http://www.pbase.com/vthian/athens_olympics_2004
guardate che cavolo di attrezzature hanno questi!!!
Beh... Con tutte quelle macchine gli uscirà qualche foto buona no?
Che tristezza tutte quelle reflex col telecomando: è la nuova fisosofia imperante, scatto 10.000 immagini per averne una buona...alle prossime olimpiadi accrediteranno degli scimpanzè...
Diego
certo che con un cinquantino....farebbero ben poco...
Ma scusa che è...uno spot velato per CANON ?
Probabilmente si, anche se aver immesso sul mercato con molto anticipo obiettivi stabilizzati, ha portato molti professionisti di sport a scegliere Canon. Ma non vedere neanche una Nikon ...
QUOTE (|Claudio| @ Aug 27 2004, 05:35 PM) |
Ma scusa che è...uno spot velato per CANON ? |
In realtà una Nikon sembra esserci nella foto 2. Sembrerebbe una d2h con un tele nikon se non fosse per un particolare: ha l'lcd arancione. C'è un interessante thread su questa foto in un altro forum, ma nessuno sembra esserne venuto a capo. Qualcuno qui ha qualche idea?
doc
Cmq credo una nikon ci sia in basso a destra sulla seconda foto!!!!
Quella nera!!!! Oppure mi sbaglio!!! Guardate la tracolla
nella foto 2 ci sono 3 Nikon
per la precisione, quella con il display arancione è una Fuji
QUOTE (doc @ Aug 27 2004, 05:47 PM) |
In realtà una Nikon sembra esserci nella foto 2. Sembrerebbe una d2h con un tele nikon se non fosse per un particolare: ha l'lcd arancione. C'è un interessante thread su questa foto in un altro forum, ma nessuno sembra esserne venuto a capo. Qualcuno qui ha qualche idea? doc |
QUOTE (E.A. Juza @ Aug 27 2004, 07:06 PM) |
su dpreview c'è un 3d dove sostengono che sia una D2X |
QUOTE (mgiac81 @ Aug 27 2004, 06:10 PM) |
http://www.pbase.com/vthian/athens_olympics_2004 guardate che cavolo di attrezzature hanno questi!!! |
QUOTE (rdfoto @ Aug 27 2004, 06:11 PM) | ||
No, solo le Fuji hanno il display di colore arancione |
QUOTE |
Except the lens is AF-S 400mm F/2.8, and the camera has a white balance sensor like the D2H. The mystery is the orange LCD, which no current Nikons have.... |
QUOTE (@lberto @ Aug 27 2004, 06:24 PM) |
Guardate questo cannone! 1200mm dal modico costo di 80.000euro... La reflex sembra compattina |
I FOTOGRAFI CHE POSSEGGONO QUESTE FOCALI CREDO SI POSSANO CONTARE SULLA PUNTA DELLE DITA IN QUANTO CODESTI OBIETTIVI VENIVANO VENDUTI SOLO SU ORDINAZIONE O DATI AI FOTOGRAFI ACCREDITATI COME IN QUESTO CASO DELLE OLIMPIADI.
QUOTE (tembokidogo@libero.it @ Aug 27 2004, 05:31 PM) |
.....tutte quelle reflex col telecomando: è la nuova fisosofia imperante, scatto 10.000 immagini per averne una buona... |
2000mm?????
E cosa si fotografa con questo obice??? Gli atleti alieni che si allenano sulla Luna???
A chi piacciono gli zoom invece...
http://www.mir.com.my/rb/photography/companies/nikon/nikkoresources/zoomsMF/12001700mm.htm
QUOTE (tembokidogo@libero.it @ Aug 27 2004, 05:31 PM) |
Che tristezza tutte quelle reflex col telecomando: è la nuova fisosofia imperante, scatto 10.000 immagini per averne una buona...alle prossime olimpiadi accrediteranno degli scimpanzè... Diego |
mmfr Inviato il Aug 30 2004, 02:00 PM
CODE |
ti interessa qualcosa sapere come è stata scattata questa immagine????a me no me la godo e basta... |
A me piacerebbe mettere le mani per un paio di giorni su un tele da pro con la sigla f2,8 sulla cornice della lente frontale, giusto per provarne l'ebrezza e se poi è tutto nero con la scritta in oro meglio ancora
QUOTE |
Quando ad un fotografo viene commissionata un'immagine la deve portare a casa |
Lo so, visto che da quasi trent'anni mi guadagno il pane quotidiano in questo settore...Ma anche trent'anni fa venivano scattate foto sportive eccezionali...Piuttosto, in queste due settimane mi sono passate sotto gli occhi tutte le foto delle olimpiadi distribuite dalla più grande agenzia nazionale, che a sua volta s'approvvigiona ad Ap etc...E devo dire che quelle che mi hanno davvero emozionato sono davvero poche, in relazione alla mole d'immagini viste. Che dire? Tante belle foto scattate al momento giusto, tecnicamente perfette o quasi, poche col "fuoco" dentro...
Ma questo è un altro discorso...
Diego
QUOTE (tembokidogo@libero.it @ Aug 30 2004, 07:13 PM) |
Tante belle foto scattate al momento giusto, tecnicamente perfette o quasi, poche col "fuoco" dentro... Ma questo è un altro discorso... Diego |
QUOTE (mmfr @ Aug 30 2004, 02:00 PM) | ||
Ciao Diego sono sempre esistite o comunque ormai sono tantissimi anni che si scatta in questo modo è il progresso.Sicuramente anche la fotografia come lo sport è un po' dopata ,ma è il risultato finale quello che conta non come l'hai ottenuto. Quando ad un fotografo viene commissionata un'immagine la deve portare a casa...es : una rivista specializzata richiede l'immagine dell'esultanza del vincitore subito dopo aver tagliato il traguardo della finale dei 100 mt alle olimpiadi. La gara dura tra i 9 e i 10 secondi,ci sono 8 possibili vincitori , ma soprattutto oltre a non sapere chi vincerà la gara non puoi sapere cosa farà l'atleta una volta superata la linea del traguardo ,non sai dove volgerà lo sguardo ,non sai se in quel preciso istante qualcun' altro gli passerà davanti,ma la cosa peggiore è che se fallisci dovrai aspettare altri 4 anni per avere quell'immagine....ad allora devi cercare di prevedere tutto,sapendo che forse quell'immagine non l'avrai comunque, e portare a casa quell'immagine per te diventa come vincere una medaglia d'oro ...ed allora se la gara è la sera alle 21 ,vai allo stadio alle 6 del mattino per prendere il posto che ritieni essere il migliore e metti in campo tutte le risorse possibili ed immaginabile...tutto per quella foto... no Diego agli scimpanzè lasciamo noccioline e banane e le foto facciamole fare agli uomini,anzi ai fotografi .... ti interessa qualcosa sapere come è stata scattata questa immagine????a me no me la godo e basta... ciao Marco |
QUOTE (Emanuele A. Fotografo @ Aug 31 2004, 04:19 PM) |
La tecnologia aiuta senz'altro ma bisogna anche saperla utilizzare! Ed essere comunque dei grandi fotografi. |
....nemmeno io....cmq sia...è riuscita! A me piace!
QUOTE (Claudio Orlando @ Aug 31 2004, 04:11 PM) | ||
Mhà, è vero che una cosa non esclude l'altra ma, secondo me non la include nemmeno però! La foto postata è senz'altro una grande foto, ma se è frutto di uno scatto preso in mezzo ad una scarica di trenta foto da 10 scatti al secondo, non si tratta di avere un grande occhio ma di avere l'accredito per andare a piazzare la macchina nel punto giusto ( e questo è mestiere, non bravura) e di avere la macchina che ti consenta certe performances, e anche questo con la bravura c'entra poco. Sr fosse frutto di un unico scatto...pronto a rimangiarmi tutto, ma...io non credo. |
QUOTE (Emanuele A. Fotografo @ Aug 31 2004, 11:50 PM) |
Li non si è artisti, ma professionisti. |
Forse, la generalizzazione del titolo "fotografo professionista", trae un pò in inganno, in quanto bisognerebbe distinguerli per categorie, oggi che la tecnologia riesce ad essere di grande aiuto ad alcune di esse, come il fotogiornalismo. Noi, al di là dei gusti personali, riteniamo professionista di riferimento HCB, McCullin, Franco Fontana e tanti altri, che, in effetti hanno scattato immagini del tipo di quelle che noi scattiamo tutti i giorni. Questi sono o sono stati professionisti, perchè campavano facendo foto, ma con l'intento di fare "belle" foto. Per questa categoria, i mezzi ustati non hanno avuto alcuna importanza. Del resto, ci siamo chiesti che pennelli o che pitture usavano Caravaggio o Leonardo? Altri, devono campare scattando foto di momenti particolari : di sport, di guerra, di attualità, anche di cerimonie. Qui interviene tecnologia che incide maggiormente: forse in tal caso, saper scegliere l'attrezzatura, saperla utilizzare al massimo delle sue potenzialità, essere al posto giusto al momento giusto, fanno il professionista, più che la sua capacità di fare "belle" foto. Quindi, solo cercando di chiarire in quale accezione utilizziamo il termine "professionista", saremo in grado di definire bella o brutta una immagine.
QUOTE (sergiobutta @ Sep 1 2004, 10:02 AM) |
Quindi, solo cercando di chiarire in quale accezione utilizziamo il termine "professionista", saremo in grado di definire bella o brutta una immagine. |
QUOTE (Claudio Orlando @ Aug 31 2004, 04:11 PM) | ||
Mhà, è vero che una cosa non esclude l'altra ma, secondo me non la include nemmeno però! La foto postata è senz'altro una grande foto, ma se è frutto di uno scatto preso in mezzo ad una scarica di trenta foto da 10 scatti al secondo, non si tratta di avere un grande occhio ma di avere l'accredito per andare a piazzare la macchina nel punto giusto ( e questo è mestiere, non bravura) e di avere la macchina che ti consenta certe performances, e anche questo con la bravura c'entra poco. Sr fosse frutto di un unico scatto...pronto a rimangiarmi tutto, ma...io non credo. |
QUOTE (mmfr @ Sep 1 2004, 01:41 PM) | ||||
no Claudio mi permetto di contraddirti... quella è una foto cercata ed ottenuta...frutto della conoscenza da parte del fotografo dello sport che sta riprendendo ,eseguirla con un singolo scatto è possibile ,ma si tratterebbe di pura e semplice fortuna ,non di bravura ,eseguirla con un apparecchio che che scatta 10 foto al secondo è l'unico sistema per ottenerla (forse!) ,chi ha fatto quella foto oltre ad essere un grande professionista è anche un grande fotografo . La tecnologia deve essere al nostro servizio...sempre. Ciao Marco |
QUOTE (Claudio Orlando @ Sep 1 2004, 09:26 AM) |
Trarre da una sequenza di venti/trenta foto quella più bella, non è cogliere il momento... |
Perfettamente d'accordo con Marco ed Emanuele...
Del resto una foto così viene o per fortuna pura con una macchina che non sia estremamente veloce o per il merito del fotografo con la macchina giusta...
Certo è, però, che scattare 10.000 foto a raffica e poi scegliere le migliori forse un pò di magia, all'arte di saper cogliere l'attimo, la toglie... tutto qui!
Ciao!
Sono daccordo con Emanuele.
In situazioni come le Olimpiadi, i "benedetti" fotografi sono obbligati ad attrezzarsi all'infinito, perché se è vero che la foto artistica ti permette tempo posa e fortuna, la fotografia sportiva, di quel livello, non ti permette di aver tempo.
La foto sportiva è il congelamento dell'azione, che raramente combacia con la base artistica, in pratica si apprezzano quelle frazioni di secondo che normalmente la vista non cattura; se ci fate caso le fotografie sportive più sensazionali sono delle bellissime immagine... ferme, ma se uno cerca l'arte allora non frequenta le olimpiadi, oppure ci và sperando nella buona sorte, a patto di vivere già di rendita!!!
E ringraziamo la tecnologia per tutti quei gioielli, perché se così non fosse sicuramente qualche fotografo scenderebbe in pista e farebbe ripetere l'azione!
Andrea
La legge dei grandi numeri dice che è vero: scatto 10.000 foto ed almeno una buona l'avrò!
Ma di quale bontà parliamo? Sicuramente bontà tecnica (esposizione, tempo, colori ecc..) ma che tipo di foto è quella perfetta tecnicamente ma senza anima? A me personalmente rischia di non trasmettere nulla!
Forse la mia può sembrare la magra illusoria consolazione di chi dice "non avrò così bella attrezzatura, ma le mie foto hanno più anima" (un poco come quelle donne cozze che si chiedono "ma che diavolo ci trova mio marito nella tale attrice?")
La realtà invece mi da ragione: i fotografia che più hanno trasmesso emozioni in genere l'anno fatto per mezzo di attrezzature minimali!
Ciao.
http://www.photo.net/photodb/member-photos?include=all&user_id=1105080
...beh la foto sportive quelle emozionanti sono quelle che esprimono la forza ed il dinamismo del gesto atletico....... la concentrazione di un tennista che attende il servizio dell'avversario, i muscoli tesi di un ginnasta che esegue una figura, il guizzo a canestro in 3 tempo del play contro i lunghi in difesa, il palleggiatore che con una contorsione cerca di confezionare una buona alzata per lo schiacciatore....e chi più ne ha più ne metta....
Si tratta di attimi che non si ripetono ed allora ben vengano gli strumenti che consentono di coglierli più facilmente, del resto la tecnologia dovrebbe semplicare la vita ed anche la professione.
Mi pare di ricordare che i motori per il trascinamento automatico delle pellicole e che quindi consentono di scattare più velocemente, esistono da molti anni ed per chi fotografa lo sport credo sia stata una conquista.
Io credo che l'attrezzatura aiuti molto, ma per lo scatto buono devi essere al posto giusto nel momento giusto.
Poi il digitale aiuta parecchio anche perché magari croppando una foto banale si può riuscire a farle esprimere emozioni mettendo in evidenza qualche particolare che si perdeva nell'immagine intera.
Ben venga dunque la tecnologia perché aiuta e semplifica, tanto comunque è sempre l'uomo che dovrà gestirla e sfruttarla e gli occhi, la fantasia, l'intuito, fortunatamente sono diverse da persona a persona ed è per questo che abbiamo belle foto fatte con la meccanica di 20 nni fa e brutte foto scattate con l'ammiraglia ultimo tipo ultramoderna.
Ciao a tutti....
Va bhè...non mi sono capito...fa niente.
Marco,
al solito, hai centrato il punto (IMHO). D'accordo al 110%.
QUOTE (Claudio Orlando @ Sep 2 2004, 09:07 AM) |
Va bhè...non mi sono capito...fa niente. |
OK!
QUOTE (Claudio Orlando @ Sep 2 2004, 11:25 AM) |
OK! |
QUOTE (mmfr @ Sep 2 2004, 11:43 AM) |
...comunque comprendo benissimo il tuo punto di vista ,purtroppo tutto è cambiato ,tutto corre più velocemente e niente è più sufficiente o sembra bastare. fanno bene i fotografi a cercare di vendere la foto perfetta fatta sfruttando tutta la tecnologia di questo mondo, ma fa bene anche chi non pensa sia giusto...adeguarsi e la pensa come te... CIao Marco |
Premesso che non trovo nulla di male a scattare una quarantina di foto (D2H = 8 foto al secondo per circa cinque secondi, metà tempo dei cento metri...) nel caso d'un evento che dura dieci secondi e si ripete solo ogni quattro anni, ma che di fatto è irripetibile (per l'esito, i protagonisti e così via), vorrei fare un paio di considerazioni di natura diversa.
La prima è tecnica. Le foto in sequenza si sono cominciate a scattare intorno alla metà Ottocento per fini di studio. http://web.inter.nl.net/users/anima/chronoph/muybridge/index.htm, non godendo di camere con scatti a raffica risolse disponendo una gigantesca serie di fotocamere che venivano attivate da una cordicella al passaggio del soggetto in movimento. A lui dobbiamo fondamentali contributi sulla dinamica del movimento. http://www.expo-marey.com/ANGLAIS/indexGB.htm, che aveva scopi analoghi a Muybridge, optò però per lo scatto singolo e la luce stroboscopica, con risultati anche affascinanti:
Le sequenze odierne nascono da questi scatti, che però contribuirono anche allo sviluppo del cinema, dell'aeronautica, della fisiologia... Non solo non v'è dunque nulla di male nello scattare molte immagini a soggetti in movimento rapido, ma può essere utile ai fini della comprensione dell'azione stessa. Se oggi ciò non avviene più è perché le video riprese consentono d'ottenere il fermo immagine, il rallentatore e tutti quegli strumenti per un'analisi dettagliata del movimento: sono gli strumenti di lavoro degli allenatori...
La seconda considerazione è di natura 'estetica'. L'idea che una bella foto debba scaturire da uno scatto singolo, e non da una sequenza, implica alcuni presupposti estetici. Il primo è l'unicità dell'opera. Nel caso delle opere d'arte questo presupposto si fonda sull'unicità materiale dell'opera, ma guarda caso è stata proprio la foto a eliminare l'unicità materiale con le sua possibilità d'infinite riproduzioni...
Foto e cinema hanno spostato questo presupposto estetico sull'unicità formale dell'opera. Ovviamente nessuno si chiede se il film che sta vedendo è l'unica copia in circolazione...
Associato a questo presupposto dell'unicità formale, vedo anche quello strettamente correlato del 'colpo di genio': lo scatto singolo -la pennellata di getto- come espressione assoluta e immediata dell'artisticità. Chi non ci arriva alla prima non è artista.
Inutile dire come questi due presupposti, legittimi quanto mai, per carità, siano da un lato stati cancellati dalla riproducibilità infinita che ci consentono le macchine, non solo fotografiche, e dall'altra abbiano prodotto la degenerazione nel campo dell'espressione creativa, che ormai pullula di persone convinte appunto che l'arte non richieda pazienza, esercizio costante e metodico, ma appunto il colpo d'ala. Naturalmente queste persone credono d'essere dotate di questo colpo d'ala e dunque d'essere esentate dall'esercizio. Le accademie di belle arti pullulano di soggetti convinti di ciò...
Per parte mia ritengo l'unicità materiale dell'opera un presupposto estetico obsoleto, morto per surplus di tecnologia , e l'atto creativo «spontaneo» una ciofeca frutto del '68. La spontaneità nasce da una lenta metabolizzazione, da un esercizio costante. Dopo vent'anni di pennellate mi posso permettere di tracciarne solo due che forse saranno significative.
L'arciere coglie al volo il bersaglio mobile, ma dopo anni e anni di tiro ed esercizio. Dopo non ha bisogno di prendere la mira. Gli basta volgersi verso il bersaglio e centrarlo. Ma dopo, molto dopo. Certo se quel bersaglio è l'unico cibo che l'aricere potrà mangiare, egli s'attrezzerà per non rischiare di restare a digiuno.
L'arte è la distillazione del mestiere. Ma se l'uva manca non c'è nulla da distillare...
QUOTE (_Nico_ @ Sep 2 2004, 02:15 PM) |
Premesso che non trovo nulla di male a scattare una quarantina di foto (D2H = 8 foto al secondo per circa cinque secondi, metà tempo dei cento metri...) nel caso d'un evento che dura dieci secondi e si ripete solo ogni quattro anni, ma che di fatto è irripetibile (per l'esito, i protagonisti e così via), vorrei fare un paio di considerazioni di natura diversa. La prima è tecnica. Le foto in sequenza si sono cominciate a scattare intorno alla metà Ottocento per fini di studio. http://web.inter.nl.net/users/anima/chronoph/muybridge/index.htm, non godendo di camere con scatti a raffica risolse disponendo una gigantesca serie di fotocamere che venivano attivate da una cordicella al passaggio del soggetto in movimento. A lui dobbiamo fondamentali contributi sulla dinamica del movimento. http://www.expo-marey.com/ANGLAIS/indexGB.htm, che aveva scopi analoghi a Muybridge, optò però per lo scatto singolo e la luce stroboscopica, con risultati anche affascinanti: Le sequenze odierne nascono da questi scatti, che però contribuirono anche allo sviluppo del cinema, dell'aeronautica, della fisiologia... Non solo non v'è dunque nulla di male nello scattare molte immagini a soggetti in movimento rapido, ma può essere utile ai fini della comprensione dell'azione stessa. Se oggi ciò non avviene più è perché le video riprese consentono d'ottenere il fermo immagine, il rallentatore e tutti quegli strumenti per un'analisi dettagliata del movimento: sono gli strumenti di lavoro degli allenatori... La seconda considerazione è di natura 'estetica'. L'idea che una bella foto debba scaturire da uno scatto singolo, e non da una sequenza, implica alcuni presupposti estetici. Il primo è l'unicità dell'opera. Nel caso delle opere d'arte questo presupposto si fonda sull'unicità materiale dell'opera, ma guarda caso è stata proprio la foto a eliminare l'unicità materiale con le sua possibilità d'infinite riproduzioni... Foto e cinema hanno spostato questo presupposto estetico sull'unicità formale dell'opera. Ovviamente nessuno si chiede se il film che sta vedendo è l'unica copia in circolazione... Associato a questo presupposto dell'unicità formale, vedo anche quello strettamente correlato del 'colpo di genio': lo scatto singolo -la pennellata di getto- come espressione assoluta e immediata dell'artisticità. Chi non ci arriva alla prima non è artista. Inutile dire come questi due presupposti, legittimi quanto mai, per carità, siano da un lato stati cancellati dalla riproducibilità infinita che ci consentono le macchine, non solo fotografiche, e dall'altra abbiano prodotto la degenerazione nel campo dell'espressione creativa, che ormai pullula di persone convinte appunto che l'arte non richieda pazienza, esercizio costante e metodico, ma appunto il colpo d'ala. Naturalmente queste persone credono d'essere dotate di questo colpo d'ala e dunque d'essere esentate dall'esercizio. Le accademie di belle arti pullulano di soggetti convinti di ciò... Per parte mia ritengo l'unicità materiale dell'opera un presupposto estetico obsoleto, morto per surplus di tecnologia , e l'atto creativo «spontaneo» una ciofeca frutto del '68. La spontaneità nasce da una lenta metabolizzazione, da un esercizio costante. Dopo vent'anni di pennellate mi posso permettere di tracciarne solo due che forse saranno significative. L'arciere coglie al volo il bersaglio mobile, ma dopo anni e anni di tiro ed esercizio. Dopo non ha bisogno di prendere la mira. Gli basta volgersi verso il bersaglio e centrarlo. Ma dopo, molto dopo. Certo se quel bersaglio è l'unico cibo che l'aricere potrà mangiare, egli s'attrezzerà per non rischiare di restare a digiuno. L'arte è la distillazione del mestiere. Ma se l'uva manca non c'è nulla da distillare... |
QUOTE (_Nico_ @ Sep 2 2004, 01:15 PM) |
Premesso che non trovo nulla di male a scattare una quarantina di foto (D2H = 8 foto al secondo per circa cinque secondi, metà tempo dei cento metri...) nel caso d'un evento che dura dieci secondi e si ripete solo ogni quattro anni, ma che di fatto è irripetibile (per l'esito, i protagonisti e così via), vorrei fare un paio di considerazioni di natura diversa. La prima è tecnica. Le foto in sequenza si sono cominciate a scattare intorno alla metà Ottocento per fini di studio. http://web.inter.nl.net/users/anima/chronoph/muybridge/index.htm, non godendo di camere con scatti a raffica risolse disponendo una gigantesca serie di fotocamere che venivano attivate da una cordicella al passaggio del soggetto in movimento. A lui dobbiamo fondamentali contributi sulla dinamica del movimento. http://www.expo-marey.com/ANGLAIS/indexGB.htm, che aveva scopi analoghi a Muybridge, optò però per lo scatto singolo e la luce stroboscopica, con risultati anche affascinanti: Le sequenze odierne nascono da questi scatti, che però contribuirono anche allo sviluppo del cinema, dell'aeronautica, della fisiologia... Non solo non v'è dunque nulla di male nello scattare molte immagini a soggetti in movimento rapido, ma può essere utile ai fini della comprensione dell'azione stessa. Se oggi ciò non avviene più è perché le video riprese consentono d'ottenere il fermo immagine, il rallentatore e tutti quegli strumenti per un'analisi dettagliata del movimento: sono gli strumenti di lavoro degli allenatori... La seconda considerazione è di natura 'estetica'. L'idea che una bella foto debba scaturire da uno scatto singolo, e non da una sequenza, implica alcuni presupposti estetici. Il primo è l'unicità dell'opera. Nel caso delle opere d'arte questo presupposto si fonda sull'unicità materiale dell'opera, ma guarda caso è stata proprio la foto a eliminare l'unicità materiale con le sua possibilità d'infinite riproduzioni... Foto e cinema hanno spostato questo presupposto estetico sull'unicità formale dell'opera. Ovviamente nessuno si chiede se il film che sta vedendo è l'unica copia in circolazione... Associato a questo presupposto dell'unicità formale, vedo anche quello strettamente correlato del 'colpo di genio': lo scatto singolo -la pennellata di getto- come espressione assoluta e immediata dell'artisticità. Chi non ci arriva alla prima non è artista. Inutile dire come questi due presupposti, legittimi quanto mai, per carità, siano da un lato stati cancellati dalla riproducibilità infinita che ci consentono le macchine, non solo fotografiche, e dall'altra abbiano prodotto la degenerazione nel campo dell'espressione creativa, che ormai pullula di persone convinte appunto che l'arte non richieda pazienza, esercizio costante e metodico, ma appunto il colpo d'ala. Naturalmente queste persone credono d'essere dotate di questo colpo d'ala e dunque d'essere esentate dall'esercizio. Le accademie di belle arti pullulano di soggetti convinti di ciò... Per parte mia ritengo l'unicità materiale dell'opera un presupposto estetico obsoleto, morto per surplus di tecnologia , e l'atto creativo «spontaneo» una ciofeca frutto del '68. La spontaneità nasce da una lenta metabolizzazione, da un esercizio costante. Dopo vent'anni di pennellate mi posso permettere di tracciarne solo due che forse saranno significative. L'arciere coglie al volo il bersaglio mobile, ma dopo anni e anni di tiro ed esercizio. Dopo non ha bisogno di prendere la mira. Gli basta volgersi verso il bersaglio e centrarlo. Ma dopo, molto dopo. Certo se quel bersaglio è l'unico cibo che l'aricere potrà mangiare, egli s'attrezzerà per non rischiare di restare a digiuno. L'arte è la distillazione del mestiere. Ma se l'uva manca non c'è nulla da distillare... |
QUOTE (tembokidogo@libero.it @ Aug 27 2004, 06:31 PM) |
Che tristezza tutte quelle reflex col telecomando: è la nuova fisosofia imperante, scatto 10.000 immagini per averne una buona...alle prossime olimpiadi accrediteranno degli scimpanzè... Diego |
QUOTE (_Nico_ @ Sep 2 2004, 01:15 PM) |
" La seconda considerazione è di natura 'estetica'. L'idea che una bella foto debba scaturire da uno scatto singolo, e non da una sequenza, implica alcuni presupposti estetici. Il primo è l'unicità dell'opera. Nel caso delle opere d'arte questo presupposto si fonda sull'unicità materiale dell'opera, ma guarda caso è stata proprio la foto a eliminare l'unicità materiale con le sua possibilità d'infinite riproduzioni... Foto e cinema hanno spostato questo presupposto estetico sull'unicità formale dell'opera. Ovviamente nessuno si chiede se il film che sta vedendo è l'unica copia in circolazione... Associato a questo presupposto dell'unicità formale, vedo anche quello strettamente correlato del 'colpo di genio': lo scatto singolo -la pennellata di getto- come espressione assoluta e immediata dell'artisticità. Chi non ci arriva alla prima non è artista. Inutile dire come questi due presupposti, legittimi quanto mai, per carità, siano da un lato stati cancellati dalla riproducibilità infinita che ci consentono le macchine, non solo fotografiche, e dall'altra abbiano prodotto la degenerazione nel campo dell'espressione creativa, che ormai pullula di persone convinte appunto che l'arte non richieda pazienza, esercizio costante e metodico, ma appunto il colpo d'ala. Naturalmente queste persone credono d'essere dotate di questo colpo d'ala e dunque d'essere esentate dall'esercizio. Le accademie di belle arti pullulano di soggetti convinti di ciò... Per parte mia ritengo l'unicità materiale dell'opera un presupposto estetico obsoleto, morto per surplus di tecnologia , e l'atto creativo «spontaneo» una ciofeca frutto del '68. La spontaneità nasce da una lenta metabolizzazione, da un esercizio costante. Dopo vent'anni di pennellate mi posso permettere di tracciarne solo due che forse saranno significative. L'arciere coglie al volo il bersaglio mobile, ma dopo anni e anni di tiro ed esercizio. Dopo non ha bisogno di prendere la mira. Gli basta volgersi verso il bersaglio e centrarlo. Ma dopo, molto dopo. Certo se quel bersaglio è l'unico cibo che l'aricere potrà mangiare, egli s'attrezzerà per non rischiare di restare a digiuno. L'arte è la distillazione del mestiere. Ma se l'uva manca non c'è nulla da distillare... |
errore del copia e incolla ...
" Direi che qui hai sparato molto in alto .. effettivamente il TALENTO espressivo è cosa rara, tanto di più quando si tratta con oggetti complessi come le mecchine fotografiche ma il mondo dell'arte contemporanea è ricca di giovanissimi artisti, ed in secondo luogo va sicuramente coltivato ed allennato (scusa la brutta parola) ... ma esite e come! Un esempio su tutti (il primo che mi viene in mente e che potrebbe calzare) è il comico, dove la genialita, l'istante è vitale!
Dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica ha parlato Walter Benjamin (ci ha scritto un trattato) ...una trentina e più d'anni fa, ma in questa discussione c'entra poco...
Non è in gioco la dicotomia opera unica/multiplo, ma a mio avviso il fatto che lo scatto "artistico" - o che si eleva al di sopra della norma - sia frutto della casualità piuttosto che di un atto creativo consapevole. Mi spiego: se disponessi di una riserva di memoria di 40 giga e di una reflex in grado di scattare a tempo indeterminato alla velocità di 8 f/s, avrei certo più probabilità, continuando a scattare magari anche senza guardare nel mirino, di catturare un'immagine di grande impatto di quante non ne avrei scegliendo, ogni volta, quando e come scattare...
Sul discorso dell'arciere (ma qui siamo davveto ot) non ci siamo proprio: visto che pratico questo sport, ti posso assicurare che il momento della mira (inquadratura) e dello sgancio (scatto) sono in assoluto i più critici e meditati...
Ritornando a bomba: se l'obiettivo è professionale, ovvero portare a casa ad ogni costo lo scatto "buono" che ti garantisce la pagnotta, non c'è alternativa...
Se la fotografia è per te arte o comunque passione, non so quanto possa essere fonte di soddisfazione una buona immagine colta nel mazzo di un centinaio di scatti sparati a raffica...
Diego
Ciao Diego e vorrei risponderti.
Sono appassionato di fotografia, da molto la seguo e da circa quattro anni la pratica, con la D70 da pochissimo, ho due lavori ed il secondo è operare all'interno di una società di post produzione video, web, grafica 3D per animazioni e immagini statiche, pubblicità in genere.
Detto questo, giusto per sottolineare la mia dote artistica e tecnica nel settore, ti dico che sbagli a scrivere come hai fatto sull'ultimo paragrafo delle ore 07:49, perché una buona foto, o foto artistica, prescinde l'utilizzo del sistema: se una foto ti piace, e ti emoziona, prendila come tale, ovvero una foto, una singola foto. Non penso che sia importante o necessario stabilire a priori il sistema utilizzato.
Puoi alimentare la tua conoscenza sulla tecnica, ed anche criticarla, ma le tue considerazioni, per quanto profonde perché comunque arrivano dall'intelletto, rimangono considerazioni e non capitoli di storia o aforismi, non capisco perché te la stai prendendo in questo modo sui fotografi sportivi. Se pensi che sia facile vai pure, diventa un fotografo molto conosciuto, fatti accreditare per le prossime olimpiadi, venditi tutti i reni della tua famiglia, compreso il tuo, acquista l'atterzzatura che ritieni opportuno, fai a gomitate sul campo, e alla fine spera comunque di portare a casa una foto decente.
I migliori film animati, 2D e 3D, sono frutto di un altissimo lavoro artistico, ma un lavoro ripetitivo che richiede ore e ore di lavoro certosino dove piccoli aggiustamenti o posture possono e fanno la differenza. Lavorando in 3D ti posso garantire, perché è il mio lavoro, che spesso devo fare piccoli aggiustamenti per garantire la fluidità e la godibilità dell'animazione finale, e questo vuol dire rivedere anche fotogramma per fotogramma l'animazione, cogliere quello meno "preparato" e rifarla meglio, ovvero devo cercare i pochissimi fotogrammi meno significativi e modificarli; alla fine il filmato viene guardato nella sua interezza, e il cliente se rimane soddisfatto, non mi chiede certamente come l'ho fatto, se non per semplice curiosità.
E ti faccio un semplice esempio: Andy Warhol comincia la sua caratteristica produzione di immagini trattate con una nuova tecnica: la serigrafia. L' artista fotografa un soggetto, lo sviluppa in diapositive; poi, proietta la diapositiva su una tela bianca e copia l'immagine prima a matita e in seguito con colori acrilici.
La fine ultima è il risultato e chi se ne frega se inizialmente ha usato una fotografia, ma questo prova a dirlo ai puristi della tela...
Obiettivamente dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, parlato da Walter Benjamin, non me ne può fregare di meno, anche perché non c'entra proprio nulla su questa discussione, e pertanto potevi risparmiare la citazione.
MMFR ti aveva risposto più che correttamente: "Ti interessa qualcosa sapere come è stata scattata questa immagine????a me no me la godo e basta..."
Ma non è che ti brucia non avere l'ultima parola? Il tuo pensiero l'avevi già espresso e ora sei ritornato incomodo sull'argomento, ovvero non hai aggiunto o tolto nulla a quanto avevi già "annunciato".
Andrea
Caro Andrea, sei andato benino finchè ci hai descritto le tue doti artistico /tecniche che il tuo secondo lavoro ti richiede, hai cominciato un po' a perderti sulle citazioni e infine sei completamente scaduto nelle tue considerazioni finali
Qui si parla tra amici che, anche con idee diverse si confrontano, anche in modo acceso ma sempre con tono amichevole. Anche questa mia considerazione c'entra poco con la discussione...pressappoco quanto la tua pregiatissima.
Vorrei anch' io dire la mia da appassionato di fotografia sportiva.............
non avete mai pensato al fatto che mentre quelle fotocamere scattano da "sole" il fotografo è dal lato opposto della scena con la fotocamera in mano a fotografare la stessa cosa da un' altra angolazione e magari con angoli di campo diversi?? Solo due mani avrà sto "povero" Cristo!?!?!?....
Poi c' è anche da dire che il più delle volte anche fotogragando le corse d' auto succede che le foto più belle sono quelle a scatto singolo: vedi, segui la scena e "CLICK".
D' altro canto altre foto non ti penseresti mai di farle se non con una raffica di 8 fotogrammi al secondo per 5-6 secondi! (fortuna a parte). Proprio sabato sono stato a Imola a fotografare il campionato FIA GT con degli amici del forum...avevo dietro la D2h e la FM3a con 4 dia da finire dal ritorno delle vacanze......conclusione 3 su 4 dia stupende e su 2118 scatti con la D2h circa 15 di irripetibili!
Questo per dire che per prima cosa bisogna saper fotograre qualsiasi sia il mezzo per farlo e se la tecnologia cì viene in aiuto dobbiamo cercare di sfruttarla al meglio a nostro favore!!
Buone foto a tutti!
Massimo
QUOTE (gnam @ Sep 9 2004, 10:14 AM) |
Ciao Diego e vorrei risponderti. Sono appassionato di fotografia, da molto la seguo e da circa quattro anni la pratica, con la D70 da pochissimo, ho due lavori ed il secondo è operare all'interno di una società di post produzione video, web, grafica 3D per animazioni e immagini statiche, pubblicità in genere. Detto questo, giusto per sottolineare la mia dote artistica e tecnica nel settore, ti dico che sbagli a scrivere come hai fatto sull'ultimo paragrafo delle ore 07:49, perché una buona foto, o foto artistica, prescinde l'utilizzo del sistema: se una foto ti piace, e ti emoziona, prendila come tale, ovvero una foto, una singola foto. Non penso che sia importante o necessario stabilire a priori il sistema utilizzato. Puoi alimentare la tua conoscenza sulla tecnica, ed anche criticarla, ma le tue considerazioni, per quanto profonde perché comunque arrivano dall'intelletto, rimangono considerazioni e non capitoli di storia o aforismi, non capisco perché te la stai prendendo in questo modo sui fotografi sportivi. Se pensi che sia facile vai pure, diventa un fotografo molto conosciuto, fatti accreditare per le prossime olimpiadi, venditi tutti i reni della tua famiglia, compreso il tuo, acquista l'atterzzatura che ritieni opportuno, fai a gomitate sul campo, e alla fine spera comunque di portare a casa una foto decente. I migliori film animati, 2D e 3D, sono frutto di un altissimo lavoro artistico, ma un lavoro ripetitivo che richiede ore e ore di lavoro certosino dove piccoli aggiustamenti o posture possono e fanno la differenza. Lavorando in 3D ti posso garantire, perché è il mio lavoro, che spesso devo fare piccoli aggiustamenti per garantire la fluidità e la godibilità dell'animazione finale, e questo vuol dire rivedere anche fotogramma per fotogramma l'animazione, cogliere quello meno "preparato" e rifarla meglio, ovvero devo cercare i pochissimi fotogrammi meno significativi e modificarli; alla fine il filmato viene guardato nella sua interezza, e il cliente se rimane soddisfatto, non mi chiede certamente come l'ho fatto, se non per semplice curiosità. E ti faccio un semplice esempio: Andy Warhol comincia la sua caratteristica produzione di immagini trattate con una nuova tecnica: la serigrafia. L' artista fotografa un soggetto, lo sviluppa in diapositive; poi, proietta la diapositiva su una tela bianca e copia l'immagine prima a matita e in seguito con colori acrilici. La fine ultima è il risultato e chi se ne frega se inizialmente ha usato una fotografia, ma questo prova a dirlo ai puristi della tela... Obiettivamente dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, parlato da Walter Benjamin, non me ne può fregare di meno, anche perché non c'entra proprio nulla su questa discussione, e pertanto potevi risparmiare la citazione. MMFR ti aveva risposto più che correttamente: "Ti interessa qualcosa sapere come è stata scattata questa immagine????a me no me la godo e basta..." Ma non è che ti brucia non avere l'ultima parola? Il tuo pensiero l'avevi già espresso e ora sei ritornato incomodo sull'argomento, ovvero non hai aggiunto o tolto nulla a quanto avevi già "annunciato". Andrea |
QUOTE (gnam @ Sep 9 2004, 10:14 AM) |
... non capisco perché te la stai prendendo in questo modo sui fotografi sportivi. Se pensi che sia facile vai pure, diventa un fotografo molto conosciuto, fatti accreditare per le prossime olimpiadi, venditi tutti i reni della tua famiglia, compreso il tuo, acquista l'atterzzatura che ritieni opportuno, fai a gomitate sul campo, e alla fine spera comunque di portare a casa una foto decente. ...Obiettivamente dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, parlato da Walter Benjamin, non me ne può fregare di meno, anche perché non c'entra proprio nulla su questa discussione, e pertanto potevi risparmiare la citazione. ...Ma non è che ti brucia non avere l'ultima parola? Il tuo pensiero l'avevi già espresso e ora sei ritornato incomodo sull'argomento, ovvero non hai aggiunto o tolto nulla a quanto avevi già "annunciato". Andrea |
Vedo che la discussione s'è sviluppata...
Alcuni mi chiedono cosa c'entri l'arte con la fotografia sportiva. Il punto di partenza è nella parte precedente della discussione, in cui si dubitava dell'«artisticità» o dell'«espressività» d'uno scatto scaturito da una sequenza. Perciò ho scritto:
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L'idea che una bella foto debba scaturire da uno scatto singolo, e non da una sequenza, implica alcuni presupposti estetici. Il primo è l'unicità dell'opera. Nel caso delle opere d'arte questo presupposto si fonda sull'unicità materiale dell'opera... Associato a questo presupposto dell'unicità formale, vedo anche quello strettamente correlato del 'colpo di genio': lo scatto singolo -la pennellata di getto- come espressione assoluta e immediata dell'artisticità. |
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Dissento su due punti! - In primo luogo credo che tu abbai travisato quel che la parola riproducibilità sottointenda...o meglio intenda! La riproducibilità di cui tu parli e quella che si pone in essere dopo che l'opera d'arte ha preso forma e quindi l'istante di creazione rimane unico e non riproducibile (possiamo parlare anche di questo). Tu parli di COPIA .. allora il tuo discorso fila come l'olio altrimenti zoppica un pochino. |
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- "...e l'atto creativo «spontaneo» una ciofeca frutto del '68" " Direi che qui hai sparato molto in alto .. effettivamente il TALENTO espressivo è cosa rara, tanto di più quando si tratta con oggetti complessi come le mecchine fotografiche ma il mondo dell'arte contemporanea è ricca di giovanissimi artisti, ed in secondo luogo va sicuramente coltivato ed allennato (scusa la brutta parola) ... ma esite e come! Un esempio su tutti (il primo che mi viene in mente e che potrebbe calzare) è il comico, dove la genialita, l'istante è vitale! |
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Dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica ha parlato Walter Benjamin (ci ha scritto un trattato) ...una trentina e più d'anni fa, ma in questa discussione c'entra poco... |
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Sul discorso dell'arciere (ma qui siamo davveto ot) non ci siamo proprio: visto che pratico questo sport, ti posso assicurare che il momento della mira (inquadratura) e dello sgancio (scatto) sono in assoluto i più critici e meditati... |
QUOTE (_Nico_ @ Sep 9 2004, 07:58 PM) | ||
Diego:
[OT] Benjamin s'è suicidato nel 1940, Diego... |
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Ops, hai ragione...ma dovè la faccina dell'omino che arrossisce? E dire che a suo tempo (cos'era, il '77?) l'esame di Estetica l'avevo preparato bene... |
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Continuo a non considerare come "consapevole" opera artistica il frutto d'una casuale e non gestita sequenza virtualmente infinita di scatti. Sennò potremmo considerare un capolavoro della fotografia un fermo immagine ripreso dalla telecamera di sicurezza di una banca (estremizzo, ovviamente), o l'immagine prodotta dal lanciare alle proprie spalle, per una serie infinita di volte, boccette di colore liquido: è possibile che una su un miliardo sia graficamente eccezionale, ma quanto onestamente c'è di talentuoso e di artistico nel suo autore, se non l'ammirevole costanza nel ripetere il gesto? |
Claudio e Diego, non intendevo offendere nessuno, ci mancherebbe , e ho ben compreso che questo è un forum frequentato da appassionati , nel termine più ampio possibile, e che pertanto bisogna stare attenti a quello che si dice e si scrive .
Volevo esprimere la mia opinione, anche mettendo un bel ecchisenefrega, ma questo non vuol dire che intendo dileggiare qualcuno; posso anche non condividere un opinione, ma da quì a tramortire l'avversario...
Quindi se sono stato frainteso, oppure ho scritto qualcosa che ha offeso Claudio o Diego, allora presento le mie più ampie scuse, però vorrei marcare che su una precedente discussione, di un tale che aveva "osato"criticare la Nikon, e che chiedeva dei consigli, diverse persone, tra l'altro ben conosciute come nick, l'avevano ben "dipinto", e l'altro si era seriamente inc....to, e devo dire a ragione, perché era stato schernito.
Anche rileggendo quello che avevo scritto precedentemente non ho letto nulla di offensivo, ma una personale opinione si.
Ovviamente senza rancore, ci mancherebbe, e amici più di prima
Andrea
Diego
QUOTE (_Nico_ @ Sep 9 2004, 10:26 PM) |
È piuttosto improbabile che una secchiata di colore contro una tela faccia affiorare una Madonna di Raffaello o le ortogonali di Mondrian... Perciò, ancora, la rarità è considerata un bene prezioso. Purtroppo sono rari anche coloro che la considerano tale... Tuttavia, tornando alla fotografia sportiva, non si può negare che vi siano ancora ampi margini d'intenzionalità o consapevolezza, e che si esageri a pensare che davvero un telecomando faccia tutto -e non mi riferisco al tuo paradosso della videocamera. I fotografi scelgono inquadratura, obiettivo e momento dello scatto -pardon! ...degli scatti: tutti aspetti decisivi per il risultato. |
QUOTE (gnam @ Sep 9 2004, 11:23 PM) |
e amici più di prima Andrea |
Non ho sufficienti studi alle mie spalle che mi consentano di volare alto come molti di quelli che mi hanno preceduto, ma vorrei comunque aggiungermi alla discussione con qualche mia considerazione.
Anche a me fa specie l'idea di Diego relativamente alla possibilità tecnica di eseguire raffiche all'infinito: se ci si pensa siamo a cadenze di circa 10 fotogrammi/sec e a 18 fotogrammi sec inizia la Cinematografia...
A prescindere dalle possibilità tecniche e dai discorsi fatti su unicità e riproducibilità sbaglio o la fotografia è "cogliere l'attimo" ?
Cogliere l'attimo, surgelarlo ai fini estetici, artistici o documentaristici ma sempre ATTIMO è.
Ergo, al FOTOGRAFO viene chiesta la capacità di cogliere questo benedetto (o maledetto) attimo.
Ora, oserei dire che visto ciò che oggi offre la tecnologia, non mi pare che in taluni casi (la foto sportiva oggetto della discussione) sia così difficile cogliere l'attimo, anzi: basta essere in pista con 3 corpi macchina di cui 2 piazzati su minitreppiedi (li abbiamo visti) e rafficare.
Poi, il lavoro vero consisterà nel selezionare nel mucchio "l'attimo più bello".
MA COSI' SIAMO CAPACI TUTTI !!!!!
Esempio:
Finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Atene: non so se avete provato a vedere le foto scattate dai vari fotografi per conto delle diverse agenzie e poi pubblicate, scoprirete che sono praticamente identiche (anche perchè il punto di osservazione è il medesimo...).
Cosa differenzia in quel momento un fotografo dal suo collega/concorrente al fianco in termini di capacità, bravura, occhio, professionalità? NULLA, assolutamente NULLA !
Su questo, a mio parere, dovremmo riflettere.
Per quanto riguarda le difficoltà della professione citate da qualcuno (gnam, mi pare) io mi azzarderei in un distinguo un po' netto, ovvero che E' FACILE FARE DELLE BUONE FOTO SPORTIVE (grazie alla tecnica) ma è diventato PIU' DIFFICILE SVOLGERE LA PROFESSIONE (per la maggiore offerta sul mercato di buoni scatti, per i tempi ridottisimi che vengono richiesti dal mercato, per i costi annessi, etc).
ciao
Walter
Ciao Walter
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MA COSI' SIAMO CAPACI TUTTI !!!!! |
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Cosa differenzia in quel momento un fotografo dal suo collega/concorrente al fianco in termini di capacità, bravura, occhio, professionalità? NULLA, assolutamente NULLA ![/b] |
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E' FACILE FARE DELLE BUONE FOTO SPORTIVE |
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PIU' DIFFICILE SVOLGERE LA PROFESSIONE |
QUOTE (doc @ Aug 27 2004, 06:47 PM) |
In realtà una Nikon sembra esserci nella foto 2. Sembrerebbe una d2h con un tele nikon se non fosse per un particolare: ha l'lcd arancione. C'è un interessante thread su questa foto in un altro forum, ma nessuno sembra esserne venuto a capo. Qualcuno qui ha qualche idea? doc |
Concordo in pieno con Marco (mmfr), che m'ha levato le parole... dalla tastiera...
La nostra discussione è viziata dal punto di vista iniziale: abbiamo visto le foto con i plotoni di supertele con telecomando, e abbiam cominciato a discutere dell'aspetto tecnico e quindi espressivo di foto scattate con simili apparecchiature che mitragliano foto su foto.
Il vizio è quello analogo al pensare che lo sport si riduca e tre o quattro discipline -salvo riscoprire le altre ogni quattro anni... Certamente c'è chi alle Olimpiadi monta il cannone e bombarda a ripetizione. Ma ciò accade prevalentemente nel campo dell'atletica o di sport analoghi, in cui le prestazioni si consumano in una manciata di decimi di secondo. Ecco un tipico esempio di foto che probabilmente nasce da un supertelemostro di rapidità su treppiede:
Yelena Slesarenko clears 2.04m with her first attempt in the women's high jump to clinch another gold medal for Russia
BBC
Però, a ben guardare, l'inquadratura è studiatissima. Il fotografo voleva 'sigillare' il momento clou del salto in alto con i cinque cerchi olimpici a far da sfondo. Ha trovato l'angolazione che desiderava e, se ha sparato una mitragliata di scatti, ha scelto quello idoneo: l'atleta ha quasi superato l'asta, ma non del tutto, e nell'estrema tensione muscolare i suoi occhi si concentrano sull'asta stessa.
Su sfondi altrettanto studiati si sono cimentati altri. Inquadrato il taglio desiderato, hanno apsettato che l'atleta desse vita alla composizione:
La Giapponese Takayo Kondo impegnata nel salto con l'asta
Credit: © Getty Images/Ezra Shaw
Urkirbek Haydarov notches up a 21-11 victory against Nigeria's Isaac Ekpo in the men's 75-81kg
BBC
Australia's Tanya Harding pitches during Australia's 4-2 softball victory over Japan in the preliminary round
BBC
Ma c'è chi ha fotografato le premiazioni, e sicuramente ha avuto vita più facile; chi la vita del villaggio, chi ha cercato di cogliere le espressioni degli artisti, come in questi casi:
Lo slovacco Martikan in kayak
Credit: © Getty Images/Michael Steele
La coreana Hyang Mi Kim alla battuta nel ping pong
Credit: © Kodak - Robert Laberge
Phelps in azione
BBC
Altra immagine di Phelps in azione
BBC
E basta confrontare queste due foto di Phelps per rendersi conto che le scelte restano sempre del fotografo. Il primo ha cercato il volto, la sua espressione; il secondo la massa muscolare che fende l'acqua, la vigoria dell'azione che nella prima s'intuisce appena...
Insomma, come molti sono gli sport, molte sono le attitudini dei fotografi che li riprendono.
Ho sfogliato le foto offerte dal sito olimpico ufficiale, scelte dallo sponsor Kodak, e le foto della BBC. Ho trovato tante foto diverse. Nessuna mi fa davvero impazzire, ma tutte mostrano non solo professionalità, ma anche un'attenzione che piacerebbe avessero anche i fotoamatori...
Questo fotografo per esempio non ha usato il tele, ma un grandangolo spinto, s'è concentrato sulla composizione, rendendo l'atleta -anzi gli atleti- solo un momento, appunto un attimo, il coronamento d'un'inquadratura costruita sulla doppia evocazione: cavallo/simbolo numismatico-cavallo vero (ovvero Gracia antica, se d'Olimpiadi-Grecia moderna olimpica...):
Ludger Beerbaum alla doppia barriera (credo)
Credit: © Al Bello/Getty Images
Altri ancora hanno subordinato gli atleti alle geometrie compresse che offrono i tele spinti:
La squadra australiana di ciclismo su pista
Credit: © Kodak / McDermott
Insomma, basta sfogliare davvero le foto per trovare come al solito le belle, le brutte, le banali e le sorprendenti. Come sempre. Perché come sempre dietro la macchina ci vuole almeno un occhio, almeno un dito, e soprattutto un cervello. E come sempre si può imparare.
Altrimenti, se proprio si vuole vaticinare sulla fine della creatività a causa dell'overdose di tecnologia, retrocederei sino al meccanico puro. Perché si fa presto a pensare alla macchina con la pellicola come a qualcosa d'«antico» e «umano», dimenticando che salvo la pellicola è in tutto e per tutto identica alla macchina digitale: autofocus, esposizione matrix e così via... Signori, tornate a impugnare la Nikkormat e la F1, se proprio volete...
Ma non era proprio la F1 la prima macchina col dorso/mitragliera, da pellicola per 500 scatti?
QUOTE (mmfr @ Sep 10 2004, 01:12 PM) | ||
Ma sei proprio sicuro????,ma proprio sicuro ,sicuro ; |
Il fotoritocco si poteva fare anche prima. In un'altra discussione ricordavo che il fotoritocco è nato nell'Ottocento. Solo che allora si faceva di pennello. E negli anni del predigitale con l'aerografo... C'erano grafici in grado di aggiungere alle foto cose non scattate, e con la massima verosimiglianza, molto meglio di chi pastrocchia con i photoeditor.
In questi casi (il fotografo ha inquadrato o ha aggiunto?), mancando dati certi, conviene rivolgersi all'ipotesi più semplice. Ad Atene i cerchi olimpici dovevano essere praticamente dappertutto, anche sui bicchieri di carta e la carta igienica.
Era dunque molto più semplice inquadrarli subito, nello stadio, piuttosto che aggiungerli dopo, anche perché quelle foto vengono pubblicate nel giro di pochissimo, e dover trafficare -mentre si seguono diverse discipline ecc.- in post produzione fa perdere tempo -e denaro...
Certo, non escludo che uno scemo di turno ci pensi a casa, e si accanisca ad aggiungerli in seguito. Ma in genere chi è accreditato per questi lavori ha una discreta esperienza, e a queste cose pensa prima...
Walter, curiosa questione...: prima vai con lo schiacciasassi, con tutto il suo apparato di maiuscole, neretti ed esclamativi, colmi d'indignazione. Poi sfoderi le più sottili sfumature interpretative del linguaggio... È un caso di post-produzione... lessicale?
QUOTE (apelle13 @ Sep 10 2004, 03:56 PM) | ||||
Accidenti, certe volte si viene presi alla lettera.... |
Nulla da dire, siete grandi, riuscite a trasmettere delle emozioni, delle vere emozioni che non sentivo da tempo, probabilmente questo è il senso del forum, e state riuscendo a creare piano piano, con i vostri sfoghi, litigi, incomprensioni, LA figura del vero fotografo, almeno così è per me .
Detto ciòmi sembra che qualcuno se la prende veramente a cuore, quando legge i vari post , ma non è che così vi scoppia il fegato prima o poi ? e dico questo perchè per una volta che avevo scritto qualche cosa sono stato poi frainteso (ho presentato le mie più ampie scuse ); sicuramente riuscite a comprendere quanto sono stato male per questo .
Dimenticavo: è proprio vero che fra fotografi, o fra un principiante (me) ed un fotografo professionista esiste distacco e diffidenza quando si avvicinano per questioni di lavoro. Quel giorno avevano ben capito la mia misura, e difatti mi hanno ignorato e ho potuto fare diversi scatti, anche mettendomi quasi di fronte a loro (cosa volete, ad un principiante si perdona questo) , ma ragazzi! che litigate che ho visto... fra loro.
Andrea
QUOTE (mmfr @ Sep 10 2004, 06:24 PM) |
Ciao Walter, la mia risposta è sempre con il sorriso sulle labbra ,ma vuole essere assolutamente chiara in modo che non ci siano dubbi riguardo al mio pensiero. Il mestiere del fotografo o meglio la professione del fotografo non ha una grossa considerazione nella nostra società...questa discussione ne è la prova che anche tra fotografi non c'è stima e considerazione ,ma spesso solo invidia e prevenzione. |
Io come sempre arrivo in ritardo
Comunque volevo solo dire anche io la mia. Mi sono piaciuti gli interventi di Emanuele di Marco, ma in realtà non mi sembrano molto in contrasto con quanto detto da quelli che sostengono lo scatto singolo. Mi spiego... un fotografo professionista ha lo scopo di vendere le sue foto e per fare questo le foto devono essere più belle eo arrivare prima delle altre in redazione. Non importa quindi come le ha ottenute l'importante è che le ha ottenute. Le macchine fotografiche "ammiraglie" hanno la necessità di tenere conto delle esigenze del fotografo a cui può servire sia lo scatto singolo sia la raffica spaventosa. E fino a quì è mestiere.
Era giusto quindi quello che diceva Sergio quando diceva che bisogna distinguere esattamente cosa è un professionista. Alle olimpiadi il compito del professionista sportivo è documentare l'evento per le varie testate giornalistiche. Dato l'enorme numero di fotografi presenti alle olimpiadi, si parla generalmente di migliaia, lo scatto che verrà scelto non è quello "giusto", ma il più bello. Potrebbe essere molto bello, tanto da meritare la copertina del Times sulle olimpiadi. Ma è arte? Cos'è l'arte? Ci sono filosofi da tutti i tempi, esami di "estetica" appunto (che io ho praticamente dovuto fare anche se non direttamente interessato ), dibattiti quotidiani, che giungono semplicemente a rendere relativo il concetto di bello a seconda delle epoche. E quindi? Se non sappiamo cos'è l'arte non possiamo sapere cosa non lo è? O sì? Beh proprio da i filosofi dell'estetica sembra di sì. Di quello che io ricordo ( e forse ricordo male) l'arte è il risultato di una volontà creativa, in pratica se l'artista non pensava a creareun opera d'arte sicuramente non è arte, mentre se anche ci pensava non è detto che l'ha realizzata, dipende dal tempo,dal sentire comune etc.
Insomma di una foto non si può dire se è un opera d'arte, ma si può dire se non lo è.
Ora non credo che nella volontà di chi mette venti macchine fotografiche che fanno un filmato dell'arrivo ci sia quello di fare un opera d'arte e quindi lui sia un artista. Se anche la foto riesce stupefacente, ma manca la volontà creatrice (è "culo" insomma, passatemi l'espressione nel suo senso più ampio e inoffensivo), questa non può essere definita opera d'arte. Attenzione, quello che dico non è un dato di fatto, ma una teoria estetica che a me convince, ma l'estetica non è una scienza perfetta. Lontano da me quindi l'idea di dire è così, è solo la mia ( e manco tanto mia) opinione.
In questo schema i sostenitori dello scatto singolo sostengono la validità dell'opera come atto creatore, i suoi oppositori no, ma le idee espresse da mmfr e Emanuele (sempre ammesso che io le abbia capite) non appartengono all'altro schema a mio parere. Una foto può essere splendida e vorrei averla fatta io, ma non essere io un artista e lei un opera d'arte. Uno scatto splendido (come un opera d'arte) ma non un opera d'arte. Se quindi io per fare la foto di un nuotatore faccio 1200 scatti in 4 vasche e ne trovo una che è spettacolare, sono un fotografo intelligente che utilizza la tecnologia per fare una foto splendida. E sono anche un bravo fotografo, ma nello schema mentale che mi soddisfa, non è un artista, perchè non ha avuto volontà creatrice, ma ha ragionato del tipo "beh su 1200 foto una bella mi verrà no?!". Per questo motivo la pietà di Michelangelo è un opera d'arte e Michelangelo un genio immortale e i vari scultori di marmo attuali che pure fanno cose incredibili non lo sono. Un artigiano scultore diceva di Michelangelo, "lui aveva solo più mestiere di noi", secondo me sbagliava però perchè Michelangelo non era solo un bravissimo scultore, ma vedeva quello che lui non vedeva. Ecco perchè la fotografia pur esendo riproducibile, non perde il valore di opera d'arte.
Scusate la lunghezza
Cris
QUOTE (mmfr @ Sep 10 2004, 06:24 PM) |
Ciao Walter, la mia risposta è sempre con il sorriso sulle labbra ,ma vuole essere assolutamente chiara in modo che non ci siano dubbi riguardo al mio pensiero. Il mestiere del fotografo o meglio la professione del fotografo non ha una grossa considerazione nella nostra società...questa discussione ne è la prova che anche tra fotografi non c'è stima e considerazione ,ma spesso solo invidia e prevenzione. |
QUOTE (Cristiano Orlando @ Sep 11 2004, 10:41 AM) |
Io come sempre arrivo in ritardo Comunque volevo solo dire anche io la mia. Mi sono piaciuti gli interventi di Emanuele di Marco, ma in realtà non mi sembrano molto in contrasto con quanto detto da quelli che sostengono lo scatto singolo. Mi spiego... un fotografo professionista ha lo scopo di vendere le sue foto e per fare questo le foto devono essere più belle eo arrivare prima delle altre in redazione. Non importa quindi come le ha ottenute l'importante è che le ha ottenute. Le macchine fotografiche "ammiraglie" hanno la necessità di tenere conto delle esigenze del fotografo a cui può servire sia lo scatto singolo sia la raffica spaventosa. E fino a quì è mestiere. Era giusto quindi quello che diceva Sergio quando diceva che bisogna distinguere esattamente cosa è un professionista. Alle olimpiadi il compito del professionista sportivo è documentare l'evento per le varie testate giornalistiche. Dato l'enorme numero di fotografi presenti alle olimpiadi, si parla generalmente di migliaia, lo scatto che verrà scelto non è quello "giusto", ma il più bello. Potrebbe essere molto bello, tanto da meritare la copertina del Times sulle olimpiadi. Ma è arte? Cos'è l'arte? Ci sono filosofi da tutti i tempi, esami di "estetica" appunto (che io ho praticamente dovuto fare anche se non direttamente interessato ), dibattiti quotidiani, che giungono semplicemente a rendere relativo il concetto di bello a seconda delle epoche. E quindi? Se non sappiamo cos'è l'arte non possiamo sapere cosa non lo è? O sì? Beh proprio da i filosofi dell'estetica sembra di sì. Di quello che io ricordo ( e forse ricordo male) l'arte è il risultato di una volontà creativa, in pratica se l'artista non pensava a creareun opera d'arte sicuramente non è arte, mentre se anche ci pensava non è detto che l'ha realizzata, dipende dal tempo,dal sentire comune etc. Insomma di una foto non si può dire se è un opera d'arte, ma si può dire se non lo è. Ora non credo che nella volontà di chi mette venti macchine fotografiche che fanno un filmato dell'arrivo ci sia quello di fare un opera d'arte e quindi lui sia un artista. Se anche la foto riesce stupefacente, ma manca la volontà creatrice (è "culo" insomma, passatemi l'espressione nel suo senso più ampio e inoffensivo), questa non può essere definita opera d'arte. Attenzione, quello che dico non è un dato di fatto, ma una teoria estetica che a me convince, ma l'estetica non è una scienza perfetta. Lontano da me quindi l'idea di dire è così, è solo la mia ( e manco tanto mia) opinione. In questo schema i sostenitori dello scatto singolo sostengono la validità dell'opera come atto creatore, i suoi oppositori no, ma le idee espresse da mmfr e Emanuele (sempre ammesso che io le abbia capite) non appartengono all'altro schema a mio parere. Una foto può essere splendida e vorrei averla fatta io, ma non essere io un artista e lei un opera d'arte. Uno scatto splendido (come un opera d'arte) ma non un opera d'arte. Se quindi io per fare la foto di un nuotatore faccio 1200 scatti in 4 vasche e ne trovo una che è spettacolare, sono un fotografo intelligente che utilizza la tecnologia per fare una foto splendida. E sono anche un bravo fotografo, ma nello schema mentale che mi soddisfa, non è un artista, perchè non ha avuto volontà creatrice, ma ha ragionato del tipo "beh su 1200 foto una bella mi verrà no?!". Per questo motivo la pietà di Michelangelo è un opera d'arte e Michelangelo un genio immortale e i vari scultori di marmo attuali che pure fanno cose incredibili non lo sono. Un artigiano scultore diceva di Michelangelo, "lui aveva solo più mestiere di noi", secondo me sbagliava però perchè Michelangelo non era solo un bravissimo scultore, ma vedeva quello che lui non vedeva. Ecco perchè la fotografia pur esendo riproducibile, non perde il valore di opera d'arte. Scusate la lunghezza Cris |
Secondo me anche il fotografo professionista, pur scegliendo tra le innumerevoli foto fatte da innumerevole macchine fotografiche, ha bisogno di una buona dose di sedere per riuscire a scattare la bellissima foto. Avete sentito parlare di Alberto Banchi il fotografo che ha ripreso la famosa rovesciata di Carletto Parola, calciatore della Juventus? Quella foto è il frutto di una bella botta di c..o, ha fatto il giro del mondo ed è stata pubblicata moltissime volte.
QUOTE (apelle13 @ Sep 11 2004, 06:24 PM) |
sento che il tuo sorriso sulle labbra nasconde a stento un digrignar di denti... |
Cari amici, ho visto le foto iniziali ed ho letto il 3d tutto d'un fiato.
E' stato molto divertente.
Quei fotografi sono pagati per cogliere attimi irripetibili, quindi qualsiasi mezzo è valido per raggiungere lo scopo. Però non troverei corretto, dopo in un secondo momento, trovarmi le loro foto a confronto con le mie fatte con un'attrezzatura del costo 1/10000 della loro.
Ognuno di noi ha nella propria borsa una macchina fotografica ana/digi che sia con vari gadgets. Chi ha più gadgets fa più cose di chi ne ha meno e fa apparire le foto più creative degli altri.
...
Accanto ad ogni foto ci dovrebbe essere il controvalore dell'attrezzatura per dare il giusto valore foto/costo ...
Così potremmo dire bella foto... ma ha speso 200.000 € in accessori per farla... oppure complimenti per la foto fatta con la compattina....
Mi piacerebbe quindi vedere sempre gli scatti originali, prima dei rintocchini e i miracoli di photoshop.
Comunque lasciatemelo dire ..... ma non è una goduria pensare di schiacciare un pulsantino a 50 mt di distanza .... e sbreng ... una decina di macchine fanno un concertino di click .... molto TECNO e poco CREATIVO.
Luca Bresin
QUOTE (lucabres @ Sep 13 2004, 12:28 PM) |
Accanto ad ogni foto ci dovrebbe essere il controvalore dell'attrezzatura per dare il giusto valore foto/costo ... |
QUOTE (Claudio Orlando @ Sep 13 2004, 12:34 PM) | ||
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... è ovvio che è esagerato e maniacale .... ma è per sapere quanto c'è di arte, inquadratura, appostamento, illuminazione .... e quanto di tecnologia ...
Ciaooo
QUOTE (morgan @ Sep 13 2004, 12:37 PM) | ||||
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QUOTE (lambretta @ Sep 13 2004, 12:46 PM) | ||||||
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QUOTE (lucabres @ Sep 13 2004, 12:28 PM) |
Comunque lasciatemelo dire ..... ma non è una goduria pensare di schiacciare un pulsantino a 50 mt di distanza .... e sbreng ... una decina di macchine fanno un concertino di click .... molto TECNO e poco CREATIVO. |
Quante menate... senza senso!!!
Tutti qui a fare discorsi sull'etica... quando anche il buon Capa quando doveva stupire non esitava a far posare due militar con qualche vietkong morente dietro a tramonti mozzafiato...
Se non volete la tecnologia non usatela... ma non criticate chi la sa e la vuole usare per produrre immagini fantastiche...
Una foto va valutata al di la di come quando e con cosa è stata fatta...
Vi rode di non avere 10 D2h con relativi comandi remoti???
Compratevele!!!
si matteo!!
QUOTE (matteoganora @ Sep 13 2004, 12:55 PM) |
Se non volete la tecnologia non usatela... ma non criticate chi la sa e la vuole usare per produrre immagini fantastiche... |
QUOTE (apelle13 @ Sep 13 2004, 01:04 PM) | ||
Perchè, non si può ? Siamo arrivati al punto che PRO = foto che sono tutte una figata e voi non riuscite a farle manco in cinese? Mah..... Walter |
QUOTE (lucabres @ Sep 13 2004, 11:28 AM) |
E' stato molto divertente. Ognuno di noi ha nella propria borsa una macchina fotografica ana/digi che sia con vari gadgets. Chi ha più gadgets fa più cose di chi ne ha meno e fa apparire le foto più creative degli altri. Accanto ad ogni foto ci dovrebbe essere il controvalore dell'attrezzatura per dare il giusto valore foto/costo ... Così potremmo dire bella foto... ma ha speso 200.000 € in accessori per farla... oppure complimenti per la foto fatta con la compattina.... Mi piacerebbe quindi vedere sempre gli scatti originali, prima dei rintocchini e i miracoli di photoshop. Luca Bresin |
Forse non mi sono espresso bene non è "quindi secondo te il valore delle immagini deve essere commisurato al valore dell'attrezzatura utilizzata...quindi se tu scatti con la 8700 le tue immagini non hanno alcun valore o comunque molto basso rispetto ad un'immagine scattata con una D2" ... come hai detto de mmfr.
Io parlavo di un rapporto. Ovviamente è pura astrazione, il rapporto dovrebbe essere tra l'aspetto della foto, e il suo costo tecnologico.
Quindi essendo il costo al denominatore.... vale più una foto bella di una usa e getta da 10€ che una foto bella di una DXX ecc...
Questo discorso nasce da due spunti, il primo l'avete suggerito voi con le foto ormai famose dei fotografi. Il secondo è guardando qualsiasi galleria come quella di photo.net, dove vi sono foto stupende, per le quali mi piacerebbe conoscere il backstage .... della serie... ero li per caso è ho avuto un fondello pazzesco a fare una bella foto .... oppure ho fatto un anno di appostamenti per beccare un martin pescatore ecc ... ho ho fatto la foto alla luna ... e avevo a disposizione un telescopio Hubble...
Ciaoo
QUOTE (apelle13 @ Sep 13 2004, 12:04 PM) |
Siamo arrivati al punto che PRO = foto che sono tutte una figata e voi non riuscite a farle manco in cinese? Mah..... Walter |
QUOTE (lucabres @ Sep 13 2004, 12:54 PM) |
Io parlavo di un rapporto. Ovviamente è pura astrazione, il rapporto dovrebbe essere tra l'aspetto della foto, e il suo costo tecnologico. |
stando al mio malsano ragionamento ...
Io metterei (per assurdo) nell'ordine c, a, b.
se fosse fatta con a / c sarebbe più lodevole che se fatta con b. Ovviamente la foto è bella e resta tale. Nessuno mai dirà che la foto è brutta.
Ovviamente per imparare a fotografare si cerca di emulare chi è più bravo di te. E si cerca appunto di riprodurre le foto fatte dai "maestri" in situazioni diverse. Ma se questi mostri della fotografia utilizzano tecnologie ad alto livello, un comune mortale non potrà rifare scatti simili, farà bene altre tipologie di foto.
QUOTE (lucabres @ Sep 13 2004, 01:25 PM) |
Ovviamente per imparare a fotografare si cerca di emulare chi è più bravo di te. E si cerca appunto di riprodurre le foto fatte dai "maestri" in situazioni diverse. Ma se questi mostri della fotografia utilizzano tecnologie ad alto livello, un comune mortale non potrà rifare scatti simili, farà bene altre tipologie di foto. |
QUOTE (lucabres @ Sep 13 2004, 01:25 PM) |
stando al mio malsano ragionamento ... Io metterei (per assurdo) nell'ordine c, a, b. se fosse fatta con a / c sarebbe più lodevole che se fatta con b. Ovviamente la foto è bella e resta tale. Nessuno mai dirà che la foto è brutta. |
Ciao Lucabres,
leggo con attenzione le Tue parole e...riflettendo aggiungo.
Probabilmente imitando un " maestro" mai si riuscirà ad estrapolarne i risultati voluti;
Sarà solamente il Tuo estro, le Tue capacità di osservazione che riusciranno attraverso l' esperienza a trasmetterne con la fotografia il messaggio che avrai individuato.
Situazioni, momenti, ogni attimo è valido...... starà a Te scoprirlo, sicuro che quell' opera sarà Tua e...non di un maestro.
Con o senza tecnologie di alto livello.
Marco
mah! sicuramente avere una buona attrezzatura e una buona tecnica aiuta parecchio, ma se mancano l'estro, la creatività e il phatos... boh rimane una "bella" foto che non trasmette niente di che.
secondo me è il fotografo che fa la differenza... è chiaro che con una buona attrezzatura fa ancor più la differenza!!!!!
QUOTE (matteoganora @ Sep 13 2004, 01:12 PM) |
O meglio... credi che con qualcuna di queste combinazioni non sia fattibile? Oppure... credi che la soluzione A sia proceduristicamente la via più difficile e quindi "nobile" per ottenerla? E ancora... ti interessa di una foto la foto in se o se riuscirai tu a fare una foto simile??? |
QUOTE (lucabres @ Sep 13 2004, 01:54 PM) |
Quindi essendo il costo al denominatore.... vale più una foto bella di una usa e getta da 10€ che una foto bella di una DXX ecc............................................................................. ................................................................................ .................. , per le quali mi piacerebbe conoscere il backstage .... della serie... ero li per caso è ho avuto un fondello pazzesco a fare una bella foto .... oppure ho fatto un anno di appostamenti per beccare un martin pescatore ecc ... ho ho fatto la foto alla luna ... e avevo a disposizione un telescopio Hubble... Ciaoo |
QUOTE (kurtz @ Sep 13 2004, 02:30 PM) |
Io sono più, masochisticamente (?), soddisfatto quando contemplo un'istante che ho catturato in single shot; piuttosto che quando imposto la "raffica". Eppure i miei amici si complimenterebbero lo stesso a prescindere dal sistema usato. |
QUOTE (matteoganora @ Sep 13 2004, 02:44 PM) |
Ma esiste solo la raffica??? Non importa più dove hai deciso di posizionarti per avere un PDVista di un certo tipo, le impostazioni che dai alla macchina, la scelta dei settings... in pratica, la tecnica... Tutto si risolve in una banalissima pressione di un pulsante??? |
QUOTE (kurtz @ Sep 13 2004, 02:30 PM) |
Io sono più, masochisticamente (?), soddisfatto quando contemplo un'istante che ho catturato in single shot; piuttosto che quando imposto la "raffica". |
QUOTE (kurtz @ Sep 13 2004, 03:30 PM) |
Al pari, quanti si sono improvvisati grafici pubblicitari da quando i computers, Mac in testa, hanno permesso a tutti di scozzare le carte su un video e di disegnare in automatico delle figure geometriche senza aver mai tracciato una retta o usato un compasso??. Il risultato..... migliaia di "disegnatori" tutti uguali ed indistinguibili. |
QUOTE |
Al pari, quanti si sono improvvisati fotografi da quando le macchine fotografiche, Vattelapesck in testa, hanno permesso a tutti di scozzare le immagini su una lastra e di 'disegnare in automatico' delle immagini senza aver mai tracciato una retta o usato un pennello??. Il risultato..... migliaia di "fotografi" tutti uguali ed indistinguibili. |
QUOTE (mmfr @ Sep 13 2004, 03:14 PM) |
secondo voi questa immagine è il frutto di una raffica o di un singolo scatto |
Mi scuso perché a quanto pare dico cose che non interessano o le dico in un modo incomprensibile.
E' inutile continuare a parlare di "mezzi" o di "manici".
Qui si tratta di fotografia fatta senza il fotografo.
E' diverso.... mi pare.
La foto della tennista bella o brutta che sia, è naturale che se la vedessi (da profano) su un giornale non mi domanderei i retroscena della sua realizzazione.
Ma noi non siamo qui a parlare da profani, ma da gente che sa la reale difficoltà di portare a casa un'immagine appena appena decente.
Piuttosto mi domando se tu eri (e c'eri sicuramente) li nei paraggi.
Oppure eri comodamente seduto e hai scattato 5000 foto di seguito, e magari ne hai altre 200 così .... senza lode ne infamia.
Altrimenti hai pubblicato un'immagine ma non una fotografia .
Un'immagine che potevi aver realizzato anche con una videocamera.
Che insisto: è un'altra cosa".
X Nico
Divertente e calzante l'esercizio di grammaticale, ma, sempre secondo me , la storia non ha smentito nulla.....anzi.
Hai sentito parlare di "massificazione"......
Dove "massificare" sta per - uniformare, spersonalizzare gli individui, rendendoli non più distinguibili in una massa-.
Se facciamo lo stesso tuo esercizio applicando il termine alla fotografia, avrai il risultato di - uniformare, spersonalizzare le immagini, rendendolie non più distinguibili in una moltitudine-.
E questo, è il rischio che si corre quando la tecnoligia prevale sull' individuo, sostituendo la parte creativa ......il genio insomma, con l'infallibilità del mezzo.
E per chiudere la dico grossa ..... ..poi mi cheto.
Per fare un'esempio, un po forzato lo ammetto .....però...
Se al grande Shumaker gli tolgono l'antipattinamento elettronico (o come diavolo si chiama) " e un parte nemmeno .... la glisi spenge alla partenza..... ..."
Non toccare il grande schumy... l'esempio non calza, fanne un altro!!!!
Questo non vale solo per shumi... che per altro mi sta antipatico ... ma vale per tutti i piloti se togliamo l'elettronica probabilmente si dovrebbe ripetere la partenza almeno 100 volte
No Kurtz... sorry, ma le fotocamere non si piazzano da sole, non si impostano da sole... non fanno le foto da sole!!!
Piazzare una trappola fotografica per la fotografia naturalistica o una fotocamera con delle fotocellule è già di per se conoscenza di una tecnica, poi le fotocamere come ho detto vanno impostate.
Schumy, come il grande Ayrton, vinceva sui kart, vinceva in formula 3000, e ora vince anche in formula 1 perchè è il più forte pilota vivente!
Valentino Rossi l'anno scorso ha abbandonato la Honda... e tutti dicevano che quest'anno si sarebbe preso le mazzate... me compreso... invece continua a vincere... perchè è il più grande pilota di moto in attività!
Un grande fotografo, automatismo o meno... raffica o meno, tecnologia o meno... farà comunque bellissime fotografie... SEMPRE!
QUOTE (bluemonia @ Sep 13 2004, 04:12 PM) |
Non toccare il grande schumy... l'esempio non calza, fanne un altro!!!! |
QUOTE (kurtz @ Sep 13 2004, 03:46 PM) |
E' inutile continuare a parlare di "mezzi" o di "manici". Qui si tratta di fotografia fatta senza il fotografo. Altrimenti hai pubblicato un'immagine ma non una fotografia . |
QUOTE (bluemonia @ Sep 13 2004, 05:12 PM) |
Non toccare il grande schumy... l'esempio non calza, fanne un altro!!!! |
QUOTE (mmfr @ Sep 13 2004, 04:21 PM) |
......credo che una foto scattata e scelta tra decine o anche centinaia di foto scattate a raffica contemporaneamente con più macchine anche da un fotografo "armato" di telecomando intento a bersi un buon caffè è sempre una fotografia...non cambia il suo "status" a seconda della tecnica attraverso la quale è stata scattata .... |
QUOTE |
Valentino Rossi l'anno scorso ha abbandonato la Honda... e tutti dicevano che quest'anno si sarebbe preso le mazzate... me compreso... invece continua a vincere... perchè è il più grande pilota di moto in attività! |
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Se facciamo lo stesso tuo esercizio applicando il termine alla fotografia, avrai il risultato di - uniformare, spersonalizzare le immagini, rendendolie non più distinguibili in una moltitudine-. |
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Hai sentito parlare di "massificazione"...... Dove "massificare" sta per - uniformare, spersonalizzare gli individui, rendendoli non più distinguibili in una massa-. |
Appoggio Kurtz, sono d'accordo.
Certo la bravura del pro sta anche ne conoscere il soggetto che fotografa, dove passa, come opera, che abitudini ha, ma se cominciamo a dire che la differenza la fanno i settings sul corpo macchina chi vieta a un pinco qualsiasi di mollare a terra 3 corpi macchina con 3 impostazioni differenti e sparacchiare 10 secondi di film cadauno?
Siamo onesti: con le macchine fotografiche di oggi è forse più difficile sbagliare foto che indovinarla....
Non metto in discussione la liceità di tale approccio da parte del pro che deve portare a casa la pagnotta, però (come ho detto in un messaggio precedente) forse a beccare l'istante giusto così siamo capaci anche noi "amators".... (che poi credo sia l'affermazione "tra le righe" di chi ha iniziato il 3D).
Walter
Ma guarda un po' l'amico Apelle fa la spola sui due thread più polemici e vuoto a perdere del Forum...
L'avessi mai visto scrivere qualcosa di realmente utile agli altri utenti... complimenti di utenti così se ne sentiva la mancanza... speriamo ne vengano anche altri...
QUOTE (lambretta @ Sep 13 2004, 06:40 PM) |
i due thread più polemici e vuoto a perdere del Forum... |
QUOTE (tembokidogo@libero.it @ Sep 13 2004, 09:36 PM) |
Io credo che fotografare (come ogni altro atto espressivo) sia manifestazione di libertà: libero chi lo vuole di sfruttare tutte le pieghe della tecnologia, altrettanto libero chi ritiene centrale l'atto di volontà, direi "artigianale", di chi sceglie un approccio diverso...Liberi anche, ovviamente, di esprimere giudizi sull'una o sull'altra filosofia...senza pretendere di esprimere la "verità rivelata". |
QUOTE |
La mia personalissima opinione è una fotocamera in mano e poi chi ha le balle tira fuori l'immagine buona... però non mi strappo i capelli se gli altri non la pensano così... pace all'anima loro... |
Mah si, alla fine il buon lambretta come al solito riassume il concetto più giusto in poche righe!
Però dai non è proprio "vuoto a perdere" la discussione.
Certo nessuno si sarà arricchito dal punto di vista tecnico o fotografico puro, ma perlomeno in queste discussioni emerge anche la filosofia fotografica di ognuno di noi.
A me personalmente fa piacere sapere come altre persone con le quali ho in comune una passione così bella, possano pensarla diversamente da me.
Si impara qualcosa anche da questo.. no?
Saluti
Lambretta, mi sembra un po ingiusta la tua affermazione circa la leicità o meno di queste discussioni.
Ha ragione Emanuele a scrivere:
......Però dai non è proprio "vuoto a perdere" la discussione.
Certo nessuno si sarà arricchito dal punto di vista tecnico o fotografico puro, ma perlomeno in queste discussioni emerge anche la filosofia fotografica di ognuno di noi........
Purtroppo lo scrivere invece ch il parlarsi di persona, dilata i tempi di reazione e esposizione, facendo apparire polemici e vuoti, interventi che invece sono frutto di riflessioni, opinabili quanto vuoi, ma indubbiamente frutto del"sentire" di molti di noi.
Le riflessioni su periodi storici, innovazioni tecnologiche; paralleli con pittori e fotografi, meritano il nostro rispetto e la nostra attenzione.
Soprattutto di chi, come me, ha tanto da imparare, e che di vuoti a perdere come questo ne vorrebbe a bizzeffe.
Riguardo la libertà ..... questa non è in discussione ovviamente.
Nessun burka .... ...... ....nessun estremismo, ma solamente punti di vista educatamente esposti al confronto con gli altri.
Massima libertà di espressione, ma continuo ad auspicarmi la presenza insostituibile del fotografo.
Passo e chiudo ..... avanti il prossimo.
Mi piacerebbe vedere i pinco qualsiasi a posizionare tre fotocamere e relativi remoti, in modo da fotografare qualcosa...
sono proprio curioso di sapare se le loro "facili" raffiche porterebbero a uno scatto decente...
Ma proprio curioso!
QUOTE (matteoganora @ Sep 14 2004, 09:30 AM) |
Mi piacerebbe vedere i pinco qualsiasi a posizionare tre fotocamere e relativi remoti, in modo da fotografare qualcosa... sono proprio curioso di sapare se le loro "facili" raffiche porterebbero a uno scatto decente... Ma proprio curioso! |
QUOTE (apelle13 @ Sep 14 2004, 10:53 AM) |
Se, come credo, lei come me pensa di no potrà considerare meno offensivi o irriguardosi i discorsi che si sono fatti ovvero che, in sostanza, talvolta (nessuno ha mai detto sempre) il buono scatto è più dovuto alla stratosferica attrezzatura che ad altro e che a parita' di condizioni certi scatti potrebbero essere ottenuti non dico da un neofita, ma da un fotoamatore evoluto si. Non trova ? Walter |
Premettendo che io non sono un pro, e per PRO intendo Professionisti pubblicati con una certa frequenza su riviste specializzate, e non lo pseudo professionista che si autodefinisce PRO ma vale molto meno di certi fotoamatori, e che non saprebbe neanche da dove cominciare a piazzare una fotocamera con comando remoto...
Il mio discorso voleva essere un invito a farsi un bell'esamino di coscienza:
è facile sparare sentenze del tipo, "ah beh, così ci riesco anch'io"... avanti allora, innanzitutto si impari ad usare attrezzature professionali, poi si trovino gli accrediti per poter posizionare una fotocamera in un campo di calcio o sulla linea di arrivo dei cento metri olimpici, poi si portino a casa scatti degni di pubblicazione... e allora si potrà iniziare a dire... "beh dai, che ci vuole".
Qui come in altri thread vedo spesso denigrare gente che lavora e vive di fotografia, per la quale io invece ho il massimo rispetto, solo perchè usa attrezzature indispensabili per il lavoro che fanno, spesso non alla portata di un comune amatore. (e da qui forse l'invidia...)
La tecnica e la creatività sono indipendenti dall'attrezzatura, checchè se ne dica! E i grandi scatti... chissa come mai, li fanno SEMPRE i grandi fotografi!!!
Sono un po in ritarto rispetto ai mie post e risposte....
comunque volevo farvi vedere una foto, in cui non c'è qualità, ne tecnologia (macchina=magnex da 1.3), ne luce, ne appostamento:
stavo sciando il giorno di natale, mi fermo per aggiustare lo scarpone, e vedo scendere dei babbi natale, tiro fuori dal taschino la macchinetta ... per fortuna che l'otturatore ha scattato in ritardo rispetto alla mia pressione. E ho beccato un babbo natale in snow board per aria ...
per me è una foto eccezzionale ... ma non è bella ...
è un po fuori stagione.....
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