Qualche tempo dopo http://www.nital.it/forum/index.php?showtopic=63107
Come in tutte le civiltà contadine, del porko si usa tutto, non si butta via niente.
Un’ abitudine napoletana, è quella di mangiarne i piedi ed il muso (labbra), bolliti pirma e conditi a freddo con limone, sale e pepe.
La vendita ddò pere e ‘o musso (del piede e del muso di porko), è fatta per strada insieme a trippa e frattaglie varie ma,
non è da confondersi con la vendita di zuppa di carne cotta.
La foto mi fa tornare alla mente un aneddoto accadutomi circa vent’anni orsono.
Una ragazza figlia di un venditore ddò pere e ‘o musso, in occasione di un fortuito incontro,
forse intimorita dall’ importanza del mio nome, esternò la professione del padre come
“commerciante di piedi e labbra”. Un ante litteram della chirurgia plastica?
Un caro saluto
Francesco T
Il titolo mi aveva lasciato presaggire che tu ti riferissi a frattaglie. Del Porko si utilizza pure l'appendice cecale?
Anche in altre parti d'italia è tipica la vendita ddò pere e ‘o musso.
Buon appetito.
Avevo capito il gioco di parole e mi piaceva stuzzicarti.
Sei una miniera di tradizioni culinarie.
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