarli, perchè hanno il loro interesse economico, a dirottare verso il digitale.
Ormai lo sappiamo tutti. La camera oscura, e le pellicole bianco nero non moriranno mai; figuratevi.. si trovano ancora pellicole per il super 8 - per vecchie cineprese di almeno 40 anni fa. E poi, per dirla tutta, che interesse avrebbe la Nikon a lanciare la F6?
Chi ha cominciato a fotografare con il digitale, non potrà mai capire il fascino della stampa manuale, e del bobinamento della pellicola.
Proprio ieri ho sviluppato 3 pellicole, ed ero entusiasta, quando le vedevo in controluce;
Cerchiamo sempre le pellicole, ed esse si faranno trovare. Più aumenta la richiesta, e più il prodotto verrà distribuito.
Un caloroso saluto a tutti i fotografi di questo forum.
Sapevo che la quantità di pellicole in commercio era assurda e la scelta difficile, ma ad un niubbo dell'analogico sapreste spiegare come si valuta una pellicola e come si sceglie? Sapete indicarmi un sito, un blog, una discussione, un libro (anche se dubito che un libro possa essere aggiornato agli attuali tipi di pellicola e sviluppo) in cui si confrontano i vari tipi di pellicola in commercio e i vari modi di svilupparle per ottenere un risultato piuttosto che un'altro? Io voglio imparare!
Altra cosa, se ho capito bene ogni tipo di pellicola deve essere sviluppata in modo diverso, ma la stessa pellicola può essere sviluppata in modi differenti ottenendo risultati diversi o le differenze sono date solo dalla scelta della pellicola e poi dalla successiva fase di stampa? Questo lo chiedo perchè probabilmente sul subito appena avrò la mia analogica farò sviluppare in qualche negozio non essendo capace, se lo sviluppo è una cosa "standardizzata" allora significa che poi quando saprò stampare potrò prendere quei rullini sviluppati in negozio e stamparli io secondo il mio gusto, magari sfruttando quei posti dove ti affittano la camera oscura e stampi tu, se invece lo sviluppo comprende una componente creativa mi perderei facendo sviluppare ad altri la possibilità di interagire in quella fase.
Devo imparare... sono assetato di informazioni...
Ciao a tutti sono nuovo del forum e mi fa davvero piacere constatare di non essere l'unico appassionato della fotografia 35mm.
Spero di poter condividere con voi esperienze e suggerimenti.
Il fatturato nikon è così alto sul digitale perchè nella noia dei tempi moderni qualunque impiegato annoiato spende 500 euro per darsi una botta di vita e scattare 5000 foto ad ogni vacanza che fa in posti, appunto, da annoiato per raccontarlo ad altri annoiati.
Un professionista annoiato è stato in islanda la scorsa estate. In 8gg ha scattato 2000 foto. Le ho viste tutte. Non ce n'era una che non fosse banale o tecnicamente malfatta. Ha un cannone Nikon credo una D3000.
Non è perchè ti infili le penne in xxx che diventi una gallina.
Grazie
dimpe
Uno dei post più interessanti che abbia mai letto e se non vi annoia vorrei condividere con voi una mia esperienza recentissima.
Mi trovo a realizzare degli scatti ad un matrimonio e nonostante l'azzardo (essendo questo il primo lavoro in assoluto senza aver mai fatto da assistente e avendo preso la D3 e SB 900 due settimane prima e decidendo di non usare luci in chiesa) nonostante tutto decido di aumentare il tasso di rischio portandomi dietro una F80 con Kodak T-MAX P3200 da usare nei momenti di "calma" per vedere se riesco a tirare fuori qualcosa di carino...
Risultato? Le foto sono piaciute tutte ma quando gli sposi hanno visto quelle sviluppate e stampate (era tutto bn chiaramente) sono rimasti meravigliati e hanno ordinato delgi ingrandimenti di tutti i 12 scatti che ho selezionato dal rullino. Perchè?
Non certo perchè le foto "F" erano superiori alle foto "D": Micromosso se non mosso, composizione non pulita (cosa che invece mi vanto di fare nel digitale togliendo anche i tappi delle bottiglie sul comodino sullo sfondo se penso possano disturbare...), grana evidente, in alcuni scatti luce piatta a causa del flash built-in... ma vuoi mettere il valore aggiunto di SAPERE che è una pellicola e sentirsi unici nell'avere un album con scatti su rullino affiancati ai tradizionali (addiruttura adesso la tradizione è il ditigale!) digitali?
Ma a volte questo valore aggiunto è solo psicologico! Nel senso che alcune foto le ho fatte veramente bene pensando e ricomponendo per diversi minuti prima di scattare (mi succede con la pellicola penso sia normale no?) quindi scelte compositive "emozionali" e studiate, scatti non banali e davvero molto commoventi...
Ma poi per una questione di "studio e ricerca" ho fatto passare per pellicola uno scatto digitale che avevo trattato in BN e per giustificare il rumore dei 6400 ISO della pur ottima D3 avevo aggiunto anche la famosa grana pellicola.. certo nasco grafico e magari ci so fare, ma la parola magica "pellicola" in quel caso ha fatto di una foto carina una foto magnifica. Ma la foto era digitale!
Cosa volgio dire? Che a volte non è la pellicola in se a stregarci ma tutto ciò che pensiamo ci sia dietro a fare da valore aggiunto allo scatto!
Siete d'accordo?
PS: per correttezza ho poi rettificato dicendo che no, era digitale quello scatto! :-)
Qual'è la vostra pellicola BN preferita e relatvo processo?
Ciao a tutti. Questa è la mia esperienza, e come tale, è personale, s'intende: ho 46 anni, ho imparato a sviluppare e stampare a 14 anni. Adesso sono professionista, e vivo in Colombia, dove vi assicuro è difficile e costoso trovare materiale "argentico". Anche così, compro le mie pellicole bianconero (Ilford FP4 e Fuji 400 pro) a BH online (USA) e le macino con la mia piccola Nikon FM, le sviluppo poi le passo per scanner con un'uscita digitale di 66 megapixels effettivi. Infine le invio alla mia agenzia, e le vendo insieme alle foto scattate con la Eos 50d (che comunque uso parecchio, insieme ai suoi 7 obiettivi, sempre a colori) e sapete che? Si vendono tanto come quest'ultime.
Certo, a parte il discorso commerciale, è una questione di amore e passione...ma senza amore e passione per quello che facciamo saremmo dei vegetali, dei cetriolini, non vi pare?
'Mò posto un paio di fotine...(Nikkor 50 AIs f 1,4 e 24 AI f 2,8)
...mi accodo alla discussione... e aggiungo una considerazione.
Quando si lavora, nel 99% dei casi al cliente interessa poco o meglio niente, dell'attrezzatura utilizzata. E anzi spesso, causa sua ignoranza, non saprebbe distinguere una foto scattata da una D3 da una scatta con una compattina.
Quello che però non può non fare differenza è il valore intrenseco di un lavoro artigianale da uno digitale.
Una bella stampa su baritata, per come la vedo io, non potrà mai essere equiparata ad una seppur ottima stampa digitale. Sarà che io sono informatico da 25 anni... e non subisco minimamente il "fascino" della tecnologia... non lo so.
Ma credo che il lavoro artigianale (perchè questo è) di sviluppo e stampa in C.O. sia tutt'altro che marginale.
Non a caso nel mondo dell'arte il valore delle stampe digitali è molto basso... anche perchè replicabili in infiniti esemplari, mentre la stampa tradizionale genere un pezzo unico.
Non mi pare poca cosa.
quoto tutto zoso e aggiungo... ci sono anche piu' margini di guadagno con il cliente. una crestina sulla stampa la si fa (e' doveroso, lo sbattimento di andare allo studio e seguire i lavori non e' poco).
poi ammettiamolo, il piacere di una bella stampa bn analogica... troppo bello. io stampo poco e mi batto il petto per questo.
sono d'accordo quando dici: Per ciò che riguarda i prezzi rimango della mia idea: il digitale non ha storia, vince a mani basse.
Il 90% di chi usa il digitale al massimo guarda le foto al PC e non ci pensa proprio a stamparle!
E' davvero triste
Andrea
quando dicevo "sono d'accordo quando dici: Per ciò che riguarda i prezzi rimango della mia idea: il digitale non ha storia, vince a mani basse." riportavo una frase del messaggio precedente e quando rispondevo "Il 90% di chi usa il digitale al massimo guarda le foto al PC e non ci pensa proprio a stamparle!" volevo solo affermare che parlare di digitale e "bassi" prezzi non ha alcun senso. Per il resto mi trovo d' accordissimo con quello che dici. Aggiungo inoltre, per quanto mi riguarda, che stare ore al PC per "post produrre" uno scatto è una cosa che trovo certamente lecita, ma che ha poco a che fare con la mia personale idea di fotografia. Capisco che, chi ne deve fare un uso per lavoro, il digitale sia uno strumento da non perdere, non capisco (mia opinione personalissima) invece chi ne un uso personale/familiare esclusivo decantandone i pregi tanto da definirlo vincente sull' analogico.
buone foto
andrea
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