Risultato della ricerca: sanseverino
Giuseppe Marasciulli
Bosco Magnano,Sanseverino lucano,Italy
mulder1964
Morano Calabro è un comune calabrese di 4 201 abitanti situato nella zona settentrionale della provincia di Cosenza. La sua posizione strategica nell'alta valle del fiume Coscile (antico Sybaris di epoca magno-greca) alle pendici del massiccio del Pollino, ha contribuito al suo sviluppo in epoca antica ed al suo splendore nei periodi medievale e rinascimentale, in particolare sotto la signoria dei Sanseverino di Bisignano. È uno dei principali centri del parco nazionale del Pollino e dal 2003 fa parte del circuito dei Borghi più belli d'Italia.
Vertucci
Teggiano (anticamente Diano, Rianu in dialetto teggianese) è un comune italiano della provincia di Salerno in Campania. Il centro storico, Patrimonio dell'umanità UNESCO, si trova su un'altura che domina la valle sottostante, a cui dà il nome: Vallo di Diano. Il massimo splendore si raggiunse nel periodo in cui la nobilissima famiglia dei Sanseverino la destinò a luogo privilegiato. Nel 1485 tra le mura del suo castello fu tramata la famosa Congiura dei Baroni, ordita da Antonello Sanseverino contro Ferrante 1° d'Aragona, Re di Napoli.
guido.tagnesi
La nascita di Padula risale al IX-X secolo quando, cessate le incursioni saracene, la popolazione che si era rifugiata nelle alture, preferì insediarsi sulla collina, in prossimità della via consolare, dove ancora sorge il centro abitato.vista dall'alto Alla fondazione del sito della Certosa contribuirono i monaci Basiliani, come testimoniano la Chiesa di San Nicola alle Donne e i ruderi dell’antico Monastero di San Nicola al Torone. Nel 1296 Tommaso II Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano, entrò in possesso della città; in particolare, destò la sua attenzione il sito in cui sorgeva la Grancia di San Lorenzo dell’abate di Montevergine. Nel 1305 ottenne, per permuta con l’abate Guglielmo, tutti i beni della Grancia e li donò ai Certosini di San Brunone. Con l’atto stipulato il 28 gennaio 1306 incominciava a sorgere il primo nucleo della Certosa, che nei secoli assunse le grandiose dimensioni odierne.L’ordine certosino, fondato da San Brunone con casa gentilizia a Grenoble, era sostenuto dagli Angioini, che favorirono anche, successivamente a quella di Padula, la nascita di altre Certose in Italia meridionale: quella di San Martino a Napoli e quelle di Capri e Chiaromonte
guido.tagnesi
La nascita di Padula risale al IX-X secolo quando, cessate le incursioni saracene, la popolazione che si era rifugiata nelle alture, preferì insediarsi sulla collina, in prossimità della via consolare, dove ancora sorge il centro abitato.vista dall'alto Alla fondazione del sito della Certosa contribuirono i monaci Basiliani, come testimoniano la Chiesa di San Nicola alle Donne e i ruderi dell’antico Monastero di San Nicola al Torone. Nel 1296 Tommaso II Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano, entrò in possesso della città; in particolare, destò la sua attenzione il sito in cui sorgeva la Grancia di San Lorenzo dell’abate di Montevergine. Nel 1305 ottenne, per permuta con l’abate Guglielmo, tutti i beni della Grancia e li donò ai Certosini di San Brunone. Con l’atto stipulato il 28 gennaio 1306 incominciava a sorgere il primo nucleo della Certosa, che nei secoli assunse le grandiose dimensioni odierne.L’ordine certosino, fondato da San Brunone con casa gentilizia a Grenoble, era sostenuto dagli Angioini, che favorirono anche, successivamente a quella di Padula, la nascita di altre Certose in Italia meridionale: quella di San Martino a Napoli e quelle di Capri e Chiaromonte
emanuele_leone_1990
Il Castello Il complesso monumentale del castello medievale di Mercato S. Severino costituisce uno dei più notevoli episodi di architettura militare dell\'Italia meridionale (è il secondo per estensione in quest\' ambito geografico) essendo composto da un primo nucleo di fondazione longobarda, un secondo normanno ed un terzo svevo - angioino - aragonese . L\'interesse storico ambientale è reso evidente dalle rovine superstiti dei suoi ambienti e delle sue tre cinte fortificate. Le strutture murarie del castello, in parte in buone condizioni, configurano attualmente tutta l\'estensione originaria che raggiunge circa i 350 x 450 metri. Il castello è stato sede, e strumento, della più importante famiglia del Regno, i Sanseverino , dopo gli Aragona , che traevano la loro origine dagli Angerio normanni. Fu abbandonato a causa della partecipazione dell\'ultimo Sanseverino alla congiura dei Baroni contro Ferrante. Nel castello, nella sua cappella ancora in parte conservata, S. Tommaso, recatosi a trovare la sorella Teodora, sposata Sanseverino , ebbe l\'ultima visione prima della morte che lo colse sulla strada per la Francia , dove si recava in qualità di ambasciatore del papa. Recenti scavi condotti dal Centro per Archeologia medievale dell\'Università degli Studi di Salerno hanno rivelato una stratigrafia complessa che ha messo in luce resti di officine metallurgiche, sistemi per l\'uso di macchine da difesa, come catapulte e mangani, e materiali d\'uso quotidiano, come ceramiche, monete, ecc., che potrebbero essere ben utilizzati sia per la creazione di un museo che di laboratori per la ricerca scientifica.
guido.tagnesi
La Certosa di San Lorenzo a Padula è un luogo affascinante, ricco di storia e di intensa spiritualità. La Certosa è stata, nel 1998, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, e nel 2002 è stata inserita dalla Regione Campania nel novero dei Grandi Attrattori Culturali. L'impianto architettonico della Certosa di Padula, si divide in due zone: nella prima rientrano i luoghi di lavoro; la seconda, invece, è la zona di residenza dei monaci. Una grande cinta muraria circondava l’enorme edificio religioso. Intorno alla corte esterna c’era la spezieria, l’abitazione dello speziale e la foresteria. Tra le mura anche il Parco della Certosa di Padula, un tempo “Giardino della clausura”. Nella Chiesa della Certosa di San Lorenzo i monaci si ritrovavano in uno dei rari momenti di vita comunitaria. Da un lato sedevano i monaci che non facevano voto di clausura; vicino al presbiterio sedevano invece i padri di clausura che lì arrivavano attraverso un passaggio interno. Di notevole interesse sono l’altare maggiore e il portone di legno di cedro, risalente al 1374.Purtroppo, nella Chiesa come in altri luoghi della Certosa, numerosi spazi vuoti testimoniano della soppressione della Certosa da parte dei francesi agli inizi dell’Ottocento, che provocò la dispersione di numerosi tesori artistici. In un angolo del Chiostro del piccolo Cimitero antico, che i padri di clausura attraversavano per raggiungere la Chiesa, vi è la Cappella del Fondatore che contiene il sarcofago cinquecentesco di Tommaso Sanseverino . Quando questa zona della Certosa cadde in disuso, i monaci decisero di costruire un nuovo Chiostro. Quest’ultimo, detto “grande” per via delle dimensioni, fu costruito a partire dal 1583, e si sviluppa su due livelli: in basso, il portico con le celle dei padri; in alto, la galleria finestrata utilizzata per la passeggiata settimanale. Uno scalone ellittico a doppia rampa, di stile vanvitelliano, con otto grandi finestroni, unisce i due livelli del Chiostro grande. Alla cella del Priore si giunge dopo aver superato un portone che separa la zona delle celle dei padri da tutti gli ambienti sinora descritti.......
guido.tagnesi
La nascita di Padula risale al IX-X secolo quando, cessate le incursioni saracene, la popolazione che si era rifugiata nelle alture, preferì insediarsi sulla collina, in prossimità della via consolare, dove ancora sorge il centro abitato.vista dall'alto Alla fondazione del sito della Certosa contribuirono i monaci Basiliani, come testimoniano la Chiesa di San Nicola alle Donne e i ruderi dell’antico Monastero di San Nicola al Torone. Nel 1296 Tommaso II Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano, entrò in possesso della città; in particolare, destò la sua attenzione il sito in cui sorgeva la Grancia di San Lorenzo dell’abate di Montevergine. Nel 1305 ottenne, per permuta con l’abate Guglielmo, tutti i beni della Grancia e li donò ai Certosini di San Brunone. Con l’atto stipulato il 28 gennaio 1306 incominciava a sorgere il primo nucleo della Certosa, che nei secoli assunse le grandiose dimensioni odierne.L’ordine certosino, fondato da San Brunone con casa gentilizia a Grenoble, era sostenuto dagli Angioini, che favorirono anche, successivamente a quella di Padula, la nascita di altre Certose in Italia meridionale: quella di San Martino a Napoli e quelle di Capri e Chiaromonte
guido.tagnesi
La nascita di Padula risale al IX-X secolo quando, cessate le incursioni saracene, la popolazione che si era rifugiata nelle alture, preferì insediarsi sulla collina, in prossimità della via consolare, dove ancora sorge il centro abitato.vista dall'alto Alla fondazione del sito della Certosa contribuirono i monaci Basiliani, come testimoniano la Chiesa di San Nicola alle Donne e i ruderi dell’antico Monastero di San Nicola al Torone. Nel 1296 Tommaso II Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano, entrò in possesso della città; in particolare, destò la sua attenzione il sito in cui sorgeva la Grancia di San Lorenzo dell’abate di Montevergine. Nel 1305 ottenne, per permuta con l’abate Guglielmo, tutti i beni della Grancia e li donò ai Certosini di San Brunone. Con l’atto stipulato il 28 gennaio 1306 incominciava a sorgere il primo nucleo della Certosa, che nei secoli assunse le grandiose dimensioni odierne.L’ordine certosino, fondato da San Brunone con casa gentilizia a Grenoble, era sostenuto dagli Angioini, che favorirono anche, successivamente a quella di Padula, la nascita di altre Certose in Italia meridionale: quella di San Martino a Napoli e quelle di Capri e Chiaromonte
fafio96
Panorama Valle del Mercure da Pietrelisce in Viggianello (PZ). In lontananza si vedono Viggianello paese e Rotonda Paese. Viggianello paese è caratteristico per il castello dei Principi Sanseverino, visibile anche in foto.
guido.tagnesi
La nascita di Padula risale al IX-X secolo quando, cessate le incursioni saracene, la popolazione che si era rifugiata nelle alture, preferì insediarsi sulla collina, in prossimità della via consolare, dove ancora sorge il centro abitato.vista dall'alto Alla fondazione del sito della Certosa contribuirono i monaci Basiliani, come testimoniano la Chiesa di San Nicola alle Donne e i ruderi dell’antico Monastero di San Nicola al Torone. Nel 1296 Tommaso II Sanseverino, conte di Marsico e signore del Vallo di Diano, entrò in possesso della città; in particolare, destò la sua attenzione il sito in cui sorgeva la Grancia di San Lorenzo dell’abate di Montevergine. Nel 1305 ottenne, per permuta con l’abate Guglielmo, tutti i beni della Grancia e li donò ai Certosini di San Brunone. Con l’atto stipulato il 28 gennaio 1306 incominciava a sorgere il primo nucleo della Certosa, che nei secoli assunse le grandiose dimensioni odierne.L’ordine certosino, fondato da San Brunone con casa gentilizia a Grenoble, era sostenuto dagli Angioini, che favorirono anche, successivamente a quella di Padula, la nascita di altre Certose in Italia meridionale: quella di San Martino a Napoli e quelle di Capri e Chiaromonte
guido.tagnesi
Storia di Aliano L’origine del nome Aliano deriva dal romano Praedium Allianum, cioè “Podere di Allius”, anche se le testimonianze più antiche sono datate VI secolo a.C. come testimoniano i reperti della necropoli custoditi nel Museo della Siritide di Policoro. I primi insediamenti risalgono al Paleolitico e successivamente si attestano contatti con il popolo etrusco e greco. Data la vicinanza dei fiumi Agri e Sinni, Aliano fu un borgo dedito all’agricoltura e alla pastorizia, nonché luogo di rifugio dei monaci basiliani fuggiti dall’Oriente a causa delle persecuzioni. Nell’era feudale Aliano conobbe la dominazione di diverse famiglie nobiliari come i Colonna, i Carafa e i Sanseverino.